La vaccinazione antivaiolosa: Lady Mary Montague ed Edward Jenner

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Nei secoli passati, le persone che superavano la fase dell'infanzia veniva poi falciate da malattie come la tubercolosi e il tifo; le più piccole ferite (come il graffio provocato da un chiodo) potevano degenerare in infezioni fatali.
Già alla fine del Settecento i medici conoscevano il corpo umano, riguardo agli organi interni e ai "mattoncini" cioè le cellule che formavano carne, muscoli e ossa.
William Harvey aveva dimostrato che il cuore pompava sangue in tutte le parti del corpo.
Si iniziava anche a capire il funzionamento del cervello, ma delle malattie si sapeva ancora poco: si sapeva che si potevano trasmettere stando vicini ad un ammalato o che alcune malattie si potevano prendere una sola volta, come il vaiolo, molto diffuso a quel tempo, ma niente più di questo.

Il vaiolo provocava delle grosse pustole sul corpo e il paziente mariva a causa della febbre, troppo alta. Chi sopravviveva restava sfigurato dalle cicatrici.


Si sapeva che la malattia era contagiosa e che era la sostanza contenuta nelle pustole a diffondere l'infezione, ma ci si poteva ammalare di vaiolo solo una volta.

I contadini turchi che vivevano nelle campagne avevano notato che alcune persone ammalate di vaiolo, si ammalavano in forma più lieve di altre. Quando questo succedeva, prendevano un ago, foravano le pustole e si incidevano la pelle. In questo modo prendevano il vaiolo anche loro, ma senza ammalarsi in modo grave.

All'inizio del Settecento, la nobildonna Lady Mary Montague visse in Turchia per un certo periodo.





 Imparò la tecnica dai contadini turchi.

Quando nel 1721 tornò in Inghilterra raccontò quanto aveva scoperto e molti le credettero.

Il medico Edward Jenner lavorava in campagna e usò il metodo di Lady Montague per proteggere i suoi pazienti dal vaiolo.
Non sapeva bene perché incidendo la pelle del paziente qualche volta ci sia ammalava in forma leggera, mentre qualche volta si moriva.
Si accorse solo successivamente che erano le sguattere che mungevano le mucche e le persone che lavoravano a contatto con i bovini ad ammalarsi in forma lieve o a non ammalarsi affatto; queste persone, infatti, contraevano una malattia simile al vaiolo che colpiva le vacche, cioè il vaiolo bovino, che provocava pustole, ma non era mortale.

Per 25 anni Jenner osservò che chi aveva contratto il vaiolo bovino risultava protetto dal vaiolo. Dopo averci riflettuto, Jenner capì che doveva fare un esperimento: nel 1796 incise la pelle di uno dei suoi pazienti, un bimbo sanissimo di otto anni: sulle incisioni sparse il contenuto di una pustola di vaiolo bovino.
Una settimana più tardi il bimbo ebbe la febbre, ma si riprese.
Qualche settimana più tardi, Jenner sfregò di nuovo una sostanza contagiosa su un'incisione sul braccio del bambino: questa volta era la variante pericolosa di vaiolo.
Se il bambino fosse rimasto sano, significava che il vaiolo bovino proteggeva dal vaiolo vero. Se fosse morto, Jenner avrebbe avuto torto.

Fortunatamente, l'esperimento dimostrò che Lady Montague e Jenner ci avevano visto giusto e questa tecnica venne chiamata "vaccinazione" dal nome latino che indicava il vaiolo bovino.

Fu così che la vaccinazione antivaiolosa si diffuse sempre più nel corso dell'Ottocento.
Anche se Jenner non scoprì mai la causa del vaiolo, era riuscito ad individuare una tessera del puzzle: quella successiva fu trovata 50 anni più tardi e riguardò il medico ungherese Ignàz Semmelweis che lavorava nel reparto ostetrico di un ospedale di Vienna…


(continua qui… https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/semmelweis-e-la-cura-per-la-febbre.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/02/louis-pasteur.html )

Nota di Lunaria: onde evitare deficienti che ragliano che "non è vero niente, il vaiolo non esiste, non sono mai successe epidemie di vaiolo!", "sono stati i teologi cristiani a trovare la cura per il vaiolo" "non è mai esistita Lady Mary Montague, te la sei inventata tu!", "quei dipinti li hai fatti tu, non ti credo, non hai mai letto un libro!", METTIAMO LA FOTOGRAFIA DELLA PAGINA DEL LIBRO IN QUESTIONE (PER GIUNTA, SCRITTO DA UN UOMO, E NON DA UNA DONNA E QUINDI NON AVETE MANCO LA SCUSANTE DI DIRE CHE "MA LA FONTE è SOSPETTA!")


Del resto avevo già dimostrato che le donne sono sempre state dottoresse ed erboriste:
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/dottoresse-nellantichita.html
e come anche dimostrava la vicenda di Gabrina degli Albeti:
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/giannone-meslier-de-sade-de-la-barre-e.html
ma comunque, mi auto-cito e mi auto-riporto come prova vivente, a dimostrazione che le donne sono sempre state appassionate di botanica:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/erbe-e-piante-le-mie-preferite.html

Qui trovate altri grandi donne del Settecento: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/le-prime-attiviste-nel-settecento-le.html
Qui una storia della Matematica, con il contributo femminile: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/breve-storia-della-matematica.html