Durga!



La Dea è stata adorata in India fin dai tempi della preistoria (*): forti indizi di un culto della Madre sono emersi dagli scavi nei siti della civiltà prevedica della Valle dell'Indo (2000 a.C circa). 
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/mohenjo-daro-e-gli-ariani-nel.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/arte-asiatica-2-lindia-nei-periodi.html
La sua assimilazione entro il pantheon dell'Induismo, tuttavia, ebbe luogo parecchio tempo dopo che Shiva e Vishnu vi erano stati accettati. Essa, poi, comportò due fasi distinte: dapprima gli Dei maschi Indo-Arii ricevettero delle paredre; in seguito, sotto l'influenza dei movimenti tantrici e sakta, che avevano guadagnato sempre maggior importanza fuori dall'Induismo ortodosso per diversi secoli, tali umbratili figure femminili emersero come altrettante forme autonome della Potenza suprema e finirono per confluire nella Grande Dea. Alcuni termini astratti di genere femminili erano stati talora personificati e trasformati in consorti degli Dei più importanti: così Sri (la Prosperità) "appartenne" a Vishnu, e Shiva ebbe la sua Shakti (Potenza).
Fu nel periodo medioevale che i miti più antichi furono rielaborati in una nuova luce, con la Dea che strumentalizza gli Dei per i propri fini più alti.


(*) Nota di Lunaria: Tracce che spuntano fuori anche in Europa. è il caso di Medusa (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/irlanda-8-il-culto-delle-teste.html)
(https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/medusa.html) e Echidna, che, per la cultura greca, assunsero l'aspetto di mostri ma che i loro singoli elementi (lingua sporgente, capelli a serpenti, corpo da serpente ecc.) si ritrovano in antichissime Dee orientali (e non solo dell'India, con Manasa: vedi anche il caso della Dea Koevasi, la Grande Serpe Primordiale adorata in Melanesia o Nu Wa la suprema creatrice in Cina); secondo me l'origine di Medusa ed Echidna non è greca ma orientale ed è probabile che in quanto Dee vennero denigrate in epoca patriarcale.
La stessa Angitia (venerata dai Marsi) ha caratteristiche simili alla Medusa greca, non solo i serpenti, ma anche "il veleno che può guarire". Perché allora Manasa, Koevasi, Nu Wa, Angitia furono tutte Dee - in posizione di Creatrici e di assoluto potere - mentre Medusa/Echidna, che pure tanto assomigliano a queste Dee, sono negative, denigrate a figure mostruose?
Dal mio punto di vista ciò è spiegabile con una loro detronizzazione e denigrazione subita in epoca patriarcale, ma l'origine è asiatica. Del resto, sappiamo bene analizzando anche la storia cristiana e islamica - i vincitori che si imposero sul Paganesimo - che quando un gruppo religioso vuole imporsi e dominare, la prima cosa che fa è quella di denigrare e pervertire gli Dei altrui: vedi, nel corano, la vicenda riguardante Allat, Manat e Al Uzza, pubblicamente rinnegate e denigrate da Maometto, e nella Bibbia la denigrazione alla "Regina del Cielo" (Astarte). 


Durga è L'Inaccessibile (**), la Dea "Estremamente Bella" ("Sursundari") che uccide il demone bufalo Mahisha.
Nel mito, Durga viene evocata da tutti gli Dei, vessati dal demone, che le conferiscono tutte le armi che la Dea userà durante la battaglia. Come si vede nell'immagine la bellissima Dea trafigge il demone e pone il suo piede su di esso; tutta la figura della Dea è splendida: Ella sembra danzare con una leggiadria che è allo stesso tempo piena di grazia e letale per il demone che viene annientato.
Durga riunisce in sé il coraggio, il combattimento, la bellezza, la cura di sé: indossa uno splendido sari, ricchi ornamenti e gioielli da principessa; con coraggio e bravura sa maneggiare le sue armi fino a trionfare sul nemico. Se astraiamo il mito dalla cornice induista in realtà possiamo vedere Durga come un archetipo: una donna sicura di sé, tanto del suo corpo e della sua bellezza quanto del suo coraggio e delle sue armi (intellettuali! La conoscenza di questo o quel ramo del sapere che sa usare contro chi vorrebbe metterle i bastoni tra le ruote o contro chi la sottovaluta).

Sempre dando un'interpretazione moderna a questi miti, Kali-Durga mostra(no) una donna che sta bene con se stessa e si vede bella perché in primis lei si vede bella e valida. Precedentemente, in un pdf dedicato a Shiva e a Kali scrivevo:

"Durga rappresenta molto di più "una sorta di intervallo" nella trasformazione da Parvati a Kali (Lei sì di aspetto orrido e, spessissimo, anche seducente, sebbene mantenga sempre una forma selvaggia e indomabile), passando per Durga.
Per quanto non manchino rappresentazioni della bruttezza ostentata di Kali e persino della trasandatezza (appare gonfia e flaccida) indubbiamente in Lei trapela anche un fascino seducente, ammaliante...Un certo fascino sessuale dato dalle forme del seno, del ventre, della vagina, tutte orgogliosamente esposte in modo "sfacciato".
è piuttosto un fascino indomito, una femminilità primordiale, che non ha paura di "essere femminile" al 100% anche se in quell'"essere femminile" al 100% ci sono anche tratti estetici "brutti". In un certo senso, nell'ottica di rivisitazione moderna dell'archetipo di Kali, questa Dea ci invita ad accettarci, così come siamo, anche se siamo (o ci vediamo) dimesse, trasandate, brutte, sfatte, cascanti. Kali, in tale aspetto, magnifica e divinizza quindi un Femminile selvaggio e trasandato, un po' come Ecate/Cailleach, magnificano la vecchiaia...pertanto sono Dee (archetipi) che possono aiutare l'autostima femminile e l'accettazione psico-fisica di sé."  https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/la-crone-laspetto-terrifico-e-saggio.html



Durga, in alto, Kali in basso 



Ora riporto il mito di Durga così come viene narrato nello Skandapurana:

Gli Dei erano talmente vessati dall'asura (demone) Bufalo (1), che essi lasciarono la terra e si recarono, nella loro sventura, a cercar rifugio in Gauri (Parvati, che poi si trasforma in Durga), ch'era intenta a praticar l'ascesi (2). Essi le si prosternarono e le dissero: "Accordaci la salvezza, o Dea!" E come la Dea ebbe veduto quant'erano allarmati e terrorizzati gli immortali, domandò: "Che v'è da fare?" Allora Indra e gli altri Dei giunsero le mani e riferirono alla Dea del pericolo ch'era venuto loro a causa del Re degli Antidei. "Egli gioca felicemente nel parco Nandana, circondato dalle ninfe celesti", dissero gli Dei, "per suo diletto ha condotto nel suo palazzo Airavata (3) e tutti gli altri elefanti dei punti cardinali (4) assieme alle loro elefantesse [...] Questo asura supremo è duro a vincersi per gli stessi possenti Dei e antidei, tutti quanti, poiché egli è stato innalzato per un dono ottenuto da Shiva. Ha colpito con le corna l'Oceano e l'ha reso del tutto miserando, perché esige gli sian date di continuo le sue gemme (5) quali tributo per impetrare la pace, e l'Oceano vuole compiacerlo [...] La sua forza impareggiabile non può essere sfidata da nessuno all'infuori di Te; ma questo Tu lo sai grazie alla tua energia intrinseca. Molto tempo fa la Shakti (Potenza) di Sambhu (Shiva) si manifestò in forma femminile e l'asura ha ottenuto da Shiva quale dono di non poter essere ucciso se non da costei, che sei Tu! Noi ignoriamo tutti gli stolti errori di Sambhu, o Dea, ma abbiamo da ricevere protezione da Te sola sempre, o Madre dell'universo!"
Come la Dea ebbe udito tali belle parole proferite da quelli, torturati dal timore, il suo cuore non si turbò e disse loro, rassicurandoli: "Mentre sono intenta all'ascesi, Io proteggerò coloro che ricorrono a Me per rifugio, o immortali. In un solo istante il vostro nemico svanirà consunto; Io l'attirerò con qualche astuto espediente (6) ed ucciderò il grande asura." [...] Come gli Dei ebbero udito tale discorso, essi si prosternarono alla Figlia del Monte (Parvati), e gioiosi in cuor loro, ritornarono tutti lì donde erano venuti. Partiti gli Dei, Gauri dagli occhi di loto prese l'aspetto di un'incantatrice piena di beltà, dal ventre tornito
La Dea pose quattro bei giovani sui quattro picchi del Monte Rosso (7) per proteggerlo da settentrione, meridione, oriente ed occidente. La Figlia del monte si apprestò quindi a lasciare il picco del monte Kailasa accompagnata dalle Quattro Madri, ch'erano le sue quattro servitrici, Tamburo di Metallo, Veridica, Esaltata e Bella, le quali la seguivano per servirla. (8) [...] La Figlia del monte si recò a praticar l'ascesi [...] giorno e notte [...]. Il valoroso Bufalo partì per la caccia e vagò per tutte le selve lontano dal Monte Sanguigno, servito dalla sua schiera di antidei. Egli uccise molti branchi di belve nelle foreste e se ne cibò [...] Gli antidei incalzavano le fiere, decisi ad ucciderle, ma ne furono impediti dai quattro prodi giovani che subito dissero loro: "Non venite da questa parte!" I malvagi asura domandarono ai giovani: "Che è mai questo?" e i giovani subito risposero: "Una fanciulla dai bei fianchi è qui intenta a praticare l'ascesi. Nessuno, per quanto possente, può entrare in questo luogo frequentato dai saggi, sede dell'ascesi della Dea, che accorda protezione a quanti vi ricorrono per rifugio." Udite che ebbero tali parole i possenti e malvagi antidei assentirono e tosto ritornarono sui loro passi, dibattendo sul da farsi. Grazie  al loro magico potere d'illusione, essi assunsero la forma di uccelli [...] appollaiandosi sui rami degli alberi del parco, al fine di cercare del cibo [...] allora contemplarono la Dea intenta all'ascesi in quel bel bosco, colmo dei fiori di ogni stagione; e come essi scorsero la beltà delle sue forme, mentre ella restava immobile nell'ascesi, si meravigliarono.
A questo punto, anche il demone Bufalo, assunte le false sembianze di un vecchio, osserva la Dea in ascesi, e cerca di sedurla:
"O fanciulla asceta, odi della mia gran maestà: io sono il Bufalo eroico, Re degli asura, rispettato dagli Dei; questo trimundio intero mi appartiene per la possanza del mio braccio, né v'è invero alcun altro che possa esser chiamato maschio; o fanciulla, io sono in grado di assumere qualsiasi forma tu desideri e sono capace di fornire ogni diletto dei sensi. Scegli me quale sposo."
Com'ella ebbe udito le parole di lui, richiamò alla memoria gli Dei e pian piano abbandonò il suo silenzio, sorrise gentilmente e gli disse: "A lungo ha praticato l'ascesi sì da divenire la sposa di un maschio possente. Se sei vigoroso, mostrami la tua possanza! Fammi vedere la tua vera natura femminile!" (9)
Udito che ebbe il discorso di lei, l'asura Bufalo muggì furiosamente: "E che! Chi è mai costei?" e allorché la fanciulla Durga vide l'asura Bufalo che si accostava a lei per ucciderla (10) ella assunse l'invincibile forma del Fuoco. Quando però l'antidio in forma di bufalo se la vide ritta innanzi, lampeggiante del suo magico potere d'illusione, egli crebbe fino alla grandezza del monte Meru, scagliò via ripetutamente tutti i picchi montani con le sue due corna e chiamò a raccolta la sua armata, che riempiva tutte le direzioni dello spazio. Allora Brahma e tutti gli Dei vennero colà e si prosternarono a Durga che aveva assunto la forma del Fuoco della fine del mondo, e la onorarono con l'offerta di tutte le loro diverse armi. Hari le diede le sue cinque armi e l'eterno Shiva le sue dieci, Brahma le donò le sue quattro, invisibili per il magico potere d'illusione; i Protettori dei punti cardinali e gli altri Dei, e i monti, e le nubi, tutti le offrirono i loro ornamenti e le loro armi. La Dea incantatrice, Durga, riempì le sue molte mani d'armi fulgenti e indossò la sua corazza e subito montò sul suo leone. (11)
La tremenda energia di Durga ricolmava l'intero cerchio dei cieli e come il Bufalo la vide, egli fuggì, che era incapace di sopportarla. Quando ella vide che il Bufalo fuggiva, non potendo sostenere la violenza della sua energia intrinseca, rifletté: "Quel malvagio asura Bufalo va ucciso con qualche astuto espediente: le bestie selvatiche sono sorprese dai cacciatori nella selva quando sono infoiate. Spedirò i miei messi ad attirarlo con persuasive parole, a esporgli i miei punti vitali e ad attizzarne l'ira, e così farò, sì che tosto mi attacchi..."
Allorché la sua armata fu completamente annientata, l'asura Bufalo assunse la sua forma di bufalo e terrorizzò le schiere della Dea [...] Come egli ebbe in tal modo sgominata l'avanguardia dell'armata della Dea, il grande asura attaccò il leone di lei per ucciderlo. Allora la Madre si infuriò.
Anche il grande eroe era adirato, ed egli percuoteva la superficie della terra con gli zoccoli e scagliava in alto i monti con le due corna, muggendo. La terra era sconvolta dai colpi del suo rapido volteggiare; l'oceano, frustrato dalla sua coda, traboccava d'ogni lato; le nubi, trafitte dalle sue corna ondeggianti, erano lacerate e a brandelli; e i monti cadevano a centinaia dal cielo, scagliati giù dalle ventate del suo soffio. Come la fiera Dea vide attaccare il grande asura, così gonfio d'ira, fu presa dall'orgasmo di ucciderlo. Gli scagliò il laccio addosso e avvinse il grande asura; ma, quando fu così preso in quella gigantesca lotta, egli abbandonò la forma del bufalo e si trasformò in leone. Quando la Madre l'ebbe decapitato, egli prese l'aspetto di un uomo che impugnava una spada e aveva uno scudo di pelle, ma la Dea prese i suoi dardi e all'istante trafisse quell'uomo; allora egli si mutò in un immenso elefante, che abbrancò il grande leone con la proboscide, emettendo barriti, ma la Dea brandì la spada e mozzò quella proboscide mentre egli l'abbrancava. Poi il grande asura assunse nuovamente la sua forma di bufalo e scrollò il trimundio mobile e immobile. Adirata per ciò, la Madre dell'universo, furibonda, bevve a più riprese il vino supremo (12); i suoi occhi s'arrossarono e rise. L'asura mugghiò, gonfio ed ebbro del suo vigore e coraggio e con le due corna scagliò dei monti sulla Dea infuriata, ma ella ne ridusse in polvere i proiettili con una grandine di frecce.
Allora ella gli parlò; le sillabe erano confuse dalla foga, mentre le rotolavano dalla bocca spalancata nell'ebrezza: "Mugghia, mugghia pure per un momento, o stolto, mentre io bevo questo vino mielato. Presto saranno gli Dei a ruggire, quando io ti avrò ucciso!"
Poi ella balzò in alto e montò il grande asura e gli calcò la cervice con il piede e l'infilzò con il tridente.
Come fu calcato dal piede di lei, egli uscì a mezzo fuori dalla sua stessa bocca poiché era sopraffatto dall'energia virile della Dea (13). E mentre il grande asura usciva fuori a mezzo il busto, combattendo, la Dea lo decapitò con la sua immane spada, ed egli cadde. Così fu distrutto dalla Dea l'asura chiamato Bufalo assieme alla sua armata e alla schiera dei suoi amici, allorché egli incantò il mondo intero. E quando il Bufalo fu caduto, tutti gli esseri nel trimundio, a cominciare da Dei, antidei e uomini, gridarono "Vittoria!". Un alto lamento si levò da tutta l'armata degli antidei mentre essa veniva annientata, e tutte le schiere degli Dei gioirono. Allora gli Dei e i grandi Saggi Celesti inneggiarono alla Dea, i capi del Gandharva cantarono e le schiere delle ninfe celesti danzarono.


Note e spiegazioni:

(1) Il demone nacque dalla figlia di Diti, durante l'ascesi in un boschetto sacro. La figlia di Diti, su richiesta della madre che desidera un vendicatore contro Indra e gli altri Dei che le hanno ucciso tutti i figli durante le battaglie, accetta il compito, e si trasforma in bufala; Il demone nasce sotto forma di bufalo, concesso da Suparsva alla figlia di Diti raccolta in un' ascesi così tremenda che "i mondi tremarono e il trimundio fu agitato per il timore della sua ascesi e Indra assieme alle schiere degli altri Dei e dei sommi tra i due volte nati, sbalordirono".
(2) Nei miti indù, molti Dei praticano l'ascesi, per incrementare il proprio potere. è anche il caso della madre del demone-bufalo, tra gli altri, che lo concepì proprio a seguito dell'ascesi.
(3) L'elefante di Indra, la cui testa, recisa, ridarà la vita al Dio Ganesha, formato da un bambolotto di stoffa ricavato dal sari di Parvati, che desiderava un figlio da Shiva. Shiva è - contemporaneamente - il Dio del Fallo e il Dio dell'Ascesi, della Yoga: vive quindi una costante "lotta" tra i suoi opposti, ovvero essere il Dio della personificazione del pene e, nello stesso momento, essere il Dio dell'ascesi, del distacco. Ecco perché non può generare figli "in modo normale", ma nei miti ricorre ad espedienti vari.
(4) Secondo l'antica cosmologia dell'India, 8 elefanti celesti proteggono i 4 punti cardinali e le direzioni intermedie dello spazio.
(5) L'Oceano è la scaturigine di tutte le gemme, così come i monti lo sono di tutti i minerali e delle erbe magiche.  Il frullamento dell'Oceano costituisce l'immagine classica della manifestazione a partire dal Caos - la scissione delle placide acque primordiali affinché tutte le coppie di opposizione possano emergere e incontrarsi in un processo di conflitto creativo. La dialettica fondamentale è quella dei liquidi: l'acqua, fluido neutrale, viene tramutata in vari elisir: umani (latte), rituali (burro), divini (Soma) come pure di veleno: secondo la cosmologia induista tutta la terra è circondata da parecchi oceani anulari concentrici, dapprima l'oceano salato poi di succo di canna da zucchero, di vino, di burro chiarificato, di siero di latte, di acqua fresca. Gli Dei frullano gli oceani, il primo, per produrre il latte, il burro, il vino, il veleno, il Soma.
Nota di Lunaria: tutto questo può essere correlato con diversi concetti alchemici "nostrani". L'idea che le cose derivino da un processo di dissolvimento, coagulazione ecc.

(6) Nota di Lunaria: Qui possiamo vedere un collegamento con Athena, perché Durga, in questo passaggio, la ricorda molto; anche Athena era legata alla strategia, al ragionamento, alla tattica.
(7) Il Monte Rosso talora chiamato Sanguigno, designa sia un picco himalayano sacro alla Dea, sia un'altura sacra, Arunacala, nel distretto meridionale di Arcot, nell'India del Sud.
(8) Rispettivamente: Dundubhi, Satyavati, Anavami, Sundari.
Nota di Lunaria: il che poi non ci impedisce di vedere queste 4 ancelle come le 4 qualità proprie della Dea: "Tamburo di Metallo", ovvero potenza e fortezza; "Veridica", la Dea è Verità, "Esaltata", la Dea è esaltata da tutti gli altri Dei, "Bella", Durga è bellissima.
(9) Nota di Lunaria: in pratica Durga sta dicendo, al superbo e "machista" demone: "Non mostrarti a me in quanto maschio, ma piuttosto mostrami un aspetto femminile!" Direi che possiamo quasi interpretare la cosa come una celebrazione di lesbismo! La bella Dea disdegna l'asura maschio tronfio e vanesio per affermare che piuttosto, se lui vuole sedurla, deve mostrarsi sotto forma di femmina!
(10) Nota di Lunaria: fallito il tentativo di seduzione, essendo stato respinto e sbeffeggiato, l'asura vuole uccidere la Dea; non sopporta di essere stato respinto e rifiutato proprio da una femmina che lui aveva tentato di sedurre sfoggiando tutta la sua vanità tronfia ed egocentrica ("Io sono il Bufalo eroico, Re degli asura... La possanza del mio braccio") e il possesso delle sue ricchezze ("Grazie alle risorse dei miei nove palazzi"). Questo ci fa riflettere sui tanti crimini commessi contro quelle donne che dicono di no di fronte a pretendenti troppo invasivi e ossessivi che pure sono egocentrici e usano le loro ricchezze per corrompere le coscienze, aspettando di ricevere tutto quello che bramano, quasi gli fosse dovuto e trattando gli altri, specie le donne, come oggetti. 
Ma c'è di più: Durga qui rifiuta tutte le offerte e le lusinghe fatte dal demone, rifiuta di assoggettarsi e "vendersi" per guadagnare passeggere ricchezze e agi: metaforicamente possiamo vederla come la donna che resta fedele ai suoi principi senza lasciarsi corrompere dalle lusinghe del "potere" se tale potere ha, come obiettivo, l'unico scopo di ridurla ad oggetto. Durga confida soprattutto nel suo intelletto, (come Athena) nel suo valore intellettuale: è davvero la rappresentazione di quelle donne che osano sfidare le convenzioni patriarcali che considerano le donne "mancanti di intelletto" e stupide e non adatte al sapere! 

(11) Nota di Lunaria: Durga cavalca un leone; altre Dee connesse ai leoni (e felini) sono: Anat\Qadesh, Lilith, (ambedue sono ritte in piedi e hanno felini come sgabelli), Cibele (il cui carro è trainato da leoni), Freya (il cui cocchio è trainato da gatti), Sekhmet, Bast/Bastet. Tra l'altro, ad esclusione di Cibele e Bast, sono tutte Dee connesse all'ardore, al coraggio, all'attività, alla battaglia.
(12) Nota di Lunaria: tipo di vino celeste e divino, che contiene il sangue delle vittime sacrificate. Metaforicamente possiamo vedere questo sangue come tutto ciò che ci ha fatto soffrire, tutto ciò che ci ha dissanguato (dolori, traumi ecc.) e che siamo costrette a bere, magari proprio in seguito all'ennesimo ostacolo che si abbatte contro di noi: spesso "tragugiare" i dolori della vita, il sangue dei sacrifici, tutto ciò che ci ha svenato (col relativo tempo di "rielaborazione del lutto, del trauma") ci permette di migliorare, potenziando noi stesse, correggendo le nostre debolezze passate. L'esperienza, anche di fronte ai dolori, ci porta a diventare più forti. Non a caso Durga affronta i diversi aspetti del nemico che si ripresenta sempre mutato in una nuova forma dopo ogni colpo che la Dea gli assesta. Poco prima che il gran finale giunga, la Dea dopo aver affrontato il nemico sotto varie spoglie (a cui possiamo dare gli aspetti che vogliamo: difficoltà economiche da affrontare, ingiustizie subite ecc.) decide proprio di bere e tragugiare sangue: è il momento di sfoderare se stesse al massimo e solo attraverso un gesto radicale (bere sangue) si è in grado di trionfare.
(13) Nota di Lunaria: di frequente la sensibilità induista è attenta nel  ricordare che Shiva è Durga/Parvati e Durga/Parvati è Shiva: qui, nel mito, la manifestazione del Divino ha le spoglie femminili di Durga ma in lei è sempre presente il maschile (qui ricordato con l'aggettivo "virile" che si lega alla forza della Dea) di Shiva, suo sposo: per quanto nei miti agiscano spesso separati, essi sono un'unità inscindibile. Ove va Shiva, lì c'è anche Parvati; e viceversa.
Possiamo usare il simbolo dello yin yan per definire ShivaParvati. 



Essi sono due, le dualità dell'Essere, e nello stesso momento sono l'Uno. Lo stesso concetto è presente anche nel Dio/a africano/a Mawu-Lissa: mezzo maschio e mezza femmina, in contemporanea.



(*) La Dea è celebrata con questi attributi:

1 Om Durga (Durga)
2 Durgatirsamani (Colei che distrugge i tempi cattivi)
3 Durgapadvinivarini (che rimuove gli ostacoli)
4 Durgamacchedini (che sfida le destinazioni più ardite)
5 Durgasadhini (che doma le situazioni più complesse)
6 Durganasini (che ha distrutto Durga; qui Durga non è la Dea ma un demone con un nome simile)
7 Durgatooodharini (che dona sollievo dalla mala sorte)
8 Durganihantri (impossibile da uccidere)
9 Durgamapaha (che distrugge le difficoltà)
10 Durgamajñanada (che conferisce conoscenze difficili)
11 Durga dai tyaloka davanala (che è fuoco per la civiltà demoniaca potente come un albero)
12 Durgama (che è difficile da rivaleggiare o eguagliare)
13 Durgama-lo-ka (che è la dimora della luce più abbagliante)
14 Durgamatmasvarupini (che è la forma di Atman più difficile da raggiungere)
15 Durgamargaprada (che permette di percorrere il cammino più pericoloso)
16 Durgamaviddya (che è la conoscenza più difficile da ottenere)
17 Durgamasrita (che è supportata dalla divinità)
18 Durgamajñanasamsthana (che è la sede della conoscenza più alta da raggiungere)
19 Durgamadhyanabhasini (che appare come luce durante la meditazione intensa)
20 Durgamoha (che è schiavitù immensa)
21 Durgamaga (che è difficile da ottenere o raggiungere)
22 Durgamarthasvarupini (che è la conoscenza più alta)
23 Durgamasurasanhantri (che distrugge I demoni imbattibili)
24 Durgamayudhadharini (che possiede armi indistruggibili)
25 Durgamanghi (arti potenti)
26 Durgamata (che è complicata)
27 Durgamya (impossibile da colpire)
28 Durgamesvari (che è la Dea di ogni cosa difficilmente raggiungibile)
29 Durgabhima (che è coraggiosa)
30 Durgabhama (che è molto infuriata)
31 Durgabha (che ha una brillantezza impeccabile)
32)Durgadarini (che concede la felicità ineguagliabile).

Per vedere i nomi completi, vedi il pdf "I 108 nomi di Durga" tradotto da Govinda das Aghori sul sito: www.aghori.it

Se invece si vuole sentire un canto dedicato a Durga, su Youtube: Centro Yoga Satyananda Yoga Vidya Ashram, "Mahishasura Mardini"


Su  Youtube ci sono diversi cartoni dedicati a Durga :)
Il gruppo Metal Rudra le ha dedicato una canzone :)





APPROFONDIMENTO: I NOVE ASPETTI DI DURGA



Ok, diciamo subito che io non sono per niente esperta su questo argomento e che la mia più-che-elementare conoscenza dell'Induismo si basa appena su 4 libri letti in questi anni e alcuni siti in inglesi: pochissimi per poter dire "io conosco l'Induismo" e sapersi destreggiare in questa religione... mi limito solo a riordinare le info (sintetiche) su questi aspetti di Durga, che ho tradotto da diversi siti in lingua inglese; ciò che interessa a noi Wiccan moderne, credo, non è tanto la tradizione codificata di secoli fa, quanto conoscere questi archetipi e caricarli con la nostra sensibilità femminile moderna ^.^
  
Durga (Dea guerriera che cavalca un leone) è rappresentata anche con nove aspetti:

SHAILPUTRI: Durga è glorificata nel primo giorno di Navratri nella sua forma di Shailputri (Shail = montagna; putri = figlia). è la Forma Assoluta di Madre Natura e incoraggia gli esseri umani a vivere in armonia con la natura. è un forma di Parvati. Porta un loto nella mano destra e un tridente (Trishul) nella mano destra. Cavalca Nandi, un toro.

BRAHMACHARINI DEVI "COLEI CHE PRATICA L'AUSTERITà": il secondo aspetto di Durga. Non cavalca nessun animale, ma ha i piedi nudi; porta uno Japa Mala (una specie di rosario) nella mano e nell'altra un Kamandal (un oggetto usato dagli asceti per conservare l'acqua). Governa il pianeta Marte. è la Dea della semplicità. Durante il secondo giorno del Chaitra Navratri le si offrono fiori, riso e legno di sandalo.

CHANDRAGHANTA: è il terzo aspetto di Durga che viene celebrato il terzo giorno di Navaratri. La Dea viene invocata affinché porti pace e prosperità.
Chandraghanta ha una mezza luna in fronte o a forma di campana (Ghanta). Per questo è chiamata ChandraGhanta (Luna + Campana)
Chandraghanta cavalca il leone; è rappresentata con tre occhi e porta diverse armi, in quanto Dea del coraggio che sconfigge i demoni.




Come terzo o sesto aspetto di Durga c'è KUSHMANDA. Il suo nome significa "Ku", "un po'", "Ushma", "calore" e "Anda", "Uovo cosmico". è la Madre Divina nella sua terza forma e in quanto Creatrice dell'Universo.
Ha un aspetto simile a Chandraghanta.

KATYAYANI: cavalca un leone. Anche Lei, ha diverse mani: in quelle sinistre porta la spada e il fiore di loto; le mani destre sono nella posizione dei mudra Abhaya (simbolo di protezione) e Varada (dare le benedizioni).
Ha ucciso il demone Mahishasura.
Governa Giove. Il suo chakra è il chakra più importante di tutti: Ajna, il Terzo Occhio, legato al comando, alla sapienza, alla saggezza. 


Nota bene: non sono sicura sia il quarto aspetto di Durga.

SKANDA MATA: Il quinto giorno si adora Skanda Mata, una forma di Parvati, la madre di Skanda. Ha 4 braccia e porta il loto nelle mani superiori. Con la mano destra culla Skanda e con l'altra mano fa il mudra Abhaya; è una Dea guerriera, cavalca un leone. Anche Skanda è un guerriero. La Dea governa Mercurio. è associata al chakra Vishuddi.


KALARATRI: è adorata il settimo giorno. Il suo nome deriva da Kala = Tempo, ma anche Nero, e si riferisce alla Tenebra prima della Creazione e da Ratri = Notte;
è una forma di Kali. Cavalca un asino.
Ha 4 braccia; le mani destre sono posizionate nei mudra Abhaya e Varada. Kalaratri è ricordata per aver ucciso il demone Raktabeej, bevendo tutto il suo sangue prima che toccasse terra (il sangue del demone aveva il potere di generare altri demoni); sebbene questa Dea sia terrifica di aspetto, sa essere molto protettiva con i suoi devoti proteggendoli da tutte le influenze negative.
Governa Saturno ed è associata al chakra Sahasrara (l'Infinito), localizzato in testa; è il chakra della Pura Luce e della Coscienza Suprema. Il suo mantra è: Ekveni Japakarnapura Nagna Kharastitha Lamboshthi Karnikakarni Tailabhyakta Sharirani Vaampadolla Salloh Lata Kanthak Bhushna



MAHAGAURI: Mahagauri ("L'Estremamente Bianca") è l'ottavo aspetto di Durga. Ha 4 braccia. Porta un tridente e un Damaru (piccolo tamburo). Le altre mani formano i mudra Varada e Abhaya. Cavalca un toro bianco. Domina Rahu (nell'astrologia vedica, Rahu è il nodo della Luna, localizzato a nord); anche Lei è una Dea che ha liberato il mondo dal male. è legata alla Luna e al fiore bianco del Kunda. è anche chiamata Shwetambardhara e indossa un sari bianco o verde. Purifica le anime dei devoti e toglie tutti i peccati, aumentando anche la Conoscenza.

SIDDHIDATRI: Al nono giorno si adora Siddhidatri (Siddhi = perfezione; Datri = Colei che dà). Ha 4 braccia e siede sul loto. Governa Ketu (il nodo lunare posto a sud)


 Infine, questo è calendario delle principali festività:

Martedì 13 Ottobre

Navaratri (inizio)
Navaratri (nove notti), dedicato a Durga, simboleggia il trionfo del bene sul male e marca l'inizio dell'autunno.


Giovedì 22 Ottobre

Dussera
Si celebra la vittoria di Rama sul demone Ravana.


Mercoledì 11 Novembre

Diwali: la festa delle luci, è la più popolare di tutte le feste dell'Asia Meridionale. È un'occasione di festa celebrata da indù così come da Jain e Sikh.



Narka-Chaturdashi: Nel secondo giorno della festa di Diwali, è consueto per gli uomini fare un bagno rituale prima dell'aurora. Questo costume ristabilisce il bagno rituale di Krishna che aveva imbrattato la sua testa col sangue del re dei demoni Narkasur che rubò i magnifici orecchini di Aditi la Dea Madre, ed imprigionò le sedicimila figlie degli Dei e dei santi.

Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/le-nitya-devis-nellastrologia-vedica.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/le-dee-indu-delle-grotte-delle-colline.html
 https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/induismo.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/todi-ragini-e-la-potnia-theron.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/le-madri-scheletro-camunda-krsodari-e.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/gli-shaktipeetahas.html