I crimini della chiesa serbo-ortodossa

Argomento che ovviamente il 99% delle persone manco conosce e che il 99% di chi difende il cristianesimo negherà.

ONDE EVITARE DI ESSERE INSULTATA DAI SOLITI NEGAZIONISTI DEI CRIMINI CRISTIANI, CIOè TUTTA QUELLA GENTE CHE DICE CHE "MA I CRISTIANI NON SONO MAI STATI CRIMINALI! MA I CRISTIANI NON SONO MAI STATI DITTATORI! SOLO I MUSULMANI SONO TERRORISTI E DITTATORI! IL CRISTIANESIMO è UNA RELIGIONE DI PACE E DI AMORE!" SARANNO PUBBLICATE ANCHE LE FOTOGRAFIE DELLE PAGINE, PER DIMOSTRARE CHE "NON SONO IO CHE MI SONO INVENTATA I CRIMINI DELLA CHIESA SERBA"

Il Kosovo è stato trattato qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/kosovo.html

Info tratte da



Nell'agosto del 1990, l'amministrazione serba decretò che tutte le scuole dovevano adottare programmi serbi: si trattava del tentativo di "genocidio culturale" ai danni degli Albanesi Kosovari, della loro lingua e storia. Ne seguì il boicottaggio generale dell'insegnamento scolastico. Prima degli anni '90 i bambini Serbi ed Albanesi avevano frequentato classi diverse a seconda della madre lingua, ma negli intervalli usavano gli stessi cortili della scuola; nel 1991 ai bambini Albanesi vennero assegnati turni pomeridiani con lezioni di 35 minuti.  è a partire dal 1990 che la vita quotidiana degli Albanesi in Kosovo è segnata dal terrorismo poliziesco: non avevano tutele, se qualcuno veniva picchiato o ucciso i familiari non potevano andare alla polizia, perché era Serba; non vi erano più tribunali con magistrati Albanesi e le vittime di furti non sapevano a chi rivolgersi. Tutti i documenti burocratici erano redatti in serbo; i fondi destinati agli scopi sociali e culturali erano solo per i Serbi.
La propaganda serba rappresentò tutti gli Albanesi del Kosovo come terroristi islamici, intenzionati a distruggere il cristianesimo. I toni della propaganda serva cristiana contro i Kosovari sembravano presi da quelli del 1389, l'anno della guerra tra il re Lazaro e il sultano Murat!
La Serbia, ovviamente, si auto-presentava come "scudo di protezione" contro i terroristi islamici, per guadagnarsi alleanze e benevolenza con gli altri Stati occidentali, specialmente quelli cristiani ortodossi: Russia, Bulgaria, Romania, Macedonia e Grecia, che, insieme alla Serbia, formano una sorta di alleanza "pan-ortodossa".
In questa mistificazione, anche la resistenza degli albanesi del Kosovo, quando divenne armata, venne accusata di essere pilotata e finanziata dai paesi islamici come l'Iran o la Libia.
è innegabile che le diversità religiose incisero sul conflitto nella ex-Jugoslavia. I Balcani, dal punto di vista serbo, sono divisi tra l'ortodossia e un'asse islamico-cattolico.


IL RUOLO DELLA CHIESA

La chiesa serbo-ortodossa è stata fra quelle che per lunghi anni hanno invocato più fortemente la "riconquista" del Kosovo, fra quelli che più hanno demonizzato gli Albanesi con la minaccia islamica sulla "Terra Santa Serba" e che hanno attivamente appoggiato la politica di Milošević. (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/slobodan-milosevic-mirko-jovic-genocidi.html)
Anche nel Kosovo, la chiesa serbo-ortodossa, così come accadde in Bosnia, andò a braccetto con gli assassini e i guerrafondai.

Nota di Lunaria: e pure in Croazia: vedi la dittatura di Ante Pavelić, che era pure stato ospitato in Vaticano e lodato dal papa!!!! https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/la-dittatura-cattolica-di-ante-pavelic.html

Il 20 maggio 1995 a Gracanica fu proclamato un "Consiglio nazionale dei Serbi". Atanasije Jevtic, il vescovo di Zahumlje-Herzegovina e Amfilohije Dadovic, metropolita del Montenegro, si presentarono insieme al neofascista serbo Vojislav Seselj, vice primo ministro della Serbia, i cui seguaci vennero poi considerati criminali di guerra.
 




Nella riunione si decise che bisognava istigare i Serbi a cacciare 670000 Albanesi perché "erano degli estranei arrivati nel Kosovo dopo la Seconda Guerra Mondiale". Al posto loro, andavano accolti i profughi serbi della Bosnia-Herzegovina.
Per aumentare la presenza di Serbi la chiesa arrivò ad istituire un'onorificenza ("Majka Jugovica") per le madri ortodosse più feconde; il premio venne consegnato il 28 giugno 1993 dal vescovo Artemije Radosavljevic, a trenta donne Serbe con molti figli.
"Fate ancora più figli, affinché le scuole si riempino di nuovo, affinché ci sia qualcuno per difendere il Kosovo e Metohija"


NOTA DI LUNARIA: ULTERIORE DIMOSTRAZIONE CHE IL CRISTIANESIMO è UNA RELIGIONE A FAVORE DELLO SFRUTTAMENTO PROCREATIVO DELLA DONNA.


La chiesa serbo-ortodossa costruì chiese anche nel Kosovo ma vietò agli Albanesi di costruire moschee. Solo alla fine del 1997 a Prishtina, la chiesa ortodossa ha tenuto per la prima volta un incontro per la pace e contro la violenza, dopo che per nove anni era andata avanti ad incitare alla violenza e alla repressione di centinaia di persone di religione diversa.
Infine, ricordiamo qualche vicenda sanguinosa che caratterizzò il conflitto.
Il 25 e 26 novembre 1997 si scontrarono polizia e membri dell'UÇK, cioè l'esercito di liberazione del Kosovo (Ushtria Çlirimtare e Kosovës, apparso la prima volta il 17 febbraio 1996); la polizia sparò all'impazzata sui villaggi albanesi. (1) L'UÇK rivendica anche cinque attacchi contro i campi profughi di serbi fuggiti dalla Croazia.


(1) Storicamente, fu la Lega di Prizren, fondata nel 1878, ad essere il primo movimento di liberazione nazionale degli Albanesi. Nel 1919-1940 si assistette ad una sistematica oppressione degli Albanesi del Sud nel "Regno dei Serbi, Croati e Sloveni" (SHS): a differenza degli altri, gli Albanesi non avevano alcun diritto: espropri, violenza, distruzione dei villaggi in Kosovo, la deportazione di trecentomila Albanesi in Turchia sono gli eventi di questi anni. Nel 1981 iniziano le manifestazioni studentesche a Prishtina e in altre città del Kosovo dove si rivendica la Repubblica del Kosova: il bilancio è di 11 morti, mentre la polizia reprime nel sangue le rivolte. Nel 1987 Milošević prende il potere a Belgrado e inizia a cancellare l'autonomia del Kosovo. Nel 1998 i Serbi massacrano gli Albanesi (80 vittime) nella zona di Drenica; nei mesi seguenti, i massacri provocano più di 300 morti.
L'esodo di quindicimila profughi si verifica a seguito dell'embargo contro il Kosovo e l'attacco alla città di Decan. Alla fine del settembre 1998, il numero di Albanesi uccisi ha superato il migliaio; più di 400000 Albanesi si rifugiarono in zone di fortuna. Nei Balcani era avvenuta una nuova catastrofe umanitaria, simile a quella della Bosnia.

Dalle testimonianze dei sopravvissuti: "Nel mio villaggio hanno preso una donna incinta, l'hanno squartata e hanno messo il bambino su una baionetta e l'hanno fatto vedere al padre."
"Nel mio hanno preso le ragazze e non si sa dove sono andati."
"A Lubenjc hanno ucciso 120 uomini, a Saharek più di 300"

Il Kosovo si proclamò repubblica indipendente nel 2008 (riconosciuta dagli USA e da quasi tutti i paesi d'Europa); attualmente sono state scoperte almeno 20 cellule terroristiche islamiche in Serbia e Albania. Per quanto riguarda i crimini di guerra compiuti dall'UÇK, il capo di stato maggiore e ministro delle forze di sicurezza kosovare, Agim Ceku e Thaci sono stati incriminati; l'UÇK è stato incriminato anche per traffico di droga e di organi umani (espianto di reni dai prigionieri di etnia non albanese)

NOTA DI LUNARIA: E ADESSO METTIAMO LE PROVE FOTOGRAFICHE, PRIMA CHE QUALCUNO STARNAZZI CHE NON è VERO NIENTE, CHE SONO I MIEI DELIRI E LE MIE MENZOGNE CONTRO LA CHIESA E IL CRISTIANESIMO!