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Il nome "Castano" deriva probabilmente da Silvaae Castanae, boschi di castagno, proprio come la pianta di castagno verdeggiante raffigurata sul gonfalone del Comune. (*)
Altre fonti sostengono che il nome fosse "Castro Casteno", forse perché il paese sorse attorno ad un castello, mentre l'aggettivo Primo fu aggiunto nel 1863 per distinguere Castano da un centro omonimo in provincia di Parma.
Proprio per la presenza di questo castello, già nel 1300 Castano aveva il titolo di borgo, e questo dimostra la sua importanza nel territorio.
Nel 1500 divenne feudo dei Visconti di Brignano, che vi rimasero fino al 1717.
Sembra che il Manzoni prese spunto da uno dei membri di questa famiglia per il personaggio dell'Innominato dei "Promessi Sposi".
Il 22 giugno 1636 Castano fu quasi distrutto dalla furia della battaglia tra spagnoli e austriaci alleati contro i francesi.
Estintisi i Visconti di Brignano, il feudo venne assegnato ad Antonio N. de Portugal e poi ad altri signori.
Nel 1772 il regime feudale ebbe fine e si passò sotto il dominio austriaco.
Dal 1786 al 1791 Castano viene aggregato a Gallarate, dopo il periodo napoleonico tornò sotto gli austriaci.
Per sottrarsi alla dura legislazione repressiva, molti castanesi nel 1848 si rifugiarono in Piemonte.
Nel 1859, durante la battaglia di Magenta, Castano rischiò di diventare teatro di uno scontro tra Austriaci e Franco-Piemontesi, ma il rischio venne scongiurato.
Nel 1880 si realizzò la linea tranviaria che collegava Castano a Milano, nel 1887 venne attivata la linea ferroviaria Novara-Saronno-Seregno.
L'11 ottobre 1984 Castano venne riconosciuta come città.
Tra gli edifici più importanti c'è Villa Rusconi, sede del Municipio.
Oltre ai martiri patrioti, fucilati dai tedeschi nel 1945 (Franco Griffanti, Antonio e Franco Noé) Castano Primo ricorda anche Enrico Acerbi, che si dedicò alle malattie infettive e nel 1814, durante l'epidemia del morbo petecchiale, si offrì volontario per curare i cittadini, rischiando la sua vita.
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