Visto che non potevo salire al secondo piano della biblioteca (dove tengono teologia, poesia, filosofia, arte...) causa "assembramenti" ho potuto gironzolare solo al primo piano, dove tengono per lo più romanzi francesi, italiani e americani.
Comunque, non è stata poi una sfortuna perché ho finalmente trovato due romanzi del Novecento che volevo leggere da un po'.
Sono abbastanza famosi e citati. "Il giorno della civetta", in realtà, lo lessi a scuola come "libro per l'estate", probabilmente un po' dopo i 12 anni, ma non me lo ricordo.
DIARIO DI UN CURATO DI CAMPAGNA di Georges Bernanos
"L'uomo che ha accettato una volta per sempre la terribile presenza del divino nella sua povera vita", così Bernanos definisce il protagonista del suo libro: questa disarmata figura di prete cattolico che si consuma fino al limite della tentazione nell'impari lotta con il male impersonato dalla tragica opacità del mondo borghese di uno sperduto villaggio della Fiandra. Egli non deve salvare soltanto se stesso ma anche le anime dei suoi parrocchiani che gli sono ostili, o lo accettano passivamente trascinandolo nelle loro ipocrisie. Giunge fin quasi al punto di abiurare ma proprio sull'orlo della perdizione la coscienza della morte vicina lo salva.
"Diario di un curato di campagna" è un romanzo che ha in sé una carica drammatica che si va facendo via via sempre più febbrile e compressa ed esplode poi ad un tratto, in tutta la sua pienezza dinnanzi all'illuminazione.
"Ho cominciato il Diario una sera d'inverno senza sapere dove sarei giunto." Bernanos vi ha lavorato durante il periodo duro della guerra civile, in solitudine e miseria. Il romanzo è nato da uno stato di tensione, di chiarezza interiore e sofferenza particolari. Lo scrittore entra nella realtà tortuosa di una parrocchia attraverso le pagine del diario di un curato. Questa parrocchia sperduta nella Fiandra è l'immagine del mondo o meglio della cristianità: uguale a tante altre, forse a tutte le altre, è divorata dalla noia.
Il tema di fondo dell'opera dello scrittore è lo scontro tra Dio e Satana, tra i santi e i peccatori: "Il mondo del peccato sta di fronte al mondo della grazia come l'immagine riflessa di un paesaggio, al margine d'una acqua nera e profonda."
IL GIORNO DELLA CIVETTA di Leonardo Sciascia
Il primo e il più grande fra i romanzi che raccontano la mafia.
Nessun commento:
Posta un commento