Misery

Leggere "Misery" dopo essere sopravvissuta (malconcia, ma comunque respiro ancora...) a uno scenario clinical fetish a tinte exxxtreme per niente "consenzienti" è come mettere il dito nella piaga, ma devo anche dire che l'ho trovato per caso e la copertina di questa edizione è veramente stupenda.


Molto più di impatto che non le copertine "standard" con le quali è circolato maggiormente:

Anni fa (quando ero ragazzina e ancora nessuno mi minacciava di un forced sex siringale) avevo visto il film, ma devo dire che per quanto magistrale, 

il film resta un gradino sotto il libro, che è decisamente più splatter ed insostenibile.

Talmente bello che l'ho finito in due giorni! (e sono 344 pagine) Esattamente come "Dieci piccoli indiani", un altro libro che lessi in tre giorni.

Di King non li ho letti tutti (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/per-sematary.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/recensione-locchio-del-male-thinner-di.html) ma devo dire che probabilmente offre il suo meglio nei romanzi degli anni '80 che non nei racconti brevi (in realtà ho letto molto di più i suoi racconti brevi)

Rispetto al film che resta più "edulcorato", come ho detto, il libro vira molto di più sullo splatter.


Ecco la trama:

Paul Sheldon, autore di una serie di romanzi a sfondo storico di grande successo, ha un grave incidente d'auto in cui perde i sensi. Rinviene in una casa isolata sulle montagne del Colorado in preda a dolori indicibili, a causa delle numerose fratture riportate, e trova al suo fianco la donna che gli ha salvato la vita e che lo saluta così: "Sono la tua più fervente ammiratrice!"
Si tratta di Annie Wilkes, un'imponente ex infermiera, estremamente abile nel maneggiare sostanze stupefacenti e pericolosi strumenti di tortura. 
Affetta da grave psicosi, con un concetto del tutto personale del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto, Annie non può perdonare a Paul di avere soppresso nell'ultimo romanzo il suo personaggio preferito, Misery, e vuole ad ogni costo che lo scrittore lo resusciti per lei. Per fare in modo che Paul Sheldon ponga riparo ai suoi errori, Annie gli compra una macchina per scrivere e una risma di carta e gli ordina di riportare Misery in vita.
Bloccato su una sedia a rotelle, stordito dai farmaci, chiuso a chiave nella sua stanza, Paul non ha scelta e si rende conto che in certi casi la salvezza può essere peggio della morte.
 



Per curiosità: c'è un po' di Annie Wilkes in ogni lettore fanatico perché nel libro c'è una disgressione proprio su questo e si riflette sul fatto che un lettore accanito potrebbe non accettare quello che lo scrittore "fa" del personaggio... Infatti Annie inizia a dire "lo scrittore è come Dio, crea, e ora Dio è qui, ha le gambe rotte e dipende da me", per far capire a Paul che avrebbe dovuto ricreare Misery come lei voleva... e in effetti, mi ci sono rivista, visto che io stessa, che ho amato tantissimo il romanzo di Liala "Di ricordi si muore" (che finisce malissimo) 

non accettai la fine, e praticamente... l'ho riscritta cambiando il finale e mettendoci l'happy end. Non che fossi arrabbiata con Liala, ma mi sembrava un'ingiustizia mostruosa che avesse fatto fare quella fine orribile alla protagonista (Lucente) dopo che per 300 e passa pagine me l'aveva fatta amare... e così ho "osato" riscrivere il finale. Che trovate qui: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/12/di-ricordi-si-muore-di-liala.html

Ma vedi anche i fans di Sherlock Holmes che non accettarono che Doyle lo avesse ucciso e lo "obbligarono" a resuscitare il personaggio. Sotto questo punto, quando si parla di "personaggi di libri che vorremmo eterni" c'è un po' di "Annie" in ogni lettore accanito, ah ah! 

Tra l'altro io vado persino oltre: non solo ho riscritto qualche finale, e non solo per Liala, ma se dipendesse da me resusciterei Tarchetti e Shelley, e non di certo per tenerli confinati su una sedia a rotelle a scrivere... 


Gli stralci più belli: "Ma Paul!" proruppe lei, voltandosi a fissarlo con occhi che le danzavano animatamente nel volto arrossato. "Io non penso, io lo so! Userai questa macchina per scrivere un nuovo romanzo! Il tuo romanzo più grande! Il ritorno di Misery! (...) Sì, sarà un libro solo per me, Paul! La mia ricompensa per averti curato e restituito la salute!"

"L'hai ucciso", finì Paul. La sua voce echeggiò cupa e antica. Lei rivolse un sorriso incerto alla parete. "Mah, dev'essere stato qualcosa del genere. Non ricordo molto bene. Solo che era morto. Questo lo ricordo. E ricordo di avergli fatto il bagno."

Lui la fissò e provò orrore, un orrore denso di nausea. Ebbe una visione: il corpo nudo di Pomeroy che galleggiava nella vasca da bagno come un pezzo di pane crudo, la testa appoggiata lateralmente contro la maiolica, gli occhi spalancati verso il soffitto..."

"Hai mai letto dei primi tempi alle miniere di diamanti di Kimberly, Paul? (...) Ogni tanto i minatori indigeni rubavano qualche diamante (...) E sai che facevano loro gli inglesi se li riprendevano prima che superassero l'Oranjeriver e riparassero in territorio boero? (...) Se li riprendevano, si assicuravano che potessero tornare a lavorare... ma si assicuravano anche che non potessero più darsela a gambe. L'operazione si chiamava tarpatura, Paul, ed è quella che farò a te. Per la mia sicurezza personale... e anche per la tua. Credimi, hai bisogno di essere protetto da te stesso. (...) Solo un po' di dolore, Paul. Non sarà terribile." 

Rigirò l'ascia per bagnare anche l'altro lato della lama. Paul ebbe tempo di vedere qualche lieve fioritura di ruggine su quel lato, prima che si tingesse di rosso. (...) La scure scese sibilando e si conficcò nella gamba sinistra di Paul Sheldon, appena sopra la caviglia. Il dolore gli esplose per tutto il corpo come un fulmine gigantesco. Un getto di sangue rosso scuro le inzaccherò la faccia come colori di guerra indiani. Macchiò la parete. Sentì la lama cigolare contro l'osso quando lei disincagliò l'attrezzo. Si guardò incredulo. Il lenzuolo stava diventando rosso. Vide agitarsi le dita del suo piede. Poi vide lei che sollevava nuovamente nell'aria l'ascia gocciolante. I capelli le erano sfuggiti dalle forcine e ora le pendevano intorno a quel viso svuotato. Paul cercò di tirarsi indietro nonostante il dolore alla gamba e al ginocchio e si rese conto che stava spostando la gamba ma non il piede." "Non posso suturare", si scusò. "Devo cauterizzare." Si chinò. Paul urlò quando la fiamma investì il moncherino sanguinante."



N.B: A pagina 241 viene citato Thomas Szasz, uno dei padri fondatori dell'Antipsichiatria e mio grande modello di attivismo anti-Big Pharma!


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