Psicofarmaci e neurolettici degli anni '80 e '90, ovvero: gli antidepressivi curano o creano stati cerebrali anormali?

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Il 1987 segnò l'epoca d'oro degli psicofarmaci perché vide la nascita del best seller Prozac e degli altri antidepressivi SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) Vengono prescritti ai "depressi" perché si ipotizza che la "depressione" sia causata da un deficit serotoninergico.

E così, gli anni Novanta divennero gli anni degli "antipsicotici atipici", "di seconda generazione" (Clozapina, Risperidone, Olanzapina, Quetiapina), tutti pubblicizzati  come correttori di squilibri chimici del cervello (pagine 74-75)

Con la teoria psichiatrica degli "squilibri chimici del cervello", gli stati d'animo (ansia, tristezza, euforia ecc.) vengono banalizzati e considerati delle malattie del cervello; tutto quanto una persona "diagnosticata come depressa o schizofrenica" avrebbe da dire su di sé, sulla sua storia, sui suoi pensieri, viene banalizzato e classificato in "bassi livelli di serotonina" (per "i depressi") e "alti livelli di dopamina" (per "gli schizofrenici").

Questa teoria, che tanto era osannata nel mondo psichiatrico, non era neanche dimostrata: infatti già negli anni Settanta ci si era resi conto che persone "psicotiche", persone "depresse" e persone "sane" non avevano alcuna differenza rilevante nella quantità dei vari neurotrasmettitori presenti nel cervello (pagina 76) Nel 2007, dopo innumerevoli esperimenti, si è scoperto che abbassare la serotonina in soggetti "mai stati depressi" non produceva alcuno stato depressivo; perciò "la depressione" non è causata dall'alterazione di neurotrasmettitori.

Insomma, chiosando un famoso psichiatra: "Abbiamo cercato grandi e semplici spiegazioni neurochimiche per i disturbi psichiatrici e non le abbiamo trovate". E con tutto che ormai la teoria dello squilibrio chimico sia stata confutata, la maggior parte delle persone, e pure molti psichiatri, sono ancora convinti che "il disturbo psichiatrico" sia causato da uno squilibrio nel cervello e che lo psicofarmaco possa riequilibrare tale squilibrio.

Ovviamente far circolare questa credenza serve al business delle case farmaceutiche che magnificano la facoltà "curativa" dei loro farmaci spacciandoli come cure definitive per depressione, ansia e quant'altro per la psichiatria sia ritenuto "un disturbo mentale" (pagina 79) da curare tramite psicofarmaci, considerati trattamenti specifici per ripristinare il funzionamento normale del cervello anche se nessun esame ha mai dimostrato che esistano delle anormalità nei cervelli delle persone "etichettate con etichette psichiatriche" (pagina 81) 

Il paradosso è che, ad oggi, l'eziologia dei "disturbi mentali" è sconosciuta (Nota di Lunaria: se fai una lastra al cervello non salta fuori una zona giallo canarino lampeggiante che dica "Hey! sono io, sono la Schizofrenia! eccomi qui in questa parte del cervello!"), ma se un domani dovessero essere scoperte le cause biologiche dei disturbi psichiatrici non sarebbe neanche più la psichiatria a doversene occupare, bensì la neurologia. (pagina 80)

è proprio ammettendo onestamente che le cose stanno così (e non come sostengono gli idolatri degli psicofarmaci da distribuire come se fossero caramelle...) che alcuni studiosi si sono chiesti se "gli antidepressivi curano o creano stati cerebrali anormali?", il che significa rilevare che gli psicofarmaci "non riportano ad alcuna normalità" ma anzi, essi stessi alterano lo stato cerebrale e fisico.

(Pagina 81; Nota di Lunaria: non che io abbia bisogno di leggere la pagina 81 per sapere questa cosa, eh... li ho visti dal vivo i danni fisici e cerebrali da psicofarmaci sulle persone che li usano da decenni...) Qualcuno osserva che l'alterazione provocata da questi farmaci, mitigando la condizione di partenza di sofferenza ingestibile per la persona, sarebbe "preferibile" alla condizione di partenza.

(Nota di Lunaria: ma certo, essere resi "spenti e apatici, con movimenti al rallentatore" permetterà a tizio di "non piangere più" pensando che tizia l'ha lasciato, ma resta il fatto che finito l'effetto del farmaco tutto torna come prima e che il problema di fondo - il non darti pace perché tizia ti ha lasciato - resta ancora lì e nessuno lo risolve al posto tuo) Bere alcolici o usare droghe per sentirsi "sicuri di sé, spavaldi" NON risolve il problema di partenza (essere timidi, inibiti, insicuri), usare doping per "vincere una gara" NON ti rende un bravo atleta, ti rende qualcuno che ha usato l'aiutino chimico come stampella per poter barare e vincere. Finito l'effetto del farmaco, torni quello che eri in partenza.

Come mai cose come l'alcool, la droga e il doping sono considerati moralmente riprovevoli, fortemente sconsigliati se non considerate condotte criminali, mentre gli psicofarmaci che alterano il cervello non vengono considerati similari all'alcool, per esempio, che in certe dosi altera il comportamento esattamente come fanno gli psicofarmaci? (pagina 82) 

Nota di Lunaria: La cosa davvero paradossale è che molto spesso sono i genitori a portare di peso i loro figli adolescenti dagli psichiatri, e che sono i primi a pretendere che i loro figli buttino giù gli psicofarmaci, ma gli stessi genitori se ne guarderebbero bene dal dire al loro figlio "consuma droga o alcool, così la depressione, l'ansia, la paura ti passano!" Ho già detto che le persone "pensano così" perché a monte queste persone ignorano una vera storia della psichiatria. 

Del resto, quando gli stessi pazienti "psicotici" hanno descritto la loro esperienza con questo tipo di farmaci (neurolettici) hanno dichiarato che questi farmaci non rimuovono i sintomi di quello che sentono, ma li aiutano a "sentirli a distanza" (pagina 83); i volontari non "psicotici" che hanno testato l'effetto dei neurolettici hanno dichiarato che queste sostanze causano un'attività fisica e mentale ridotta che può arrivare anche all'indifferenza.

(Nota di Lunaria: questa cosa è stata confermata anche dal cantante dei Placebo: uno dei loro cd più belli, "Meds", è proprio dedicato a questo argomento e lui stesso lo disse nelle interviste che avevo letto: smise di prendere gli psicofarmaci perché per tutto il tempo che li prese non sentiva più nulla, né cose piacevoli né cose spiacevoli, ma l'indifferenza totale per qualsiasi cosa (pagina 83); 





considerato che un musicista, un poeta o un pittore, hanno bisogno delle emozioni e delle ispirazioni per comporre, togliere le emozioni equivale a "non ispirare più nessuna opera d'arte")

In altre parole, gli psicofarmaci non sono pensati per "disturbi specifici" (fermo restando che un certo stato d'animo\comportamento sia "disturbo mentale che causa sofferenza", cosa tutta da dimostrare...), ma servono piuttosto per indurre risposte simili in persone con disturbi differenti.

Nota di Lunaria: premettendo che io non sono vittima di psichiatria, anche se "ci hanno provato anche con me a farmi passare per depressa" (ma cascano male, perché io so smontare molto bene i sofismi psichiatrici avendo letto i libri giusti... https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/i-crimini-della-psichiatria-raccolta-di.html),  in tanti anni che mi occupo di Antipsichiatria, ho sentito diverse testimonianze (oltre ad aver visto con i miei occhi persone sotto effetto di "psicofarmaci"). Ebbene, tra tutte le persone che sono venute a raccontarmi la loro storia, nessuna di loro ha mai avuto "il problema risolto" usando gli psicofarmaci; al contrario, hanno avuto effetti collaterali sgradevoli (perdita della capacità erettiva, notevole aumento di peso, lentezza di ragionamento e di eloquio, andatura ciondolante, sguardo vitreo e spento, tic) e quindi, tutto questo si è aggiunto al "problema di partenza"; ho anche visto con i miei occhi cosa comporta "una crisi d'astinenza" da psicofarmaco. Ho anche potuto vedere, proprio dal vivo, che una persona sotto quelle sostanze diventa più aggressiva anche se ho visto più frequentemente persone totalmente apatiche e con quella lentezza esasperante dei movimenti, dell'andatura, del linguaggio, del ragionamento, persino delle espressioni facciali, che "fa subito capire che uno ha usato quei farmaci". è sempre quell'atteggiamento "alla moviola" che li caratterizza, tutti.

Qualcuno potrà pensare che sono contraria agli psicofarmaci avendo visto gli effetti "dal vivo" su chi li usa da DECENNI (senza aver risolto il problema "di partenza", ovviamente) ma non è neanche questo il motivo principale per cui li ho sempre rifiutati; il mio rifiuto della psichiatria, in primis, è proprio dato dal fatto che non tollero che qualcuno, non importa chi, parli al posto mio su un mio particolare e personalissimo problema solo mio che lui non può aver vissuto perché non è me. In altre parole, è il mio atteggiamento Solipsista, dell'Autodeterminazione di Me Stessa, del mio Orgoglio (e le mie letture di Cioran e Stirner, tra le altre cose che hanno formato la mia attitudine https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/cioran-i-miei-stralci-preferiti.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/la-disperazione-e-lio.html) che mi fanno rifiutare già in partenza tutta l'ideologia psichiatrica, e la rifiuterei anche se i loro farmaci non causassero quegli effetti collaterali perché proprio non tollero che qualcuno salga sul pulpito a insegnarmi cosa dovrei fare, non fare, dire o non dire, come vivere o non vivere il mio trauma\i miei problemi esistenziali. 

Del resto, ben prima di me, Kierkegaard scriveva "La disperazione è chiamata la Malattia mortale: quella contraddizione tormentosa, quella malattia dell'io di morire eternamente, di morire eppure di non morire, di morire la morte...La disperazione è un'autodistruzione, ma un'autodistruzione impotente, che non è capace di fare ciò che essa stessa vuole.... Ma quanta più consapevolezza è in un tale individuo sofferente, tanto più la disperazione si eleva a potenza per diventare il demoniaco...Un io che disperatamente vuol essere se stesso, si addolora di quest'io, di quell'altro difetto penoso che ormai non si può più togliere o separare dal suo io concreto. Proprio su questo tormento gli concentra tutta la sua passione, che finalmente diventa una frenesia demoniaca. Ora se Dio nel cielo e tutti gli angeli gli offrissero di trarlo dalla sua pena, no, ora egli non vuole più, ora è troppo tardi. Una volta avrebbe dato volentieri tutto per essere liberato da quel tormento, ma lo facevano aspettare e ora il tempo è passato. Ora vuole infuriare contro tutto, vuol essere colui che è maltrattato da tutto il mondo, dall'esistenza. Ora l'essenziale per lui è badare di avere sempre a portata di mano il suo tormento, l'essenziale è che nessuno glielo tolga... Ah, che follia demoniaca, egli smania soprattutto per il pensiero che all'eternità potrebbe venire in mente di liberarlo dalla sua miseria." (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/sren-kierkegaard-1-introduzione-al-suo.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/sren-kierkegaard-2-gli-stralci-piu.html)

è l'unica cosa che mi manda in bestia, non sopporto chi "parla al posto mio" su un problema solo mio, avendo la spocchia di "insegnarmi come devo viverlo\metabolizzarlo\tenerlo a bada\considerarlo". 

è per questo motivo che trovo irritante che la psichiatria parli al posto "dei diretti interessati" ("schizofrenici, depressi, borderline" e qualsiasi altra etichetta psichiatrica) di particolari stati d'animo\comportamenti\percezioni della sofferenza, quando non ha "le competenze" per parlare al posto di X, non essendo X.

Peraltro, di recente un paio di persone cristiane mi hanno testimoniato che è stata la fede cristiana a guarirli dal malessere che provavano ("depressione" e "schizofrenia"), non i farmaci che usarono per decenni. 

Io stessa sono sopravvissuta per ben 17 anni leggendomi Cioran e ascoltando musica, quando probabilmente se non avessi fatto la full immersion in tutto il Cioranianesimo possibile sarei crepata o mi sarei ridotta in stato benzodiazep-catatonico, lumacandomi alla moviola più di un cd Funeral Doom Metal. 

Atteggiamento che mi permette di stare a galla anche in questo periodo, con tutto che rischio di essere spazzata via.

Questo è il primo motivo che mi porta a rifiutare in toto la psichiatria, e la rifiuterei anche se gli psicofarmaci non avessero quegli effetti lì, che comunque hanno, su persone che li usano. (e non è neanche detto che siano "consenzienti ad usarli", visto che ad alcune persone glieli cacciano giù in gola a forza: il TSO)

Detto ciò, che riflette solo la mia personale opinione e quanto "ho visto dal vivo", non nego che qualcuno possa aver tratto beneficio usando gli psicofarmaci: il mondo è vasto e sarà sicuramente esistito qualcuno che "ha risolto tutti i problemi" impasticcandosi. 

Del resto c'è anche gente che è ben felice di essere incasellata in codici verdastri ed è pronta a testimoniare che è quella la vera libertà e la vera emancipazione... prima, quando si era sprovvisti di catena verdognola, quella sì che era una schiavitù! Adesso la freedom è proprio green! Nell'attesa che diventi ancora più green... 

Quello che a me interessa, da persona che ha a cuore le vittime di psichiatria (loro sì private della voce e del poter raccontare quanto hanno subito) è che una persona sia libera di andare dagli psichiatri se lo ritiene opportuno e non debba essere obbligato contro la sua volontà tramite ricatti e sofismi (e vale anche per un'altra cosa...); quello che mi interessa è che si faccia la corretta informazione sulla storia della psichiatria: vuol dire che nei salotti tv, quando invitano lo special guest di turno, non si "raccontino solo le cose belle che la psichiatria fa" ma si raccontino anche le cose brutte che la psichiatria ha fatto e continua a fare; per esempio dicendo a chiare lettere quali sono i "difetti" delle cure psichiatriche, evitando di dare la colpa al "rock satanico" (qualsiasi band, basta che il chitarrista metta lo smalto nero e ci mettiamo dentro di tutto con 'sta etichetta inventata dai cristiani...) se qualcuno, sotto Zoloft, si mette a sparare in una scuola: non è "il cd che lo ha spinto", è l'effetto del farmaco, che sblocca l'aggressività e aumenta la spinta al suicidio. (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/psicofarmaci-e-violenza-omicida.html)

Vedi anche https://intervistemetal.blogspot.com/2021/09/gli-psicofarmaci-degli-anni-50.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/03/crimini-e-business-della-lobby.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/08/i-farmaci-piu-pericolosi-nella-storia.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/06/le-vittime-del-thorotrast.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/03/il-farmaco-che-faceva-nascere-i-bambini.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/12/analisi-agli-errori-e-al-classismo.html


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