Espressionismo Astratto, Antipsichiatria e Thrash-Death Metal!

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Espressionismo Astratto, Pittura di Segno, Pittura di Gesto, Dripping e Action Painting: sono termini ricorrenti sulla bocca degli intenditori d'arte moderna ma poco chiari alla maggioranza del pubblico.

Si tratta di un modo veramente rivoluzionario di concepire un quadro astratto: i seguaci di questa concezione non intendono affatto evocare o alludere a una qualsiasi realtà oggettiva e nemmeno comporre con rigore intellettuale un gioco di linee, volumi e colori: per essi il quadro è un vero campo d'azione, dipingere diventa soprattutto il mezzo per scaricare violentemente le loro emozioni intime e incontrollate, per liberare il loro animo da una intollerabile tensione interiore.

Questa pittura assomiglia al procedimento di chi, preoccupato o angustiato da problemi personali, esprime automaticamente quasi inconsapevolmente, la propria tensione tracciando ghirigori o immagini apparentemente sconnesse su ciò che gli capita sottomano. 

Una pittura, insomma, che è appunto espressione diretta di uno stato d'animo dell'artista: Jackson Pollock la sua Action Painting, pittura d'azione, atta a liberare l'animo dell'artista nel gesto stesso del lasciar colare la tinta ("dripping") direttamente dalla lattina sulla tela posta per terra. 

L'immagine che ne emerge rappresenta, in un certo senso, una scoperta anche per l'artista stesso, come una documentazione del suo essere più intimo.

Non bisogna credere che l'Espressionismo Astratto costituisca una corrente omogenea: dalla premessa comune che abbiamo indicato sono sorti diversi modi di manifestare questa esigenza di liberazione.

Accanto alla pittura di gesto, che ha i suoi massimi rappresentanti oltre che in Pollock, in Hans Hartung, Franz Kline (il mio pittore preferito in assoluto. Nota di Lunaria) De Kooning, Emilio Vedova e Spazzapan.











































Una seconda corrente è la Pittura di Segno: in questo modo di dipingere la liberazione delle emozioni interne dell'artista avviene non tanto nel gesto diretto e spesso violento, quanto in una specie di scrittura fatta di segni quasi grafici 

(Nota di Lunaria: questo sottogenere di Espressionismo Astratto però non mi ispira molto, preferisco lo stile alla Franz Kline)

La conoscenza dell'arte dell'Estremo Oriente contribuì a far apprezzare il significato simbolico ed evocativo del disegno-scrittura.

Come l'ideogramma cinese o giapponese è nello stesso tempo lettera dell'alfabeto, concetto che esprime un'intera azione, e disegno in senso stretto, bello a vedersi indipendentemente da tutto il resto, allo stesso modo il segno particolare di un artista diviene un elemento del linguaggio pittorico e insieme espressione di un suo modo di essere e sentire.

Oltre a Mark Tobey possiamo citare Mathieu e Capogrossi. 











Talvolta la distinzione tra artisti "gestuali" e "segnici" è molto labile e questi artisti si raggruppano sotto l'etichetta di "Arte Informale", perché rifiutano qualsiasi tipo di forma pittorica preordinata e costruita.

Alcuni di questi artisti dovettero subire l'odio, la derisione, l'ostracismo degli altri: Hartung e Wols fuggirono dalla Germania nazista.

I dipinti di un artista come Hartung "non vogliono dire niente" se si intende la pittura in senso tradizionalista. In realtà, siamo di fronte a una pura trascrizione immediata di una carica emotiva interiore dell'artista. Il suo slancio vitale e le sue cupe ossessioni sembrano concretizzarsi in quel groviglio di linee scure, cariche di energia.

Meno costruito, più istintivo e violento di Hartung, è lo stile di Franz Kline: usava quasi esclusivamente il bianco, il nero, il grigio, ricavando la forza delle sue opere dal movimento plastico della composizione. 

video consigliato: 


Il "gesto" che ha creato le sue immagini con rapide e brutali pennellate larghe e nere è del tutto incontrollato: ne risulta una macchia che ha l'aggressività di un urlo, che sembra esplodere improvvisamente e violentemente dallo sfondo immateriale della tela in uno spazio vuoto e senza tempo (e in "Monitor" la Disperazione si accascia sul fondo. Nota di Lunaria)

In Italia, l'Espressionismo Astratto non riuscì a liberarsi dagli influssi delle Avanguardie precedenti: Vedova era animato da un dinamismo convulso e turbinoso che ricordava i Futuristi. Le composizione di Vedova sono impostate prevalentemente sul contrasto dei bianchi e dei neri, contrasto animato da improvvise esplosioni di colore intenso che conferiscono dinamismo e vita alla composizione.

In "Il Fantasma Azzurro" di Wols, il pittore stende i colori, traccia linee, incide graffi sulla tela e dalla campitura azzurra emerge una larva di figura: l'effetto è doloroso e desolato.


Infine ricordiamo il celebre simbolo grafico di Capogrossi, che ricorda una forca o un'orma o un ideogramma di una misteriosa scrittura.


APPROFONDIMENTO SU POLLOCK

Pollock nasce a Cody nel Wyoming. Inizia ad occuparsi di arte a 17 anni, sotto la guida di Thomas Hart Benton, considerato il precursore dell'Iperrealismo americano. Anche Albert Pinkham Ryder e Picasso lo influenzano molto.

Dopo il 1940 diventa amico di Peggy Guggenheim che espone le sue tele. L'arte di Pollock, agli inizi, è una miscela di cubismo picassiano, automatismo surrealista disciolto in arabeschi, di visioni simboliste di Ernst, Masson, Mirò, di Espressionismo.

Nel 1947 inaugura la tecnica che lo avrebbe fatto diventare famoso: il dripping, l'applicazione diretta della pittura sulla tela stesa a terra; tecnica che esclude gli strumenti tradizionali dei pittori e corrisponde alle esigenze metafische di Pollock: lo spazio è ordinato in una rete inestricabile di macchie e colate, tutto viene improvvisato senza che il pittore, che si mette al centro della tela, avesse ben chiaro cosa volesse ottenere, riversando tutte le tensioni del suo Io inconscio, realizzando la sua opera in stato di trance: labirinti di segni incomprensibili di colore, frammenti di immagini che galleggiano sulla superficie del quadro in una fitta rete di tracciati con effetti di movimento; nei quadri di Pollock manca il disegno, che è una delle componenti fondamentali del figurativo: per questo la sua arte è classificabile come Espressionismo Astratto, pittura di gesto. A partire dal 1951 la produzione pollockiana diventa di scarso interesse e il pittore abbandona il drip.

Pollock morì in un incidente d'auto nel 1956, probabilmente causato dal suo stato di ebbrezza (negli ultimi anni era ricorso sempre più spesso all'alcool).







ALTRO APPROFONDIMENTO

Il termine "Espressionismo Astratto" (Abstract Expressionism) iniziò ad essere usato nel 1951, al tempo dell'esposizione di arte astratta americana al Museum of Modern Art di New York.

Era già stato usato da Alfred Barr Jr., nel 1929, per descrivere le Improvvisazioni di Kandinskij, ma venne ripreso dopo vent'anni per riferirsi alla pittura non figurativa e non geometrica in America, in opposizione ad "Action Painting" riservato all'astrazione gestuale (Pollock), a sua volta diversa dall'ala spazio-colorista contemplativa impersonata da Tobey, Still, Rothko, i "Colorfield Painting" di Newman e Reinhardt.

Le ricerche di materia\colore rimandano all'Informale\Tachisme, che si svilupparono nella seconda metà degli anni '50 soprattutto in Europa.

Perciò, anche se l'Espressionismo Astratto è pressoché americano, si rivela originato e connesso alle influenze europee.

è bene ricordare che il Surrealismo era servito da ispirazione per molti, per via delle sue radice nell'Esistenzialismo di Kierkegaard e di Sartre, nell'individualismo e nell'angoscia esistenziale.

Fu Peggy Guggenheim, la direttrice della galleria Art of This Century a incoraggiare i giovani pittori, fin dal 1942: Baziotes, Rothko, Still, Motherwell, Pollock esposero tutti in quella galleria. Più tardi anche Willem de Kooning, Franz Kline, Philip Guston, Bradley Tomlin ricevettero i primi apprezzamenti.

Tra gli artisti fondatori dell'Espressionismo Astratto, Willem de Kooning è tra i primi nomi: nel 1934 realizza i suoi primi quadri astratti ma è tra il 1950 e 1952 che raggiunge la fame con la serie delle "Donne".

Intanto, l'Action Painting si codifica nella violenza del gesto, i colori aggressivi e uno spazio pittorico che sfocia nel gigantismo del formato.

Tra il 1955 e il 1960 gli action painters sono numerosi: Grace Hartigan, James Brooks, Jack Tworkov, Joan Mitchell, Helen Frankenthaler, Robert Rauschenberg (che ereditando l'influenza da Duchamp introdusse il ready-made, l'oggetto trovato, nella sua pittura espressionista).

L'Action Painting si situava alla confluenza tra Surrealismo ed Espressionismo, essendo l'aspetto meccanico dell'automatismo del gesto, veemente.

Più vicino al Surrealismo fu Arshile Gorky, in seguito preso a modello da William Baziotes, Adolph Gottlieb, Jasper Johns, Cy Twombly.

Ricordiamo in particolar modo Mark Tobey che diede un influsso orientale ai suoi lavori (si era recato in Cina nel 1934 a studiare la calligrafia): i suoi "white writings", segni bianchi, sono complessi calligrafici costituiti dall'addizione di elementi infinitesimali.

L'approccio alla pittura di Tobey era molto diverso da quello degli Action Painters di New York che avevano un'elaborazione violenta del gesto fisico nell'atto del dipingere.

Con Tobey (come anche per Wols) entriamo in un universo sottile di silenzi il cui l'essere assorbe ciò che li circonda e vi si dissolve al termine di una costante osmosi e di un perpetuo e vibrante scambio che è la respirazione delle cose stesse.

Tobey, Still, Rothko E Yves Klein (con proposte monocrome) hanno introdotto a New York le premesse per una ricerca di sintesi, in contrasto con gli oltranzismi gestuali dell'Action Painting.

La figura di punta dell'Espressionismo Astratto resta Jackson Pollock, che inventa la tecnica del drip per le sue composizioni monumentali.

Infine, citiamo Franz Kline (nota di Lunaria: il mio pittore preferito) che nel 1950 inaugura le sue gigantesche tele, in bianco e nero, superba testimonianza di una sintesi tra gesto espressionista e calligrafia giapponese, i cui neri tracciati nascono dalla violenza del gesto e traducono i moti dell'inconscio con tanta forza da non essere contenuti nello spazio della tela: sembrano segnare una traccia della loro traiettoria e prolungarsi oltre il limite del quadro.

Qui trovate l'Astrattismo "Classico" https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/alle-origini-dellastrattismo-kandinskij.html

E qui quello Geometrico: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/introduzione-allastrattismo-geometrico.html

ALTRI PITTORI CHE MI PIACCIONO




































































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Nota di Lunaria: chi segue con continuità (?) il mio lavoro, sa benissimo che io sono decisamente critica nei confronti della psichiatria e degli psicofarmaci.

Perché ho letto un ottimo libro, al riguardo: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/i-crimini-della-psichiatria-raccolta-di.html

Per cui, suggerisco alle persone di provare "l'alternativa alla psichiatria e agli psicofarmaci" ovvero dipingere in stile Action Painting.

Va bene su qualsiasi cosa: fogliettini, fogli normali, tele da pittore, lenzuola, tende, legno, fate un po' voi...

Va bene con qualsiasi cosa: pastelli, inchiostro di china, evidenziatori, pennarelli, gessetti, pastelli a cera, matite per il make up... 

Date sfogo alla violenza, rabbia, rancore, frustrazione e iniziate a sfogarvi con ampie pennellate (o a mani nude direttamente intinte nel colore) sul supporto, che sarà la vostra vittima sacrificale: con furia forsennata e infernale continuate a scarabocchiare ovunque, bestemmiando, urlando, piangendo mentre lo fate, tirate fuori tutto quello che vi fa infuriare e\o soffrire. 

Per tutto il tempo che volete: qualche secondo, un minuto, un'ora... 

Quando avrete finito (e il foglio sarà devastato, disintegrato, bucato, graffiato, lacerato e lo sarà anche la mina della matita, della biro, del pennello...), perché le vostre mani e braccia saranno stanche dopo tutte quelle pennellate violente, vi renderete conto che, per un po', avrete sbollito la rabbia.

Consiglio anche di leggersi gli aforismi di Cioran, già che ci siete, prima o dopo.  https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/cioran-i-miei-stralci-preferiti.html
L'Action Painting è Violenza e Rancore Puro, Furia Iconoclasta, esternati in un modo perfettamente etico e lecito.

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Musiche violente e veloci come il Thrash Metal e il Death Metal sono perfetti come sottofondo mentre vi dedicate a trucidare tele&fogli in sessioni di Action Painting.

Qui di seguito metto una lista di band che vi consiglio.

Provate a scarabocchiare con tutta la forza del vostro braccio e della vostra mano, tanto a fondo da lacerare foglio e pennello, al ritmo di "Show No Mercy" degli Slayer o "Altars of Madness" dei Morbid Angel e qualsiasi cosa vi tormenti e vi traumatizzi sarà - per un po' - placata.
In alternativa potete anche metterci come sottofondo certi pezzi alla Evil Activities\Delta 9 come "Extinction", "Cold as me" e "Alucarda" o "No More Regrets": vanno bene in ugual modo! 






https://intervistemetal.blogspot.com/2017/09/slayer-possessed-dark-angel-recensioni.html








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