Giorgio Morandi e lo Shoegaze

Nota di Lunaria: questi dipinti di Giorgio Morandi (il mio dipinto preferito, ormai dalle scuole medie, è quello del vaso di fiori) mi hanno sempre fatto venire in mente la scena Shoegaze. 

Sarà per la malinconia monocromatica in grigio tenue, diversa dalla disperazione a tinte nere, sulfuree e catramose di roba alla Funeral Doom...

Per cui, ecco qui i dipinti di Morandi che mi piacciono + qualche band Shoegaze, tra quelle che ascolto di tanto in tanto.


Info tratte da


Quattro bottiglie, un'ampollina, un bricco, due piatti, un lume a petrolio...

L'inventario degli oggetti che costituiscono le famose nature morte di Giorgio Morandi è presto fatto.

Gli oggetti sono quasi sempre gli stessi, li riconosciamo senza difficoltà, cambia solo la disposizione sul piano grezzo del tavolo, vivono di una minima variazione di luce che incupisce una tinta o smorza una sfumatura troppo accesa.

Sembrano assopirsi in una quiete fuori dal tempo.

Per molti secoli si è negata dignità artistica ad un dipinto se questo dipinto non ritraeva "soggetti degni" (Nota di Lunaria: ovverossia gesù bambini e madonne, ché solo quella roba lì è ritenuta edificante e somma... tutto il resto è spazzatura indegna)

Per quanto riguarda Morandi bisognerebbe evitare, però, l'equivoco di considerare la scelta dei suoi soggetti, così umili e dimessi, come un ripiegarsi sulle piccole cose della vita quotidiana  caro a certi poeti "crepuscolari" (e al Pascoli di "Myricae", https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/11/il-lazzaretto-di-gorla-comera-una-volta.html nota di Lunaria)




I soggetti "antieroici" di Morandi attestano un'esigenza dell'artista: dare la propria esclusiva attenzione ai valori puri della pittura: l'umiltà delle cose raffigurate gli permette di dare il massimo risalto al prestigio di una composizione perfetta meditata con assidua pazienza, alla ricerca di accordi di colore preziosi, al desiderio di captare le più impalpabili vibrazioni di luce che conferiscono alle sue nature morte quell'atmosfera trasognata e malinconica che ci affascina.

Prima di dipingere, Morandi studiava a lungo gli oggetti posti sul piano di appoggio, li spostava o aggiungeva qualcosa allo scopo di stabilire un perfetto equilibrio tra le forme. Poi lasciava trascorrere ore e giorni, sempre studiando le condizioni della luce, l'effetto dei colori; lasciava persino che sugli oggetti si depositasse la polvere; alla fine incominciava a dipingere.

Morandi mirava a raggiungere l'equilibrio formale, una serena e composta dignità che emana dalla presenza di quei poveri oggetti allineati sul tavolo; ogni elemento ha nel quadro una funzione precisa e insostituibile tanto che la mancanza di uno solo di essi sbilancerebbe irrimediabilmente la visione d'insieme.

Ma per rendere più lieve questa disposizione architettonica, ecco le note di colore a rendere le forme lievi: i toni di bruno, di ocra che sfumano nelle gradazioni del rosa più tenero, quei tocchi magistrali di bianco definiti dalla critica "la voce di un angelo", quel preziosissimo e malinconico blu della base del lume.

La composizione armonica meditata con assidua pazienza e l'accordo di colori preziosi conferiscono alle opere di Morandi un'atmosfera onirica e malinconica.

A tema natura morta aggiungo anche questo:



Altri approfondimenti sulle avanguardie: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/alle-origini-dellastrattismo-kandinskij.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/breve-introduzione-alla-pittura.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/espressionismo-astratto-antipsichiatria.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/breve-introduzione-allespressionismo.html https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/introduzione-alla-scultura-di-henry.html https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/introduzione-al-cubismo.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/astrattismo-surrealismo-metafisica.html https://intervistemetal.blogspot.com/2018/11/introduzione-alle-avanguardie-e-al.html https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/introduzione-allastrattismo-geometrico.html 

APPROFONDIMENTO SULLA SCENA SHOEGAZE\DREAM POP

Una lista di band dalle quali partire per conoscere il genere, nato sul finire degli anni Ottanta e che è durato più o meno fino al 1995; successivamente è resuscitato un po' dopo il 2000 (uscirono anche alcune ristampe, come quelle degli Slowdive, pubblicate su :Ritual:) ma io i gruppi del 2000 in poi non li conosco così tanto; è stato ibridato anche al Black Metal (Blackgaze) ma idem, io ho sentito poco o niente.

Non sono una shoegazer e conosco soprattutto le band dei primi anni Novanta perché sono statica, fissista e retrograda su quel periodo, per cui... https://intervistemetal.blogspot.com/2015/09/i-grandi-degli-anni-90.html

Per me tutte le scempiaggini, estetiche in primis, che la gente sta instagrammando\tiktokkando negli ultimi anni non hanno alcun senso perciò non mi interessa restare aggiornata su questa paccottiglia da bipedi duemilaventeschi, che il più delle volte mi irrita pure, essendo uno sperpero di soldi etichettato come "goth" e con ZERO CULTURA MUSICALE.

In primis, tra i precursori, suggerisco di partire da "Disintegration" dei Cure 



(anche se io adoro soprattutto "Pornography"). 


Dopo "Disintegration" i Cure si danno al pop da classifica con canzonette canticchiabili (che tutti canticchiano, per l'appunto), e il mio interesse per loro è scemato.

Bleach, quelli inglesi, non quelli americani, che fanno "christian rock". Io intendi quelli primi anni Novanta, un gruppo-meteora ma che potete ancora recuperare su youtube, girano ancora i video ufficiali

I Cocteau Twins del periodo "Treasure" e "Milk and Kisses" (io però li preferisco nel loro periodo precedente, quello di "Garlands" e "Head over Heals" più inerenti la Dark Wave cupa e torbida)

Medicine e Lush, alfieri di uno Shoegaze piuttosto caramelloso, delle volte



Mira, i più "moderni" (si fa per dire...) che conosco. Vennero recensiti nel 2001 o 2003 o giù di lì. Non penso esistano più e forse solo io me li ricordo


My Bloody Valentine, da tutti ritenuti i precursori, ma a tratti sono troppo grezzi, meglio partire dal sound già "onirizzato" e levigato di "Disintegration" dei Cure. Consiglio di sentirseli dopo aver sentito queste band precedenti, così potete capire più facilmente l'evoluzione che c'è stata, mentre se non avete mai sentito questo genere e partite dai My Bloody Valentine potreste trovarlo grezzo e ricavarne un'impressione errata... la maggior parte delle band shoegaze ha un suono etereo e "vaporoso", molto fluido, cosa che le band proto-shoegaze ancora non avevano

Slowdive, dopo i My Bloody Valentine, il gruppo più celebre nel genere Shoegaze propriamente detto



The Telescopes

Velocity Girl, anche questi, piuttosto frizzanti e briosi

Alison's Halo

Beach House, gli unici che mi hanno citato qualche mese fa... e che manco conoscevo, tanto per ribadire quanto "riesco a stare al passo con le band di adesso"


Non sono propriamente Shoegaze, essendo piuttosto atipici già a cominciare dal timbro vocale della cantante, tra lo spettrale e l'infantile petulante che molte persone trovano inascoltabile, comunque a me piacciono molto i primi Cranes, quelli di "Wings of Joy", estremamente angoscianti e deprimenti.






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