Nella simbologia la Luna è, assieme al Sole, il più importante degli astri. Viene vista prevalentemente come figura "femminile", per esempio nel'antico ideogramma Yin, dove è un corpo celeste che riceve la luce passivamente, ma anche per l'analogia fra il mese lunare e il ciclo mestruale femminile.
Il divenire e il mutare, così come il sempre rinnovato sorgere della nuova figura, è un simbolo che riassume ogni idea che si rifà al concetto di "muori e divieni".
Raramente la Luna viene vista in forma maschile, come accade nell'uso linguistico tedesco (germanico Mani, fratello di Sòl, sudgermanico Sunna - il Sole) mentre molto più frequentemente viene interpretata come femminile (latino Luna, greco Selene o Artemide; orientale: Kuan-Yin, Kannon; Maya: Ixchel).
Nella simbologia alchemica la Luna rappresenta l'Argento e anche la Regina che si sposa con il Re, divenendo Androgino.
L'antica credenza popolare ben conosce l'influsso delle fasi lunari sugli avvenimenti terrestri: esse non provocano soltanto le maree, ma anche la crescita e la diminuzione del flusso della linfa nelle piante, secondo questa concezione, anche il taglio dei capelli e la pratica dei salassi dovrebbero tenere presenti le fasi lunari.
Per i dolori mestruali, venivano prescritte piante lunari (cioè che fioriscono di notte)
Perché è testimoniato... nella stessa bibbia!!! "[...] nella Bibbia, per chi sa cogliere i simboli, ci sono alcuni riferimenti che ci illuminano su quanto sia il politeismo sia la magia fossero largamente praticati anche dagli ebrei, in via "ufficiale" (Saul che ricorre alla necromanzia) e in via "sotterranea" (streghe e stregoni erano condannati a morte); per esempio un passo che testimonia il divieto, per le donne ebree, di "essere Sacerdotesse" è presente in
Isaia 3, 16-24, le "Figlie di Sion" (= le donne di Gerusalemme "che si erano insuperbite" ovvero avevano un atteggiamento sfrontato: procedevano con collo elevato, occhi ammiccanti, tutto ciò che è contrario all'atteggiamento della donna monoteista che - citando dal corano - è casta, pudica e mantiene i suoi occhi abbassati).
"Dice il Signore: Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion, procedono con collo elevato, ammiccando con gli occhi, camminano saltellando e fanno tintinnare le fibbie dei loro piedi [nella versione cattolica: anelli], perciò il Signore renderà tignoso il cranio delle figlie di Sion, il Signore denuderà la loro vergogna. [nella versione cattolica: tempie]
In quel giorno il Signore toglierà l'ornamento delle fibbie ai piedi, fermagli e lunette, orecchini, braccialetti, veli, bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumo, amuleti, anelli, pendenti al naso, vesti preziose e mantelline, scialli, borsette, specchi, tuniche, cappelli e vestaglie. E avverrà che invece del profumo vi sarà puzza [marciume], invece di indumenti eleganti uno stretto sacco, [invece di cintura, una corda; invece di ricci, calvizie; invece di vesti eleganti uno stretto sacco] invece di bellezza bruciatura."
Il profeta qui si sta scagliando contro le Sacerdotesse devote ad Asherah o Astarte? Non lo dice. Ma un indizio rivela il collegamento con il culto della Dea: "fermagli a lunette/amuleti".
Escludendo rari casi dove la Luna era "maschilizzata"
il dio della luna Sin |
da sempre è prevalso il binomio Donna/Luna dove il crescente di Luna, tra l'altro, era associato, data la forma, anche alle corna del Toro; (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/arte-e-scultura-nellantico-yemen.html) (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/arabia-saudita-no-per-davvero-parli-di.html) (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/05/israele-esoterico-7-amuleti-e-toro-nel.html)
specialmente agli inizi queste divinità taurine o comunque cornute (e spessissimo Dei della vegetazione e del rinnovamento) erano i compagni (o figli) subordinati delle Dee: il Dio moriva ogni anno, la Dea lo resuscitava (vedi Ishtar e Dei come Tammuz/Dumuzi o Iside e Osiride), il ciclo stagionale ricominciava: la morte/rinascita del Dio segnava la fine e l'inizio della nuova stagione [...] Si rilegga bene il testo di Isaia, che inveisce, per bocca di Jahvè, contro numerosi ornamenti femminili: "In quel giorno il Signore toglierà l'ornamento delle fibbie ai piedi, fermagli e lunette"
Perché il dio geloso, che più volte massacrava il suo stesso popolo giudicato colpevole di "abominio, prostituzione" (= adorare gli Dei degli altri popoli) avrebbe dovuto promettere "marciume, calvizie, bruciature" alle donne che portassero "fermagli e lunette" se non fosse che tale ornamento, ben lontano dall'essere un semplice monile, rappresentava il simbolo di appartenenza ad una casta sacerdotale femminile?
Per questo le sacerdotesse wiccan portano ancora la falce di luna:
Quindi, per bocca dello stesso Isaia, sappiamo che per un periodo nella storia di Israele "le figlie di Gerusalemme" indossavano mezzelune e fermagli e che si erano "insuperbite". Del resto sappiamo che le classi sacerdotali godevano di una particolare posizione di potere e prestigio. Tutto ci porta a pensare che Isaia stia proprio maledicendo un gruppo di donne israelite invischiate, in qualche modo, con riti sacerdotali al femminile (tutto il contesto del brano lascerebbe intendere una vera e propria "setta" tutta al femminile e con ben poca voglia di obbedire ai diktat monoteisti...).
Ma c'è di più; che tali "Figlie di Gerusalemme" (così meritevoli di anatema divino...) fossero implicate anche nella magia ce lo rivela la parola chiave:
"In quel giorno il Signore toglierà [...] amuleti"
Andando ad esaminare le fonti del Talmud sappiamo anche che genere di amuleti usasse il popolo ebraico.
"La difesa contro le forze demoniache e le azioni magiche era affidata ad amuleti di vario tipo, alcuni dei quali si sono posteriormente istituzionalizzati quando la legislazione sacerdotale ha accolto e legittimato alcune superstizioni popolari correnti in epoca post-esilica. Nella storia di Giacobbe gli anelli per orecchie sono certamente amuleti originariamente destinati alla difesa dell'udito o ad altre funzioni apotropaiche (Nota di Lunaria: pratica che si trova, tale e quale, anche in Africa, dove gli orecchini servono "a bloccare" le orecchie e a non far entrare gli spiriti maligni) e vengono seppelliti quando la casa di Giacobbe rinunzia agli idoli. Nel lungo elenco delle cose che il Signore toglierà alle figlie di Israele (anelli dei piedi, reti, mezzelune,orecchini, braccialetti) è fatta menzione dei Lehashim, termine che è reso come "amuleti" e che secondo il commento di Ibn Ezra sarebbero oggetti sui quali erano tracciati segni o lettere difensive, in oro e in argento" ["Shaharonim" devono invece essere stati gli amuleti a forma di mezzaluna, connessi forse con i culti lunari e portati, nell'epoca di Gedeone, dai capi dei Medianiti e dai loro cammelli.]
Pratica che si trova ancora, nel 2018: basta andare a curiosare su un sito ebraico, eh eh ;)
https://www.judaicawebstore.com/jewish-jewelry-C2.aspx
https://www.judaicawebstore.com/jewish-jewelry-C2/Woman-of-Valor.aspx
https://www.judaicawebstore.com/jewish-jewelry-C2/Scripture.aspx
come si vede i nomi divini o angelici sono incisi su queste placchette d'argento...
e non credo davvero che sia cambiato qualcosa dal tempo di Isaia, conoscendo il proverbiale attaccamento alla tradizione di secoli fa che il monoteismo tributa ad ogni singola cosa che fa e dice :P
Lo avevamo visto anche qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/marocco-litolatria-gioielli-magici-mano.html
A.R.S. Kennedy ricorda la "pietra di grazia", "pietra di favore", "pietra preziosa", probabilmente portata addosso come mezzo di difesa o di fortuna. L'uso scende e forse si incrementa fino all'epoca tarda, giacché Giuda Maccabeo trova, sotto le tuniche dei soldati morti, oggetti idolatrici, proibiti per legge ai Giudei."
Come simbolo lunare viene anche indicata l'ascia bipenne, l'ascia dalle due lame ricurve a forma di Luna e per questo attribuita come arma alle Amazzoni, le leggendarie donne guerriere dell'antichità; esse possedevano anche un arco a forma di falce lunare.
La Bipenne era il simbolo ufficiale di Creta
Anche la tenebrosa Ecate Triodite "Colei che ha tre volti"
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/esoterismo-13-ecate-i-sephiroth.html
viene collegata alle fasi lunari (Luna Giovane, Luna Piena, Luna Oscura o Nuova)
Nella moderna letteratura femminile grande attenzione viene conferita alla "parte lunare" dell'uomo.
Nelle leggende ebraiche è contenuto un mito simbolico che si basa sul sistema dualistico Sole-Luna ed è destinato a spiegare la ragione per cui la Luna, una delle due "lampade", irradia una luce più debole. Il Creatore spiega alla Luna che vi sono due parti, l'al di qua e l'aldilà, e che l'esistenza delle due luci rimanda a questa polarità. La Luna, a cui è conferito l'ambito più vasto dell'aldilà, è scontenta di non superare con il suo splendore il Sole. "E Dio disse: chiaramente tu vorresti che io ti facessi grande, rimpicciolendo il Sole. Poiché però tu hai malvage intenzioni nei suoi confronti, tu devi essere la più piccola e il tuo splendore 60 volte inferiore al suo. E la Luna disse dinnanzi a Dio: o signore del mondo! Ho detto solo una parola e devo per questo essere punita così duramente? E Dio disse: un giorno [cioè probabilmente dopo il Giudizio] tornerai ad essere grande come il Sole e la luce della Luna sarà pari a quella del Sole."
Presagio del Giudizio Universale, la fine del mondo, è tuttavia l'oscuramento della Luna (Gioele 3,15)
Che la Luna fosse associata non solo con la parte notturna del mondo e con l'aldilà ma - spessissimo - anche in Israele, con la femminilità e come ciò evidenzia l'analogia del ciclo mestruale con le fasi della Luna, si evince anche dal suo collegamento con il campo semantico della fertilità: donne e animali domestici (esempio: cammello) portavano al collo delle piccole lune come ornamento.
Nota di Lunaria: la Luna è citatissima anche nel corano, dove tra l'altro è attestato una sorta di totemismo dedicato al culto di una cammella https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/arabia-saudita-no-per-davvero-parli-di.html
L'apologeta greco Teofilo di Antiochia vedeva Sole e Luna come simboli dualistici, "veicoli e immagini di un grande mistero. Il Sole è infatti l'immagine di Dio, la Luna l'immagine dell'uomo (che riceve la Luce del Sole)" [nota di Lunaria: pura Eliolatria Pagana, eh, Teofilo?? Pur essendoti convertito al cristianesimo, avevi ancora in testa tutto il simbolismo Pagano...]
In un analogo senso simbolico Origene interpretava la ricettività della luce da parte della Luna come immagine della chiesa, che trasmette in un secondo momento la luminosità a tutti i credenti.
L'equivalenza simbolica della reiterata visione della "nuova nascita della Luna" con la resurrezione qui è evidente.
- Nota di Lunaria: infatti! e questo dimostra che gli esseri umani hanno inventato il concetto di Resurrezione guardando la Luna, secoli prima che inventassero il cristianesimo! Tra l'altro lo stesso simbolismo della Luna come Resurrezione è presente anche nei miti africani.
Nell'antico Perù la venerazione della Luna era subordinata a quella del Sole dominatore. L'inca de La Vega (1539-1616) chiama la Luna "La Donna del Sole" e scrive che l'interno del tempio era stato ricoperto di lastre d'argento "affinché dal bianco si riconoscesse che si trattava della stanza della Luna. Come nel caso del Sole, vi si trovava un ritratto realizzato in forma di viso femminile su di un grosso lingotto d'argento. Si entrava in questa stanza per cercare la Luna e raccomandarsi alla sua tutela, poiché la si riteneva sorella e moglie del Sole nonché madre degi Inca e di tutta la loro stirpe, perciò la chiamavano Mama Quilla, che significa "Madre Luna"
Non si sacrificava ad essa come al Sole (*). Da ambo i lati della figura della Luna stavano i corpi delle Regine morte, disposti secondo l'ordine di successione al trono e secondo l'età..."
(*) Una mia ipotesi: alla Luna non venivano offerti sacrifici perché il sangue che colava dalle gambe delle donne una volta al mese bastava già come "offerta sacrificale"; o almeno questa è la mia personale interpretazione.
In Astrologia, il satellite terrestre funge ancor sempre, come nel sistema geocentrico dell'antichità, da "pianeta" e insieme al Sole, come una delle due "luci principali". è il corpo celeste più vicino alla Terra e le mostra sempre la stessa "faccia", cosa che ha dato origine a molte leggende.
Sulla base del mutamento delle sue fasi, in astrologia essa è considerata "mutevole, dall'effetto transitorio" ma anche "benefattrice"; in quanto "pianeta femminile" essa influenza l'animo, il sesso femminile, le madri e tutta la popolazione. (Nota di Lunaria: vedi qui https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/esoterismo-15-larcano-della-luna-e.html) è celebrata nel segno zodiacale del Toro (per via delle corna dell'animale che ricordano quelle della falce lunare oppure a causa di mitici connubi fra Dee Lunari e un partner maschile in forma di toro)
In realtà, il Toro è simbolo dell'utero, che raffigura un teschio stilizzato a forma taurina. Probabilmente all'inizio significava qualcosa del tipo "La Dea ingravida se stessa", "Genera da sola"; solo successivamente si è accostato il Toro al fallo del Dio compagno della Dea. (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/05/israele-esoterico-7-amuleti-e-toro-nel.html)
L'Astrologia più recente attribuisce alla Luna la caratteristica di governare nella donna la personalità esteriore e nell'uomo la persona profonda, l'anima
(Nota di Lunaria: non a caso quasi tutti i poeti maschi hanno scritto poesie sulla Luna!!!)
L'antichità parlava fra l'altro di Luna Mendax, ovvero la Luna Mendace, per il fatto che la successione delle fasi presenta un'analogia con la lettera C (crescere) e D (decrescere), cosa che, tuttavia, è il contrario di ciò che effettivamente significa il cambio di figura nella falce di Luna. In base all'attribuzione del significato simbolico vengono definite "pietre lunari" le perle, l'opale, la selenite e i monili di madreperla; il suo metallo corrispondente è l'argento.
Che la Luna non sia soltanto un "luogo simbolico" delle regioni celesti, con tutti i suoi valori poetici, ma sia stata conquistata dall'uomo per l'Astrologia non ha alcun significato, e ciò nell'ambito di un'immagine dell'universo orientata sull'uomo, per la quale i pianeti "tradizionali" hanno conservato il loro significato determinante dal punto di vista simbolico.
Iconograficamente, la Luna viene per lo più raffigurata come una falce, con il profilo orientato a sinistra. Pure falci lunari compaiono negli emblemi nazionali di molti paesi islamici. (appunto: sono scopiazzamenti del paganesimo...)
Böckler interpretò le immagini araldiche della Luna ricordando il fatto che i cento consiglieri di Romolo portavano sulle scarpe una mezzaluna a forma di C, "a significare che calpestavano tutto ciò che si trova al di sotto della Luna, perché terreno e vano, oppure perché così li si riconoscesse di fronte agli altri come consiglieri. Quei nobili che portano la Luna, che significa crescita, sui loro emblemi, l'hanno forse presa anticamente dai Turchi" (vedi il Tengrismo... https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/mongolia-soyombotengri-khoomii-sciamani.html
perché i Turchi prima di diventare islamici erano seguaci del dio Tengri... un Dio del cielo!!!)
Alcuni stemmi:
Qui in Lombardia, si può citare Arluno
Le origini di Arluno sono antichissime, forse celtiche. Della successiva e lunga età romana restano poche tracce: un paio di tombe scoperte in paese, con un corredo di monete ma soprattutto il nome, che deriverebbe da "Ara Lunae", cioè altare dedicato al culto pagano della Luna-Diana, sorella del Sole-Apollo. Del resto ancora oggi una mezzaluna fa bella mostra di sé sullo stemma comunale, fra due ali candide.
Infine, potrei citare davvero tante Dee collegate alla Luna... ma chi da piccolo guardava Sailor Moon si ricorderà della Principessa Serenity