"Una Culla in fondo al Mare" (Gaia Junior)


Trama: Fiord ha quindici anni ed è sciatta e scontrosa. Di giorno fa la sguattera, e di notte dalla sua solitaria capanna, guarda con odio il mare che le ha portato via il padre. Ma Fiord è anche una piccola maga, capace di strani incantesimi: sarà lei a trovare l'antica via che unisce la terra agli abissi, e che ha permesso a una creatura del mare di sostituire l'erede al trono con un figlio suo, il malinconico Kir. Se a tutto questo si aggiungono un giovane e potente mago, un drago color fuoco e un gioiello di incalcolabile valore, il risultato sarà un'affascinante storia di magia, la cui protagonista, però, è una ragazza vera, che va in cerca di se stessa e che per la prima volta riflette sull'amore.

Commento di Lunaria: Ambientato in un'epoca e in luogo indefiniti (il Medioevo? un'isola nei pressi della Norvegia?) "Una Culla in fondo al Mare" è veramente un romanzo affascinante, dalla sintassi ricercata, che omaggia la bellezza e la crudeltà del mare ad ogni pagina. Questo romanzo "trasuda mare e salsedine" ad ogni riga, e su questi paesaggi marini al chiaro di luna e sconvolti dalla tempesta, si muovono i personaggi della vicenda.  Non è tanto la storia in sé ad avermi conquistata, ma il modo in cui è narrata, con parole cariche di poesia e l'atmosfera marina ed onirica.

Gli stralci più belli: "Uno strano turbamento le affiorò negli occhi. Fece qualche passo, posando il piede su una delle impronte. Aveva lasciato acqua dappertutto. Poi si bloccò, trattenendo il respiro; le era parso di intravedere un'immagine fugace, elusiva come i guizzi di luna sul mare. Una ciocca di capelli venati di grigio... una perla... un messaggio."

"Improvvisamente la casa le parve troppo silenziosa, troppo vuota. Fiord si sedette al tavolo, occhi spalancati, corpo immobile, a sentire Kir, passo dopo passo, che le portava via il cuore. Qualche ora dopo, in piedi sulla soglia, guardava la Luna nel suo lento vagare in un cielo indago, guardava il continuo spezzarsi e ricomporsi del sentiero di luce sull'acqua: la strada verso i sogni, verso le isole d'estate. Ascoltava il respiro del mare e udiva, nella memoria, il respiro di Kir. (...) Il mago uscì dall'ombra, o smise di essere un'ombra. Sapeva di erica e salvia; il chiaro di Luna indugiava ora qua ora là sulla sua figura, imprevedibilmente. (...) Il suo viso era una maschera pallida, sotto la luna; gli occhi, pozze d'ombra."

"Vide la faccia di Kir nell'acqua scura; sentì il tocco delle sue mani, delle sue labbra, invitarla negli abissi con baci gelati e promesse di perle e fiori marino; e lo rivide, abbandonato nella risacca, piangere e aggrapparsi a lei sulla terraferma, così come lei gli si sarebbe aggrappata nel mare. (...) E ancora lo stava guardando, il mare, molto tempo dopo che Lyo l'aveva lasciata. La Luna adesso era sospesa sulle dune, regina dei pesci in un cielo fitto di stelle. La marea s'era acquetata. Lunghe, lentissime onde le sussurravano di magie nascoste in quelle tenebre: grandi isole galleggianti che scivolavano appena sotto la superficie, aguzze torri d'avorio percorse da spirali, come il corno del narvalo.  Il mondo di Kir, il mondo tanto desiderato che sempre gli sfuggiva, elusivo come il chiaro di luna, come l'acqua..."

"Le raccolse i capelli tra le mani e la baciò sulle guance, sulla bocca. Fiord sollevò il viso, a incontrare i suoi occhi scintillanti di luna."

"Sembra strano, adesso, guardando il tuo viso immutato, che io non sia più quel giovane che camminava lungo il mare, in una notte d'estate, quando l'intero firmamento pareva caduto nell'acqua, e tu mi sei apparsa tra la spuma, scuotendo dai capelli grappoli di stelle...  La donna sorrise: un delicato, guardingo sorriso in cui, questa volta, c'era più calore. "Sì, ricordo. Il tuo cuore cantava, quella notte, cantava al mare. E quel canto è arrivato fino a me, nella mia torre di corallo, e sono salita a raggiungerlo. Gli uomini dicono che il mare leva il suo canto verso di loro per incantarli, ma certe volte è il canto umano che imprigiona il mare.  Chi lo sa dove finisce la terra e dove comincia il mare?" "La terra inizia dove inizia il tempo", disse il re."

"Le giornate cominciavano ad allungarsi, e l'aria era colma di profumi delicati, impalpabili. Il crepuscolo tingeva il mare di colori tenui, cangianti come seta. Il regno marino sembrava quasi affiorare in superficie, nascosto da un sottile velo d'ombre. (...) S'era dissolta anche l'ultima luce, e lungo l'orizzonte si stendeva una sottile fascia azzurra, l'ombra della notte. (...) In silenzio, sua madre la strinse fra le braccia. Il mare cominciava a imbrunire, forse l'ombra della notte si dilatava in un blu profondo, catturando le tonalità più cupe della madreperla..."


N.B: A tinte magiche, nei Gaia Junior, era apparso anche "La Figlia della Luna" https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-figlia-della-luna-gaia-junior-e-il.html



Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2024/05/gli-occhi-dellamaryllis-gaia-junior.html https://intervistemetal.blogspot.com/2022/05/la-donna-della-foresta-gaia-junior.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/gaia-junior.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/recensione-catherine-gaia-junior.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/recensione-un-corpo-di-donna-gaia-junior.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/recensione-dente-di-serpe-gaia-junior.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/recensione-ronja-gaia-junior.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/recensione-il-rogo-gaia-junior.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/recensione-zio-vampiro-gaia-junior.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/12/recensione-emma-e-tornata-gaia-junior.html

 

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