Sono riuscita a trovare un altro romanzo con protagonisti i gitani; sono diversi i romanzi che potremmo etichettare come "Gipsy Romance" e di tanto in tanto li trovo in giro anche se non sono stata lì a prenderli tutti; curiosamente, questa volta, rispetto alla stragrande maggioranza dei "Gipsy Romance" i ruoli sono invertiti (quasi sempre nel romanzo Rosa lui è gitano e lei no): in "Una zingara sotto la luna" lei è gitana, lui è un visconte inglese...
Avevo già recensito questo https://intervistemetal.blogspot.com/2022/01/il-sacrario-dei-riti-celtici-tratto-da.html ma anche "Una zingara sotto la luna" mi sembra molto valido, sono già arrivata a pagina 62... e sono curiosa di vedere se dopo l'inizio intrigante, il romanzo prosegue con altri particolari legate al folklore gitano. Per il momento riporto la leggenda (inquietante e macabra) del violino, non so se sia presa realmente dal folklore gitano o sia stata inventata dall'Autrice... comunque come mini-storiella horror mi è piaciuta e quindi l'ho trascritta
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Trama: Una fanciulla gitana danza scalza al chiaro di luna. Ha un corpo flessuoso, lunghi capelli neri come l'ebano, occhi scuri, brillanti e fieri. Una gattina selvatica e, insieme, una deliziosa creatura. Theo, giovane visconte in cerca d'avventure, si dice pazzo di lei e promette di sposarla. è arrivato all'accampamento dei gitani che soggiornano sulle sue terre nel bel mezzo dei festeggiamenti per un matrimonio, e, complice la frenesia della festa e delle bevande alcoliche, desidera Pilar, tanto che è disposto a comprarla cedendo un cavallo al capoclan dell'accampamento. Ma Pilar non è una vera gitana al 100%, è figlia di una donna sedotta da un uomo inglese che poi l'ha abbandonata, e non crede all'amore e alle promesse degli uomini... Fa di tutto per ribellarsi all'idea di andare in sposa a Theo, ma viene ceduta al visconte, che, completamente fuori di sé, la trascina in chiesa, sveglia il prete e lo obbliga a celebrare il matrimonio... La mattina dopo, ormai sobrio, Theo non ricorda più quanto successo, ma ormai Pilar è sua moglie... Ma la nobiltà inglese del Settecento non vede di buon occhio tali unioni e per di più, una dama del gran mondo, non si rassegna a perdere i favori dello scapestrato visconte. Che ne sarà della piccola, selvaggia, Pilar, strappata alla sua gente? Un romantico avventuroso romanzo con finale a sorpresa.
Gli stralci più belli: "La luna di settembre si levava piena e chiara sugli alberi, inondando lo scabro terreno di una fredda luce d'argento che faceva apparire ancor più nere e impenetrabili le ombre. Tre uomini risalivano a cavallo il pendio che segnava il limite dei possedimenti dei Gilmore: chinandosi in avanti sulla sella, quello al centro indicò con un ampio gesto l'orizzonte contro cui si profilavano i tetti del villaggio con al centro la chiesa dall'alto campanile. La luce della luna faceva spiccare i candidi pizzi che uscivano dalla sua giacca scura. (...) "Allora ditemi cosa può essere questo suono lamentoso alle due del mattino."
Lo udivano tutti distintamente, ora. Attraverso gli alberi brillavano alcune luci in lontananza; il vento portava l'eco di risa e un suono di violino. "Zingari!" esclamò il visconte. "Sulle mie terre!" Spronò il cavallo e si lanciò al galoppo, seguito a stento dagli altri due."
"C'è una leggenda, fratello, se la volete ascoltare." Lovell fece un cenno verso una donna vecchissima, dal viso raggrinzito come cuoio consunto, e costei iniziò a parlare con voce acuta, cantilenante. "Si racconta di una bella ragazza gitana che si era innamorata di un giovane Gorgio. Lui non ne voleva sapere e la folle zingara, per disperazione, strinse un patto col diavolo: gli vendette l'anima di tutti i suoi familiari in cambio di aiuto. Il demonio trasformò il padre di lei in una cassa armonica, i quattro fratelli in corde, la madre in un archetto... Dalle loro sei anime nacque così il violino. La ragazza imparò a suonare questo meraviglioso strumento e in breve tempo il giovane Gorgio fu suo schiavo. Ma nell'ora del suo trionfo riapparve il diavolo e li portò tutti e due all'inferno. Il violino rimase a terra dimenticato fino a quando un giorno, un ragazzo gitano lo trovò... e scoprì la sua magia. Da quel momento zingari e violini sono inseparabili."
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