''A Luce Spenta'': incipit


L'orologio suonò nove rintocchi, che echeggiarono cupamente fra le mura della vecchia casa. Tim era sicuro di aver sentito una specie di ululato lontano, ma che cosa poteva essere stato? Non sembrava il latrato di un cane, e nemmeno poteva essere quello di un lupo, perché in Inghilterra i lupi non c'erano più. Oppure no?
Era la vigilia di Natale; sedici amici erano coricati nei loro sacchi a pelo, in una stanza riscaldata dalle braci del fuoco che si andava spegnendo nel camino. Ogni tanto, una scintilla guizzava nella canna fumaria, o, con un sibilo e un crepitio, si riaccendeva una fiamma. Dal pianterreno giungevano i suoni attutiti della festa degli adulti: tintinnio dei bicchieri, scoppi di risa, lo strimpellare del pianoforte.
Avvolta dal vento, la casa scricchiolava e cigolava come una vecchia nave.
"Sembra viva" pensò Tim rabbrividendo.
Non era certo un pensiero piacevole, ma in fondo era bello essere lì. Di solito, il natale di Tim era una barba: dopo pranzo, il papà si addormentava in poltrona, la mamma era nervosa per aver dovuto cucinare il tacchino e il nonno attaccava con le sue sciocche barzellette.
Quest'anno, invece, i genitori di Lucy avevano invitato alla grande festa di villa Ramsden tutti i loro amici e i relativi figli. Giù alla festa se la stavano spassando.
"Raccontiamoci storie del terrore" propose Lucy. Qualcuno tossicchiò nervosamente.
"Sì... sì! Idea grandiosa!" commentò Tom.
"Più spaventose sono, meglio è", disse qualcuno che Tim, nel buio, non riuscì a identificare.
"Inizio io", Lucy parlò in tono deciso.
"Sì, è giusto che inizi lei", pensò Tim. In fondo, villa Ramsden era casa sua e pareva lo sfondo ideale per una storia di fantasmi: si ergeva enorme nella campagna deserta, sul limitare della brughiera, e, con le sue torrette, le sue merlature e le sue finestrelle sbarrate, sembrava un vecchio mostro cieco e addormentato. I ragazzi non l'avevano ancora esplorata tutta, però Tim era già rimasto impressionato dallo scalone maestoso, dai lunghi corridoi silenziosi e dalla galleria dov'erano appese file e file di ritratti di antenati di Lucy. Tim era sicuro che da qualche parte ci fossero anche passaggi segreti infestati da fantasmi.
"Vi racconterò un fatto successo proprio qui", disse Lucy.
Tim ebbe un brivido di aspettativa: la storia di Lucy sarebbe stata certamente terrificante. Un fruscio giunse dai sacchi a pelo e Lucy cominciò a parlare, mentre le braci continuavano a crepitare nel caminetto.
 



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