Lo ripubblico in versione aggiornata visto che è da parecchi anni che non parlo di Gnosticismo
PARTE I: ANIMALI SACRIFICATI AD UN DIO CARNIVORO E CRUDELE: L'ANTICO TESTAMENTO
Info tratte da
Per abolire la tirannia dobbiamo innanzitutto capirla. A livello pratico, il dominio dell'animale umano sugli altri animali si esprime nei modi che abbiamo visto nella ricerca sperimentale e negli allevamenti intensivi nonché in pratiche analoghe come le stragi di animali selvatici per divertimento o per le loro pellicce. Tali pratiche possono venir comprese come manifestazioni dell'ideologia della nostra specie, vale a dire degli atteggiamenti mentali che noi in quanto animali dominanti abbiamo nei riguardi degli animali.
Le posizioni assunte dalle generazioni precedenti nei confronti degli animali non sono più convincenti perché derivano da presupposti religiosi, morali, metafisici che sono ora obsoleti. Poiché oggi non difendiamo più i nostri atteggiamenti verso gli animali nel modo in cui san Tommaso d'Aquino difendeva i suoi, noi siamo pronti ad ammettere che Tommaso usava le idee religiose, morali, metafisiche del suo tempo per mascherare il puro e semplice egoismo sotteso alle relazioni umane con gli altri animali.
Gli atteggiamenti occidentali verso gli animali hanno due radici culturali: l'ebraismo e la grecità classica. Tali radici si sono unite nel cristianesimo ed è attraverso il cristianesimo che sono giunte a predominare in Europa. Una visione più illuminata emerge solo gradualmente, quando i pensatori cominciarono ad assumere posizioni relativamente indipendenti dalla chiesa.
Il pensiero pre-cristiano
La Bibbia dice che Dio fece l'uomo a sua immagine. Possiamo a nostra volta guardare a ciò come all'uomo che fa Dio a sua immagine (Nota di Lunaria: uomo maschio, si intende, visto che non è la donna ad aver inventato "allah, jahvè, dio padre"). In entrambi i casi, agli esseri umani in quanto esseri che unici fra tutte le cose viventi sono simili a Dio, viene assegnata una posizione speciale nell'universo. Inoltre si dice esplicitamente che Dio ha dato all'uomo il dominio su ogni essere vivente. Potrebbe sembrare che questo dominio non abbia implicato l'uccisione degli altri animali per cibo; l'uomo governava, ma in questo paradiso terrestre il suo era un dispotismo benevolo:
Dalla Genesi:
"E Dio proseguì dicendo: "facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza, e tengano sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e gli animali domestici e tutta la terra e ogni animale che si muove sopra la terra"\Dio disse loro: "siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra e soggiogatela, e tenete sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e ogni creatura vivente che si muove sopra la terra"\E Dio proseguì dicendo: "Ecco, vi ho dato tutta la vegetazione che fa seme che è sulla superficie dell'intera terra e ogni albero sul quale è il frutto di un albero che fa seme. Vi serva da cibo. E a ogni bestia selvaggia della terra e a ogni creatura volatile dei cieli e a ogni cosa che si muove sopra la terra in cui è vita come un'anima ho dato tutta la verde vegetazione per cibo. E così si fece."
Dopo la Caduta (della quale la Bibbia ritiene responsabili una donna e un animale), l'uccisione degli animali divenne chiaramente permissibile. Dio stesso rivestì Adamo ed Eva di pelli di animali prima di cacciarli dal giardino dell'Eden: "E il Signore faceva lunghe vesti di pelle per Adamo e per sua moglie e li vestiva."
Abele era un pastore e offriva a Dio animali del suo gregge (1): "E Abele diveniva pastore di pecore, ma Caino divenne coltivatore del suolo. E avvenne che dopo qualche tempo Caino portava dei frutti del suolo come offerta al Signore. Ma in quanto ad Abele, anche lui portò dei primogeniti del suo gregge, perfino i loro pezzi grassi. Ora, mentre il Signore guardava con favore ad Abele e alla sua offerta, non guardò con alcun favore a Caino e alla sua offerta. E Caino si accese di grande ira e il suo viso era dimesso. Allora il Signore disse a Caino: "perché ti accendi d'ira e perché il tuo viso è dimesso?"
Poi venne il diluvio e il resto della creazione fu quasi annientato. Quando le acque si ritirarono, Noè rese grazie a Dio facendo sacrifici "d'ogni specie di animali puri e d'ogni specie di uccelli puri."
"Allora Noè uscì e anche i suoi figli e sua moglie e le mogli dei suoi figli con lui. Ogni creatura vivente, ogni animale che si muove e ogni creatura volatile, tutto ciò che si muove sulla terra, uscirono dall'arca secondo le loro famiglie. E Noè edificava un altare al Signore e prendeva alcune di tutte le bestie pure e di tutte le creature volatili pure e offriva olocausti sull'altare. E il Signore sentiva un odore riposante"
Dio allora benedì Noè e diede il suggello finale al dominio dell'uomo: "Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite la terra. La paura di voi e il terrore di voi siano in tutti gli animali selvatici e in tutti gli uccelli del cielo, come in ognuno che striscia sulla terra e in tutti i pesci del mare; essi sono dati in vostro potere. Tutto quello che si muove e ha vita sarà vostro cibo; come già la verde erba, do a voi tutto." (Genesi 9. 1-3)
Questa è la posizione essenziale delle antiche scritture ebraiche verso i non umani. Troviamo qui ancora un interessante riferimento al fatto che nella condizione di innocenza originaria eravamo vegetariani e mangiavamo soltanto la "verde erba", e che solo dopo la Caduta, la malvagità conseguente e il Diluvio, ci venne dato il permesso di aggiungere gli animali alla nostra dieta. (2)
Note:
(1) Vedi per esempio il movimento dei Cainiti. Sulla "fame" del dio ebraico al riguardo della carne e del sangue vedi anche vicende come Zippora e Mosè nella vicenda dello "sposo di sangue", le offerte dei prepuzi, gli animali sacrificati.
(2) Libro consigliato:
PARTE II: GLI GNOSTICI E IL MALVAGIO DEMIURGO
Stralcio tratto da
Il ricco patrimonio demonologico iranico viene trasmesso al mondo cristiano attraverso molteplici canali che appartengono innanzi tutto alle gnosi eretiche e ai vari frammenti culturali dei quali esse si compongono. I sistemi gnostici, che raggiungono la loro massima espansione fra il II e III secolo d.C, esprimono tutti una profonda insofferenza per il mondo attuale che sarebbe di per sé male e dominato dal male. (*)
Già i Simoniani e i Saturniani (precedenti al 140 d.C) sostenevano il Diteismo, secondo il quale il Dio ingiusto dell'Antico Testamento (il dio della giustizia punitiva) si contrapponeva al Dio buono, padre di Gesù, nel Nuovo Testamento. Con i Cainiti, l'interpretazione negativa della rivelazione anticotestamentaria porta a considerare la Bibbia come rivelazione di un Demiurgo perverso e negativo, che è il Dio degli ebrei. Perciò Caino, i Sodomiti, Esaù, demonizzati nell'Antico Testamento, divengono i portatori di una conoscenza rivelata con valore salvifico, che il testo biblico ha cancellato e trasformato in manifestazione del male etico e della ribellione a Dio. L'esegesi cristiana e rabbinica viene capovolta nei suoi termini essenziali, e dove essa riconosce il bene, i Cainiti individuano il male, e viceversa. La posizione ideologica nei riguardi di Caino da cui i settari trassero il nome è attestata anche in altre formazioni gnostiche. Caino è spesso considerato il portatore della vera rivelazione che rende possibile, attraverso il tradimento del Cristo e la sua morte, la liberazione del mondo dalle potenze inferiori o Arconti. Valga per tutti il passo nel quale Ippolito attribuisce ad un'altra setta, quella dei Perati, questo insegnamento: "Caino è colui del quale il Dio di questo mondo, cioè il Dio ebraico, non gradì il sacrificio, gradendo, invece, il sacrificio cruento di Abele poiché il Signore di questo mondo ama il sangue." (anche i suoi idolatri: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/10/macellazione-monoteista-sacra-e-lecita.html)
Nota di Lunaria: alcuni si spingono oltre nell'interpretazione nell'affermare che siccome Caino va ad Oriente, verso il Sole, sarebbe una specie di eroe solare, un Sol Invictus: Genesi 4:16, "Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden"
Allo stesso modo, Giuda non è più considerato il traditore infame, ma il tramite, gnosticamente illuminato, della salvazione: egli causando l'imprigionamento e la morte di Gesù, rende possibile la vittoria sugli Arconti. Sempre nelle correnti gnostiche emerge, in varie forme mitologiche, una positiva rivalutazione del Serpente biblico, identificato col demonio nella tradizione posteriore. (Nota di Lunaria: per gli ebrei, il Serpente non è il demonio http://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/israele-esoterico-3-il-serpente-dagon-e.html)
Una notizia di Ippolito ci informa del movimento dei Naasseni, spesso identificati con gli Ofiti, perché il nome deriva dall'ebraico "Nahash", corrispondente al greco "Ophis", Serpente.
Vedi questi post: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/eurinome-e-il-serpente.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/il-serpente-sophia-la-sapienza.html https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/nu-wa-e-il-serpente.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/melusina-e-il-serpente.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/il-serpente-domestico.html https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/la-dea-angizia-e-il-serpente.html
La caratterizzazione ofitica della setta è attestata dalla notizia che, nella loro mitologia e liturgia, i Naasseni adoravano il Serpente, cui erano consacrati tutti i loro oggetti rituali, le cerimonie, le iniziazioni, i misteri. Tale Serpente biblico della tentazione era considerato l'elemento umido originario, dal quale deriva ogni creazione animata ed inanimata. Esso domina tutto con la sua potenza, è buono per eccellenza, comprende in sé ogni cosa, comunica a tutti gli esseri la bontà e la grazia, penetra in tutto come se uscisse dall'Eden e si suddividesse nei quattro fiumi biblici. Tuttavia col nome di Ofiti o Ofiani si designano le molte sette gnostiche nelle cui dottrine ha particolare rilievo il Serpente della tentazione, tema frequente in tutta la Gnosi:
Genesi, 3: "Il Serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "è vero che Dio ha detto: non dovete mangiare di nessun albero del giardino?" Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete" Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, diventereste come Dio, conoscendo il Bene e il Male." Allora la donna (...) prese del suo frutto e ne mangiò poi ne diede anche al marito (...) Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden (...) scacciò l'uomo e pose ad Oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita."
Su Eva vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/eva-heba-come-magna-mater.html
Sull'Albero (altra cosa femminile che i monoteisti scopiazzano e deturpano): https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/alberi-sacri-femminili-nellantico.html
C'erano anche altre due vicende bibliche che erano servite come base dottrinale delle sette ofite: il Serpente di Bronzo citato a "Numeri" 21 (Nota di Lunaria: di per sé già uno scopiazzamento del Caduceo Pagano https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/il-simbolismo-del-bastone.html ) e a Giovanni 3,14, quando Gesù si paragona al serpente di bronzo (innalzato da Mosè nel deserto, quando il popolo era tormentato dai serpenti). Venne distrutto da Ezechia (2 Re 18,4) quando fu al centro di un culto idolatrico.
"Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: "perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'é né pane né acqua e siamo nauseati da questo cibo così leggero." Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero di israeliti morì. Allora il popolo venne a Mosè e disse: "Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti." Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: "Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta: chiunque dopo essere stato morso, lo guarderà, resterà in vita." Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta: quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita."
E Giovanni 3,14: "E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'Uomo"
Ippolito parla degli Ofiti come di una setta distinta da quella dei Naasseni. Circa l'epoca di sviluppo di tali movimenti (nei quali le speculazioni intorno al Serpente biblico si fondono con temi assunti dai culti relativi al Serpente e dalle religioni misteriche pagane (@); inoltre le rappresentazioni grafiche dei Serpenti gnostici li vedono adorni di corone a sette o più raggi o teste da leoni)
Le scoperte di Nag Hamadi hanno fornito la testimonianza di eventi paralleli fra le dottrine ofitiche, sethiane, naassene, giustiniane e gli scritti apocrifi e consentono di datare la diffusione e lo sviluppo dell'Ofitismo al I-II secolo d.C fino al IV secolo. Tra l'altro è attestata, per esempio nei Carpocraziani, la credenza della reincarnazione. I Sethiani, invece, credevano che la Creazione fosse sorta da un malvagio vento creatore e demiurgico (@@), simile a un Serpente-Fallo sibilante che ha prodotto il Cosmo, che penetra nelle Tenebre (qui viste come un'utero, nell'ottica sethiana), creando l'essere umano; ma nella storia della Salvezza, il Verbo assume anche lui la forma di un Serpente, per penetrare nella matrice impura: il Serpente-Verbo Salvatore, che è l'opposto del Serpente Demiurgo, permette l'incarnazione del Cristo (spiegata come la discesa di un Serpente-Fallo-Verbo) nell'utero della "Vergine Maria", considerata matrice impura. I catari invece rifiutavano un ruolo positivo al Serpente: secondo loro il Serpente avrebbe penetrato Eva, come un fallo, insegnandole quindi il rapporto sessuale. I Barbelognostici, poi, facevano vere e proprie orgie e rituali eucaristici-spermatici: credevano che nello sperma fosse contenuto il Pneuma divino; invece di usarlo per procreare (la procreazione è il sommo male per tutti i gruppi gnostici) lo emettevano al di fuori della vagina delle donne e lo raccoglievano con le mani, offrendolo a Dio Padre e alla Matrice del tutto come "vero corpo di Cristo" per poi inghiottirlo; la medesima cosa facevano col sangue mestruale, considerato il frutto dell'Albero della Vita. Se una delle adepte, durante i cerimoniali orgiastici, restava incinta, i Barbelognostici praticavano l'aborto, consumandone poi il feto condito con olio e aromi in una comunione eucaristica; anche durante l'eiaculazione invocavano Dio. Il termine Barbelognostici, però, sembra derivare da "Figlio di Baal" (Nota di Lunaria: e avrebbero più senso i loro rituali... peccato che i Nostri però invocassero il dio gesù, e non Baal...) e la più ampia informazione dei rituali ci è data da Epifanio che ebbe diretta cognizione degli scritti e delle cerimonie della setta nel suo viaggio in Egitto, intorno al 335 d.C. Epifanio fece parte del gruppo per un periodo, irretito dalle lusinghe sessuali, ma poi si liberò, denunciando 80 adepti della setta ai vescovi cattolici.
(@) IL CULTO DEL SERPENTE NELLE RELIGIONI POLITEISTE https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/il-serpente-domestico.html
(@@) IL VENTO CREATORE https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/epona-e-il-culto-dei-venti.html
(*) Nota di Lunaria: difatti che la creazione sia scandalosa, proprio perché tutta-malvagità e che un dio - supposto buono - mai e poi mai avrebbe potuto creare un tale disastro catastrofico, è una riflessione prettamente gnostica ma che viene affrontata anche da Cioran, tanto che Cioran (e altri pensatori pessimisti) rappresenta più uno gnosticismo moderno e filosofico che non un ateismo; in molti passaggi dell'Opera Omnia di Cioran, lui non nega che esista un dio, ma si limita ad affermare che tale dio è un totale fallito, una macchietta ridicola.
Scelgo solo un breve stralcio, tratto da "Il Funesto Demiurgo", ma in molti altri libri di Cioran l'argomento è lo stesso (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/cioran-i-miei-stralci-preferiti.html)
"È difficile, è impossibile, credere che il dio buono, il «Padre», sia implicato nello scandalo della Creazione. Tutto fa pensare che non vi abbia mai preso parte, che essa sia opera di un dio senza scrupoli, un dio tarato. La bontà non crea; manca d'immaginazione; e per fabbricare un mondo, sia pure abborracciato, ce ne vuole. A rigore, è da un miscuglio di bontà e di cattiveria che può sorgere un atto o un'opera. Oppure, un universo. A ogni modo, considerando il nostro, è ben più agevole risalire a un dio sospetto che a un dio rispettabile. Manifestamente, il dio buono non era attrezzato per creare: possiede tutto, fuorché l'onnipotenza. Grande per le sue deficienze (bontà e anemia vanno di pari passo), è il prototipo dell'inefficacia: non può aiutare nessuno... Del resto, ci si aggrappa a lui solo quando ci siamo spogliati della nostra dimensione storica; se la reintegriamo ci è subito estraneo, incomprensibile: non ha niente che affascini, niente di un mostro. È a questo punto che ci volgiamo al creatore, dio inferiore e indaffarato, istigatore d'eventi. Per comprendere come abbia potuto creare dobbiamo figurarcelo preda del male, che è innovazione, e del bene, che è inerzia. Questa lotta fu probabilmente nefasta al male, che dovette subire in essa il contagio del bene: ciò spiega come mai la creazione non riesca a essere interamente cattiva. Poiché il male presiede a tutto ciò che è corruttibile, ossia a tutto ciò che è vivente, è ridicolo il tentativo di voler dimostrare come, rispetto al bene, contenga meno essere, o addirittura non ne contenga affatto. Coloro che lo assimilano al nulla si figurano di salvare con ciò quel povero dio buono. Non è possibile salvarlo se non avendo il coraggio di disgiungere la sua causa da quella del demiurgo. Per esservisi rifiutato, il cristianesimo fu costretto durante tutta la sua carriera, a ingegnarsi per imporre l'inevidenza d'un creatore misericordioso: impresa disperata, che ha esaurito il cristianesimo e compromesso il dio che voleva preservare. Non possiamo impedirci di pensare che la creazione, rimasta allo stadio d'abbozzo, non poteva compiersi, né lo meritava, e che nel suo insieme essa è una colpa: il misfatto famoso commesso dall'uomo appare quindi come la versione minore d'un misfatto di ben altra gravità. Di che siamo colpevoli, se non di avere seguito più o meno servilmente l'esempio del creatore? La fatalità che fu la sua, ben la riconosciamo in noi: non per nulla siamo venuti fuori dalle mani di un dio infelice e cattivo, un dio maledetto."
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