"Un po' di sole nell'acqua gelida": gli stralci più belli

Trama: Un uomo, preso senza scampo dal male di vivere, abbandona il lavoro, l'amante e i divertimenti della vita a Parigi, e si rifugia in campagna. Ha scoperto che non può più fare nulla, nemmeno l'amore, e che la sola forma di vita senza angoscia è la contemplazione. Un giorno incontra una donna, che gli si dà senza domande, in modo assoluto. Per tutti e due è la felicità esclusiva e senza limiti, prima della civiltà e della repressione. Ma il possesso di un oggetto ridona all'uomo un senso di sicurezza, uno scopo. A questo punto il conflitto nasce inevitabile e tragico. Un romanzo che risponde con un'utopia amorosa a uno dei più inquietanti interrogativi: è possibile conciliare Eros e Civiltà?


Gli stralci più belli:

"Ormai gli succedeva praticamente tutte le mattine. A meno che non si fosse ubriacato sul serio il giorno prima e che lo sforzo di alzarsi, di fare la doccia, di vestirsi non diventasse così vago, così inconsapevole quasi, da farlo a tentoni, e che la fatica lo privasse, anzi lo sgravasse, di se stesso. Ma gli altri giorni erano più frequenti e più duri: si svegliava all'alba, con il cuore palpitante di paura - di paura della vita, ormai non poteva chiamarla altrimenti - e attendeva che nella sua testa si riprendesse il recitativo delle angosce, dei fallimenti, del pesante calvario del giorno imminente. Il cuore gli batteva, cercava di ripiombare nel sonno, cercava di dimenticarsi. Invano."

"Come soffriva, come assumeva un'aria disinvolta davanti alla padrona chiedendole un bicchiere che beveva di colpo, con il cuore in subbuglio per la pena, per la rabbia, come viveva! E quell'atroce periodo in cui la sua vita era subordinata a qualcuno e da questo qualcuno calpestata, gli sembrava quasi invidiabile in confronto al presente. Era ferito, ma almeno quella ferita aveva un volto"

"Camminava per le vie, adesso, dirigendosi verso casa, ma facendo giri enormi, incapace di fermarsi, incapace di rincasare. Aveva in testa un gran vuoto frusciante, gli sembrava che tutti lo squadrassero, che tutti lo trovassero brutto, miserabile, come lui si trovava, gli sembrava ora di non avanzare di un passo ora di aver attraversato tutta una piazza senza rendersene conto."




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