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Le Vivane erano delle bellissime fanciulle fatate, che si pensava vivessero nei boschi, nei fiumi e nelle sorgenti del Trentino e del Sud Tirolo.
Avevano degli occhi luminosi e vestivano con lunghi abiti verdi. Adoravano le sorgenti nelle profondità dei boschi. Erano sapienti e potevano predire il futuro: per questo motivo diversi esseri umani tentavano la sorte inoltrandosi nei boschi per mettersi sulle loro tracce. Le Vivane, però, si facevano vedere solo da quelle persone dal cuore puro.
Già solo vedere una Vivana portava la buona sorte e se una di queste fanciulle fatate avesse varcato la soglia di una casa di una donna appena maritata, la sposa sarebbe stata felice per tutta la sua vita.
Gli uomini mortali si innamoravano delle Vivane ed esistono leggende che raccontano le unioni tra le Vivane e gli uomini; ma questa unione poteva avvenire solo se l'uomo prometteva di non chiedere mai il nome della Vivana che stava per sposare; se il suo nome fosse stato scoperto, la magica fanciulla sarebbe tornata nel suo mondo.
Certe leggende narrano di fanciulle che si erano smarrite nei boschi e che quando pensavano di essere ormai perdute, una mano delicata si posava sulla loro mano: era la mano di una Vivana, che avrebbe guidato la donna nella sua grotta, offrendole ospitalità davanti al fuoco e permettendole di ristorarsi ad una tavola imbandita di leccornie; la Vivana avrebbe poi istruito la giovane donna su particolari misteri; molte volte le fanciulle non desideravano più tornare alla loro vita, nel mondo degli esseri umani; a questo punto, le fanciulle diventavano anche loro delle Vivane.
Si pensava che la comparsa delle Vivane fosse preannunciata dal volo e dal canto di uccelli variopinti (Nota di Lunaria: perché l'uccello é l'animale delle Dee)
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