di Barbara Cartland, una delle regine del Rosa.
Ecco la trama: "Leona Grenville, rimasta orfana, si sta recando al castello del Duca di Ardness, amico della madre defunta; quando la carrozza su cui viaggia si rovescia sul ciglio della strada, a prestare soccorso a Leona è Lord Torquil Strathcairn, che la ospita con tutti gli onori nel suo maniero. Nelle poche ore passate insieme tra i due sboccia una reciproca simpatia, tanto che il giorno seguente, al momento di separarsi, promettono di rivedersi presto. Ma giunta a destinazione, Leona percepisce qualcosa di sinistro e minaccioso nelle maniere del duca, che poco dopo, animato da un folle progetto, la rinchiude nella sua stanza. Riuscirà Strathcairn a salvarla ancora una volta?"
Per inciso, i più attenti avranno notato che il tema della "fanciulla perseguitata e rinchiusa in un tetro castello" deriva dalla letteratura gotica di fine Settecento\inizio Ottocento ("Il castello di Otranto" di Walpole e soprattutto i romanzi di Ann Radcliffe)
Comunque, al di là della delicata e appassionata storia d'amore tra Leona e Lord Strathcairn (peraltro l'Autrice opta per uno stile narrativo molto curato ed elaborato, dal sapore ottocentesco) quello che mi interessa riportare qui è "il contorno storico", ovverossia gli espropri di terre e poderi ai danni dei contadini, successi in Scozia dal 1785 al 1854.
Scrive l'Autrice: "La crudeltà dimostrata dai clan delle Highlands non sarà mai dimenticata né perdonata. Per poter affittare le loro valli e i versanti delle loro montagne agli allevatori di pecore provenienti dall'Inghilterra e dalle Lowlands, i capiclan espulsero dai loro poderi uomini, donne e bambini, servendosi dell'esercito in caso di necessità. La prima espulsione fu eseguita nel Sutherland nel 1785, l'ultima nella contea di Ross nel 1854. Centinaia di migliaia di scozzesi furono costretti a emigrare, un terzo dei quali per morire di fame o di colera, tifo o vaiolo nelle fetide stive dei velieri. 58.000 persone lasciarono la Gran Bretagna per il Canada nel 1831, 66.000 l'anno seguente."
Stemma dello Sutherland
Questa vicenda storica nota come "Highland Clearances" (*) la possiamo persino relazionare a quanto avviene ai giorni nostri: pensiamo allo sfruttamento operaio (soprattutto nei cantieri edili, i muratori e i lavoratori sono spesso vittime di infortuni come mutilazioni, cadute dai macchinari o dai palazzi, incendi o avvelenamenti con sostanze tossiche) o alle condizioni di schiavitù cui sono soggetti i lavoratori stranieri sfruttati nei campi in Sud Italia (caporalato, spesso gestito dalla mafia) ma anche agli allevamenti intensivi (dove gli animali vengono torturati) e al fenomeno del land grabbing (in certe zone d'Africa o dell'Amazzonia) che colpisce i contadini, sfrattati dalle loro terre confiscate dalle grandi multinazionali e da industriali senza scrupoli.
L'Autrice descrive molto bene gli sfratti subiti dai contadini a partire da pagina 48; neanche a dirlo, il responsabile di questi sfratti è il cinico Duca di Ardness, che segregherà Leona, dimostrando tutta la sua crudeltà.
"Guardò fuori dal finestrino e rimase sbalordita nel vedere una quantità di persone radunate attorno a un piccolo podere. In un fracasso assordante, due uomini stavano portando fuori da una casupola ogni sorta di suppellettili domestiche mentre due donne e diversi bambini inveivano contro di loro. Gli abitanti di altri poderi stavano correndo lungo la strada, impedendo ai cavalli di avanzare, e gli uomini che avevano trascinato fuori le masserizie stavano appiccando il fuoco al tetto della misera abitazione. A un tratto una delle donne che teneva un neonato fra le braccia urlò in gaelico "Tha mo clann air a bhi air am mirt!", "State assassinando i miei figli", tradusse Leona, rendendosi conto che oltre ai due uomini che stavano incendiando la casupola, erano presenti tre gendarmi. Sconvolta, scese dalla carrozza. Malgrado il rumore e le grida assordanti, notò che le donne stavano tentando di salvare alcune galline, che erano chiuse in un pollaio e rischiavano di essere bruciate vive. Mentre la casa prendeva fuoco, un uomo si tuffò tra le fiamme e riemerse con un bambino urlante e mezzo nudo. "Che cosa c'è? Che cosa sta succedendo?", domandò lei. Era impossibile che venisse udita al di sopra della confusione generale, ma un uomo meglio vestito ed evidentemente più autorevole le si avvicinò. "Vi conviene proseguire, signora. Farò sgombrare la strada per consentire ai cavalli di passare." "Ma che cosa sta succedendo?" "Queste persone sono state sfrattate." "Sfrattate? Intendete dire che vengono ancora eseguite le espulsioni forzate da queste parti?" "Sua Grazia ha bisogno della terra." "Per le pecore?" "Appunto. E adesso, signora, se volete risalire in carrozza, potrete riprendere il vostro viaggio." L'uomo le volse le spalle e Leona si rese conto che il valletto le stava tenendo aperto lo sportello in attesa che vi salisse. "Aiuto... vi prego, aiutateci!", le gridò una donna. Lei esitò, ma una guardia colpì la donna con un manganello, gettandola a terra. Leona stava per accorrere in suo soccorso quando l'uomo con cui aveva parlato poco prima le riapparve al suo fianco. "Vi spiace andarvene, per favore, signora? Non c'è niente che possiate fare qui e Sua Grazia non gradirebbe che vi tratteneste." Leona avrebbe voluto protestare per il modo in cui venivano trattati le donne e i bambini, ma in qualche modo si ritrovò all'interno della carrozza, lo sportello venne chiuso e i cavalli si avviarono rapidamente sulla strada ormai sgombra. Attraverso il finestrino, portò lo sguardo sulla fattoria in fiamme. Subito dopo notò che prevedendo ciò che sarebbe seguito, le persone che avevano assistito al primo sfratto stavano già portando i mobili fuori dalle loro case. Si appoggiò allo schienale del sedile, sentendosi quasi mancare per l'orrore. Pur avendo sentito parlare degli sfratti e delle espulsioni che avevano luogo nelle Highlands, oltre che del modo in cui venivano eseguiti, le era sembrato che tutto fosse accaduto molto tempo addietro e fino a quel momento aveva ignorato che quelle atrocità venivano ancora perpetrate." [...] "Leona esitò un istante prima di sbottare. "Quando me ne sono andata da qui, ho visto sfrattare alcuni fittavoli del duca." Non si azzardò a guardarlo, intuendo che in qualche modo la collera che lo avrebbe assalito avrebbe suscitato la sua ira. "Ne siete rimasta colpita?", le domandò in tono neutro. "Come credete che abbia reagito a uno spettacolo così orrendo, così degradante... talmente disumano che non riesco ancora a parlarne senza piangere?" Quelle parole appassionate parvero vibrare nella stanza. "E gliene avete parlato?" "Ho tentato, giuro che ho tentato, ma Sua Grazia si è rifiutato di ascoltarmi... e non c'era nessun altro che avrei potuto interrogare sulla loro sorte." Lord Strathcairn le si avvicinò. "Mi dispiace che siate stata costretta ad assistere a uno spettacolo così raccapricciante. Ma forse adesso comprenderete perché il duca e io non ci rivolgiamo più la parola." [...] "Quella gente... quei poveri sventurati... riesco ancora a udire le loro grida... e un bambino ha rischiato di morire bruciato quando hanno appiccato il fuoco al cottage." "Un sopruso intollerabile!", proruppe lui in tono aspro. "è accaduto in tutta la Scozia... l'avidità dei proprietari terrieri e la brutalità dei loro fattori hanno crocifisso gli abitanti delle Highlands e distrutto lo spirito della nostra gente." [...] "Centinaia di migliaia di scozzesi sono stati già mandati all'estero e dispersi in tutto il mondo, cinquantottomila solo nel 1831. Ormai resta ben poca terra che non sia stata trasformata in pascoli per le pecore", concluse con profonda amarezza."
(*) Le Highland Clearances furono un trasferimento forzato di persone tra il XVIII e XIX secolo, per espellerle dai terreni agricoli dei lord delle Highlands scozzesi, e destinare questi terreni all'allevamento di ovini. Questi sfratti furono violenti e brutali e causarono migrazioni forzate. Oggigiorno qualcosa di simile succede col fenomeno del land grabbing, l'accaparramento delle terre: un terreno viene venduto ad aziende o governi di altri paesi senza il consenso della comunità e delle persone che ci abitano per produrre il loro cibo. Quando queste persone vengono scacciate, l'alternativa al morire di fame è la migrazione forzata.
Link utili:
Highland Clearances: https://it.wikipedia.org/wiki/Highland_Clearances
Land Grabbing: https://it.wikipedia.org/wiki/Land_grabbing
https://www.oxfamitalia.org/scandalo-land-grabbing/
https://festivaldirittiumani.it/land-grabbing-contadini-del-mali-gli-espropri/
https://www.radiopopolare.it/2016/03/socfin-la-multinazionale-della-deforestazione/
Approfondimento sul Meridione italiano nell'Ottocento:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/litalia-meridionale-nel-1861-e-lunita.html
Condizione operaia e sindacalismo: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/i-fattori-della-crescita-economica-il.html
Qui gli stralci più belli:
"Scozia 1850. Il fischio del vento filtrava in ogni angolo e attraverso ogni fessura, sebbene la carrozza fosse robusta e costruita senza badare a spese. In effetti, la tempesta che infuriava nella brughiera era talmente violenta che i cavalli non potevano procedere che al passo. [...] Cavalcarono per alcuni minuti mentre il vento sempre più gelido si insinuava perfino attraverso le spesse pieghe del drappo in cui l'aveva avvolta, inducendola a rallegrarsi per il calore che emanava dal corpo del suo salvatore. D'istinto aderì ulteriormente a lui. Poi, alzando lo sguardo, notò che un sorriso gli curvava le labbra al di sopra del mento volitivo. [...] Stavano scendendo lungo il fianco di una collina e lui la reggeva saldamente per impedirle di scivolare in avanti. C'era un che di confortante nella forza del suo braccio. Si sentiva protetta e al sicuro, una sensazione che non provava dal giorno della morte di suo padre."
"Mi sento al sicuro con voi". Era vero, pensò Leona. Da quando lui l'aveva depositata sulla sella e l'aveva circondata con il braccio, si era sentita al sicuro e protetta dalla sua
presenza. "Lo pensate sul serio o vi limitate a essere educata?"
"Sto dicendo... la verità", bisbigliò lei. Incontrò i suoi occhi e qualcosa di strano passò fra di loro, una sorta di corrente che fu incapace di spiegarsi. [...] Perché le era così difficile articolare le parole? Ancora una volta fu avvinta dal suo sguardo."
"Benedico questo vento che vi ha portata qui questa sera" dichiarò Lord Strathcairn con la sua voce profonda. "Per me è come se fosse un incantesimo". Incontrando i suoi occhi, Leona rimase stregata ancora una volta dall'espressione che vi scorse."
"Quando raggiunsero il punto in cui la carrozza si era rovesciata, si volse ancora una volta in direzione del castello che si ergeva sulla riva del lago. Abbassò il finestrino per godere di una visuale migliore e adesso, nella luce brillante del sole, le parve il posto più bello del mondo. La brughiera viola, la tonalità argentea del lago, i piccoli poderi annidati sui fianchi delle montagne, tutto sembrava perfino più incantevole di prima. E il castello in se stesso era l'incarnazione perfetta di tutti i misteri della Scozia."
"Era tutto ciò che aveva sperato e desiderato di trovare in un uomo. Il senso di protezione che le aveva dato quando l'aveva tenuta fra le braccia aveva risvegliato il suo amore prima ancora che lui la baciasse. Mai più, pensò disperata, sarebbe riuscita a provare per un uomo lo stesso trasporto, le stesse sensazioni estatiche."
"Siete certo di... desiderarmi?" I loro occhi si incontrarono e il fuoco che ardeva in quelli di lui le procurò un fremito in tutte le membra. Poi Lord Strathcairn le coprì le labbra con le sue e Leona comprese che ancora una volta stava suscitando in lei l'estasi e lo splendore che aveva provato quando l'aveva baciata nella grotta."
"Le semplici parole che l'avrebbero legata per sempre all'uomo che amava, pensò Leona, le sarebbero rimaste impresse nella mente per il resto dei suoi giorni. Vi reagì con ogni fibra del suo essere, pregando di riuscire a rendere felice suo marito e dargli dei figli meravigliosi come lui. [...] lui prese la sua sposa fra le braccia e la baciò. Un bacio tenero, devoto, che ciò nondimeno le procurò la sensazione che in quel momento gli si stava donando con le sue labbra, il suo cuore e la sua anima."