Una gran figata trastullarsi nella Cabala mentre il 99% degli italioti parla di pandori (LOL 😂).
Una gran figata, anche perché di sottofondo ho pure cose a tema molto golem-esco (dai Death SS a delle buone band Black Metal da Israele, anche se si ostinano quasi sempre a cantare in inglese quando noialtre vorremmo sentirle cantare in ebraico, che è molto figo associato al Black Metal e soprattutto ci serve per migliorare la nostra pronuncia! 😏)
Guardate i due loghi dei Death SS, il logo classico in versione horror e quello in versione cabalistica ispirato all'alfabeto ebraico! 😁
Certo, non è che passo la mia vita solo a studiare Cabala (e il capolavoro di Scholem ha 454 pagine) del resto non basterebbero 50 anni di vita per conoscere tutto (uff, e io anche dopo tanti anni che sto dietro a 'ste cose faccio ancora fatica a distinguere la daleth dalla resh! 😓) ma di tanto in tanto approfondisco un po' e faccio pure uscire i post!
Sarebbe veramente figo conoscere molto di più di quello che già conosco (e certi termini li avevo già in testa a 13 anni, eh eh!) ma ci facciamo bastare anche il minimo
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Premessa: ovviamente il concetto fondante della Cabala è l'Albero delle Sephirot, ovvero delle Dieci Emanazioni, le Potenze Originarie, sorta di sfere che si appaiano, e ciascuna di queste coppie e combinazioni imprime un nuovo impulso alla creazione.
Le Sephirot formano l'Uomo Primordiale, a somiglianza del quale è creato l'essere umano.
Le Sephirot sono il Nome Santo di Dio, YHWH, che si articola e si dispiega nei suoi elementi spirituali, le lettere.
Con le Sephirot fu creato l'intero mondo inferiore. Le condenso in sintesi, ma ovviamente ciascuna Sephira si presta ad una profonda e anche complessa riflessione mistica.
Le dieci Sephirot sono:
1) Keter, la Suprema Corona
2) Hokhmah, Sapienza
3) Binah, Intelligenza
4) Hesed, Amore, grazia
5) Geburah (Gevurah), Giudizio
6) Tipheret, Bellezza
7) Nesah (Netzah), Vittoria
8) Hod, Maestà
9) Yesod, Fondamento
10) Malkuth, il Regno.
Per curiosità: le Sephirot sono anche femminili e in particolare, Binah è chiamata il Palazzo, la Casa, ma anche Madre dei Mondi. è la prima "he" (H) nel nome divino YHWH e anche nell'alfabeto ebraico questa lettera ricorda una casa.
Oso aggiungere anche un riferimento al grembo femminile ("la casa" del feto) per cercare di rendere ancora più ginocentrico il concetto.
Fu in Babilonia che venne composto il Raza Rabba, il Grande Mistero, attaccato dai karaiti come opera di stregoneria, il libro contiene del materiale magico e forse l'opera è una cristallizzazione di un'antica forma di una teoria degli eoni e di speculazioni di carattere gnostico. Le enunciazioni impiegate nella creazione del mondo erano concepite come forze entro il Carro\Merkabah o come eoni (Middot) o ipostasi.
Nota di Lunaria: Merkabah è un termine che si incontra spesso, e che rimanda alla tradizione segreta, le cui parti vengono chiamate "Ma'aseh bereshit", l'Opera della Creazione, e "Ma'aseh Merkabah", l'Opera del Carro. Il Trono, il Carro, sono presenti nella visione di Ezechiele e sono stati commentati dalla Cabala. "Coloro che discendono dal Carro", i Yoredei Merkabah, erano un gruppo di mistici, così come "Ba'alei ha-sod", "i Signori del Mistero" e ricordiamoci del pezzo figo dei Bartholomeus' Night, "Adon ha' Balahot", Il Signore della Paura 😁 https://www.youtube.com/watch?v=8ZM2WEQCUEY - e Anshei Emunah, "Uomini di Fede"; la Cabala è chiamata anche "Hokhmah Penimit", Sapienza interiore. I cabalisti sono "Maskilim", "Coloro che comprendono", "Ba'alei ha-yedi'ah", "I Signori della Conoscenza", come gli gnostici, i "Ha-yode'im", Coloro che sanno, e i "Doreshei reshumot", "Coloro che interpretano i testi"; Nahmanides coniò l'espressione "Yode'ei hen", "Coloro che conoscono la Grazia", essendo Hen abbreviazione per Hokhmah Nistarah, Sapienza Segreta. L'Autore dello Zohar, altro testo cabalistico, usa i termini Benei Meheimnuta\Figli della Fede, Benei heikhala de-malka\Figli del Palazzo del re, e Yade'ei hokhmeta, Coloro che conoscono la Sapienza, Yade'ei middim, Coloro che mietono il campo, Inon de-allu unefaku\Coloro che sono entrati e usciti, cioè indenni. Infine troviamo la denominazione Ba'alei ha-avodah\Signori del servizio, cioè coloro che conoscono la vera via interiore al servizio di Dio.
All'inizio del XIII secolo le parole Emet\Verità, Emunah\Fede e Hokhmah\Sapienza vennero usate per designare la verità mistica e interiore. Da qui l'uso dell'espressione "Hokhmat ha-emet", la Scienza della Verità, e "Derekh ha-emet", la Via della Verità.
Infine concludiamo con qualche parola interessante, che fa figo conoscere. 😁
Ein Soph: Infinito (Dio) identificato anche con l'aristotelico Causa di tutte le cause o la Radice di tutte le radici. Ha corrispondenze con l'Ungrund di Jacob Boehme, e indica l'Essere in Sé Nascosto di Dio, e anzi, non è escluso che il termine Ungrund sia stato ricalcato proprio su En soph. I termini Ungrund e En Soph possono essere resi con varie parafrasi: Illimitato, Insondabile, Assoluto, Senza Fondo, Abisso, Abissale, Nulla.
Kavod: Gloria Divina
Shekinah: presenza di Dio, definita "Bat", figlia
Havayot: essenze celesti
Sod: mistero
Raz: segreto
Nel Sefer ha-Iyyun, attribuito a Rav Hamai Gaon, le Essenze Superne che sono rivelate dal "più alto mistero occulto" o dalla "Tenebra Primeva" (già così fa molto Black Metal, LOL), sono: la Sapienza Primeva, la Luce Meravigliosa, la Nebbia (Arafel), il Trono di Luce, la Ruota della Grandezza (Ofan), il Cherubino, la Ruota del Carro, l'Etere circostante, il Velo (Pargod, che separa Colui che siede sul Trono dalle altre parti del Carro e ci sono delle riflessioni mistiche sul velo anche nel misticismo islamico), il Trono di Gloria, il luogo delle anime e il luogo eterno della santità.
Negli ambienti gnostici ebraici il concetto di Shekinah occupava una posizione innovativa. Nelle prime fonti, Shekinah era l'espressione usata per denotare la presenza di Dio nel mondo; più tardi divenne un'ipostasi distinta da Dio, una distinzione che appare per la prima volta nel tardo Midrash ai Proverbi: "La Shekinah stette davanti al Santissimo, che sia benedetto, e gli disse". In contrasto con questa separazione di Dio e della sua Shekinah nacque un altro concetto originale: l'identificazione della Shekinah come la "Comunità di Israele", la Keneset Yisrael. In questa tipologia gnostica, le allegorie usate nel Midrash per descrivere la relazione tra il Santissimo e la comunità di Israele vengono trasmutate in questo concetto della Shekinah o "la Figlia".
"Guf ha-Shekinah" è "il corpo della presenza divina" e un testo, lo Shi'ur Komah, è basato sulle descrizioni dell'Amata nel Cantico dei Cantici; alcuni commenti mistici hanno parlato anche "della Tunica di Dio".
L'"Esilio della Shekinah" fu un altro concetto, assimilato all'idea gnostica della scintilla divina in esilio nel mondo terrestre.
Nota di Lunaria: adesso tutto quello che sto per commentare farà schifo a tutti i cabalisti (STRA LOL)
ma lasciatemi aggiungere qualche dettaglio e collegamento visto che dobbiamo sfruttare al massimo quelle briciole di pseudo-femminile divino che di tanto in tanto sbucano fuori dai testi monoteisti.
Nella fattispecie, il concetto di Shekinah, per quanto astratto, potrebbe essere ricalcato sul quello tipico dei paganesimi, della "Sposa del Dio"; del resto, i popoli attorno ad Israele le adoravano eccome le Dee, e gli stessi ebrei dell'antichità di tanto in tanto "andavano dietro alla Regina dei Cieli"; chiamatela Astarte o Asherah, ma il concetto è quello lì. Più che monoteismo come lo intendiamo oggi, il termine corretto per definire quel periodo dell'ebraismo sarebbe "monolatria" (si adorava Jahvè come unico Dio ma non si negava che esistessero altri Dei, che infatti compaiono come antagonisti dello stesso Jahvè, che è "geloso di loro"...) Probabilmente la Shekinah è un residuo di quella antica Dea Madre\Compagna del Dio che TUTTI i popoli adoravano.
Detto ciò, un'altra cosa interessante da notare è che i cattolici, andando disperatamente alla ricerca, nell'Antico Testamento, di passi biblici da usare per "dimostrare" i loro dogmi mariani, per forza di cose dovettero usare i versetti riferiti alla Sapienza (oltre che al Cantico dei Cantici), perché altri riferimenti pseudofemminili da usare non c'erano.
Così, alcune espressioni sono state usate (anche arrampicandosi sugli specchi) per il culto mariano e difatti secondo la teologia cattolica, Maria è "Madre della Chiesa", rappresentando tutta la comunità di cristiani (concetto valido unicamente per i cattolici, ovviamente); vedi l'analogia cabalista con la Shekinah come "Comunità di Israele". Nei santini cattolici spesso si trova "Maria che accoglie sotto il suo velo tutti i cristiani\tutti i popoli"
Del resto Maria viene anche ritenuta la Sposa dello Spirito Santo, e lo Spirito Santo, sempre secondo l'astrusa credenza cristiana della Trinità, è comunque Dio.
Da qui il rapporto "sponsale" (già veterotestamentario, e che peraltro rifletteva il rapporto uomo-donna dell'epoca, con la donna sottomessa al marito) tra Dio e il suo popolo, e nell'ottica cattolica, con Maria come "rappresentante" della nostra umanità, "Sposa dello Spirito Santo" ma anche "Madre di Dio" e "Figlia del Padre".
Di per sé, il concetto cattolico (completamente privo di veri riferimenti biblici visto che Maria compare pochissimo nel NT, ma chissenefrega, tanto ritengo i cristianesimi letteralisti della Bibbia inconciliabili con i diritti umani già in partenza, quindi il cattolicesimo, che comunque mantiene "delle briciole del femminile con Maria" è sicuramente più accettabile dei cristianesimi non cattolici che non hanno sviluppato nessuna teologia su Maria) dicevo, il concetto cattolico non sarebbe neanche sbagliato da una prospettiva ginocentrica (assomma in questa figura di donna la condizione di figlia, sposa e madre, condizioni esistenziali e ruoli che ci riguardano) ma i concetti inaccettabili, che lo rendono parzialmente sessista, sono due: l'idolatria della verginità perenne (che mi disturba parecchio, considerato anche cosa succede alle donne non vergini in certe parti del mondo e considerato quanto sia degradante e alienante, oltre che patriarcale, considerare, di una donna, solo un imene) e il fatto che Maria non è ritenuta divina, bensì creatura umana sottomessa al Cristo maschio (lui sì considerato Dio) oltre che "Figlia del Dio Padre".
Il concetto sessista mariano potrebbe essere risolto cancellando il dogma dell'eterna verginità (nel 2023 non si può più sentire un'idolatria simile; se proprio vogliono tenere questa fissazione patriarcale dell'imene, lo credano solo "prima del parto", come BIOLOGICAMENTE è PER TUTTE LE DONNE, GIà NELLA REALTà, visto che "si nasce con l'imene e lo si perde per cause fortuite o durante il primo rapporto sessuale") e inventandosi che Maria sia ipostatica nello Spirito Santo (come ha proposto Boff), immaginandosi che sia l'incarnazione terrena dello Spirito Santo o che sia diventata divina, ipostatica nello Spirito Santo, dopo che ha detto di sì al momento dell'Annunciazione.
Questo sarebbe già più accettabile e servirebbe a mettere fine a 2000 anni di misoginia e androcentrismo cristiano.
Ma come ho detto mille volte, al di là dei singoli teologi che sono veramente dispiaciuti della misoginia e nei loro libri (che peraltro leggo solo io, LOL 😁) parlano del Dio Madre e di Maria ipostatica, tutta la Chiesa Cattolica così com'è anche oggi, non ne vuole sapere di riconoscere la donna divina, per loro solo il maschio è diventato divino nella corporeità di Gesù perciò fin tanto che continueranno a proclamare che solo Gesù Cristo maschio è Dio, mentre non c'è nessuna figura femminile divina di riferimento, noialtre continueremo a sostenere che il cristianesimo, come ideologia, dal punto di vista femminile non va bene, non è "spiritualmente paritaria", al netto delle scuse papali che ci sono state più volte nei confronti della misoginia teologica e di un generico interesse della Chiesa Cattolica nei confronti del tema della violenza sulle donne, il cristianesimo cattolico, che pure OGGI fa uscire encicliche parlando di dignità della donna e non le chiama più "maschi malriusciti", NON HA ALCUNA INTENZIONE DI RICONOSCERE UNA FEMMINILITà DIVINA e perciò RESTA UNA RELIGIONE PATRIARCALE E ANDROCENTRICA, anche se ha cercato di riabilitarsi dalla misoginia del passato (e neanche in tutti i suoi settori, tra l'altro, perché nel cattolicesimo ultratradizionalista col cavolo che hanno rinnegato la misoginia tomista, anzi, non parliamo poi dei cristianesimi non cattolici ancora fermi all'apostolo Paolo)
Da parte mia andrò avanti a sostenere che il cristianesimo è ancora una religione androcentrica e non inclusiva delle donne, e andrò avanti a farlo fin tanto che non vedrò una vera teologia del Dio Madre (non due frasi di circostanza scritte da un teologo sconosciuto che ho letto solo io, eh, PRETENDO UN DOGMA DA CREDERSI EX CATHEDRA E UN'ENCICLICA PAPALE PRESENTATA IN POMPA MAGNA CON TANTO DI SANTINI E CHIESE EDIFICATE IN ONORE DEL DIO MADRE E CENTINAIA DI ARTICOLI SU INTERNET CHE NE PARLANO) o, in alternativa, Maria ipostatica nello Spirito Santo (o il contrario, basta che diano SEMBIANZE FEMMINILI A TALE SPIRITO SANTO, facendo entrare la femminilità nella loro Trinità tutta maschile), e allora farò uscire pdf di rettifica e cambierò idea sul cristianesimo.
Fino a quel momento, continua a restare una religione androcentrica e non inclusiva del femminile, al pari di tutte le altre, anche se, come detto, apprezziamo le frasi papali di scusa che ci sono state sulla misoginia dei secoli passati e qualche striminzito riferimento alla Maternità di Dio; ma due frasi striminzite non sono sufficienti per cancellare 2000 anni di misoginia teologica.
ELEMENTI FEMMINILI NELLA CABALA
Nota di Lunaria: onde evitare i soliti del mantra "Non hai mai letto un libro, te lo sei inventata tu!!!", ci troviamo alla pagina 115
Nel sistema che dipende da concetti matematici che è talvolta legato a immagini di luce e fiumi, la prima Sefirah è il Nulla, lo Zero, e la seconda è la manifestazione del punto primordiale, che in questa fasi non ha dimensioni ma contiene in sé la possibilità della misurazione e dell'espansione. Perché tale punto è intermedio tra il Nulla e l'Essere è chiamato "Hathalat ha-yeshut", il Principio dell'Essere.
[...] Nello Zohar, l'apparizione del punto superno, il Reshit, principio, è preceduto da un numero di atti che si compiono tra Ein Soph e la prima Sephirah o all'interno della prima Sephirah.
Oltre a essere il Nulla (Ayin) e la volontà di Dio, questa Sephirah è anche l'Eterno Primordiale (Avir Kadmon) che circonda Ein-Soph come un'aura eterna. Dal mistero di Ein-Soph si accende una fiamma ed entro la fiamma viene posto in essere un pozzo nascosto. Il punto primordiale risplende nell'essere quando il pozzo prorompe attraverso l'etere.
Il simbolismo organico equipara il punto primordiale come il seme gettato della Madre Superna, Binah. Il "palazzo" è il grembo che giunge a dare frutto mediante la fecondazione del seme e partorisce figli, cioè le emanazioni.
Binah è paragonata alle radici di un albero inaffiato dalle acque di Hokhmah che si ramifica in sette Sephiroth.
[…] Riferimenti al maschio e alla femmina appaiono non soltanto nel simbolismo di padre e madre, figlio e figlia (Hokhmah e Binah, Tipheret e Malkhut) ma anche nell'uso di immagini sessuali; l'uso di queste immagini falliche e vaginali predomina nella descrizione delle relazioni tra Tipheret e Yesod da una parte e da Malkhut dall'altra. […]
I quattro elementi, i quattro venti, e persino i quattro metalli (oro, argento, rame e piombo) indicano Gedullah, Gevurah, Tiferet, Malkhut; il sole e la luna, Tiferet o Yesod e Malkhut.
La luna, che riceve l'illuminazione dal sole e non ha luce propria, e che cresce e cala secondo il ciclo fisso, occupa un posto importante nel ricchissimo simbolismo dell'ultima Sefirah.
I più importanti di questi simboli sono Keneset Yisrael ("la comunità d'Israele") e Shekinah (La Divina Presenza).
Il Regno dei Cieli, che è realizzato nel tempo nella storica Keneset Yisrael, rappresenta l'aspetto metastorico di quest'ultima.
La Keneset Yisrael superna è la madre (matrona), la sposa e anche la figlia del "re", e queste appaiono in innumerevoli parabole midrashiche sulla relazione tra Dio e il popolo ebraico.
Nella sua qualità di sposa (Kallah) ella è anche, per un'etimologia mistica, "la consumazione di tutto" (kelulah mi-ha-kol).
è l'aspetto ricettivo delle Sacre Nozze dei simboli del Re e Regina.
Altre sue caratteristiche si possono vedere nel simbolo di lei quale libertà, la Torah, gli alberi del giardino dell'Eden.
La Sefirah Binah è il giubileo superno, in cui tutto emerge nella libertà e ritorna alla sua fonte, e perciò Binah è chiamata anche Teshuvah ("ritorno").
Ma l'ultima Sefirah è la Shemittah, il settimo anno, quando la terra riposa e si rinnova.
[...] Nell'aggadah più antica, Shekinah è sinonimo di Dio e indica la sua presenza, il suo dimorare nel mondo. Nel Sefer ha-Bahir diviene l'ultimo attributo mediante il quale il Creatore agisce nel mondo inferiore.
è la fine del pensiero, il suo dispiegarsi progressivo dimostra la vita occulta di Dio. Dalla sua fonte al "principio del pensiero" in Hokhmah (Sapienza) il pensiero della creazione prosegue il suo compito in tutti i mondi, seguendo la legge del processo delle stesse Sefiroth. Il risalto attribuito al principio femminile nel simbolismo dell'ultima Sephira esalta il linguaggio mitico di queste descrizioni.
Apparendo dall'alto come "la fine del pensiero", l'ultima Sefirah è per l'uomo la porta attraverso la quale egli può iniziare ad ascendere la scala della percezione del Divino Mistero.
ALTRO APPROFONDIMENTO
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La Cabala (Kabala) è un'alterazione moderna della parola ebraica Kabbalah che significa "tradizione" ed è il nome dato alla dottrina esoterica degli Ebrai: si tratta di un insieme di tradizioni riguardanti l'interpretazione dell'Antico Testamento.
Per alcuni la Cabala sarebbe di origine divina ed antica quanto il genere umano, dato che Raziel, l'Angelo dei Misteri, l'insegnò per ordine dell'Eterno ad Adamo, quando venne cacciato dall'Eden. Adamo la trasmise al figlio Seth e da Seth giunse a Mosè.
Giuseppe pronipote di Abramo l'insegnò ai maghi d'Egitto. Mosè ritrovata la Cabala in Egitto la raccolse e la purificò. Ne velò la sostanza segreta nelle composizioni allegoriche del Sepher-Bereshit ed è così che fissata con la scrittura, si è conservata fino a noi.
Secondo altri, la Cabala sarebbe il risultato di una scienza segreta egiziana derivata a sua volta dalle dottrine esoteriche dei popoli primitivi dell'India, dottrina che sarebbe stata introdotta in Egitto da una migrazione ariana condotta da Menes più di 4mila anni prima della nostra era.
Gli Ebrei avrebbero ricevuto la loro scienza dai sacerdoti egizi, perché Mosè, iniziato egizio, era sacerdote del santuario di Menfi.
Sembra molto più probabile che la Cabala risalga a 200 anni prima di Cristo, epoca nella quale la Diaspora era cominciata da più di un secolo e che è quasi contemporanea alla dominazione siriana sugli Ebrei.
La Cabala è un amalgama di sistemi comuni al mosaismo e ad altre metafisiche orientali nell'epoca della prigionia di Babilonia e che si è mantenuta nella setta dei Caraiti per ricostituirsi in un corpo di dottrine al tempo di Filone e della scuola di Alessandria.
La materia della dottrina cabalistica è contenuta nei due libri: Sepher Yetzirah (che tratta della Genesi) e il Sepher ha Zohar, il Libro dello Splendore, ispirato alla visione di Ezechiele.
La disciplina cabalistica si divideva in due sezioni:
Maasseb Bereshit (Storia dell'Inizio) si riferisce al senso segreto della Genesi, l'altra, Maasseb Merkubad (Storia del Carro Celeste) forma un sistema di teologia e metafisica nel quale lo sviluppo necessario degli attributi divini è rappresentato come causa e origine di tutti gli esseri.
Dare una spiegazione simbolica della creazione del mondo, della natura e una teodicea, tutte e tre in margine all'esegesi della Torah, poteva essere pericoloso, così i cabalisti per giustificare la loro interpretazione inventarono un arfizio ingegnoso: "Secondo l'ordine dell'Eterno Mosè scrisse le parole dell'Alleanza e della Testimonianza sulle due facce delle tavole di pietra. Ma non fece vedere al popolo se non ciò che era scritto sul recto delle tavole. Solo un piccolo numero di iniziati di cui noi siamo i depositari e i successori, ebbero la grazia di conoscere ciò che era scritto sull'altro lato. Istruiti al riguardo penetriamo il significato nascosto d'un testo apparentemente mutilato a tal punto da essere inintelligibile, ma in realtà rimaneggiato secondo un metodo razionale che ne dà la chiave."
COMMENTO A GEBURAH
Nota di Lunaria: ovviamente riporteremo la prova cerchiata in rosso, prima che qualcuno sbotti dicendo che "è un mio delirio, non è vero niente, me lo sono inventata io"
Info tratte da
Salmo 117 "Lodate YHWH, popoli tutti, celebratelo, genti tutte, perché forte è su di noi il suo amore e la fedeltà di YHWH è per sempre. Alleluja"
In genesi 7 troviamo quattro volte il verbo "gbr", che leggiamo anche in Sal 117,2: le acque crescono e si espandono (gbr), fino a ricoprire la superficie della terra, ma l'arca galleggia e si salva dal diluvio (Gen 7,18); in Gen 7,19 si ripete che le acque crescono (gbr) tanto da coprire le cime dei monti; "gbr" appare anche in Gen 7,24 quando si sottolinea la durata di questa superiorità delle acque sulla terra.
L'espressione ebraica "Ki gabar 'aleinu hasdo" è variamente tradotta: "perché forte è il suo amore per noi", "perché si è rafforzata la sua misericordia su di noi"
I vari sostantivi derivati dalla radice "gbr" esprimono abilità, potenza, forza; in contesti militari indicano il guerriero. "Geburah",
la Potenza di YHWH e i sostantivi Geber e Gibbor sono riservati a coloro che si distinguono in battaglia. Il Gebir e la Gebira sono i padroni di casa, che hanno servi alle loro dipendenze.
L'idea semantica è quella del "sovrastare, coprire, sommergere" in potenza, in grandezza, in valore, così come le acque del diluvio ricoprono la Terra; l'Amore di YHWH cresce di livello e di intensità come le acque ai tempi di Noè.
La presenza di "Geburah" (gbr) nel salmo 117 fa capire che l'Amore divino ci sommerge ('aleinu, "su, sopra di noi") e Dio-Amore combatte come un guerriero valoroso "contro di noi", ovvero contro la debolezza della carne umana, del peccato, dell'orgoglio. [...] La correzione\istruzione del Signore avviene attraverso la sua Parola paterna e materna, colma di amore fedele. [...] Se il credente si abbandona con fiducia all'ascolto e all'accoglienza della Parola, questa lo trasforma, in un cammino di maturazione e crescita.
Nel salmo 142 troviamo in riferimento a YHWH "Geburah", "la tua superiorità, vittoria", espressa nei prodigi che ha compiuto. è il concetto dell'onnipotenza divina, unito a quello della sua potenza (azuz); il canto della grandezza di Dio è il tema del salmo 145. Gli uomini pensano che la crescita e il progesso dipendano da loro: solo quando cadono riconoscono un potere superiore.
è attraverso la sua benevolenza, la sua misericordia (hesed) che Dio mostra la sua grandezza (vedi Sal 145,8).
La sua hesed "ha combattuto e combatte" contro di noi per convertirci e renderci migliori: è la lotte notturna di Giacobbe, l'uomo vecchio, cioè la presunzione e l'orgoglio, che devono morire per far nascere l'uomo nuovo.
Se in Sal 65,4 ci si rende conto che le iniquità prevalgono su di noi (gbr), il testo ci invita a gioire del fatto che Dio è più forte e prevale (gbr) sulle nostre iniquità.
PROVA:
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