Piccoli Brividi: Morto ma non sepolto


Trama: Spencer vive in una città chiamata Tombalta: sulla collina vi è un antico cimitero. Un giorno, durante una gita scolastica organizzata nel vecchio cimitero, Spencer, senza volerlo, cade su una tomba danneggiandola. Nel loculo, sono sepolti due malefici fratelli che sotto forma di spettri, prenderanno possesso del corpo di Spencer, condannandolo ad essere un fantasma invisibile! Ma la vendetta dei due fratelli non si limita solo a questo, vogliono distruggere l'intera cittadina...

Inizia così...

"Mi chiamo Spencer e abito in una cittadina chiamata Tombalta. Se voi viveste qui, non avreste dubbi sul perché di questo nome. Dovete sapere che in cima alla collina che domina la cittadina c'è un antico cimitero visibile da qualsiasi punto di osservazione: dalla via principale, dalla mia aula e persino dalla mia camera da letto. Se viveste a Tombalta non potreste sfuggire al camposanto... Qui i giorni più soleggiati non sono mai molto luminosi: la collina di Tombalta, infatti, getta un'ombra cupa sulle vie, sugli edifici e sugli alberi che sovrasta. Alzando lo sguardo, nelle giornate terse, si vedono in cima all'altura le lapidi che si innalzano fra l'erba come tanti denti storti, mentre di notte, quando la luna piena splende sopra la collina, il cimitero si trasforma in uno scenario che fa accapponare la pelle. Un'arcana foschia grigiastra avvolge la collina, e il cimitero appare come sospeso in quell'atmosfera irreale: le vecchie lapidi sembrano levitare nella nebbiolina e si ha addirittura l'impressione che si spostino, passando sopra la cittadina. A volte ho la sensazione che sorvolino lentamente la mia casa, ai piedi dell'altura. Forse è per questo che soffro di incubi..."

"A volte, di notte, sogno gli spiriti del cimitero. Tutti, in famiglia, li sogniamo. (...) Io, nei miei incubi, li vedo uscire dalle loro vecchie tombe e scendere dalla collina, sospesi nell'aria. Scivolano nella nebbia lungo il pendio e poi, nascosti, aspettano che si avvicini qualche vittima innocente. Infine turbinano intorno al malcapitato, leggeri come la nebbia, lo sollevano e lo portano in cima alla collina..."




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