In questi giorni dove attendiamo l'arrivo di Aprile con la speranza che i contagi diminuiscano sempre più, perché questi numeri che ci vengono dati vanno oltre la nostra sopportazione umana, cercherò di proporre argomenti positivi, solari e che celebrino la bellezza della gioia di vivere e di quanto di bello l'umanità ha fatto nella Storia.
Potrebbero anche essere corti, perché onestamente non riesco a concentrarmi molto nel trascrivere. Mi sembra di restare sommersa nell'ondata di disperazione che stiamo vivendo tutti, da quando apriamo gli occhi a quando andiamo a letto, uno stillicidio continuo, dove sentiamo solo "numero dei contagi \ numero dei decessi" e una tot cifra, ogni giorno sempre più alta.
è qualcosa simile alla vita sotto le dittature (ma la vita sotto la dittatura ha un vantaggio: ti fa vedere il tuo nemico, il dittatore ha nome, cognome, un volto, è umano anche lui e puoi sempre aspettare che crepi o pensare che qualcuno lo ammazzi, per riportare la pace: non è così che si è usciti da tutte le dittature?) o sotto la guerra, e sto parlando da donna italiana che ovviamente non ha vissuto né l'una né l'altra.
Quelli che erano adulti nel 1986 si ricordano Chernobyl, la paura che durò per qualche mese, ma io non ho quel metro di paragone, nonostante io mi stia ripetendo che Chernobyl è stato immensamente più pesante del Coronavirus. E ne siamo usciti. Tutte le letture che ho fatto su questo o quella dittatura e situazione orribile mi hanno insegnato che si è sempre usciti da quelle situazioni per quanto disperate e opprimenti. Perché questa volta dovrebbe essere diverso?, continuo a dirmelo, perché come ho detto migliaia di volte ho sempre tentato di analizzare i problemi alla luce di analisi razionali e argomentate.
Quello che sentiamo oggi, nell'Italia del 2020, è analogo a quello che i cileni sentivano pensando alla DINA di Pinochet, o quello che i romeni sentivano pensando alla Securitate di Ceaușescu, eppure ne sono usciti, ci sono voluti decenni, ma le cose hanno ripreso a girare per il meglio, ad una certa data. Questo coronavirus non durerà come durò Pinochet o come durarono Ceaușescu o Hoxha. Cerco di pensarci, di usare quelle situazioni tragiche e opprimenti come metro di paragone: l'umanità è riuscita a lasciarsi alle spalle la morte, la distruzione e l'angoscia che portavano quelle situazioni tragiche, riusciremo ancora ad uscire da questa fase dell'umanità dove tutto ci sta crollando addosso.
Se mi mettessi a lasciarmi andare al disfattismo o riportassi meccanicamente esclusivamente notizie pessime, orride, con cui ormai siamo bombardati ad ogni momento,
sarebbe come darla vinta al virus, arrendendosi ad esso.
Stiamo vedendo solo la morte e il dolore e l'angoscia di chi resta.
No, l'umanità non è solo questo, non dobbiamo solo subire il dolore e la morte come se fossimo totalmente passivi ed inerti.
Devo dare un senso a queste nottate orrende e ai risvegli dove la prima cosa che ho in testa, come tutti, è "cosa dirà oggi la radio, il web, sul Coronavirus"
Devo andare oltre questa minaccia che ormai è ovunque ed è titanica e ha spazzato via 7503 vittime, ad oggi, qui in Italia.
Siamo usciti, in passato abbiamo già sconfitto dei flagelli che avevano colpito periodicamente l'umanità https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/la-penicillina-e-i-virus.html
Ne usciremo ancora.
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Info tratte da
Poco prima dell'inizio del Settecento era apparso un fenomeno sociale destinato a mutare le abitudini dell'aristocrazia: la moda per le riunioni serali e ricevimento sontuosi che imponevano abiti e toilettes adeguati.
Questo fatto contribuì a far evolvere il gioiello in quanto aspetto, stile e lavorazione.
Per prima cosa, si affermarono due stili distinti di gioielleria: quella per la sera, con uso di pietre preziose, e quella per il giorno, più semplice e sobria, realizzata con materiali più modesti.
La sfarzosa eleganza della corte di Versailles, promossa da Luigi XIV, era un'eleganza tutta da lume di candela alla quale i gioielli si adattavano, donando un tocco di luce sfavillante.
Lo stesso sovrano si ornava di diamanti per decorare le sue vesti.
I principi e i re che volevano "essere alla moda francese" si fecero costruire dimore a imitazione di Versailles.
La Francia mantenne una posizione da leader, nel campo della moda, per ben due secoli.
Nel Settecento nodi, fiocchi, piumi, bouquets di fiori sostituirono la ricca scultorea gioielleria dei secoli precedenti.
La moda settecentesca enfatizzò la leggerezza mentre quella del Seicento aveva prediletto pietre e smalti in linea con broccati e pesanti damaschi. (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/il-seicento-nella-poesia-nella-musica-e.html)
La preferenza delle dame settecentesche andò agli ornamenti ispirati allo stile Rococò (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/rococo.html)
(https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/introduzione-alla-pittura-italiana-del.html), con linee mosse, spezzate, irregolari, anche se nella gioielleria non si arrivò a copiare "conchiglie", la rocaille, appunto, da cui deriva il termine Rococò, ma si rimase vicini allo stile secentesco.
Tra i massimi esponenti dello stile Rococò in gioielleria ricordiamo Carlo Ciampoli (1710), Girolamo Venturi (1739) e Albini (1744). Anche le scoperte di Ercolano (1713) e Pompei (1755) e l'interesse per l'arte antica
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/breve-introduzione-al-neoclassicismo.html
ispirarono nuovi stili, facendo abbandonare il gusto Rococò.
In Inghilterra, gli eccessi francesi Rococò vennero mitigati: la gioielleria inglese era più austera ed elegante.
LE IMMAGINI Più BELLE:
Tra i massimi esponenti dello stile Rococò in gioielleria ricordiamo Carlo Ciampoli (1710), Girolamo Venturi (1739) e Albini (1744). Anche le scoperte di Ercolano (1713) e Pompei (1755) e l'interesse per l'arte antica
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/breve-introduzione-al-neoclassicismo.html
ispirarono nuovi stili, facendo abbandonare il gusto Rococò.
In Inghilterra, gli eccessi francesi Rococò vennero mitigati: la gioielleria inglese era più austera ed elegante.
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