Emilio Salgari: "La Regina dei Caraibi"

Sono abbastanza prostrata per via del terrorismo psicologico covidiano con cui siamo bombardati, 24 ore su 24 ormai da nove mesi, tramite mass media (sempre le solite cose da apocalisse, insomma. Oggi, poi, alla radio sono stati superlativi in termini di catastrofismo tanto che viene da pensare che non ci resta che suicidarci in massa)

Ad ogni modo, se mi lasciassi sommergere dal Covidnihilismo farei il gioco dei manovratori covidiani che stanno lucrando sul Covidbusiness, per cui decido di fare in ugual modo (anche se loro sapientemente ci instillano nella mente che siamo nella catastrofe universale che domani non vedremo più la luce che moriremo tutti che il Covid regna incontrastato che saremo tutti in miseria ecc. ecc.)...

Ecco qui la recensione e gli stralci più belli tratti da "La Regina dei Caraibi", seguito di "Il Corsaro Nero" (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/01/il-corsaro-nero.html) Qui trovate "I Misteri della Jungla Nera" https://intervistemetal.blogspot.com/2021/09/i-misteri-della-jungla-nera-di-salgari.html e "Jolanda la Figlia del Corsaro Nero" https://intervistemetal.blogspot.com/2021/07/jolanda-la-figlia-del-corsaro-nero-di.html


Trama: Il Corsaro Nero naviga con la sua ciurma, sulla Folgore, e tutti lo temono, la sua fama è leggendaria. Ma in un'imboscata, gli spagnoli riescono a ferirlo. Salvato e medicato da una giovane indiana, Yara, a cui hanno trucidato la famiglia, e che ha giurato vendetta contro l'uomo bianco responsabile dell'eccidio della sua gente... e la fanciulla chiede aiuto al Corsaro Nero, alleandosi con lui, perché entrambi sono mossi dalla vendetta contro lo stesso uomo: il duca di Van Guld. Gli spiriti dei fratelli del Corsaro, il fratello maggiore (assassinato nelle Fiandre), il Corsaro Verde e il Corsaro Rosso condannati all'impiccagione, appaiono sull'orizzonte del mare... Il Corsaro Nero sa di dover uccidere l'uomo responsabile di tutto questo: è il padre della donna che ama, Honorata, che tutti credono morta, annegata in mare dopo che il Corsaro Nero l'ha lasciata alla mercé dell'oceano su una scialuppa, durante una tempesta...  Ma Honorata non è morta, infatti è stata accolta, come una sorta di essere divino venuto dal mare, su un'isola deserta, abitata da antropofagi... ed essi l'hanno eletta regina della loro isola... e quando il Corsaro Nero naufraga su quell'isola...


Nota di Lunaria: "La Regina dei Caraibi" è il primo romanzo di Salgari che leggo... l'ho trovato per caso e si capisce che è il seguito del "Corsaro Nero" (che penso di leggere, comunque)... Nel complesso mi è piaciuto, come storia e personaggi, ma alcune pagine sono piuttosto difficili da leggere e da comprendere per via del linguaggio "navale" che non mi permetteva di capire tutto nel dettaglio... comunque, saltati quei passaggi troppo ostici (presenti in particolar modo nella prima parte del libro) e certi anacronismi linguistici, questo "La Regina dei Caraibi" mi è piaciuto. Peccato che Salgari abbia "tirato fuori all'ultimo momento", a poche pagine dalla fine, la Regina Honorata, il personaggio più affascinante di tutta la vicenda, a mio parere (mi è piaciuto anche l'altro personaggio femminile, la dolente Yara, che purtroppo verrà uccisa)... se Salgari ne avesse parlato prima della fine per qualche capitolo in più, magari aggiungendo qualche aneddoto (Honorata è adorata come una sorta di Dea dagli antropofagi... l'Autore avrebbe potuto narrare qualche rito religioso...), il mio indice di gradimento dell'opera sarebbe salito di qualche punto. Mi sono piaciute anche le pagine dove il Corsaro Nero parla delle anime tormentate dei fratelli, che sorgono dal mare (dà un tocco di "ghost story" che non guasta, anche se ovviamente tutti pensano che il Corsaro abbia le allucinazioni e non vedono quello che vede lui... quindi il lettore non sa se siano realmente apparizioni spettrali oppure se siano solo fantasie ossessive create dalla mente del Corsaro... peccato che Salgari non abbia messo più dettagli spettrali...)

Per curiosità: c'è una bella canzone del celebre gruppo italiano Death SS (che ho visto anche live, ed è stato il concerto più spettacolare di sempre) che è intitolata proprio "The Cannibal Queen" e si trova nel cd "Panic"... dopo la title track, è stata la seconda canzone che ho sentito di questa band!!!




Gli stralci più belli: "La Regina dei Caraibi" inizia così...

"Il mare dei Caraibi, in piena tempesta muggiva scagliando delle vere montagne d'acqua contro i moli di  Puerto Limon e le spiagge del Nicaragua e del Costarica. Il sole non era ancora tramontato, ma le tenebre cominciavano già a scendere, come se fossero impazienti di celare la lotta accanita che si combatteva in cielo e in terra. L'astro diurno, rosso come un disco di rame, non proiettava che radi sprazzi attraverso gli strappi delle nerissime nuvole che volta a volta lo avviluppavano. [...] Da qualche ora una nave era stata scorta sulla linea dell'orizzonte e dalla direzione delle sue vele pareva avesse l'intenzione di cercare un rifugio nella piccola baia. In altra occasione nessuno avrebbe fatto gran caso alla presenza di un veliero, ma nel 1680, epoca in cui comincia la nostra storia, la cosa era ben diversa. [...] La paura di veder comparire l'avanguardia di qualche flotta di filibustieri, gli audacissimi pirati della Tortue, metteva lo scompiglio fra quelle industriose popolazioni."

 "Uomini del mare!", tuonò. "Accendete i fanali e preparatevi a fulminare la nave che ci insegue!" La notte oscura permetteva di distinguere qualsiasi punto luminoso che scintillasse sulla tenebrosa superficie del mare. Nell'ampio golfo di Campeche regnava una calma quasi assoluta. Solamente qualche rarissima onda veniva a infrangersi con sordo e prolungato fragore, contro i fianchi della Folgore rimasta quasi immobile sui flutti nerissimi. Anche il vento era calato e soffiava debolmente, con certi gemiti strani, fra i cordami dell'attrezzatura. (...) Il Corsaro Nero, ritto sul cassero, spiccava stranamente alla luce dei due grandi fanali accesi a poppa, uno a babordo e uno a tribordo. Tutto vestito di nero come era, con quella lunga piuma nera che gli scendeva dietro l'ampio feltro, aveva un aspetto pauroso. Pareva il genio del mare sorto dagli abissi, per scatenare una tremenda tempesta.

"Se Honorata fosse viva... cosa fareste del duca, di suo padre?" Il Corsaro la guardò fisso, a lungo, poi disse "Credete voi, signora, che le anime dei miei fratelli siano placate? Quando il mare diventa fosforescente il Corsaro Rosso ed il Corsaro Verde, le vittime del duca, rimontano a galla: essi chiedono vendetta. Quando l'uragano viene dall'Oriente, in mezzo alle urla del vento, io sento una voce che viene dalle spiagge della Fiandra: è quella di mio fratello maggiore, assassinato a tradimento dal duca, e anche quella voce chiede vendetta. (...) Fra cinque giorni sarà un anno che la salma del Corsaro Rosso, staccata da me dalla forca di Maracaibo è scesa negli abissi del mare. Se quella notte il mare fiammeggerà Van Guld non avrà grazia da me."

"Honorata!... Perdono!" La regina degli antropofaghi, o meglio, la figlia di Van Guld, era rimasta immobile davanti a lui. (...) Poi scoppiò in pianto, nascondendo il bel volto sul petto del fiero scorridore del mare. (...) "Sorte fatale!" esclamò [lui]. "Parliamo così, mentre fra me e te il triste destino che mi perseguita ha gettato tanto sangue!" Honorata udendo quelle parole era indietreggiata. "Ah!", esclamò. "Mio padre è morto!" "Sì", disse il Corsaro con voce cupa. "Egli dorme il sonno eterno nei baratri del Gran Golfo, nella stessa tomba ove riposano i miei fratelli."

"La notte era splendida, una delle più belle che il Corsaro avesse ammirato sotto i tropici. La luna splendeva in quel cielo purissimo, sgombro di qualsiasi nube, proiettando i suoi raggi sui giganteschi pini e sui funebri cipressi della foresta. L'aria era calma, tiepida, carica dei profumi deliziosi delle magnolie, delle coreòpsidi gialle e delle passiflore. Un silenzio assoluto, pieno di pace e di mistero, regnava al di sotto dei grandi vegetali. Solamente di quando in quando, in lontananza, si udiva il frangersi dell'onda mossa dalla marea. Il Corsaro aveva cinto con la destra la sottile vita della giovane donna, la quale dal canto suo aveva posato il biondo capo sulla spalla di lui. Camminavano lentamente, in silenzio, ora cacciandosi sotto la fosca ombra dei vegetali e ora comparendo alla luce dell'astro notturno. "Morire così, fra il profumo dei fiori e la luna dinanzi agli occhi, sotto queste ombre misteriose!", esclamò a un tratto Honorata. "Potessero in questo momento le mie palpebre chiudersi per sempre e non aprirsi mai più!" "Sì, la morte, l'oblio!" rispose il signor di Ventimiglia con voce cupa. Il mare cominciava ad apparire attraverso i tronchi degli alberi.  Scintillava come un'immensa lastra d'argento e tremolava vagamente sotto la spinta della marea."

"Il Corsaro, che pareva avesse smarrita la ragione, trascinava Honorata verso la spiaggia. I suoi occhi mandavano strani bagliori e un tremito convulso agitava le sue membra. La giovane regina degli antropofaghi si lasciava condurre senza far resistenza, quantunque comprendesse che il Corsaro correva incontro alla morte. (...) "Li vedo!... Li vedo!...", esclamò. "Ecco le quattro salme che salgono dal fondo del mare e che si coricano sull'onda luminosa!" (...) "è la brezza notturna che sibila fra i cipressi", disse la giovane. "La brezza!..."esclamò il Corsaro come se non avesse compreso. "No, è vento che viene dalle Fiandre! è l'urlo di mio fratello assassinato ai piedi della rocca!"


Una carrellata delle diverse copertine di questo romanzo... A volte alle bancarelle dei libri vedo delle edizioni illustrate delle opere salgariane davvero bellissime per colori e disegni...






































Nessun commento:

Posta un commento