26 Aprile 1945: la Battaglia di Inveruno

Info tratte da un cartello in loco


Il 26 Aprile 1945 verso le 8 di mattina, un gruppo armato tedesco, addetto alle batterie antiaree sistemate presso Boffalora, tentò di raggiungere i commilitoni del contingente di stanza a Inveruno.

Mentre la loro artiglieria sparava sul paese dalla strada tra Inveruno e Mesero, le truppe raggiunsero le prime case della località della "Cruseta", in fondo a via Solferino.

Da lì penetrarono poi nei cortili di via Magenta, portando via cinque ostaggi.

Altri soldati avanzarono oltre l'incrocio con via Santa Teresa, contrastati dal fuoco aperto dai partigiani della Gasparotto, asserragliati al primo piano del vecchio Municipio.

Schegge di una granata tedesca raggiunsero, nel suo cortile, Paolo Vago, unica vittima tra gli inverunesi.

I partigiani presero in ostaggio il contingente nemico insediato nella Conceria Samaja, in via Magenta, liberando un ufficiale per trattare la resa entro mezzogiorno.

Gli spari della contraerea siglarono il rifiuto di ogni trattativa. I colpi tedeschi raggiunsero anche la torre campanaria della Chiesa di san Martino, da cui i partigiani, lì saliti, stavano valutando la consistenza e la dislocazione delle forze nemiche.

Ma il campanile non crollò e, con l'arrivo dei rinforzi di altre brigate da Busto Arsizio e dai paesi vicini, la battaglia si fece più dura ma alla fine vittoriosa.

Infatti, verso sera, con la ritirata tedesca cominciarono anche le trattative per la resa.


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