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L'Accademia di Atene e altre scuole filosofiche di ambito greco formarono scienziati e filosofi per tutto il periodo romano. Probabilmente le cose sarebbero proseguite così. Invece tutto finì in catastrofe: la grande biblioteca di Alessandria venne bruciata. In questa sciagura, gran parte delle conoscenze dei Greci, tra storia e cultura, andò letteralmente in fumo, diventando cenere.
L'incendio fu doloso ma non si sa con certezza chi fu il e i colpevoli. Conosciamo il nome di chi dirigeva la biblioteca: la filosofa e matematica Ipazia, celebre in tutto il mondo antico; molti studenti venivano da ogni parte dell'Impero per di ascoltare le sue lezioni.
Ipazia nacque nel 370 d.c. Era figlia di un matematico; lesse e migliorò gli "Elementi di Geometria" di Euclide e "L'Almagesto" di Tolomeo.
Può sembrare un paradosso che una donna fosse tanto celebre e stimata, in un contesto culturale-filosofico come quello greco.
(https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/grecia-2-la-condizione-delle-donne.html)
Proprio in questo periodo storico, Alessandria era stata invasa da parecchi cristiani, che disprezzavano la filosofia ritenendola un simbolo del paganesimo (da loro aborrito, in quanto monoteisti, quindi "credenti in un unico dio". Nota di Lunaria)
Ipazia era una filosofa famosa, ma anche il simbolo dell'odiato paganesimo, dal punto di vista cristiano: fu uccisa nel 415 dai cristiani.
Fu solo il primo atto eclatante della nuova dittatura cristiana che stava distruggendo ogni traccia di "diversità ideologica": poco dopo, l'Impero cominciò a sgretolarsi, e iniziarono invasioni barbariche e guerre interminabili.
Nel 529 venne chiusa l'Accademia. Con la chiusura di questo luogo di ricerca e riflessione, l'Europa piombò nell'oscurantismo retrogrado cristiano; il progresso scientifico venne biasimato (non era "in linea" con le "virtù cristiane") poi proibito.
Con la chiusura dell'Accademia, luogo simbolo del paganesimo greco (1) e il crollo dell'Impero Romano finisce l'Antichità classica e inizia il Medioevo, che lascerà posto al Rinascimento, "i secoli bui" della storia europea: fu proibito discutere (ma anche curarsi), tutto ciò che era in contrasto con la bibbia andava proibito e distrutto.
ORA METTIAMO LE FOTO DELLE PAGINE, A MO' DI PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO STARNAZZI CHE "ME LO SONO INVENTATA IO\NON è VERO NIENTE\SONO TUTTE CATTIVERIE PER DIFFAMARE IL CRISTIANESIMO"
(1) Nota di Lunaria: Il paganesimo antico non è esente da schifezze e brutture come sacrifici umani o animali, misoginia e schiavitù.
Tutte cose, comunque, che i cristiani inglobarono nella loro "dottrina" (quindi NON è VERO che portarono progresso e diritti, come scrivono certi siti cristiani che si spacciano per "paladini del progresso contro la barbaria pagana"); i cristiani, semplicemente, ripigliano paro paro le consuetudini pagane più brutte e cancellano quelle che erano più "democratiche e progressiste" (non tutti i filosofi escludevano le donne dalle scuole o sette filosofiche, difatti qualche nome di antica filosofa è rimasto menzionato nelle fonti pagane)
Anzi, si può proprio dire che, in certi frangenti, i cristiani riuscirono persino a peggiorare la misoginia pagana d'ambito greco-romano: vedi il concetto di ipostasi di gesù cristo (vero dio e vero uomo maschio)...
A un simile livello di idolatria della virilità rivista come "sesso di dio", e quindi "sesso elevato per definizione, visto che dio è la perfezione assoluta" non c'è arrivato manco quel cogl...azzo di aristotele, che già di suo odiava le donne, eppure non ha flatulentato da quel cervello putrefatto il concetto di ipostasi, che è vezzo tutto cristiano.
Il che è tutto un dire.
APPROFONDIMENTO SU IPAZIA
Per quanto riguarda donne filosofe ecc. ne abbiamo parlato qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/le-donne-non-hanno-mai-fatto-niente.html
Qui metto i fotogrammi più suggestivi tratti da
che consiglio di vedere.