Interpretazione dell'Apocalisse

 Info tratte da

I CATACLISMI E I SETTE ANGELI

Apocalisse 8,2 \ 8,6-13 (per altri approfondimenti, vedi anche https://intervistemetal.blogspot.com/2022/03/le-sette-coppe-nellapocalisse-il-doom.html https://intervistemetal.blogspot.com/2022/01/i-quattro-cavalieri-dellapocalisse-il.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2023/01/il-666-spiegato-bene-lol.html)

"Vidi in seguito i Sette Angeli che stanno dinanzi a Dio, furono loro date sette trombe (...) I Sette Angeli dalle sette trombe si prepararono a suonare. E il primo Angelo suonò: grandine e fuoco mescolati a sangue vennero allora scagliati sulla terra: e un terzo della terra fu consumato e un terzo degli alberi fu arso, e ogni erba verde bruciata. E il secondo Angelo suonò: un'enorme massa incandescente come una montagna fu proiettata nel mare e un terzo del mare divenne sangue; perì così un terzo delle creature viventi nel mare e un terzo delle navi andò distrutto. E il terzo Angelo suonò: allora cadde dal cielo un grande astro come un globo di fuoco. Precipitò su un terzo dei fiumi e sulle sorgenti; l'astro si chiama Assenzio: un terzo delle acque si cambiò dunque in assenzio e molta gente morì a causa di quelle acque diventate amare. E il quarto Angelo suonò: allora furono colpiti un terzo del Sole, un terzo della Luna e un terzo delle stelle: si rabbuiarono di un terzo, e il giorno perdette un terzo della sua luce e così anche la notte. E la mia visione continuò. Udii un'aquila, che volava allo zenit, gridare con voce potente: "Guai, guai, guai agli abitanti della terra quando squillerà la voce delle ultime trombe che i tre Angeli stanno per suonare."

Nella Sacra Scrittura il cosmo e l'uomo formano una unica unità: il cosmo fu creato a servizio dell'uomo, però col peccato l'uomo ne ha fatto uno sciupìo e cattivo uso per cui anche il cosmo è partecipe del peccato ed è stato sconvolto dalla maledizione di Dio (1) Soltanto quando il peccato verrà definitivamente abolito, la nuova terra sarà liberata da questa maledizione (2) 

Oggi la terra è nell'attesa ansiosa della liberazione dei figli di Dio. Nella Sacra Scrittura cielo e terra, uomo e mondo sono visti insieme.

La prima tromba squilla sciagure per la terra: grandine, lampi, siccità, cielo fiammeggiante in un rosso fuoco. Sembra di vedere gli incendi nei boschi. La furia della guerra si abbatte su interi paesi e li trasforma in terra bruciata. Quando l'Apocalisse dice che un terzo dell'erba, degli alberi e della terra viene arso e bruciato, vuole dire che queste catastrofi arrecano continuamente gravi danni ma colpiscono soltanto una porzione della terra.

La seconda tromba squilla sciagure per il mare. Nell'anno 79 l'eruzione del Vesuvio aveva sepolto le città di Ercolano e Pompei e aveva fatto ribollire il mare, uccidendo un'infinità di pesci. Forse Giovanni allude proprio a questo quando parla del "monte in fiamme che viene scagliato in mare". Il sangue richiama la piaga d'Egitto dell'arrossamento del fiume Nilo, ma anche le battaglie navali che arrossavano le acque marine. 

La terza tromba annuncia sciagure per le sorgenti e per i fiumi. Quando il popolo d'Israele assetato nel deserto trovò una sorgente, rimase deluso nell'accorgersi che era di acqua solforosa. In Geremia, Dio minaccia "Poiché abbandonarono la mia legge, io farò loro inghiottire assenzio e bere acque avvelenate." Anticamente, le malattie si diffondevano anche a causa dell'acqua infetta, entrata in contatto con i malati. La stella che cade nel cielo come una falce ardente vuol far comprendere che questa sciagura proviene da Dio. Per i popoli antichi meteore e stelle cadenti erano segnali di sciagure; le calamità avvengono per ordine di Dio (3) 

La quarta tomba annuncia sciagure per il cielo stellato. L'oscurarsi del Sole e della Luna terrorizza l'uomo: è l'orrore delle notti oscure. Nel buio l'uomo si sente indifeso ed esposto a tutti i pericoli. In questo castigo c'è un rimando alla piaga dell'oscurità che colpì l'Egitto. C'è poi l'intermezzo dell'aquila che vola in alto e urla "guai!" per tre volte: la sciagura per i prossimi squilli di tromba sarà più estesa.

Le catastrofi seguenti non colpiranno più la terra ma i suoi abitanti.  Come si è visto, il racconto incalza e acquisisce un ritmo "thrilling" pauroso.

 

Note e mie personali osservazioni:

1) C'è da notare, però, che i teologi e le teologhe legati all'ecologia e all'animalismo fanno notare che l'idea che la Terra sia dominio di Adamo - come è scritto nella Genesi, e questo ancor prima dell'entrata in scena del peccato - sia già un concetto problematico, perché rende l'essere umano padrone degli animali e delle piante, prerogativa che gli animalisti e gli ecologisti antispecisti rifiutano... 

Per approfondimenti vedi "Liberazione Animale" di Singer, che trattava a fondo questo tema. https://intervistemetal.blogspot.com/2018/09/animalismo-antianimalismo-ed.html

2) Più che non i cattolici, sono i Testimoni di Geova a citare di continuo "la nuova terra"; in tal senso i cattolici si sono limitati a scrivere moltissimo sul Paradiso e sull'Inferno e sulla condizione delle anime "nell'aldilà" e molto poco sulla "nuova terra", idea biblica che piace molto di più ai Testimoni di Geova, difatti nei loro opuscoli raffigurano persone di ogni etnia, tutti immersi in questa Natura incontaminata, con ogni tipo di animale e di pianta... ma del resto i Testimoni di Geova non credono "alla persistenza dell'anima".

3) Oggigiorno i cattolici moderni non lo pensano più; l'idea dei castighi di Dio resta in vigore tra cattolici ultratradizionalisti e soprattutto tra gli evangelici integralisti. L'idea - che comunque si trova nella Bibbia - che sia Dio a causare terremoti, maremoti e altri cataclismi è piuttosto disturbante per quei cristiani che "lo ritengono buono e amorevole"; vanno in cortocircuito quando mostri loro i versetti che parlano dei castighi di Dio e del Dio vendicativo, perché non riescono a dare una spiegazione di quell'aspetto terrifico e maligno di Dio con la loro idea che Dio sia buono e amorevole. 

Chi tenta di dare "una spiegazione coerente e che preservi l'amore di Dio" dice che "Dio castigava solo nell'Antico Testamento", visto che effettivamente l'idea di Dio castigatore compare soprattutto lì, oltre che nell'Apocalisse; è difficile che i cattolici, specie quelli moderni, citino o conoscano nel dettaglio l'Antico Testamento e l'Apocalisse; diciamo che si limitano a conoscere qualche vicenda del Nuovo Testamento, tipo "la pecorella smarrita, Gesù che salva l'adultera", cose del genere... infatti è difficile che i cattolici moderni sui loro blog parlino dei castighi di Dio, parlando di terremoti e cose del genere, anche se qualche volta i cattolici "vecchio stile" lo fanno ma tendono di più a dire che "è stato Satana", il che permette di scagionare Dio, oppure dicono "Dio ha voluto punire i peccatori", e qui pensano ad atei, omosessuali, bestemmiatori, evitando di pensare che durante quei terremoti, sono morti anche dei bambini e delle persone buone...

Sotto questo punto di vista, gli evangelici integralisti sono molto più brutali nei loro giudizi: non dubitano neanche per un istante che sia Dio ad aver castigato con terremoti e cicloni, uccidendo persino bambini, come comunque Dio ha già fatto, uccidendo il figlioletto di Davide per castigare Davide... o si pensi alla piaga d'Egitto, quando l'Angelo Sterminatore, mandato da Dio, uccide i primogeniti degli egiziani... Ma del resto, loro credono alla predestinazione e il "solo Noi eletti a salvezza avanti la fondazione del mondo ci salviamo ", perciò...

Mi è capitato anche di vedere un sito di Battisti americani che ringraziavano Dio per "il tumore al seno" oltre che per l'AIDS o il Covid o qualsiasi altra calamità... 












LE CAVALLETTE NELL'APOCALISSE: 
Apocalisse 9, 1-11

"E il quinto Angelo suonò... Allora vidi una stella che dal cielo era caduta sulla terra: le fu data la chiave del pozzo dell'abisso. 
Quando ebbe aperto quel pozzo, ne sprigionò un fumo come da un'immensa fornace: il sole e l'atmosfera ne furono oscurati.
E da quel fumo irruppero cavallette sulla terra; fu dato loro un potere uguale a quello che hanno gli scorpioni della terra.
Fu loro raccomandato di non danneggiare i prati e la verzura e gli alberi; ma di colpire soltanto gli uomini che non portavano sulla fronte il marchio di Dio.
Fu loro dato non già di ucciderli ma di tormentarli per cinque mesi.
Il dolore che essi provocano somiglia a quello di una puntura di scorpione.
In quei giorni gli uomini cercheranno la morte senza trovarla; si augureranno di morire ed ecco che la morte li fuggirà.
Quelle cavallette a vederle fanno pensare a cavalli equipaggiati per la guerra; sulle loro teste ci sono come delle corone d'oro; i loro volti somigliano a volti umani, i loro capelli, capigliature di donne; i loro denti, denti di leone; i loro toraci, corazze di ferro; e lo strepitio delle loro ali, rombo di carri dai molti cavalli che rotolano al combattimento; hanno code simili a scorpioni con pungiglioni nella coda; hanno potere di torturare gli uomini durante cinque mesi. 
Le comanda come re l'Angelo dell'Abisso: si chiama in ebraico Abaddon e in greco Apollion, cioè Distruttore."

Lo squillo di tromba del quinto Angelo provoca un cambiamento: Lucifero cade come una stella dal cielo. Anche Gesù aveva detto "Vedevo Satana cadere dal cielo".


Al cozzo della caduta si spalanca l'abisso dell'inferno e comincia l'attività diabolica sugli uomini.
Il fumo scuro e fuligginoso nasconde la luce dall'alto e insudicia gli uomini e le loro opere.
Ogni azione satanica è fatta di tenebre e di sudiciume.
Satana offusca lo spirito dell'uomo per disporlo al peggio.
In questo passo, riecheggiano i riferimenti a Sodoma e Gomorra, quando Abramo vide levarsi un fumo come il fumo di una fornace, da quelle terre.
Quando l'uomo è ottenebrato dalla tentazione non è più sensibile alla luce che viene dall'alto.
Le cavallette delle Piaghe d'Egitto avevano devastato il verde dell'erba e degli alberi; qui invece sono gli uomini ad essere devastati; non vengono uccisi, sono solo tormentati: è un tormento che strazia l'anima con le tentazioni, i rimorsi e l'aculeo della colpa.
Questo tormento deve durare cinque mesi.
L'Apocalisse mostra che tutta questa congiura è diabolica: le cavallette si trasformano in mostri infernali, in esseri orribili: le corone d'oro che portano rappresentano la brama demoniaca di dominio, il loro volto umano rappresenta l'intelligenza, i loro denti e i capelli esprimono malvagità e caos, l'orrore di una perfidia e di una forza distruttrice.
L'assalto dei demoni viene paragonato a quello di un esercito nemico con cavalli per la guerra; Giovanni aveva in mente l'assalto degli Assiri, quando avevano invaso la Palestina.
Tutte queste potenze demoniache sono guidate dall'Angelo dell'Abisso, il re di quella cavalleria infernale: Abaddon\Apollion.
Il nome Abaddon si trovava già nell'Esodo: era l'Angelo Sterminatore che uccideva i primogeniti, in Egitto; Abaddon significa "perdizione, distruzione"; è Satana, che però agisce solo quando Dio lo permette.
L'effetto è tale che gli uomini vorrebbero morire, ma non possono; 
il dolore fisico e il tormento spirituale sono visti come un'opera satanica e come un'ammonizione divina.









LA BESTIA DEL MARE: APOCALISSE 13, 1-8

"Allora vidi sorgere dal mare una Bestia che portava sette teste e dieci corna; e sulle corna aveva dieci diademi e sulle teste titoli blasfemi. Quella Bestia assomigliava a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e con la gola come una gola di leone; e il Dragone le trasmise la sua potenza e il suo trono con un impero immenso. Una delle sue teste pareva ferita a morte ma la sua piaga mortale risanò e guarì. 
Allora, rapita di stupore, la terra intera seguì la Bestia. 
Si prostrarono dinanzi al Dragone perché aveva dato l'investitura sovrana alla Bestia. E si prostrarono davanti alla Bestia dicendo 
"Chi uguaglia la Bestia e chi può lottare contro di essa?"
Le fu dato di proferire parole di orgoglio e di bestemmia; le fu dato potere di agire per 42 mesi. Essa allora si mise a proferire bestemmie contro Dio e a bestemmiare il suo nome e la sua abitazione e coloro che abitano in cielo.
Le fu pure concesso di condurre guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato ogni potere su ogni razza, su ogni popolo e lingua e nazione. 
E l'adoreranno tutti gli abitanti della terra il cui nome non si trova scritto fin dall'origine del mondo nel libro di vita dell'Agnello immolato."

Satana aggredisce dal basso per mezzo di due forze sataniche molto potenti, chiamate Bestie; sono due potenze ausiliarie sataniche: così come Dio è Trino, vi è una triade di Bestie sataniche.
La prima Bestia sale dal mare: personifica il potere statale che appoggia Satana nella guerra contro i cristiani; l'immagine ricorda la visione di Daniele: le quattro bestie, la pantera, l'orso, il leone, il toro, simboli delle potenze terrene del tempo di Daniele. 
In Giovanni tutto è condensato in un'unica Bestia.
La Bestia che sale dal mare ha le corna di un toro, l'agilità di una pantera, le zampe di un orso e le fauci di un leone. Concentra in sé la bramosia della preda, la mobilità del guerriero, la forza dell'aggressore, la ferocia della belva.
La Bestia ha sette teste perché è simile a Satana, e dieci corna sormontate da corone perché ha un potere e un dominio dispotico. Sale dal mare perché il mare è ricettacolo del mostruoso e del demoniaco.
La Bestia porta sulla testa titoli blasfemi perché il suo comportamento è rivolto contro Dio.
Per San Giovanni rappresenta l'Impero Romano che con l'imperatore Domiziano aveva iniziato la persecuzione contro la Chiesa: la definizione della capitale dell'Impero come "Dea Roma" e il titolo di Domiziano "Dominus ac Deus", sono titoli blasfemi perché rivendicano la divinità per sé.
Gli elementi del potere della Bestia sono la forza, il trono, la potestà. Satana concede alla Bestia un'investitura di dominio nel momento stesso in cui è stato detronizzato.
Una delle teste della Bestia è ferita a morte, ma la ferita si cicatrizza: non appena uno Stato che abusa del suo potere per combattere la Chiesa viene vinto un altro Stato, mosso dal demonio, ne prende il posto.
La guarigione della ferita mortale è un'imitazione satanica della morte e della risurrezione di Cristo.
La potenza della Bestia viene messa in risalto dallo stupore pieno di paura che coglie gli uomini: "Chi è simile a questa Bestia? Chi può farle guerra?"
Una simile idolatria fa aumentare la follia di chi detiene il potere: il dittatore.
La lotta è diretta contro i figli della Chiesa e la Bestia ha il potere di vincerli: in un primo tempo le persecuzioni appariranno vittoriose ma col tempo la Fede riporterà il trionfo.
L'azione demoniaca della Bestia è potente: le viene dato potere sopra ogni tribù, popolo, lingua, nazione, e l'adoreranno tutti gli abitanti della terra. Solo coloro i cui nomi sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita tenuto dall'Agnello non l'adoreranno. 
Il potere del demonio durerà 42 mesi, ma la Bestia alla fine perirà: 
i fedeli sono esortati a sostenere la lotta con pazienza e fede.

Nota di Lunaria: questo commento esce unicamente perché un cristiano mi ha espressamente richiesto di fargli avere questo commento. Quindi non lo metto a disposizione solo per lui, ma anche per gli altri...


L'IMPERO ROMANO IN APOCALISSE 17

"Allora uno dei sette angeli dalle sette coppe si avvicinò e mi disse: "Vieni e ti mostrerò la condanna della famosa prostituta che siede in riva alle grandi acque.
Con lei fornicarono i re della terra e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione."
Mi trasportò in spirito nel deserto. E vidi una donna seduta su una Bestia scarlatta che era coperta di nomi blasfemi che aveva sette teste e dieci corna. 
La donna era vestita di porpora e di scarlatto, scintillava di oro, pietre preziose e perle; aveva in mano un calice d'oro pieno di cose ripugnanti e delle impurità della sua prostituzione. 
Sulla sua fronte c'era scritto un nome, un mistero: "Babilonia la Grande, madre delle ripugnanti prostitute della terra". 
E vidi che la donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù.
Vedendola, mi meravigliai moltissimo. Allora l'angelo mi disse: "Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia feroce che la porta, quella che ha 7 teste e 10 corna.
La bestia che hai visto era, ma non è, e sta per salire dall'abisso, e se ne andrà verso la distruzione. E gli abitanti della terra i cui nomi, a partire dalla fondazione del mondo, non sono stati scritti nel rotolo della vita si meraviglieranno vedendo che la bestia è stata, poi non è stata più, e si è ripresentata.
"Qui ci vuole una mente dotata di sapienza. Le sette teste rappresentano sette monti, sui quali siede la donna. 
E ci sono sette re: cinque sono caduti, uno è e l'altro non è ancora arrivato; ma quando arriverà dovrà rimanere per poco tempo. E la bestia feroce, che era ma non è, è l'ottavo re, e viene dai sette, e se ne va verso la distruzione.
"Le 10 corna che hai visto rappresentano 10 re che non hanno ancora ricevuto il regno, ma riceveranno il potere regale per un'ora insieme alla bestia feroce. 
Hanno un solo intento, e danno la loro potenza e la loro autorità alla bestia feroce. Combatteranno contro l'Agnello, ma, essendo Signore dei signori e Re dei re, l'Agnello li vincerà. E vinceranno anche i chiamati ed eletti e fedeli che sono con lui."
Poi mi disse: "Le acque che hai visto, su cui siede la prostituta, rappresentano popoli, folle, nazioni e lingue.
E le 10 corna che hai visto e la bestia feroce odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno completamente nel fuoco.
Dio infatti ha messo nel loro cuore il desiderio di realizzare il suo intento, sì, di realizzare il loro solo intento dando il loro regno alla bestia feroce, finché non si adempiranno le parole di Dio. E quella donna rappresenta la grande città che regna sui re della terra"

Giovanni descrive la condanna e la rovina di Babilonia. 
Agli occhi dei cristiani perseguitati di tutti i tempi lo Stato, e qualsiasi organizzazione ostile a Dio, sembra ingrandirsi e diventare smisuratamente invincibile.
Eppure quella potenza avversaria è internamente vuota e destinata al crollo.
Roma imperiale, nemica di Cristo, sembra un regno potente ed incrollabile, ma all'interno è già in decomposizione.
Il suo spirito è cupidigia, denaro, brama, godimento.
Questa figura di Prostituta appare in un deserto: quando si vive lontani da Dio tutto sfiorisce, tutto è vuoto, tutto è deserto. I cristiani non devono lasciarsi ingannare dall'apparenza, dal fascino esteriore della grandezza e della potenza politica.
La figura della Prostituta è in contrasto con la Donna vestita di Sole che è la Chiesa.
L'idolatria è un adulterio, come la rappresentò il profeta Ezechiele: la Prostituta indossa vesti splendenti ed ornamenti; porta in mano una grande coppa colma dei piaceri della vita, di dissolutezza: la donna è ubriaca perché ha bevuto il sangue dei martiri. Cavalca un cavallo vermiglio, colore del fuoco e del sangue.
La Bestia che la porta ha sette teste e dieci corna; è rappresentata come la Bestia uscita dall'Abisso, descritta nel capitolo 13.
La Prostituta, cioè lo Stato che si oppone al cristianesimo, siede sulla Bestia, cioè la forza statale, che porta titoli blasfemi contro Dio, essendo al servizio di Satana.
Babilonia è la Roma imperiale: Roma era la potenza terrena nemica di Cristo.
La Bestia è lo Stato Romano impersonato dal persecutore Nerone, il quale era, ma ora non è più.
Quando uno Stato nemico di Cristo o un persecutore scompare, la Bestia ne fa sorgere un altro.
Eppure tutti, uno dietro l'altro, sono destinati all'annientamento.
Coloro i cui nomi non sono scritti nel Libro della Vita adorano la potenza terrena, sono idolatri dello Stato.
La Bestia è la città dei sette colli e dei sette Cesari: a Roma, cinque imperatori sono già morti, il sesto vive ancora, il settimo durerà per poco tempo poi se ne dovrà attendere un ottavo.
Infatti dopo Nerone vi furono Galba, Vitellio, Vespasiano, Tito; il sesto ancora in vita era Domiziano. Si possono citare anche Caligola, Claudio, Nerva.
I nomi sono indifferenti: Nerone redivivo è simbolo di ogni tirannia e sono figure che rappresentano il dispotismo statale e le dittature anticristiane. Passano e vanno in rovina.
I cristiani non devono lasciarsi impressionare dalla potenza terrena momentanea dei loro persecutori.
Le dieci corna sono i dieci re barbari, che per un tempo furono al servizio di Roma conducendo guerra contro l'Agnello, cioè contro il cristianesimo.
Ma Gesù avrà la vittoria finale.
Roma sembra padrona del mondo perché siede sulle acque, cioè domina l'immenso bacino del Mediterraneo governando i popoli; ma i barbari si volgono verso Roma per distruggerla.
Anche loro sono strumenti in mano a Dio che servono ai suoi piani: le potenze terrene non fanno che portare a compimento il disegno di Dio.
Con questa visione viene smascherata ogni potenza esteriore.
In ogni Stato, in ogni tiranno che lotta contro Cristo, il cristiano deve vedere la fragilità e caducità, come la Prostituta che splende solo esteriormente ma è già condannata alla sconfitta.
Un tale senso di sicurezza dà al cristiano la possibilità di resistere alla persecuzioni, avendo la certezza della vittoria finale.

LO STATO DEI DANNATI

Scheeben designa lo stato dei dannati come "l'immagine rovesciata della gloria divina", immagine che nel suo genere è altrettanto soprannaturale e misteriosa come la gloria dei beati.
Il peccato mortale è abuso della creazione divina, è incredulità colpevole, è libera disobbedienza e opposizione a Dio. Quando uno muore in colpa grave la sua opposizione a Dio si stabilizza fino a diventare una cosa sola con la sua persona; il dannato perciò non si converte, resta ostinato, indurito, fissato e congelato nel suo odio verso Dio. Un tale ripiegamento in sé è il contrario della apertura di sé, che è l'amore.
Bernanos tenta una spiegazione psicologica: "L'inferno è il non amare più".
Ma l'inferno è anche un "non sentirsi più amati da Dio".
Il dannato non trova da nessuna parte un segno di approvazione e di riconoscimento; si rinchiude nella bestemmia e nella ribellione; capovolge la sua naturale inclinazione all'adorazione nell'auto-adorazione e nell'odio atroce.
Il dannato si sente profondamente, disperatamente deluso da tutto e da tutti.
"è un non amato", direbbe il profeta Osea, e si autodivora col veleno della propria cattiveria, con la sua interiore lacerazione, con le sue brame insoddisfatte.
Poi, per effetto di una potenza soprannaturale esterna, il dannato viene sprofondato e fissato in un abisso di lontananza da Dio e di infelicità.
Il fuoco lo strazia e lo tortura per sempre.
Questo è terribile.

AVETE CAPITO CHE FINE FARETE, RETTILIANI REPELLENTI?!

CIELO, PIETRE E I DONI DELLO SPIRITO SANTO

Nell'Apocalisse balenano cenni di astronomia: basta osservare nelle notti serene il cielo stellato, intorno al fulcro della Stella Polare ruota la volta celeste con le Sette Stelle dell'Orsa Maggiore, con le Quattro grandi Costellazioni del Toro, del Leone, dell'Aquila, dello Scorpione che secondo gli antichi avevano volto umano. Tutto lo zodiaco è un'immagine dei Quattro Viventi.
Giovanni vede tutti questi particolari fusi in una visione fiammeggiante e grandiosa.
Il cielo è una splendente sala del trono.
Il trono raggia bagliori di pietre preziose: di diaspro, tutto luce, e di sardonico, rosso scuro; segno della bellezza e della maestà di Dio.
Lo smeraldo verde che forma un alone iridescente al di sopra del trono, come un baldacchino, significa la misteriosa profondità del cielo e anche probabilmente la pace.
I Ventiquattro Vegliardi che personificano le dodici tribù dell'Antico Testamento e i dodici apostoli del Nuovo Testamento, sono l'omaggio della Chiesa trionfante; portano le bianche vesti della gioia e le corone d'oro dei vincitori; sono assisi sul trono perché partecipano anch'essi alla sovranità di Dio.
I Sette Candelabri dinanzi al trono simboleggiano lo Spirito Santo con i suoi Sette Doni. I fulmini, i tuoni, le voci misteriose rammentano la maestà di Dio sul monte Sinai.


Nota di Lunaria: i Sette Doni dello Spirito Santo sono stati manifestati pienamente in tutti quei cristiani che si sono opposti al marchio verde. Lo affermo a ragion veduta, perché non mi è sfuggito niente di tutto quello che questi cristiani hanno fatto per opporsi al Male e in ciascuno di loro brillavano, con fulgore manifesto, la Sapienza e l'Intelletto (che li ha portati ad usare il cervello), il Consiglio (che li ha portati a diffondere notizie per il loro prossimo), la Fortezza, (nel resistere all'oppressione tirannica) la Scienza, (nel sostenere i medici giusti) la Pietà (nel soccorrere le vittime) e il Timor del loro Dio. (e non "di Cesare e di Erode")




Nessun commento:

Posta un commento