Nota di Lunaria: il Gigaro è la mia pianta preferita, e ricerco sempre notizie che la riguardano. La trovo estremamente affascinante e amo coltivarla in vaso.
Leggendo questo libro sono riuscita a trovare questo riferimento:
"Il Gigaro, Arum maculatum, è una pianta delle zone boscose; le foglie, di un bel verde, appaiono maculate e verso maggio la pianta forma uno spadice verdognolo-giallognolo, il fiore.
Per la forma di questo fiore, fin dall'antichità a questa pianta, che è velenosa, furono attribuite proprietà afrodisiache.
"Essi avevano mangiato così tanto Wake Robin, nome con il quale era conosciuto l'Arum maculatum, che non riuscirono a dormire dall'amore", così scrisse Jon Lyly nel suo "Metamorphosis" (1601)"
Sono andata a controllare e digitando "Wake Robin" ho scoperto che con questo termine si intende anche il Trillium ovatum che non è Arum maculatum, anche se qualche somiglianza per le grandi foglie verdi ce l'ha, ma molto vagamente
In realtà, Trillium ovatum ricorda molto di più Paris quadrifoglia\Erba paris, anche nota come Uva di volpe
"Robin", comunque, significa "pettirosso"
Il perché si sia associato, almeno in Inghilterra, Arum maculatum al pettirosso non sono riuscita a spiegarmelo... forse però ha a che vedere con qualche ancestrale riferimento a qualche Dea della fecondità che si accompagnava ai pettirossi\era adorata sotto forma di pettirosso, perché gli uccelli, in molte mitologie, erano associati alle Dee; forse il pettirosso non fa eccezione.
Oppure si è associato il Gigaro al pettirosso per via delle sue bacche di un rosso acceso...
Attualmente, il Gigaro è chiamato "Cuckoo Pint" o "Lords and Ladies", altri due nomi strani: "Cuckoo" è il cuculo, un altro uccello... traducendo il tutto in italiano abbiamo "Pinta di cuculo" e "Signori e Signore"... maschio e femmina, quindi il riferimento alla virilità e alla femminilità e quindi alla fecondità...
Studiando meglio l'etimologia, scopro che in Middle English il termine era "Cuckoo-pintle" e in Late Middle English "Cuckoo pint"; pintle\pint stavano ad indicare il pene, e questo perché il Gigaro presenta uno spadice "fallico" inscritto in una "mandorla" che ricorda le grandi labbra della vagina. Anche se lo spadice potrebbe ricordare benissimo la clitoride...
Quindi questa pianta, anticamente, è stata associata a due uccelli, il pettirosso e il cuculo, con qualche riferimento alla fecondità umana... La mia ipotesi è che, sebbene molto velenoso, fosse usato per filtri d'amore e\o riti ancestrali legati alla fecondità e fertilità...
Anche in Italia abbiamo un riferimento "fallico": Arum maculatum è chiamato "Pan di Biscia", e la biscia, il serpente, erano collegati alla Dea (poi demonizzata nell'ebraismo e nel cristianesimo, e quindi il serpente finì per alludere a Satana) ma anche a cose come il rinnovamento, il movimento perpetuo (pensiamo all'Ouroboros, il serpente che si morde la coda formando un cerchio https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/louroboros.html)
Angitia era l'antica Dea italica dei serpenti e aveva anche una funzione "guaritrice". Era chiamata anche Venere o Sorella di Circe, da "Anguem", ovvero "passaggio stretto come un serpente", "Anctia" e "Anagtia". https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/la-dea-angizia-e-il-serpente.html Angitia era una Dea (ipotizzo, forse un'antenata\guaritrice divinizzata post mortem) adorata dai popoli osco-umbri, legata alla guarigione e alle erbe curative oltre che alla fertilità. è citata nelle "Punicae" (libro VIII): "Angitia, figlia di Eeta, per prima scoprì le male erbe\così dicono, e maneggiava da padrona\i veleni e traeva giù la luna dal cielo\con le grida i fiumi tratteneva e\chiamandole, spogliava i monti delle selve"
Mi è stato fatto sapere, da una persona, che Angitia è citata anche nell'Eneide, libro VII: "Dal popolo dei Marsi, da Marruvia è giunto un sacerdote, è Umbrone che addormenta le vipere e i serpenti... Riduce i danni dei loro morsi... (per la sua morte) lo piansero il bosco di Agintia, l'acqua limpida del Fucino e tutti gli altri laghi cristallini".
Io non ho mai letto per integrale i testi omerici o virgiliani, quindi non posso aggiungere altro.
Ad Angitia era dedicato il bosco sacro Lucus Angitiae. Inoltre, nel folklore di alcune regioni come la Valle d'Aosta o il Friuli\Trentino, sono da citare le Fate-Serpenti delle Acque o le Anguane. https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/le-fate-serpenti-delle-acque-le-anguane.html
Il serpente è sempre stato collegato alle Dee (a moltissime Dee indù come Manasa ma anche a Dee come Giunone, Atena, Igea, l'africana Mami Wata, la cinese Nu Wa)...
Oltre ovviamente all'ovvio riferimento fallico cui il serpente rimanda...
Ma il Gigaro è chiamato anche "Pan" di biscia.
Perché pane?
Sui manuali di botanica a volte viene specificato che diversi bambini morirono dopo aver mangiato le bacche di Arum maculatum (anche se a dire il vero appena vengono messe in bocca sono subito urticanti ed è molto difficile inghiottirle, si tende subito a sputarle), forse "Pan di Biscia" più che non rimandare al fatto che qualcuno "se lo mangiava" (anticamente comunque i tuberi sotterranei venivano bolliti e mangiati in tempi di carestia, del resto ricordano delle patate...) rimanda a quelle divinità femminili che presiedevano l'abbondanza e il pane: Cerere, per fare un nome, o Fornax, che veniva invocata dai fornai per la buona cottura del pane.
Per curiosità: sembra che il Gigaro, in Italia, fosse legato alla divinazione, per trarre auspici sui raccolti.
Le mie sono giusto ipotesi e niente più...
Resta il fatto che sono talmente tanto innamorata di questa pianta che, se dipendesse da me, la pianterei ovunque...
Nessun commento:
Posta un commento