Coscienza consumistica e aspettative sociali

Consapevole che qui non passano femmine, visto che sono tutte affaccendate a stare lontane da me, pubblico in ugual modo un paio di stralci a tema "sociologico". Sono libri rari, che io ho avuto la fortuna di trovare a 1 euro, e li metto comunque a disposizione di quelli che hanno un cervello e se li vogliono leggere (cioè la minoranza dell'umanità).

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Le energie fisiche dell'uomo si possono raffrenare e sfruttare con sufficiente facilità, ma il gioco diventa più rischioso quando si tratti di energie mentali, giacché l'uomo risulta anche protetto da quella stessa ideologia (1) che proclama che "i suoi pensieri appartengono soltanto a lui" e che tutto dipende dalla sua libera scelta (egli può scegliere fra un migliaio di prodotti diversi). Per un ironico distorcimento, i valori mentali che stimoliamo rischiano di segnare la fine del loro sfruttamento. Espandere la coscienza di molti (sia pure allo scopo di estendere il consumismo) significa dopotutto espandere la coscienza.
E i prodotti di questa coscienza allargata sono più inafferrabili di quelli delle cinghie di trasmissione nelle fabbriche. Alle ideologie coltivate allo scopo di raggiungere un controllo definitivo del mercato (l'individuo può scegliere liberamente la marca di automobile che meglio si adatta alla sua personalità) ci si può ribellare nei loro stessi termini. Il culto dell'individuo può andare oltre all'uso che ne fa il sistema, per diventare la rivolta radicale del "fa' quel che ti pare e ti piace".
Il culto della fedeltà ai propri sentimenti diventa pericoloso quando i sentimenti non sono più quelli che la società gradirebbe. A forza di sperimentare la qualità del mondo su un piano di giudizio personale, si può finire col provare sensazioni alquanto strane. Gli stessi mezzi di informazione che ci permettono di sperimentare i sentimenti del mondo, insieme col bianco che lava più bianco, portano nei nostri salotti i guerriglieri vietnamiti (nota di Lunaria: si tenga presente che il libro fu scritto negli anni '60-'70, quindi di tanto in tanto l'Autrice tira fuori riferimenti al Vietnam) 
Gli uomini che dovrebbero "manipolare" questa coscienza allargata sono, in fondo, soltanto i suoi agenti e non è improbabile che anch'essi arrivino alla ribellione dal suo interno. L'estensione della coscienza nel capitalismo avanzato (che meglio si osserva nell'incremento dell'industria della comunicazione) è il contesto essenziale della forma che assunsero negli anni Sessanta tutte le espressioni avanzate politiche radicali. Tutta la politica radicale di questi anni fa eco al contesto da cui nasce: com'era facile prevedere, la rivoluzione ha assunto come sua forma iniziale l'affermazione della realtà di quei valori che la vecchia società fingeva di portare alle stelle: l'individualismo, la soggettività, la libertà personale e la libertà di scelta, l'anima. Si noti che tanto Malinowski quanto Lévi-Strauss non parlano di convenzioni, di codici morali, di costumanze sociali, bensì di sentimenti (...) Ciò che proviamo a proposito dell'amore tra uomo e donna, del matrimonio e della paternità, della famiglia e di noi stessi in quanto padri, mogli e madri è un insieme di sentimenti fortemente condizionati dalla società di cui siamo il prodotto, molto più di quanto non possiamo renderci conto (il condizionamento di massa include anche cose all'apparenza banali come "gusti musicali, letterari, estetici". Nota di Lunaria)
I tipi femminili che la nostra società ha prodotto nel passato, i ruoli che le donne hanno o non hanno sostenuto, scaturiscono appunto dalle imposizioni e dalle attese maschili. Le donne sono state in larga misura confezionate artificialmente dall'uomo (...) donne e ragazze sono molto più degli uomini, soggette al dispotismo dell'approvazione sociale (Nota di Lunaria: non è esatto dire che gli uomini siano esenti dalle "aspettative sociali", o meglio, la donna per essere "approvata e apprezzata" deve essere bella e giovane, come primo requisito; l'intelligenza, sensibilità ecc. sono tutti dettagli che possono anche mancare quando bellezza e giovinezza ci sono; l'uomo, per essere apprezzato dalle donne e dagli altri uomini deve essere soprattutto ricco e influente: allora ottiene l'accesso sessuale ai corpi di innumerevoli femmine belle e può comprarsi alleanze e fedeltà maschili. Sono parametri di selezione estetica e classista molto feroce e che riguardano entrambi i sessi, ma questo è, e bisogna prenderne atto che "la società della massa funziona così". Tutt'altro discorso per i singoli individui che non corrispondono a questa impostazione e hanno gusti, aspetti estetici e aspettative che niente c'entrano con quelli della massa e spesso vengono considerati "anomali, strani, da curare" proprio perché differenti: pensiamo, per fare giusto un esempio, a uomini che invece di trovare sexy donne snelle, trovano sexy donne molto obese le BBW.)
Fino ad oggi [il libro è del 1970] le donne hanno continuato a vivere al bassissimo livello che la società aveva fissato per loro, appunto secondo certe attese sociali molto diffuse.
(...) La prima cosa che colpisce a proposito dell'immagine speculare che costringe noi donne a seguire alla perfezione le sue movenze, è il fatto di essere stata creata dall'uomo: non dagli uomini e dalle donne congiuntamente per fini comuni, non dalle donne per se stesse, ma dagli uomini. (2) Si potrebbe dire che proprio qui risieda la difficoltà vera, nel fatto che si tratta di uno specchio deformato. La visione maschile della donna non è obiettiva, ma è la combinazione imbarazzante di ciò che l'uomo desidera che la donna sia e di ciò che teme che sia: è questa l'immagine speculare alla quale la donna deve uniformarsi (Nota di Lunaria: appunto, la coppia dualista "Vergine Maria VS Eva la Tentatrice": da una parte la femmina sottomessa e obbediente, passiva e frigida, dall'altra la donna "che non sta al suo posto", che si ribella, che fa di testa sua, che è sessuata) 
Alla donna si insegna a desiderare quello che suo padre e tutti gli uomini trovano desiderabile in una donna. Non quella che è, ma quella che dovrebbe essere.
L'immagine che il maschio si fa della donna presenta la curiosa tendenza a spaccarsi in due, in bianco o nero, senza sfumature intermedie. Vergine Maria e Donna Scarlatta [la Prostituta dell'Apocalisse], angelo di misericordia del focolare e prostituta, compagna gentile e intollerabile suffragetta.
Per migliaia di anni a parlare di donne sono stati gli uomini (tra cui, i misogini alla aristotele\tommaso d'aquino che hanno codificato la donna a "maschio malriuscito, non perfetto come il maschio". Nota di Lunaria)
Nasciamo in un mondo in cui i grandi scopritori, filosofi, artisti e scienziati sono stati quasi tutti uomini. Legislatori uomini, conquistatori uomini. Persino il Dio perpetuato dalla tradizione e che tuttora assilla i primi giorni della fanciullezza è maschio. (Nota di Lunaria: tanto che "dargli un po' di femminilità simbolica" viene considerato un sacrilegio) L'intero nostro codice morale è stato elaborato dagli uomini. Naturalmente le cose stanno cambiando, ma il fardello della tradizione (3) non può non continuare a gravare oltre che sulla nostra, su molte altre generazioni a venire.

Note:

(1) La crescita dell'ideologia dipende dalle istituzioni che la producono: istruzione, socializzazione, scuola, college, famiglia. In particolare, se un'intera società è filo-cristiana e improntata a quei "valori", tutto ciò che esula o mette parzialmente in dubbio la bontà di quei "valori", verrà denigrato, represso, censurato. Si veda il cosiddetto reato di vilipendio, che si applica sempre e solo "per offese contro il dio padre\la vergine maria" (o contro la religione ebraica e islamica) e mai per offese a un dio di qualche altra religione politeista non gradita dai tre monoteismi: dissacrare e bestemmiare Satana o Artemide è lecito perché le persone che adorano queste entità "non sono la maggioranza" perciò non valgono nulla dal punto di vista di potere economico e politico; dissacrare e bestemmiare "il dio padre, gesù cristo, la vergine maria, allah" non lo è perché queste chimere piacciono "alla maggioranza": la dittatura ideologica della maggioranza, per l'appunto. Ci si può affannare fino all'inverosimile, portando prove e analisi, su quanto concetti come "dio padre\redentore gesù\vergine maria" siano un problema parlando di dignità femminile, e la stragrande maggioranza delle pecore della massa pasciute fin dall'infanzia con la propaganda cristiana, imboccate con quella e solo con quella fin dalla più tenera età, starnazzeranno scandalizzate che "stai mancando di rispetto a concetti buoni e che sono l'essenza dell'amore!\concetti che elevano la dignità della donna!", nonostante non si capisca, usando la logica e la razionalità, come possa essere "emancipazione per la donna" una donna che si auto-proclama "serva" di un dio che è maschile e che ha "funzione esistenziale" unicamente in virtù del suo "essere fecondata e sgravare" senza aver conosciuto il piacere sessuale femminile, e come possa questa grottesca figura femminile mutilata di libertà, sessualità, autodeterminazione e cervello, "esaltare la dignità della donna, essere l'essenza del Femminile", come pensano le cattoliche, le femministucole cristiane e le wiccan mariolatre.

(2) E infatti Mary Daly scriveva: "Le donne sono state condizionate a considerare riprovevole ogni atto che affermi il valore dell'ego femminile. L'ambizione femminile può "passare" solo quando viene diluita nell'ambizione vicaria tramite il maschio o per conto dei valori patriarcali. Per controbattere questa autosvalutazione di massa le donne dovranno costruire l'orgoglio femminile, alzando i nostri standard relativi a quanto è bello essere donna. Il nostro fallimento è consistito nel non aver affermato attivamente l'ego femminile. Se dobbiamo vergognarci di qualcosa, è di questo." 

"Le donne spintesi al di là di dio padre scoprono che il misticismo delle parole si intreccia col misticismo della creazione. Creare parole è un modo fondamentale di Ammaliare - Accendere le donne alle intuizioni e alle azioni che cambiano la nostra vita. Creare parole è espressione dei poteri di trasformare, di tessere significati e ritmi, di scatenare le forze/fonti Originarie. Arrangiando le parole affinché comunichino i loro significati Arcaici, le Tessitrici le liberano dalle celle dei sensi convenzionali. Lasciando le parole libere di correre insieme, le Tessitrici divengono Muse. Noi non usiamo parole; noi meditiamo parole. Le donne e le parole metaformanti hanno poteri magici, aprono vie alle memorie, trasformano spazio e tempo (...) "Il metodo di liberazione comporta quindi la castrazione del linguaggio e delle immagini che perpetuano e rispecchiano le strutture di un mondo sessista. Esso castra precisamente nel senso che taglia via il sistema fallocentrico di valori imposti come patriarcato, nelle sue espressioni più sottili come in quelle più manifeste."
Appunto: andare al di là di dio padre significa inventare/riscoprire dentro di sé nuove parole magiche e nuove strutture e archetipi per sentirci veramente donne. Praticamente, la morte del dio padre è la nascita dell'Ego Femminile. Dice bene Mary Daly affermando: "Rettificando le parole di Nietzsche: "Ora, cosa sono queste chiese se non i sepolcri delle donne?" (...) La religione maschile seppellisce le donne in sepolcri di silenzio." (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/i-capolavori-di-mary-daly.html)

(3) Fardello della tradizione, come quello di spacciare aristotele come "genio assoluto, il Filosofo per eccellenza, ed era maschio!" Dimenticandosi che il signorino in questione non solo era un fetente misogino, classista e razzista (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/grecia-4-la-schiavitu.html) ma era un pure un somaro, visto che non ha detto una cosa che fosse una che è stata poi confermata dalla vera ricerca scientifica. 
Vera ricerca scientifica, per fare solo un nome, che fece Katherine Johnson. 

E adesso schiumate pure di rabbia e stramazzate al suolo, voi aristotelici...
  
Nota di Lunaria: rimango tra le pochissime persone (quasi tutti maschi, più che non femmine) che vanno avanti a ripetere ostinatamente, sui social network, che nessun diritto di quelli "che abbiamo oggigiorno" è stato ottenuto "senza fatica". 
E ovviamente veniamo considerati come dei mentecatti deliranti.

In giorni dove "famosi gay, ricchi, belli e potenti" hanno osteggiato il DDL, e solo per compiacere i cristiani, 
(sfottendo anche quegli eterosessuali di buona volontà che la vogliono eccome, la legge anti-omotransfobia, al contrario dei privilegiati in questione)
non serve ad un bel niente, ma in ugual modo per Orgoglio ("Peccato" Luciferino per eccellenza) io vado avanti a ripetere che dal punto di vista storico le cose non stanno come dicono i cristiani sui loro siti.

Le cose stanno come dico io (e la minoranza di persone che certi libri li hanno letti) e quindi qui trovate altri approfondimenti storici, presi da libri che i cristiani "fanno finta di non conoscere\fanno sparire"

Qui trovate le poche donne che sono andate contro l'islam: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/mona-eltahawy-perche-ci-odiano-gli.html


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