Introduzione alle Avanguardie e al Futurismo

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Nel campo della letteratura e dell'arte col termine avanguardia si indicano quei gruppi di intellettuali, pittori, poeti, musicisti che si pongono polemicamente e provocatoriamente in contrasto con la tradizione e la società del loro tempo, rifiutando in blocco i modelli del passato e adottando linguaggi nuovi e rivoluzionari, compiacendosi di stupire e di scandalizzare il pubblico. Lo strumento principale attraverso il quale i movimenti d'avanguardia enunciano il loro programma è il "manifesto" che contiene in forma enfatica e volutamente provocatoria i principi ai quali il gruppo si ispira. I manifesti dei movimenti d'avanguardia non si limitano a fornire i precetti della nuova poetica, ma sono essi stessi dei testi letterari nei quali viene spesso sperimentato un linguaggio nuovo, solitamente declamatorio e concitato, ricco di affermazioni incisive che richiamano gli slogan.


Tra i movimenti d'avanguardia del primo Novecento, oltre al Futurismo, ricordiamo:


1) il Cubismo, sorto a Parigi, che investì esclusivamente il campo della pittura e costituì il punto di partenza di tutta l'arte moderna, segnando il passaggio da una pittura naturalistica che si proponeva di riprodurre il più fedelmente possibile l'impressione della realtà, a una pittura astratta che ricercava nelle forme naturali geometrie pure. (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/introduzione-allastrattismo-geometrico.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/introduzione-al-cubismo.html)

2) l'Espressionismo, movimento artistico-letterario nato in Germania che operò in direzione di uno stravolgimento esasperato della realtà per farne emergere le contraddizioni e l'angoscia attraverso la deformazione delle linee e la mescolanza dei linguaggi. https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/breve-introduzione-allespressionismo.html

3) il Dadaismo, sorto a Zurigo, che rifiutava ogni forma di razionalità per affermare in modo provocatorio e beffardo il non-senso, il gioco, la combinazione casuale delle parole. Pare che il nome del movimento sia stato scelto infilando a caso un tagliacarte in un dizionario e prendendo la prima parola della pagina che risultò essere "dada" un vocabolo francese appartenente al linguaggio infantile che indica un balbettio senza senso con il quale può essere indicato qualsiasi oggetto.

Nota di Lunaria: qui abbiamo parlato di Arte Informale\Materica: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/breve-introduzione-alla-pittura.html


4) il Surrealismo, movimento artistico e culturale sorto in Francia negli anni Venti, che sosteneva l'abolizione di ogni costrutto razionale e l'utilizzazione della psicanalisi allo scopo di liberare l'inconscio e di giungere così a un linguaggio prelogico, capace di dare voce a sogni, visioni, fantasie, allucinazioni. (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/10/il-surrealismo.html)

Nota di Lunaria: e comunque, il mio pittore moderno preferito è lui, Franz Kline. Mi fanno impazzire questi dipinti https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/espressionismo-astratto-antipsichiatria.html






 Lo so, piace solo a me... e ho voluto omaggiarlo con questa fotomanipolazione…



Qui trovate altri artisti che mi piacciono: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/astrattismo-surrealismo-metafisica.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/introduzione-alla-scultura-di-henry.html

Il Futurismo fa parte delle avanguardie storiche, che si svilupparono nelle più importanti città europee: Parigi, Berlino, Zurigo, Monaco, Mosca, Milano.
Nasce ufficialmente a Parigi il 20 febbraio 1909 quando Filippo Tommaso Marinetti pubblica sul giornale Le Figaro il primo Manifesto Futurista che contiene i fondamenti del movimento. A questo ne seguirono molti altri, circa 50 in tutto, che investivano i più svariati settori: dall'arte alla moda, dalla letteratura alla cucina, dalla politica al cinema; il Futurismo, infatti, voleva presentarsi come arte totale, cioè come progetto che coinvolge tutti gli aspetti della vita e della cultura.
L'altro fondamentale principio a cui il movimento si ispira è la modernità: come suggerisce il nome stesso, il Futurismo si proponeva di operare un rinnovamento totale all'insegna dell'industrializzazione, della macchina, della velocità, del dinamismo in antitesi con ogni forma di tradizionalismo, o come amavano dire i futuristi, di "passatismo".
Uno dei punti del Manifesto del 1909 così recitava: "Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo [...] un automobile ruggente che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia" "Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro [...] canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendianti da violente lune elettriche, le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi [...] i piroscafi che fiutano l'orizzonte, le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani"
La totale e indiscussa adesione al nuovo, alla macchina, alla velocità implica altri due aspetti: il netto rifiuto della tradizione (i Futuristi  proponevano provocatoriamente la distruzione di musei, biblioteche e accademie che custodiscono l'arte e la cultura del passato; vogliono "uccidere il chiaro di luna" ovvero gli atteggiamenti sentimentali in contrasto con il dinamismo del mondo moderno) e l'esaltazione della violenza, della guerra, del militarismo (Nota di Lunaria: tutto ciò fa molto fetish martial e chi bazzica certe derive Dark Ambient\Industrial mi ha già capito...)
"Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno; Noi vogliamo glorificare la guerra, sola igiene del mondo, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna"


Nota di Lunaria: idee provocatorie che più tardi vennero rinnegate o smorzate; peraltro nel movimento futurista c'erano anche donne che risposero con il loro movimento futurista... per approfondimenti vedi questi libri:




Ovviamente come al solito i libri scolastici NON riportano manco mezzo nome di pittrice...
Devo essere sempre io a farlo... Per esempio, facendo sapere che la  Musa Futurista per eccellenza fu Valentine de Saint Point, che poesie, manifesti, danze e teatro li faceva eccome...




Come si può dedurre dai passi citati, nel Manifesto Futurista posizioni radicalmente innovatrici e moderne fino alla dissacrazione convivono con la celebrazione di valori tradizionali (patriottismo, sottomissione della donna) e con un pericoloso culto della violenza. Atteggiamenti che possono spiegare l'avvicinamento al fascismo di alcuni esponenti del Futurismo, tra cui lo stesso Marinetti che nel 1929 fu chiamato da Mussolini a far parte dell'Accademia d'Italia.

(Nota di Lunaria: comunque specifichiamo che essere attratti, anche sessualmente, da atmosfere marziali NON SIGNIFICA necessariamente essere nazifascisti o commettere crimini; la maggior parte delle persone attratte da fetish marziali in divisa non sono schierate politicamente, non commettono crimini e vivono la cosa in maniera ludica come mero travestimento)


Oltre che per mezzo dei Manifesti, i Futuristi propagandavano le loro idee anche durante le famose "serate futuriste" nel corso del quale venivano recitate opere letterarie, eseguite musiche e rappresentati testi teatrali futuristi la cui caratteristica era l'eccezionale brevità: duravano infatti solo pochi minuti e per questo erano chiamati sintesi. L'intenzione dei Futuristi era quella di scandalizzare il pubblico dei benpensanti che reagiva a sua volta in modo violento alle provocazioni degli autori, sicché le serate futuriste si trasformavano spesso in vivaci scontri non solo verbali, degenerando in vere risse.
Nel campo della letteratura il Futurismo oppose alla tradizione letteraria italiana, ispirata ad un ordine, armonia, eleganza (Carducci, Pascoli, d'Annunzio), il disordine delle parole in libertà sottratte ai vincoli della sintassi e della punteggiatura. Nel Manifesto tecnico della letteratura futurista, Marinetti proclamava:


1) la distruzione della sintassi, vista come una gabbia che impedisce la piena adesione della letteratura alla realtà (*)
2) l'abolizione dell'aggettivo e dell'avverbio, inutili ornamenti che limitano la visione dinamica del mondo propria del Futurismo
3) l'uso del verbo all'infinito che dà il senso (**) della continuità della vita e si adatta elasticamente al sostantivo
4) l'abolizione della punteggiatura  (***) che viene sostituita da segni matematici per accentuare certi movimenti e indicare la loro direzione, mentre la pagina è vivacizzata da spazi bianchi, linee, cerchi, caratteri topografici diversi disposti con la massima libertà ed originalità.
5) l'uso delle "parole in libertà" e dell'"immaginazione senza fili". Venuti meno, in seguito alla distruzione della sintassi, i rapporti di dipendenza all'interno del periodo e la stessa struttura ordinata della proposizione, le parole devono essere collocate a caso sulla pagina, così come nascono nella mente dello scrittore il quale inoltre accosta le immagini più disparate, non vincolate da alcun filo logico in modo da creare effetti sorprendenti. Vengono così realizzate le tavole parolibere, testi nei quali si mescolano parole, disegni, colori, caratteri tipografici differenti in modo da riprodurre la simultaneità delle sensazioni e la vitalità e il dinamismo della materia.


Il Futurismo, che ha avuto i suoi centri principali a Milano, Roma e Firenze, si è sviluppato in un arco di tempo molto lungo che va dal 1909 al 1944, anno della morte di Marinetti. In questa ampia parabola si possono distinguere due momenti: una prima fase eroica, dirompente, che giunge fino alle soglie della Prima Guerra Mondiale, e una seconda contrassegnata da importanti iniziative soprattutto nell'ambito delle arti figurative; proprio in questo settore il Futurismo ha raggiunto i risultati più validi, con artisti come Boccioni, Balla, Carrà, De Pèro. Sul piano letterario ha svolto invece soprattutto una funzione di rottura nei confronti della tradizione accademica e passatista e ha aperto la via al rinnovamento della poesia novecentesca (****)

DIPINTI FUTURISTI CHE MI PIACCIONO











(*) Su altri lidi, totalmente ginocentrici (e quindi bazzicati da 4 gatte, prese a calci in c*lo da tutte le altre donne), si fa notare che sintassi e linguaggio, essendo androcentrici, sono funzionali ad esaltare la visione fallica della realtà; sicché, per emanciparsi totalmente anche da questo, è necessario inventare neologismi che parlino "della realtà delle donne definite da se stesse con i loro propri occhi".
(**) Mary Daly, quando ancora non si era distaccata totalmente dal cristianesimo, aveva proposto di definire Dio con un verbo, piuttosto che con termini al maschile.
(***) Un esempio di abolizione della punteggiatura si trova in questo libro



che ho letto parecchi anni fa (insieme agli altri due della trilogia) e che all'epoca non capii\non mi disse nulla. Ma probabilmente nel rileggerlo oggigiorno cambierei idea.

(****) Così come musiche "ostiche" come il Black\Death Metal, il  Grind, il Noise\Power Noise, il Punk, hanno demolito i concetti di "bello armonico" tipici della Musica Classica, dando valore artistico anche al Cacofonico.

Qui inserisco le foto per dare l'idea di cosa fossero le "tavole parolibere". 


"Un volo futurista" di Paolo Buzzi
 

L'autore utilizza onomatopee, segni grafici di vario tipo, caratteri tipografici diversi e dispone le parole sulla pagina in modo da formare vere e proprie figure stilizzate.

 





L'autore ha collocato le parole sulla pagina in modo da riprodurre la disposizione e il movimento nel cielo di una squadriglia di aerei. Le parole alludono al volo in picchiata degli aerei. I lampi che squarciano il cielo vengono paragonati a "palpitazioni attigue di nervi, falciature di luci, vortici di frescure, morsi di fuoco, ombre, spezzature"; la parola "abisso" è inclinata per dare l'idea di movimento verso il basso. La "O" in neretto riproduce l'immagine della Luna e le parole sono state disposte per raffigurare l'immagine di una mongolfiera.

E visto che l'argomento "donna e arte" è qualcosa che il 98% delle persone "formate sui libri di scuola" ignorano, riporto qui qualche spunto...

- Le donne hanno sempre dipinto, come anche hanno sempre suonato, anche nell'antichità e nel Medioevo (Timarete nel Medioevo, Iaia di Cizico, 100 a.c, Roma, Irene di Cratino) è vero che i loro nomi non ci sono giunti, ma le opere anonime c'è una buona probabilità che venissero realizzate da donne. Vedi per esempio le donne che nel Medioevo dipingevano miniature: 



Già avevo parlato delle donne musiciste nel Medioevo, che suonavano eccome durante le feste ma restavano anonime: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/medioevo-1-musiciste-e-danzatrici.html

 peraltro le donne suonavano già al tempo degli Egizi... perché, per gli Egizi, "la musica era roba da donna"





Qui una lista di nomi di pittrici che spesso riscossero già nella loro epoca un buon successo:

Catharina van Hemessen, pittrice del Cinquecento
Sofonisba Anguissola, pittrice del Cinquecento

N.B. Abbiamo avuto anche donne poetesse nel Rinascimento, molto celebrate al tempo:




 
Judith Leyster, pittrice del Seicento
Elisabetta Sirani, pittrice del Seicento
Lavinia Fontana, pittrice del Seicento
Maria van Oosterwijck, pittrice del Seicento
Rachel Ruysch, pittrice del Settecento
Rosalba Carriera, pittrice del Settecento
Artemisia Gentileschi, pittrice del Seicento

Elisabeth Louise Vigée-Lebrun pittrice del Settecento
Elisabeth Sophie Chéron pittrice del Settecento
Adélaide Labille-Guiard, pittrice del Settecento
Katherine Read, pittrice del Settecento
Angelica Kauffmann, pittrice di fine Settecento

Jeanne-Elisabeth Chaudet, pittrice dell'Ottocento
Constance Marie Charpentier, pittrice dell'Ottocento
Antoinette-Cécile-Hortense Haudebourt-Lescot, pittrice dell'Ottocento
Marie-Guillemine Benoist, pittrice dell'Ottocento
Marie-Denise Villers, pittrice dell'Ottocento
Marie Ellenrieder, pittrice dell'Ottocento
Lilly Martin Spencer, pittrice dell'Ottocento
Jeannie Augusta Brownscombe, pittrice dell'Ottocento 
Fulvia Bisi, pittrice dell'Ottocento
Luisa Silei, pittrice dell'Ottocento
Rosa Bonheur, pittrice dell'Ottocento
Berthe Morisot, pittrice dell'Ottocento
Evelyn de Morgan, pittrice dell'Ottocento
Marie Spartali Stillman, pittrice dell'Ottocento

Lois Mailou Jones, pittrice del Novecento
Natalija Gontcharova, pittrice del Novecento
Benedetta Marinetti, pittrice del Novecento
Marisa Mori, pittrice del Novecento
Valentine de Saint-Point, pittrice del Novecento
Kay Sage, pittrice del Novecento
Tamara de Lempicka, pittrice del Novecento
Frida Kahlo, pittrice del Novecento

Alcune scultrici:

Camille Claudel, Luisa Ignacia Roldàn, Harriet Hosmer, Malvina Hoffman, Marie-Anne Collot, Anne Damer, Elisabet Ney, Kathe Kollwitz, Edmonia Lewis, Emma Stebbins, Vinnie Ream Hoxie

P.s per le donne dottoresse, vedi:

ALTRO APPROFONDIMENTO

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"Date fuoco agli scaffali delle biblioteche! Sviate il corso dei canali per inondare i musei! Oh, la gioia di veder galleggiare alla deriva, lacere e stinte, le vecchie tele gloriose! Impugnate i picconi, le scuri, i martelli e demolite, demolite senza pietà le città venerate!"
Con questa esplosione di sadico furore si presentò ai lettori del giornale parigino "Le Figaro", il 20 febbraio 1909, un nuovo movimento artistico: il Futurismo.
Il padre del movimento futurista fu Filippo Tommaso Marinetti, un italiano ben conosciuto a Parigi: voleva liberare l'arte italiana da tutto quel vecchiume di retorica e di accademismo che sembrava dovesse soffocarla senza speranze; voleva darle un nuovo contenuto e un nuovo linguaggio più aderente allo spirito del suo tempo, voleva condurla al livello delle più avanzate nazioni d'Europa.
Per questo dopo aver elaborato il suo programma a tavolino come uno stratega che prepari una battaglia, egli lanciò al pubblico come un grido di guerra dalla prima pagina del "Figaro": il Manifesto del Futurismo.
Il nome stesso che aveva coniato per il movimento in questione indicava esplicitamente i temi ispiratori: la civiltà dell'avvenire basata sul progresso tecnico, il dinamismo della nuova era meccanica, il mondo dei cantieri, delle fabbriche, delle locomotive fumanti, le bellezze dei paesaggi artificiali fatti di abbaglianti luci elettriche e di alte ciminiere, di ponti "simili a ginnasti eleganti che scavalcano i fiumi"... Una civiltà che doveva fare piazza pulita di ciò che l'aveva preceduta.
Sembrava una bravata, ma il Futurismo attecchì e fece scuola.
Esattamente un anno più tardi, un gruppo di giovani pittori in cerca di idee nuove (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini) accettarono le idee di Marinetti e compilarono il "Manifesto della Pittura Futurista": "Finiamola con i ritrattisti, con gli internisti, coi laghettisti, con i montagnisti... li abbiamo sopportati abbastanza tutti codesti impotenti pittori da villeggiatura."
Occorreva ispirarsi alla nuova realtà e l'aspetto più caratteristico ne era la velocità, il dinamismo: i pittori del passato dipingevano le cose immobili, fissate per sempre in un unico atteggiamento, in un'immutata prospettiva. I Futuristi invece vollero raffigurarle come appaiono nel loro continuo movimento e vollero fissare sulla tela simultaneamente tutte le posizioni che esse assumono nello spazio.
"Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza dell'immagine sulla retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano susseguendosi come vibrazioni nello spazio che percorrono. Così un cavallo in corsa non ha quattro gambe, ne ha venti..."
Carrà celebrò il tram, che passava sferragliando nelle strade, nel movimento vorticoso della città. Così violenta, dinamica, aggressiva e inafferabile appariva ai futuristi la bellezza della nuova civiltà meccanica. Giacomo Balla, che si firmava "Futurballa", arrivò a dipingere un'immagine moltiplicata di una bambina in movimento. I Futuristi arrivarono a scomporre le immagini con un procedimento simile a quello del Cubismo analitico. La composizione appariva come un vortice entro cui lo spettatore si sente trascinato.
Ma gli spettatori dell'epoca si dimostrarono riluttanti al Futurismo: ogni volta che i Futuristi si presentavano in pubblico ricevevano insulti, fischi e lanci di ortaggi. Vi furono risse e polemiche che crearono attorno a loro un clima di fuoco, lo stesso che si respirava nelle varie mostre che i Futuristi tennero in Italia, a Parigi, a Londra, a Berlino. Le idee dei  Futuristi si diffusero anche all'estero, ma quando scoppiò la guerra, il Futurismo era già in declino.