Salvezza Cristiana e Amore per il Prossimo

Nota di Lunaria: condivido, con i tanti cristiani che staranno cercando questo argomento, queste riflessioni di "cristianesimo cattolico moderno" perciò "zuccheroso". Le ho prese da un libro che non è facilmente reperibile e quindi le condivido con chi vorrà leggerle.

Tra parentesi, le mie critiche e precisazioni.

Più in generale, roba come questa sarà il link che tirerò fuori al prossimo che raglierà cose del tipo "Non hai mai letto un libro sul cristianesimo, non conosci niente, gné, gné, gné!".

Io del cristianesimo e sul cristianesimo leggo TUTTO.

T-U-T-T-O.

Comunque, se qualcuno ha qualche dubbio, io sono qui per rispondere a duelli teologici. (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/06/escile-le-copertine-dei-libri-1.html)


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La salvezza cristiana non è quindi una realtà meramente futura, situata unicamente al di là della morte; si sta compiendo già adesso nell'esistenza dell'uomo nel mondo, lungo la storia, nell'esistenza umana integrale, orientata dalla presenza dinamica dello Spirito di Cristo verso la pienezza nella partecipazione alla vita glorificata del Risorto. (...) Si tratta di un'escatologia di grazia assoluta: la grazia della venuta del Figlio di Dio al mondo, il gesto supremo di amore compiuto da Dio nel dono del suo Figlio (...) "Iddio è amore", cioè gratuità assoluta.  Egli esiste per noi nell'atteggiamento del dono supremo di se stesso all'umanità, Cristo.

(Nota di Lunaria: tante belle parole e concetti, peccato che questo Dio "il dono supremo di se stesso" l'ha fatto unicamente con corpo maschile, strafregandosene di nascere anche femmina e non rendendo divino il corpo femminile...)

(...) L'amore del prossimo, perché l'evento di Cristo è speranza per la salvezza di tutti, cioè crea la nuova fraternità umana, in quanto rende tutti gli uomini partecipi alla stessa salvezza, già-adesso-presente e non-ancora-piena, ventura. 

(Nota di Lunaria: ovviamente questa idea che tutti gli uomini siano fratelli e si salvino tutti sarebbe schifata da protestanti, evangelici e calvinisti che credono alla predestinazione e quindi all'idea che la maggior parte dell'umanità sarà condannata all'inferno da Dio, che oltre che "amore" è anche "un dio castigatore" e già dal principio, costoro, erano stati predestinati alla dannazione per mero capriccio di Dio)

(...) La chiesa [cattolica] è comunione nella stessa fede, nella stessa speranza, nel vincolo dell'amore fraterno. Fede, speranza e carità, vitalmente unite e mutualmente presenti come aspetti di un solo atteggiamento fondamentale, che ha la sua radice nell'amore di Cristo, compiuto nell'amore del prossimo. Il cristiano è chiamato ad essere, come Cristo, tutto per Dio e tutto per gli uomini. La speranza e l'amore costituiscono l'opzione stessa della fede, l'amore non può essere che un amore di speranza per la salvezza di tutti, e questa speranza ha la sua sorgente nell'amore: possiamo sperare per gli altri, in quanto l'amore ci identifica con loro. Perciò San Paolo ci avverte che nella risposta del cristiano a Cristo "conta unicamente la fede resa operante nell'amore del prossimo."

(Nota di Lunaria: cosa che alcuni cristiani, in effetti, realizzano: si pensi a quelli che distribuiscono i pacchi alimentari per i bisognosi o a figure come quella di Annalena Tonelli, massacrata dagli integralisti islamici, e che, in Africa, si batteva per debellare le orride mutilazioni genitali femminili)


Gesù stesso aveva già proclamato che l'atteggiamento del credente verso di lui si realizza concretamente nelle opere dell'amore del prossimo bisognoso, povero, emarginato:  "Ciò che farete a questi miei fratelli, lo fate a me stesso"

Il discorso immediatamente precedente segna i fondamenti evangelici per un impegno cristiano ed ecclesiale a favore di tutti gli uomini, vittime dell'ingiustizia e dell'oppressione in una dimensione qualsiasi dell'esistenza umana. (...) La fratellanza cristiana sarebbe una parola vuota senza l'impegno per la giustizia e quindi per la liberazione degli oppressi. (...) Così si rendono evidenti l'importanza primordiale dell'amore del prossimo nel messaggio cristiano e il legame mutuo fra la speranza cristiana e l'amore cristiano.

ALTRO APPROFONDIMENTO Info tratte da


e un opuscolo

In effetti, i discepoli di Gesù capirono che egli era il figlio di Dio: "tu sei Cristo, il figlio del Dio vivente" come disse san Pietro a Cesarea di Filippi (Mt 16,16)

Nella Lettera ai Filippesi si legge: "Pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio"; segue l'abbassamento volontario del Figlio: "svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo", fino a umiliare se stesso, "facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce". è per questo che "Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome."

Vi è quindi un contrasto tra l'abbassamento e la seguente glorificazione nella gloria di Dio.

Mentre l'iniziativa della superbia di Adamo (che voleva da sé farsi Dio) o dei costruttori della Torre di Babele finisce nell'autodistruzione.

L'unico vero sacrificio è l'amore del Figlio. Così il mondo entra nella nuova Alleanza. Celebrare l'Eucaristia significa affermare che Cristo ci dà se stesso, il suo amore, per conformarci a se stesso.  Nella Lettera ai Corinzi, Paolo dice: "Il Calice della benedizione che noi benediciamo non è forse comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un corpo solo: tutti infatti partecipiamo all'unico pane"

Cristo si unisce personalmente ad ognuno di noi, ma lo stesso Cristo si unisce anche con l'uomo e con la donna accanto a me. E il pane è per me e anche per l'altro. Così Cristo ci unisce tutti a sé e unisce tutti noi, l'uno con l'altro. Cristo ci unisce ugualmente con il mio prossimo: Cristo e il prossimo sono inseparabili nell'Eucaristia. E così noi tutti siamo un solo pane, un solo corpo. Cristo ci dà nell'eucaristia il suo corpo, dà se stesso nel suo corpo e così ci fa suo corpo, ci unisce al suo corpo risorto. Cristo ci assimila a sé, ci introduce nel suo corpo glorioso e così noi tutti diventiamo corpo suo."

Se mangiamo pane normale, lo assimiliamo al nostro corpo durante la digestione, ma nell'Eucaristia si realizza il contrario: Cristo ci assimila a sé, ci introduce nel suo Corpo glorioso e così noi tutti insieme diventiamo Corpo suo.

"I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi, ma colui che vorrà essere grande tra voi si farà vostro servo, e colui che vorrà essere primo tra voi si farà vostro schiavo, appunto come il figlio dell'uomo che non è venuto per essere servito ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti" (Mt 20,24-25)

(...) sul mistero dell'incarnazione, per cui, essendosi il verbo in qualche modo unito ad ogni uomo, ogni uomo, per il fatto stesso di essere uomo, è ordinato e attratto a Cristo.

Cosa si intende con l'auto-spoliazione, kénosis? Ekénothen significa "si è svuotato". Nel Nuovo Testamento, Kenòs è colui che sta a mani vuote, avendo perso quel che prima possedeva. L'immagine di Dio che si rivela in Cristo è quella delle mani che volontariamente lasciano cadere ciò che è loro possesso, che si svuotano di tutto ciò che agli occhi degli uomini è oggetto di bramosia, perché sinonimo di condizione divina:  il potere, il prestigio, il piacere incondizionato, la ricchezza... fino alla volontà di decidere autonomamente del Bene e del Male.

Gesù Cristo pur essendo Dio, si fa povero, affronta l'umiliazione, la fatica, il dolore affermando con la vita e con le parole che "essere come Dio" non significa essere grande alla maniera umana. Dio non è un uomo elevato alla massima potenza. Dio è Altro, Dio è Amore. Le mani vuote di Cristo sono l'esatta antitesi di quelle piene di bramosia e di superbia di Adamo ed Eva: sono mani che si aprono al dono e non si chiudono nella ricerca egoistica del proprio tornaconto, mani che si volgono verso l'alto, in un dialogo fiducioso col Padre, da Figlio che si sa immensamente amato. Sono mani libere di accogliere, di servire, libere anche di lasciarsi inchiodare alla croce, accettando uno stato di totale impotenza umana. è però proprio il Crocifisso che si fa datore della vita divina: Egli, morendo, consegna al mondo lo Spirito Santo  (Gv 19,30). 

Ecco il dono da accogliere con la fiducia dei figli, il dono che ci rende come Lui.

Mettiamo la prova:


Altro approfondimento

Stralci tratti da


Pagina 213: Non dobbiamo giudicare

Dio ha mezzi propri per lavorare i cuori degli uomini e noi non possiamo sapere quanto uno gli sia vicino.
Ma attraverso i suoi atti, abbiamo una possibilità di sapere se è o no a Sua disposizione. Sia egli un musulmano, un indù o un cristiano, la misura della sua appartenenza a Dio si deduce dal suo modo di affrontare la vita.
Non spetta a noi condannare, giudicare, pronunciare parole che feriscono.
Può darsi che uno non abbia mai sentito parlare del cristianesimo: non sappiamo come Dio si mostra a quest'anima come si serve di essa.
A che titolo, dunque, possiamo pronunciare il minimo giudizio di condanna? 

Pagina 214

Se a volte i nostri poveri arrivano a morire di fame, non dipende dal fatto che Dio non si prende cura di loro. Dipende piuttosto dal fatto che né voi né io siamo abbastanza generosi.
Dal fatto che non siamo strumenti d'amore nelle mani di Dio per dargli cibo e vestito.
Non lo riconosciamo, quando ancora una volta Cristo si presenta a noi sotto l'aspetto della sofferenza, nell'uomo affamato, nel bambino senza tetto che va in cerca di un luogo dove ripararsi.




Altro stralcio tratto da

Se qualche volta la nostra povera gente è morta di fame, ciò non è avvenuto perché Dio non si è preso cura di loro, ma perché non siano stati uno strumento di amore nelle sue mani per far giungere loro il pane e il vestito necessari, perché non abbiamo riconosciuto Cristo quando è venuto ancora una volta, miseramente travestito, nei panni dell'uomo affamato, dell'uomo solo, del bambino senza casa e alla ricerca di un tetto. Dio ha identificato se stesso con l'affamato, l'infermo, l'ignudo, il senzatetto; fame non solo di pane, ma anche di amore, di considerazione da parte di qualcuno.
Quando Cristo ha detto "avevo fame e mi avete dato da mangiare", non pensava solo alla fame di pane e di cibo materiale, ma pensava anche alla fame di amore. Anche Gesù ha sperimentato questa solitudine. Ogni essere umano che si trova in quella situazione assomiglia a Cristo nella sua solitudine; e quella è la parte più dura, la fame vera.

Altro approfondimento: info tratte da


"Secondo il pensiero cristiano, Dio si svuota della sua divinità, e facendo così non la perde, ma la riveste di umanità. Un Dio che è in forma umana (*), amata a tal punto da assumerla nella sua interezza conferendole una dignità eccelsa. Dio non ha paura di uscire da se stesso per venire "incontro alle sue creature" facendosi uno di noi. Questo modo di fare di Dio ci fa capire che l'essere umano realizza se stesso uscendo da sé, e non restando chiuso nel suo egoismo. Dio avrebbe potuto agire diversamente, salvando l'uomo "dall'alto" senza diventare umano, invece ha deciso di stabilire un rapporto di reciprocità con l'essere umano, perché è una caratteristica dell'Amore venire incontro agli altri."

(*) Nota di Lunaria: l'incarnazione di Dio esclusivamente in un corpo maschile è un problema dal punto di vista femminile, visto che dei due sessi, Dio ne sceglie uno solo, lo usa "come forma materiale" e vive le sue esperienze terrene come maschio, ma non anche come femmina. A questo aggiungiamo la misoginia teologica che ha sostenuto la supremazia e la superiorità maschile proprio basandosi anche sull'incarnazione maschile di Dio.

Per approfondimenti vedi Mary Daly 

Bibliografia cristiana e anticristiana consigliata:


















Ovverossia vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2021/04/cristianesimo-e-lotta-di-classe.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2021/03/commenti-cristiani-ad-hegel.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2021/01/la-misoginia-di-filone.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2021/01/agostino-e-la-sessuofobia-cristiana.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/lidia-menapace-era-cristiana-ma-io-la.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/hildegarda-di-bingen-e-trotula.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/i-capolavori-di-mary-daly.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/facciamo-un-regalo-ai-cattolici.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2021/03/facciamo-un-altro-regalo-ai-cattolici.html

ma questa è solo una piccola lista, di link.

In realtà ho un sacco di altro materiale a tema cristiano.

Chissà se riuscirò mai ad impaginarlo tutto anche qui...


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