Metal & Interviste: Breve introduzione al Decameron

Nota di Lunaria: no, non ho letto il Decamerone... ho vaghi ricordi (la novella della gru) letta a scuola decenni fa e niente più... comunque, visto che ho trovato questo materiale lo metto a disposizione di tutti quelli interessati.

Per curiosità: negli anni Settanta era in voga un genere di film erotico noto come "Decamerotico", ambientato nel Medioevo con discinte donzelle... più ispirato a Pietro l'Aretino che non a Boccaccio, però!

Info tratte da

"Dico adunque che già erano gli anni della fruttifera incarnazione del figliuolo di dio al numero pervenuti di milletrecentoquarantotto, quando nell'egregia città di Firenze, oltre ad ogni altra italica nobilissima, pervenne la mortifera pestilenza..."

Con la sua stupende prosa rotonda, modellata in questo caso sul miglior latino, il Boccaccio inquadra subito il tempo e l'ambiente nei quali si svolge la storia che racconta.

La storia, al singolare, non le storie al plurale: si tratta sì di cento novelle, ma formano un tutto unico, un medesimo blocco narrativo.

Proprio in questa straordinaria unità fondamentale sta una delle caratteristiche salienti del capolavoro.

Ecco la trama:

Mentre a Firenze, nel 1348, infuria una terribile pestilenza, sette fanciulle e tre giovani si ritirano in una villa del contado allo scopo di evitare il morbo e di ristorare lo spirito oppresso da tante visioni di morte. In questa villa restano due settimane, 14 giorni d'evasione dalla realtà quotidiana, con balli, canti, poesia, novelle. Tranne il venerdì e il sabato, dedicati alle pratiche religiose e di penitenza, tutti gli altri giorni ciascuno racconta una novella: dieci giorni, cento novelle: da qui prende il nome Decameròn, che significa, dal greco, "dei dieci giorni". Le cento novelle non sono collocate l'una accanto all'altra ma unite da un discorso continuo, giornata per giornata, che costituisce la "cornice".