Mona Eltahawy ''Perché ci odiano'': gli stralci più belli




Trama: Contro la misoginia che ammorba il mondo islamico, primavere arabe comprese. La testimonianza di una donna picchiata e vessata. Ma che nessuno è riuscito a imbavagliare.



Quando nel 1982 la famiglia Eltahawy si trasferisce dalla Gran Bretagna in Arabia Saudita, per Mona, 15 anni, è come ritrovarsi all'improvviso in pieno medioevo. Ma avrebbe immaginato un paese in cui le donne sono private di molte libertà, escluse dalla scena sociale e costrette a dipendere dagli uomini in tutto e per tutto. Questa traumatica esperienza segna l'inizio della militanza di una giovane donna diventata oggi una nota giornalista e commentatrice di questioni arabe. Attingendo alla propria vicenda e raccogliendo decine di drammatiche storie, Mona racconta la doppia lotta che le donne islamiche devono portare avanti: quella nel contesto pubblico, in prima fila accanto agli uomini contro i regimi, e quella nella sfera privata, dove c'è un intero sistema culturale e familiare da abbattere. Dallo Yemen alla Tunisia fino all'Egitto, Mona denuncia legislazioni, fatti di cronaca e vicende individuali per raccontare "il cocktail velenoso di cultura e religione" che sfocia nell'oppressione e nell'odio verso le donne. (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/riforme-progressiste-e-integralismo.html)


Qualche stralcio e il pensiero di Mona in sintesi: 


"Fatemi il nome di un paese arabo, e vi reciterò una litania di abusi commessi contro le donne di quel paese, abusi alimentati da un cocktail velenoso di cultura e religione che in pochi sembrano disposti a non bere, nel timore di risultare offensivi o blasfemi. Quando oltre il 90% delle donne sposate in Egitto hanno subito una mutilazione genitale in nome della "purezza", allora sì, evidentemente siamo tutte blasfeme."


"Quando a 15 anni mi imbattei nella realtà di questo paese [Arabia Saudita], divenni femminista per trauma - non esiste altro modo di descrivere quanto mi accadde -  perché essere femmina in Arabia Saudita significa essere l'incarnazione ambulante del peccato. Il regno non prova alcuna vergogna a venerare un dio misogino e non ne patisce mai nessuna conseguenza, grazie al triplice vantaggio di avere il petrolio, ospitare i due luoghi più sacri dell'islam e controllare il flusso di petroldollari che sovvenziona i produttori di armi nei paesi occidentali alleati"

"L'ossessione dei religiosi per gli organi femminili continua anche oggi." 
"La mia personale rivoluzione femminista è nata e cresciuta piano piano, girando il mondo insieme a me (...) Prima di incappare in quei testi femministi, ero depressa e mi sentivo soffocare sotto l'ultraconservatorismo saudita, ma non riuscivo a trovare le parole per esprimere la mia frustrazione nel vedere la religione e la cultura usate come una duplice arma contro le donne. Quei libri mi aiutarono a formulare le domande che mi pongo ancora oggi, domande che hanno fatto di me la donna che sono."
"Insisto: io ho il diritto di criticare tanto la mia cultura quanto la mia fede in modi che rifiuterei da un estraneo. Io metto a nudo la misoginia nella mia parte di mondo per collegare la lotta femminista in Medio Oriente e Nord Africa a quella internazionale. La misoginia non è stata eliminata dappertutto. è anzi diffusa ad ampio spettro e la nostra miglior speranza di sradicarla ovunque è che ognuno di noi la metta a nudo e dia battaglia alle varianti locali."
"Perché questi uomini ci odiano? Ci odiano perché hanno bisogno di noi, perché ci temono, perché comprendono che ci vuole un controllo ferreo per tenerci in riga, per costringerci a essere brave ragazze con l'imene intatto finché non verrà il momento in cui loro potranno letteralmente f*tterci e farci diventare madri, pronte a crescere nuove generazioni di misogini che alimentino in eterno il patriarcato. 
(https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/dogma-violenza-intolleranza.html)
Ci odiano perché siamo al contempo la loro tentazione e la loro salvezza da quel patriarcato che - e prima o poi se ne renderanno conto - fa del male anche a loro. Ci odiano perché sanno che, una volta che ci saremo sottratte al gioco dell'alleanza fra Stato e strada, che lavorano in tandem per controllarci, esigeremo la resa dei conti."

"Ancora oggi, secondo la società araba la sottile membrana che ricopre l'apertura degli organi genitali esterni è la parte più cara e più importante del corpo di una ragazza, ed è più preziosa di un occhio, braccio o gamba. Se una ragazza araba perde un occhio, la sua famiglia non piange tanto quanto piangerebbe se perdesse la verginità. In effetti, se quella ragazza perdesse la vita sarebbe considerata una catastrofe meno grave che se perdesse l'imene" (Nawal Al-Sa'dawi) [Nawal è stata mutilata alle parti intime a 6 anni]



Nota di Lunaria: per un'analisi storica e giuridica all'importanza dell'imene nella cultura dell'Italia del Sud, vedi anche


"Le religioni e le culture a dominio maschile, che assecondano la sessualità maschile ricordandosi a malapena dei desideri femminili, farebbero fatica a resistere se non fossero suffragate da molte donne. Io lo so dove nasce quel consenso; conosco bene il bisogno di conformismo. Quel bisogno interiorizza la misoginia e la sottomissione al punto che le madri negano alle figlie lo stesso piacere (...) Per sopravvivere, le donne controllano il corpo delle figlie e il proprio, oscurando quel desiderio in nome dell'onore e del buon nome della famiglia"

"Il dio della verginità ha molti adepti nel mondo arabo (...) tutti venerano il dio della verginità. Si fa il possibile per conservare intatto l'imene, il fragilissimo basamento su cui si erge l'idolo. Al suo altare sacrifichiamo non solo l'integrità fisica e il diritto al piacere delle nostre ragazze, ma anche il loro diritto alla giustizia di fronte a una violenza sessuale. A volte ne sacrifichiamo addirittura la vita."
 
"Le donne, a qualunque età, sono costrette a fare da vettori culturali. La cultura si imprime sui loro corpi, tramite il velo o tramite la mutilazione. Ma troppo spesso si vedono negare il diritto di partecipare alla creazione di quella cultura che le marchia; e solo rifiutando una cultura misogina possono diventare artefici della propria vita."

"Scegliere di ribellarsi, di disobbedire, significa pagare un caro prezzo e non tutte possono permetterselo. Essere ostracizzate dalla propria famiglia in una società che mette l'accento sui legami sociali è terribile. Nella nostra cultura, il matrimonio e la maternità sono idolatrati, elevati al rango di somma esperienza femminile. Ma per che cosa? Quando il seno è consacrato alle esigenze del figlio mentre alla madre manca praticamente ogni salvaguardia e protezione, che cos'è una donna se non un incubatrice atta a procreare e una riserva di latte atta a nutrire? "


Per approfondire la violenza contro le donne nei contesti islamici e la mutilazione genitale femminile: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/infibulazione-e-clitoridectomia.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/bangladeshpakistan-donne-sfigurate-con.html

Questo invece è cosa succede agli uomini che si ribellano alla misoginia del loro contesto culturale:
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/junaid-hafeez-condannato-morte-perche-e.html

Inoltre ricordiamo che nei contesti islamici e indù\buddisti integralisti anche i cristiani sono vittime 
(e vere vittime, non come i cristiani che starnazzano qui, a casa nostra, che si sentono "vittime della lobby gender vattelapesca"...): https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/persecuzioni-religiose-un-libro.html

Libri importanti da leggere, per conoscere queste cose:





APPROFONDIMENTO tratto da



"Quando credo che la mia vita abbia
significato, sono convinta abbastanza
da scrivere le mie esperienze di vita
e le mie analisi: resisto all'oppressione."
(Joanna Kadi)

Come ci si può aspettare che una donna, i cui diritti sono stati costantemente violati e disattesi, una donna che vive la sua vita nell'incertezza e nell'eccesso di lavoro, una donna che non ha avuto spazio sufficiente per sviluppare il suo potenziale umano, che di continuo è stata ferita e tenuta in disparte, sia capace di trasmettere valori di cui non ha fatto esperienza, quali l'autostima o il rispetto dei diritti altrui o il rigetto della violenza, mentre cresce il suo bambino? Non può, neppure se ne è conscia, e se ha chiara la sua responsabilità in merito al figlio e la prende sul serio. In effetti, il sentiero verso un mondo migliore, con gente migliore che lo abiti, il miglioramento delle condizioni di vita nelle società, è lo stesso sentiero per tutti, uomini e donne.  Ma com'è il mondo di oggi? (Shirin Ebadi)


Aggiungo anche questo approfondimento:













Per prima cosa leggiamo i versetti 14, 15, 16 

14 "Ma chi non obbedisce né al Dio né al rasul [inviato, cioè il profeta] chi oltrepassa i limiti da lui fissati sarà fatto entrare nel fuoco per starvi nei secoli sempiterni, e avrà castigo pieno di avvilimento"

QUINDI CHI NON OBBEDISCE AD ALLAH E ALLE COSE CHE LUI HA ORDINATO VA ALL'INFERNO, AVETE CAPITO SIGNORINE FEMMINISTE ISLAMICHE?

Proseguiamo con i versetti che CONDANNANO L'OMOSESSUALITà E L'ADULTERIO (E QUALSIASI COMPORTAMENTO SESSUALE "NON APPROVATO DA ALLAH"):

15 Se ci sono femmine vostre che si rendono colpevoli di scandalo, cercate fra voi quattro testimoni contro di esse. Se in realtà la loro testimonianza è vera, tappatele in casa, nei recessi segreti, fino a che morte non sopravvenga o che il Dio porga loro una via di uscita.
16 Se si tratta di due maschi che si lasciano andare alla gravità di uno scandalo, sotto con la tortura! 
Per inciso notiamo che "per avere salva la vita" gli omosessuali si devono "pentire e ravvedere e non essere più omosessuali"




VEDIAMO ORA IL VERSETTO 34, CHE è QUELLO CHE CI INTERESSA:



INGRANDIAMOLO:



34. Gli uomini hanno sulle donne autorità per la preferenza che il Dio ha concesso al maschio sulla femmina e a causa di ciò che essi hanno speso per loro delle sostanze proprie

QUINDI ALLAH RIVELA ESPRESSAMENTE CHE HA SCELTO E HA PREFERITO IL MASCHIO, E LO HA POSTO AL DI SOPRA DELLA FEMMINA.

Le femmine che si rispettano sono sottomesse, gelosamente custodiscono l'onore in assenza del marito in cambio della protezione che il Dio ha concesso loro.

QUINDI LE UNICHE FEMMINE VALIDE, AGLI OCCHI DI QUESTO DIO ALLAH, DEVONO ESSERE SOTTOMESSE AI MASCHI E DEVONO RESTARE FEDELI AI MARITI CUSTODENDO "L'ONORE" (CIOè LA VAGINA)

Temete l'infedeltà di alcune di esse? ammonitele, relegatele sui loro giacigli in disparte, picchiatele; ma se tornano a miti sentimenti di obbedienza, allora basta, va bene così. Il Dio è altissimo e grande in verità.

QUINDI, SE UN UOMO ISLAMICO TEME CHE SUA MOGLIE SIA INFEDELE, DEVE:
1) AMMONIRLA
2) RELEGARLA SUL LETTO DA SOLA, SENZA DORMIRE ACCANTO A LEI (per estensione: non fare più sesso con lei)
3) PICCHIARLA.

SE LA FEMMINA IN QUESTIONE RITORNA OBBEDIENTE AL MARITO, ALLORA IL MARITO NON LA DEVE PIù PICCHIARE.

Vediamo ora la sura che parla delle mestruazioni. Altro argomento che le "femministe" islamiche NON CITANO MAI.

Ci troviamo a questa sura:
 

 In particolare, ci interessa il versetto 222:


 222. Ti interrogheranno sui cicli mensili delle femmine. Rispondi: è una sporcizia. Non abbiate contatto carnale con donne mestruate, statene a debita distanza fino a che non sia siano purificate: dopo di che, unitevi con esse, per dove vi ha ordinato il Dio.

Evidenziamo anche l'altro versetto, che afferma che il marito può "fare sesso con la moglie ogni volta che vuole"

223. "Le vostre mogli sono per voi come un campo da arare: aratelo quando lo desiderate, ma, prima, preparate le anime vostre con qualche azione pia"

Ovviamente "se un marito fa sesso quando vuole lui, su una moglie che non vuole farlo", si chiama REATO DI STUPRO CONIUGALE.
Ma il corano, "giustamente" non ritiene che sia reato "fare sesso con la moglie se lei non vuole, lei si deve sottomettere"


ADESSO METTIAMO ANCHE L'ANALISI ESEGETICA, CON LE PAROLE-CHIAVE:


In particolare, ci interessa: "superiorità del maschio sulla femmina" (34-35)


Qui trovate il commento alla poligamia. Oltre alle 4 mogli ufficiali, l'islam permette anche le concubine (numero illimitato, ovviamente)




In fondo, trovate il commento ai versetti che condannano l'omosessualità:


INGRANDIAMO LA PAGINA:




Vediamo ora il commento al versetto 34:


INGRANDIAMO LA PAGINA:



Il termine arabo: وَاضْرِبُوهُنَّ






INGRANDIAMO LA PAGINA:


 
Ammazzata dal padre a 21 anni perché "troppo emancipata"