Il Legno della Croce + il Doom Metal

Il Doom è uno dei miei generi preferiti, (https://intervistemetal.blogspot.com/2022/03/le-sette-coppe-nellapocalisse-il-doom.html) insieme al Sympho Black e al Gothic Rock e Metal old style (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/discografia-gothic-metal-quasi-completa.html)... perciò, ecco un articolo molto Dooooommmmmm...

Info tratte da

Secondo una leggenda, la Croce di Gesù fu fatta con quattro legni diversi: cedro, cipresso, palma e ulivo. Nei primi tre ritroviamo gli alberi nati dal corpo di Adamo che rappresentano le tre persone della Trinità: il cedro è incorruttibile, il cipresso simboleggia il lutto e la palma viene identificata con la Fenice, simbolo di Resurrezione; infine, con l'olio ricavato dall'ulivo si consacrò l'Unto del Signore, il Messia.

La Croce venne innalzata sul Golgotha, in ebraico, il Monte del Cranio, tradotto con Calvario, dal latino "Calvaria", cranio.



Nota di  Lunaria: alla parola Golgotha non resisto... è subito DOOM METAL!!!! Per associazione di idee, ovviamente.

I Nomad Son, fantastica band di Christian Doom Metal https://www.youtube.com/watch?v=pfeZRRy7IeU

Sì, il cristianesimo è una religione molto Dooooooom... infatti mi piace molto studiare teologia cristiana col giusto sottofondo musicale...

https://www.youtube.com/watch?v=woe_4gkS4XU

https://www.youtube.com/watch?v=NWXPwxEURPE


https://www.youtube.com/watch?v=hyJ214HnNw4

La Croce venne innalzata, così si pensa, nel punto preciso in cui era sepolto Adamo, in modo che il sangue del Redentore battezzò il primo uomo, purificandolo dal peccato originale e, nella sua persona, l'umanità intera così redenta (Nota di Lunaria: ma fin qui è sempre una prospettiva androcentrica, Adamo\Cristo, il maschio... Eva, cioè la donna, è inesistente...)

Il Golgotha divenne l'Ombelico del Mondo o meglio, lo ridiventò, perché vi fu ripiantato l'Albero Cosmico, l'Albero della Vita dell'Eden, che grazie al sacrificio della vittima espiatoria, il Figlio di Dio, potè procurare agli uomini "di buona volontà" la vita eterna, per rendere possibile il loro ritorno, dopo la morte, nel Paradiso.

Fu la madre di Costantino, Elena, che si recò a Gerusalemme per ritrovare la Santa Croce.

In quel tempo, sorgeva sul Golgotha un tempio che vi aveva fatto costruire l'imperatore Adriano, e i cristiani disertavano quel luogo; Elena fece radere al suolo il tempio e scavando nel terreno furono trovate, venti palmi sotto terra, le tre Croci.

Dopo un miracolo che rivelò qual'era la vera Croce di Gesù, Elena tornò da Costantino portandogli una parte della Croce; diviso in minuscoli frammenti, quel pezzo della Croce divenne una reliquia, e le particelle erano così numerose che Calvino nel suo "Trattato delle reliquie" osservava "se si volesse raccogliere tutto ciò che se ne è trovato, ci sarebbe da caricare un grosso bastimento. (...) Ogni scheggia, ogni truciolo, in qualsiasi luogo siano venerati, è stato pazientemente misurato, e il volume complessivo di queste reliquie è ancora di molto inferiore a quello di una croce."

Già nel secondo secolo Ireneo scriveva che Cristo "è diventato carne ed è stato appeso alla Croce in modo da riassumere lì in sé stesso l'universo"; sul mondo intero Gesù stende le braccia e Croce e Albero della Vita vengono considerati come un tutt'uno. "Dio ha aperto le mani sulla Croce per abbracciare i confini dell'Ecumene e per questo il monte Golgotha è il polo del mondo", scrive Cirillo di Gerusalemme. Lattanzio osserva: "Nella sua sofferenza, Dio aprì le braccia, abbracciando il cerchio della Terra." Nel tredicesimo secolo, san Bonaventura assimila la Croce di Cristo all'Albero della Vita: "La Croce è un albero di bellezza, consacrato dal sangue di Cristo, è colmo di tutti i frutti."

APPROFONDIMENTO tratto da

Autore che lessi nel 2015. Dovrei sicuramente leggerlo a distanza di così tanti anni per cogliere altri dettagli, anche se all'epoca me fece una pessima impressione, essendo un teologo tradizionalista. Comunque, pubblico qualche estratto che segnai allora nei miei appunti. 

"Si rifiuta Dio quasi che egli limitasse l'uomo"

"E non ci si accorge che proprio nel suo rapporto con Dio, l'uomo ha in se stesso una certa infinità." 

"Si rifiuta Dio, come se egli rendesse schiavo l'uomo."

"E non ci si accorge che proprio mediante il suo rapporto con Dio l'uomo sfugge a tutte le schiavitù, a quella in particolare storica e sociale."

"Si rifiuta Dio, quasi che obblighi l'uomo ad acconsentire a tutto."

"E non ci si accorge che è sempre questo stesso rapporto con Dio che conferisce all'uomo la sua "capacità illimitata di rifiuto". Si rifiuta Dio, quasi che alienasse l'uomo con la sua trascendenza."

"E non ci si accorge che proprio nell'affermazione della trascendenza l'uomo trova la più autentica verità."


SIMBOLISMO VEGETALE NEI SANTINI CATTOLICI: UVA E SPIGHE



SIMBOLISMO FLOREALE





ALBERI:





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