Breve introduzione all'Ipnosi

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Teoricamente, l'ipnosi non è altro che uno dei cosiddetti "stati alterati della coscienza" che costituiscono solo un'infinitesima parte delle misteriose e innumerevoli potenzialità della mente umana. Esistono altri stati corrispondenti all'ipnosi, come la trance mistica, lo yoga, lo zen, il sufismo...

Da secoli, maghi e streghe, sciamani e sacerdoti affermano di poter curare i mali del corpo e della mente mediante una serie di procedimenti magici. Possiamo fare qualche esempio storico.

Il Papiro di Ebers, che risale a più di tremila anni fa, descrive i metodi dei sacerdoti egizi: in Egitto esistevano dei "templi o santuari del Sonno", come quello di Serapide, dove i malati andavano per essere guariti.

L'Ipnosi probabilmente era conosciuta anche in Cina, in India, in Persia, nell'Antica Grecia; è a quell'epoca che risale la leggenda di Medusa, il mostro dai capelli di serpente, capace di trasformare i mortali in statue di pietra (l'analogia con la catalessi, la rigidità dei muscoli che è possibile raggiungere mediante l'ipnosi)

Con danze, inalazioni di gas o sostanze allucinogene, recitazione di testi ripetitivi (mantra o rosari) i pazienti entravano in uno stato che non differiva dalla trance ipnotica.

Nel 1641 venne pubblicata a Roma un'edizione riveduta del "Magnes Sive de Arte Magnetica" di Athanasius Kircher; tra i vari esperimenti nel volume, figura quello del "experimentum mirabile de imaginatione Gallinae": se si legano le zampe di un gallo e lo si obbliga ad appoggiare il becco su una linea retta tracciata sul suolo e lo si tiene in questa posizione per qualche istante è probabile che l'animale entri in uno stato di trance catalettica, incapace di muoversi.  

MESMER

Anton Mesmer nacque in Germania nel 1734, destinato alla carriera ecclesiastica. Poco dopo, scappò dal monastero e si iscrisse alla facoltà di medicina, laureandosi nel 1766.
Il titolo della sua tesi fu "De Planetarum Influxu" ("L'influenza dei pianeti") Nel suo primo lavoro Mesmer annunciava l'esistenza di un fluido che, proveniente dal Cosmo, permeava l'intero Universo, agendo su tutti gli esseri viventi: definì questa sottile energia "Magnetismo".
In quel periodo, l'elettricità e il magnetismo erano di moda (anche con gli studi di Galvani e Volta)
Le idee di Mesmer influenzarono o si ritrovarono anche in autori come Graciàn, Van Helmont, Fludd, Burgrove, Glocenius, Helnotius, Porta e Maxwell.
Il gesuita Hell, che applicava lastre di metallo sui corpi nudi dei pazienti, seguiva procedimenti simili a quelli di Mesmer e anni dopo Mesmer stesso scese in polemica con Hell, accusandosi reciprocamente di plagio, rivendicando l'esclusività della scoperta del "fluido magnetico".
Nel 1773 Mesmer portò a termina la prima guarigione su una giovane che soffriva di convulsioni. Applicando sullo stomaco e sulle gambe della ragazza tre calamite, la giovane guarì completamente. Il fatto sollevò un polverone e uno dei primi clienti di Mesmer fu il professor Osterwald, afflitto da paralisi.
Furono centinaia le persone che si rivolsero a Mesmer, con la speranza di alleviare le sofferenza. In questo periodo la teoria del fluido magnetico di Mesmer subì un'evoluzione, descritta nell'opera "Lettera a un medico straniero": è il potere emanato dall'uomo, il magnetismo umano, a produrre effetti benefici sui pazienti.
Pee poter provvedere ad un numero esorbitante di pazienti, Mesmer inventò uno strumento che poteva accudire simultaneamente un gran numero di malati: la "Vasca della Salute". Il nuovo metodo sempre basato sulla magnetizzazione curò le più svariate malattie ma in ambito scientifico l'invidia degli altri medici dilagò nei confronti di Mesmer, specialmente quando guarì dalla cecità una pianista famosa. Furono così tanti gli intrighi orditi contro Mesmer che la sua attività terapeutica venne proibita e la donna tornò cieca.
Lo scandalo costrinse Mesmer a rifugiarsi a Parigi.
Venne però accolto con entuasiasmo ed ebbe anche dei discepoli come Armand M.J. Chastenet de Puységur.
C'è da dire che però Mesmer fino al 1770 fece visite ad un sacerdote esorcista che tramite una cerimonia suggestiva ordinava agli spiriti di lasciare i corpi dei malati. è più che probabile che lo stesso Mesmer approvasse questa pantomima, che considerava indispensabile per suggestionare i pazienti.





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