Breve introduzione alla Pittura di Tiziano

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Il grande insegnamento di  Giorgione da Castelfranco, quello che rappresenta il punto di partenza dell'arte di Tiziano, è una pittura rivoluzionaria: la pittura tonale. Essa consiste nel "costruire" le figure del quadro direttamente con i colori, senza fare prima un disegno che poi andrebbe meccanicamente riempito di colore. Anche i contrasti di chiari e scuri sono ottenuti per mezzo di diversi toni, cioè diverse sfumature del medesimo colore. Si osservi la stupenda figura femminile del quadro "Amor Sacro e Amor profano": è composta solo di larghe zone di colore accostate le une alle altre con una sapienza incredibile.


Perfino l'abilissimo panneggio della veste è stato ottenuto solo grazie al colore, con una sfumatura chiara per le zone in luce, e una gradazione più cupa per quelle in ombra. Nel volto della donna e nello stupendo paesaggio dello sfondo brilla una calda, serena luminosità di tramonto, una luce suggestiva e inimitabile.  Proprio una costante ricerca del colore e della luce è la caratteristica dell'arte di Tiziano.


FLORA


Alla delicata fanciulla fu dato il titolo di "Flora" da Pieter de Jode, che ne fece un'incisione nel 1634, aggiungendo versi dedicati alla Dea. Forse l'allegoria di Flora ritrae una futura sposa la cui identità ci è rimasta ignota. Dipinta da Tiziano, è una delle più famose immagini di femminilità ispirata al classicismo giorgionesco; l'iconografia ricorda anche la Dea nuda sul sarcofago dell'"Amor sacro e profano" della Galleria Borghese. La composizione, molto semplice, ci mostra la Dea con il corpo di prospetto, il capo inclinato lievemente; i capelli mossi sono color biondo ramato, la mano destra, ricolma di fiori, è protesa verso l'osservatore. Tra le foglie e i fiori si intravede l'anello di fidanzamento, pegno dell'amore coniugale, un particolare che ritroveremo nella Venere di Urbino. La particolare disposizione delle dita indica che la fanciulla, promessa sposa, perderà presto la verginità. L'ampia veste immacolata, con le sue pieghe, contrasta con il rosa delicato della seta che la fanciulla stringe al corpo.


VENERE DI URBINO

Uno dei capolavori più celebri di Tiziano, "La Venere di Urbino", che venne dipinto nel 1538. 


Fu eseguito su commissione di Guidobaldo II della Rovere, duca di Camerino e poi di Urbino.  è inevitabile il confronto con la Venere Dormiente di Giorgione.  Un critico ha ipotizzato che questo dipinto, con la donna dai lunghi capelli sensualmente sciolti sulle spalle, avesse il compito di istruire la giovane Giulia Varano, moglie di Guidobaldo. Lo stile di Tiziano ci mostra nuovamente una Venere nuda e sensuale, adagiata sui cuscini di un letto con raffinati tessuti vellutati. La luce morbida e rosata del tramonto entra dalle finestre nelle stanze del palazzo e illumina le ancelle sullo sfondo. 






Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/arte-rinascimentale.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/07/altra-arte-rinascimentale.html


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