Giuda e il Campo del Sangue

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Giuda era un nome comune a quel tempo: troviamo diversi Giuda nell'Antico Testamento (Giuda figlio di Giacobbe, Giuda dei Maccabei) e anche nel Nuovo (Giuda Taddeo, Giuda il Galileo)

Giudeo, però, divenne un termine dispregiativo per riferirsi agli ebrei.

Il Giuda che però tradì Gesù portava il nome di Giuda Iscariota. Che cosa significa "Iscariota"?

Per alcuni sarebbe l'ebraico "ish-Keriot", cioè, Uomo di Kariot, un villaggio della Palestina; per altri sarebbe la deformazione del greco-latino Sikarios-Sicarius, da "sica", pugnale: a quel tempo indicava i partigiani anti-romani radicali che operavano con quell'arma ed erano chiamati "Zeloti". 

Per altri studiosi si tratterebbe del soprannome "Ish-karja", "Uomo della falsità" cioè traditore; difatti a Marco 3,19 di Giuda si parla così "Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì"; anche se c'è da dire che taluni hanno ipotizzato che quel nome non sia altro che l'indicazione di una professione: il tintore.

è a partire dal 1300 che Giuda diventa il traditore per eccellenza ed inizia ad essere rappresentato artisticamente, come negli affreschi di Giotto.


Anche se alcuni santi, come Caterina da Genova, mistica del XV secolo, ebbero visioni di un Giuda salvato da Cristo stesso (che si rivolse alla mistica dicendole "Se tu sapessi quel che io ho fatto di Giuda...!") 

Non manca chi ha rivisto Giuda come il più pio dei discepoli che sceglie il tradimento per rendere possibile la morte sacrificale, ed espiatrice, di Gesù. 

"La verità è che io non fui il traditore, fui piuttosto la vittima di un curioso piano di salvezza esteso a tutti gli uomini, che per esplicarsi perfettamente doveva escludere me" ("Quinto Vangelo" di Pomilio) ed è la tesi anche dell'"Ultima Tentazione di Gesù", romanzo di Kazantzakis.

Comunque, al di là dei romanzi che hanno riletto la figura di Giuda, si può notare, stando al testo biblico, che Gesù non ha plagiato i suoi apostoli: li ha lasciati liberi di seguirlo o tradirlo.

La figura di Giuda entra in scena nel vangelo di Giovanni, e Gesù afferma "Non ho forse scelto voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!" Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici! (Giovanni 6,60-70)

è il diavolo a mettere in cuore a Giuda, figlio di Simone, di tradire Gesù... dopo il boccone, ricevuto dalle mani di Gesù, Satana entra in Giuda (Giovanni 13,2-27)

(Nota di Lunaria: a leggerlo così, il testo, sembra che Satana sia entrato in Giuda proprio attraverso il boccone che Gesù gli offre da mangiare...)

Giuda compare poi nella casa di Lazzaro, dove viene descritto come ladro ed egoista.

La cupidigia lo domina, tanto che Giuda va dai sommi sacerdoti: "Quanto mi volete dare perché ve lo consegni? E quelli gli dissero trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo" (Matteo 26,14-16)

I trenta denari sono un riferimento a Zaccaria: "Essi pesarono trenta sicli d'argento come mia paga", prezzo fissato dalla legge biblica per la vita di uno schiavo.

Anche Gesù, prima di far calare il sipario su Giuda, citerà il salmo 41 "Colui che manga il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno".

Giuda è il "figlio della perdizione", che è andato perduto affinché di adempisse la Scrittura.

Gesù stesso esorta Giuda a fare presto: "Quello che devi fare fallo al più presto." (Giovanni 13,21-30)

Il fatto che Gesù offra un boccone (intinto in una salsa particolare, detta "charoshet", che fa parte del rituale della cena pasquale giudaica) potrebbe essere visto come atto di ospitalità orientale, come segno d'affetto di Gesù, che però non viene ricambiato da Giuda. 

Gesù chiamerà "amico" Giuda anche dopo il bacio che precede l'arresto di Gesù.

Sono passate poche ore, ma Giuda è già preda dei rimorsi:

"Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: "ho peccato, perché ho tradito sangue innocente. Ma quelli dissero: che ci riguarda? Veditela tua! Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: "Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue. E tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del Vasaio per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu denominato Campo del Sangue fino al giorno d'oggi. Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia: "E presero trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, e li diedero per il Campo del Vasaio, come mi aveva ordinato il Signore" (Matteo 27,3-10)

è da notare che l'impiccagione era stata scelta anche da Achitofel, consigliere di Davide, che tradendo il re, schierandosi dalla parte di Assalonne, si era impiccato per non subire la sconfitta. (2 Samuele 17,23)

In Atti 1,18-19, però, vengono aggiunti altri particolari: "Giuda comprò un pezzo di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere. La cosa è divenuta così nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme che quel terreno è stato chiamato nella loro lingua Akeldamà, cioè Campo del Sangue."

Secondo dei testi copti-egiziani Giuda tradisce Gesù su istigazione della moglie, che lo costringeva anche a rubare. Nelle "Memorie di Nicodemo", la moglie cerca di convincerlo a non impiccarsi, nella certezza che Cristo non sarebbe risorto. La donna stava arrostendo un gallo e disse al marito: "Nello stesso modo in cui questo gallo arrostito può cantare, così Gesù può risorgere!", proprio mentre parlava, quel gallo cantò tre volte.

Giuda, convinto, con la corda fece un capestro e andò ad impiccarsi.

Per altri apocrifi Giuda è un indemoniato oppure figlio del sommo sacerdote Caifa. Papia di Gerapoli (un vescovo del II secolo) riteneva che Giuda fosse morto gonfiandosi a dismisura fino ad esplodere!


Curiosità...


Approfondimento: Giuda, un iniziato?

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Pagine 244-245-246

Che fare del personaggio di Giuda? è il traditore per eccellenza, è un uomo posseduto da Satana, un iniziato...?

Sì, può essere stato suggerito che Giuda, "iniziato", entrato negli arcani del disegno divino, avrebbe compreso che bisognava opporsi al Messia per permettergli di compiere la sua missione... [...] Quanto a Giuda "iniziato", la tradizione non ci dice più di quanto ci dice di Gesù, e ci mostra al contrario che questi non sceglieva affatto i suoi discepoli in funzione della loro erudizione o della loro conoscenza spirituale... Arriva persino a rimproverarli per la loro lentezza nel comprendere la profondità delle sue parole!

Detto ciò, ci sono cose molto interessanti nel nome di Giuda. Anzitutto significa... "Lode"! E soprattutto Yehuda non è altro che lo stesso nome divino, YHWH, al quale si aggiunge la lettera Dalet, che significa "la porta". Dalet inoltre corrisponde al numero 4, che è quello dell'incarnazione, quello della materia e della manifestazione in questo mondo. Yehuda si potrebbe tradurre con "la porta di YHWH", quella che introduce YHWH in ciò che si manifesta.

Ci sono due Giuda nel Vangelo: il Cristo discende dalla tribù di Giuda, fondata dal quarto (ancora la cifra 4) figlio di Giacobbe - quello di cui si parla quando il Cristo, con riferimento a una profezia di Giacobbe, viene chiamato "leone di Giuda". 

Poi è condotto a morte per "il bacio di Giuda", che lo denuncia ai soldati venuti a catturarlo. 

E così l'Incarnazione del Verbo si iscrive tra questi due Giuda, come tra due "porte" che presiedono alla nascita e alla morte del Messia - tutto ciò in un contesto di "Lode"!

Giuda il traditore ha dunque anche lui il suo posto nel disegno liberatore di Dio...

Il nome degli uomini e delle donne della Bibbia significa sempre qualche cosa nel disegno divino.

Ho tentato di chiarire questo ruolo simbolico dei due Giuda: la colonna vertebrale che sostiene i due lati del corpo simboleggia YHWH, "Io Sono", che è l'istante cruciale colto tra il passato e il futuro e che ce ne libera. 

è la colonna del mezzo, luogo delle nozze in noi del maschile e del femminile, dell'incompiuto e del compiuto, delle tenebre e della luce. 

In quanto asse del mondo, nel Vangelo, il Cristo-YHWH è circondato da coppie di personaggi legati dallo stesso nome.

Così i due Giuseppe: quello che veglia su Maria, sulla "matrice" di Gesù, e Giuseppe di Arimatea che veglierà sulla sua tomba, matrice di un'altra nascita. 

Così i due Giovanni: quello che annunzia l'avvento del Salvatore e quello che annuncia la buona novella in tutta la sua profondità... e poi Giuda!

Io credo che all'inizio degli eventi Giuda Iscariota fosse non tanto il traditore quanto l'avversario, non nel senso di nemico, ma nel senso di cui abbiamo parlato a proposito di Satana: il Vangelo di Giovanni riferisce che al momento dell'ultima cena "Satana entrò in Giuda".

L'Avversario è "l'altro versante" dell'uomo, che lo spinge a misurarsi con quell'"altro" per invitarlo ad entrare in un'altra dimensione di se stesso. è dunque anche un partner... Bisognava che il Cristo morisse per risorgere e in questo consiste quello che i padri chiamano il "grande mistero di iniquità".

Giuda è definito "figlio di iniquità" ma sfugge alla nostra critica morale.

La tradizione concorda nel dire che non perché ha venduto il Cristo questi pronuncia delle parole severe nei suoi riguardi ("Sarebbe stato meglio per quest'uomo che non fosse mai nato") ma perché si è impiccato, disperando così dell'amore divino.

C'è un momento in cui nel cuore dell'uomo si opera un capovolgimento tragico che lo rende diabolico, quando egli presta a Satana il potere di Cristo. 

Quando nel corso del suo processo Gesù si scontra con l'incosciente collettivo, reso diabolico, in quella folla urlante che lo condanna, da quel momento comincia la sua discesa agli inferi del Golgota per scontrarsi con il Satana diabolico e vincerlo.


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