"Le Nozze di Eleonora": fantasy medievale a tinte "Avaloniane"

 


Trama:  C'è, in questo romanzo, una donna speciale, un po' strega, un po' fata che, sin dalle prime pagine, ci prende per mano e ci conduce nell'Europa del XII secolo: al cospetto di Eleonora d'Aquitania, regina due volte, che piegò al suo cuore indomito il destino di interi Paesi. Loanna, maga discendente da Merlino, arriva alla corte di Aquitania con la missione di far innamorare un giorno la giovane Eleonora e il futuro re d'Inghilterra.  Fra le due ragazze, coetanee, nasce un'intensa amicizia, che le renderà inseparabili per tutta la vita. Sarà Loanna a raccontarci le turbolente avventure di Eleonora: il matrimonio forzato con il re di Francia, uomo debole e insicuro; l'infuocato tradimento con il trovatore Bernart de Ventadour; la pericolosa avventura della Crociata a Costantinopoli; l'oscura relazione con lo zio. Sarà ancora Loanna, con sortilegi e stregonerie, a spingere Eleonora fra le braccia del principe inglese, cambiando fatalmente il corso della storia: tanto grande è il potere delle donne.


Gli stralci più belli:   

"Alzai gli occhi alla finestra coperta di carta oleata che avevo spalancata sul tramonto greve, carico di nuvole di tempesta.  La luna vi si stagliava di tanto in tanto, tonda e piena come il ventre di Matilde, tonda come quella tavola che, dall'avvento di Re Artù, aleggiava sull'Inghilterra, tonda come gli occhi di Merlino l'Incantatore di cui ero la discendente. (...) "Grazie, madre!", mormorai a quella luna il cui volto sorridente rischiarava incessante la mia vita. Perché la Chiesa aveva un bel darsi da fare, ma io appartenevo al lignaggio delle grandi Sacerdotesse di Avalon, dei druidi e delle fate, e quel Dio triste e ipocrita mai sarebbe riuscito a uccidere gli antichi riti, le mie credenze e quelle della mia razza. Amavo troppo la vita, avevo acquisito ormai fin troppo di quel sapere che i preti ci costringevano a dimenticare. (...) Io, Loanna di Grimwald, per il potere dei tre cerchi di vita, dò loro l'acqua, il fuoco e la terra, perché l'energia universale plachi e guarisca." Impugnai il pestello e, trasportata dalla magia del mio incantesimo, ne frantumai il contenuto fino a ridurlo in una pasta color nocciola che odorava di sottobosco. Ma restava da fare l'essenziale: alzando il mortaio sopra la testa a passi lenti lo portai alla finestra. Lontano, oltre i bastioni del castello, la campagna angioina già si addormentava, mentre nelle dimore raccolte attorno al muro di cinta le candele una a una accendevano macchie luminose nei vapori della sera. Muggiti si mescolavano agli scalpitii dei cavalli e ai grugniti dei maiali nella bassa corte. Nelle colombaie, battiti d'ali e il tubare di timorosi piccioni rispondevano alle grida stridule dei falchi. "Questa non è una notte come le altre (...) Quando porterò l'unguento alla contessa e accarezzerò il bambino. Quando la luna tonda verrà a illuminarmi col suo raggio."

"Mentre mi abbandonavo ai miei recenti ricordi, si era levata una lieve brezza. Davanti a me, il sole si arrotondava sull'orizzonte, colmando l'azzurro cupo di un alone di rosa e grigio. Rabbrividivo sotto il mantello. L'umidità della terra imbevuta dalla tempesta del giorno prima penetrava la stoffa, inumidendomi le cosce. L'Aquitania! La dicevano bella, luminosa, soleggiata, con il calore della sua musica, dei suoi vini e della sua arte. Sapevo apprezzare le belle cose, tutto ciò che, dicevano, scorreva laggiù, come scorreva il fiume, divaricando le terre per arricchirle. Dunque era l'Aquitania il luogo di cui avevo presentito l'importanza nel sogno! Adesso ne ero certa: quel paese mi sarebbe piaciuto." 

"Quel 25 febbraio 1137, come tutte le mattine da una settimana c'era nebbia, una bruma che ondeggiava raso terra come una vaporosa, sinuosa mussola. Le forme ne erano arrotondate, fuse in un'armonia di grigio perla e bronzo. Il fiume ai miei piedi gorgogliava dolcemente, incastonato nel suo scrigno di muschio e di erica. E come in nessun altro luogo, qui, a Brocéliande, nel cuore della Bretagna, il tempo sembrava sospeso. Erano lì le mie radici: le primissime, quelle dell'anello iniziale della catena di vita. (...) Mamma mi aveva preparato un po' alla volta a ricevere l'offerta della terra, l'ultima benedizione dei miei antenati prima di affrontare il mio destino. Mi aveva insegnato i rituali magici, quelli che i druidi si trasmettevano verbalmente, e ormai sapevo chi ero in verità. Una ragazza qualunque, né duchessa né plebea, né strega né fata, eppure tutto questo insieme. Molto tempo prima, Merlino il mago, allora al servizio di Re Artù, aveva amato Viviane, somma Sacerdotessa di Avalon, l'isola custode dei segreti druidici. Dalla loro unione era nata una bambina poi un'altra, quando Viviane era giunta all'età di procreare. Tutte avevano in comune lo stesso retaggio, in seguito al loro accoppiamento con il Dio Cornuto in occasione delle feste rituali di Beltaine. Tutte possedevano la sapienza. Mamma era la sedicesima di quel lignaggio. Al pari dei suoi antenati possedeva l'intuizione acuta e la percezione delle cose invisibili, conosceva i segreti della magia e i misteri celati allo sguardo dei comuni umani. L'Isola di Avalon si era allontanata da molto tempo delle rive del mondo visibile, nascosta agli uomini da un velo di magia. Nessuno vi avrebbe più messo piede. Neppure mamma.  Tutt'al più, a volte lei ne riceveva immagini confuse, messaggi che guidavano le sue decisioni. La verità di Avalon si era confusa con la sua leggenda."

Per approfondimenti sulla condizione della donna nel Medioevo: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-donna-al-tempo-delle-cattedrali-un.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/lavoratrici-imprenditrici-spie-le-donne.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/sapienti-come-la-sibilla-donne.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/hildegarda-di-bingen-e-trotula.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/donne-del-xii-xiii-secolo-herrade-di.html https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/tratte-da-furono-moltissimi-i-poeti-gli.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/il-roman-de-la-rose-e-christine-de-pisan.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/medioevo-1-musiciste-e-danzatrici.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/medioevo-2-bellezza-e-moda-nel-medioevo.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/una-patriota-del-medioevo-eleonora.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/poesia-del-medioevo-duecento-e-trecento.html

Altro romanzo a tinte "avaloniane": https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/il-ciclo-arturiano-8-recensione-il.html






























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