I crimini dei fondatori e dei seguaci della vivisezione

AVVERTENZA: IN QUESTO SCRITTO SI RIPERCORRE UNA STORIA DELLA VIVISEZIONE (APPROVATA DA FISIOLOGI, CHIRURGHI E PSICHIATRI DELL'OTTOCENTO https://intervistemetal.blogspot.com/2021/06/psichiatria-e-vivisezione.html). SI PARLA, NEL DETTAGLIO, DI AGGHIACCIANTI TORTURE COMMESSE SU ANIMALI (CANI, GATTI, UCCELLI, SCIMMIE, CONIGLI ECC.)

LE DESCRIZIONI DI QUESTI ORRORI SONO ESPLICITE: NON CI SONO "ALLUSIONI O CENSURE". HO RIPORTATO, NELLA SUA BRUTALITà, QUANTO HO LETTO. 

SONO STATI FATTI PASSARE PER "SCIENZA, STUDIO, RICERCHE, PROGRESSO PER LA MEDICINA E IL GENERE UMANO", MA TRATTASI DI TORTURE BRUTALI E I VIVISEZIONISTI VENNERO SPESSO STIMATI E CONSIDERATI DEI LUMINARI. 

PERTANTO, SE QUALCUNO NON SE LA SENTISSE DI LEGGERE NEL DETTAGLIO QUELLO CHE è STATO FATTO AGLI ANIMALI (O VIENE ANCORA FATTO) NON PROSEGUA LA LETTURA DI QUESTO SCRITTO.

IO NON VOGLIO CAUSARE MALESSERE PSICOLOGICO AL MIO PROSSIMO.

IO STESSA HO AVUTO LE LACRIME AGLI OCCHI E I BRIVIDI A LEGGERE QUESTE COSE.

MA IN UN PERIODO STORICO DOVE "NEL NOME DELLA SCIENZA, PERCIò LA VERITà SENZA SE E SENZA MA" SI PROMUOVE UNA SPERIMENTAZIONE SUL GENERE UMANO (CENSURANDO CHI è CONTRARIO) CREDO SIA IMPORTANTE SAPERE CHE IN NOME DELLA SCIENZA, DELLA MEDICINA, DELLA RICERCA, SONO STATI COMPIUTI I PEGGIORI ORRORI.

DA GENTE CHE MOLTO SPESSO ERA DAVVERO CONVINTA DI "ESSERE NEL GIUSTO, LO STO FACENDO PER IL BENESSERE DELL'UMANITà"

NOTA BENE: GLI PSICHIATRI DELL'OTTOCENTO E DEI PRIMI DEL NOVECENTO SPAPPOLAVANO I CERVELLI DELLE PERSONE (LOBOTOMIA)

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Info tratte da

COS'è LA VIVISEZIONE?

Si crocifigge un cane per studiare la durata dell'agonia di cristo. Si squarta una cagna gravida per osservare l'istinto materno sotto il dolore intenso. Una équipe di cosiddetti scienziati paralizza un branco di gatti, sega via la volta cranica e stuzzica il cervello mentre le bestiole non anestetizzate sono costrette a inalare varie concentrazioni di anidride carbonica, e alla fine si ha la riprova di quanto già si sapeva da anni: che esiste una correlazione tra la concentrazione dell'anidride carbonica nel sangue e gli squilibri nervosi.

Altri ricercatori immergono in acqua bollente 15.000 animali diversi, poi somministrano a metà di essi un estratto epatico di cui sono note da tempo le proprietà terapeutiche in caso di shock. Com'era da aspettarsi, gli animali trattati col farmaco agonizzano più a lungo degli altri.

Si costringono dei cani a bere soltanto alcool puro per oltre un anno, per ottenere "la prova scientifica" che l'abuso di alcool è nocivo.

Migliaia di topi, conigli e cani, per lo più tracheotomizzati, vengono costretti a fumare sigarette per mesi e anni, e naturalmente molti muoiono: ma gli sperimentatori subito avvertono che non è possibile alcuna trasmissione di dati validi all'uomo.

Due medici universitari somministrano a 12 gatti, ognuno rinchiuso in una scatola, scosse elettriche convulsivanti, distanziate in modo da permettergli di riprendersi dalla convulsione precedente.

I 7 gatti che sopravvivono hanno dovuto sopportare 95 di tali scosse, gli altri 5 muoiono prima della fine dell'esperimento.

Lo scopo? I medici dichiararono che fino allora non esistevano registrazioni precise delle onde cerebrali di un gatto in preda a convulsioni.

Vari cani beagles, noti per la loro indole mite e affettuosa, vengono tormentati da una coppia di scienziati finché, impazziti dal dolore, cominciano ad aggredirsi a vicenda. I due scienziati volevano studiare la "delinquenza minorile".

Un noto fisiologo introduce soluzioni di pietra infernale nella mascella dei gatti per ottenere necrosi suppurative, li lascia in questo stato per mesi e mesi dopodiché annuncia che essi non possono masticare se non tra atroci spasimi.

Un altro luminare scopre nientemeno che versando acqua bollente su di un gatto "questo diventava molto irrequieto ed emetteva miagolii."

Fatti unici? Casi limite? Magari!

Da uomini con tanto di laurea, giorno per giorno milioni di animali indifesi - cani, gatti, conigli, cavie, topi, scimmie, maiali, ma anche cavalli, asini, capre, uccelli e persino pesci - immobilizzati e imbavagliati e spesso con le corde vocali recise, vengono lentamente accecati con acidi, avvelenati a piccole dosi, sottoposti a soffocazione intermittente, infettati con morbi mortali, sventrati, eviscerati, segati, bolliti, arrostiti vivi, congelati per essere riportati in vita e ricongelati (Nota di Lunaria: di recente è stato scoperto che le aragoste vengono incartate nel cellophane quando sono ancora vive e vendute "normalmente" al supermercato) lasciati morire di fame o di sete, molto spesso dopo che sono state resecate parzialmente o totalmente le glandole surrenali o l'ipofisi o il pancreas o dopo sezione del midollo spinale.

In un solo cervello si conficcano fino a 150 elettrodi o vi si iniettano vari acidi o se ne asportano parti. (Nota di Lunaria: come nella lobotomia praticata nella psichiatria)

Le ossa vengono spezzate una a una, i testicoli vengono schiacciati a martellate (Nota di Lunaria: anche in psichiatria era approvata la tortura genitale, tanto maschile quanto femminile, inclusa la mutilazione della clitoride), si lega l'uretra, vengono recise le zampe, estirpati o trapiantati vari organi, si mettono a nudo i nervi, si procede allo smidollamento della spina dorsale, mediante sonde di metallo, vengono cuciti gli sbocchi naturali "per vedere che cosa succede", poi vengono attentamente osservate le sofferenze, che possono durare settimane, mesi, anni, finché non sopraggiunge la morte liberatrice, che per la stragrande maggioranza di queste creature sarà l'unica anestesia che avranno mai conosciuto.

Spesso però non vengono lasciati in pace nemmeno allora: risuscitati - miracolo della scienza! - vengono sottoposti a nuovi cicli di martìri.

Si sono visti cani impazziti dalle sofferenze che divoravano le proprie zampe, gatti le cui convulsioni li scagliavano contro le pareti delle gabbie finché venivano colti da collasso, scimmie che si avventavano le une sulle altre mordendosi a vicenda in seguito e iniezioni di varie sostanze nel cervello.

Si tratta di casi riferiti con tutta naturalezza dagli stessi "ricercatori" sulle riviste medico-scientifiche tra cui l'inglese "Tha Lancet" ("Il bisturi"), la più autorevole di tutte.


I PADRI DELLA VIVISEZIONE:

CLAUDE BERNARD

Claude Bernard, il gran sacerdote della vivisezione moderna, si fece costruire un forno speciale dal quale rimaneva fuori soltanto la testa dell'animale mentre il corpo si disfaceva, e che lo mise in grado di pubblicare una delle sue tante opere pseudo-scientifiche "Leçons sur la chaleur animale, sur les effets de la chaleur, et sur la fièvre" (1876). Così il grande precursore degli odierni ricercatori pretendeva di scoprire "il segreto della febbre", come se il calore corporeo procurato da un forno equivalesse all'aumento di temperatura causato da una malattia!

Egli stesso descrisse minutamente la morte lenta di vari cani e conigli arrostiti vivi, e fece la grande scoperta che un cane può sopravvivere alla cottura fino all'indomani quando la testa rimane fuori dal forno. Claude Bernard è rimasto a tutt'oggi il più ammirato fisiologo della sua epoca. 

Per studiare gli effetti locali degli organismi patologici, un contemporaneo di Claude Bernard, il prof. Klein che aveva studiato a Vienna sotto il famoso prof. Striker, riferì di avere iniettato il virus della difterite negli occhi di un gruppo di gatti. L'infezione fu più o meno rapida e variava di intensità. In un caso portò all'otturazione degli occhi e alla morte dopo 17 giorni. In un altro, si era formata un'ulcera profonda, l'occhio si empì di pus, il gatto morì al termine di 15 giorni di sofferenze. In un altro ancora, il male si fece sempre più intenso per 21 giorni fino a condurre alla perforazione dell'occhio.

Naturalmente c'è chi, per mancanza di esperienza o di immaginazione, non capisce la somma delle sofferenze che si nascondono sotto le parole anodine di una relazione "scientifica": gli animali chiusi in gabbia, accecati dall'infezione, con la tortura che cresce negli occhi infettati, le zampe immobilizzate per impedire che tocchino i punti dolenti, in balìa di tutti gli incomprensibili soprusi, terrorizzati ogni volta che vedono o sentono avvicinarsi o armeggiare con gli strumenti uno di quei mostri in camice bianco.

Non per niente i filosofi indiani ritengono che animali così torturati debbano essere reincarnazioni di vivisettori, perché si rifiutano di credere che l'Essere Supremo permetterebbe altrimenti simili vergogne.

A Oxford, nel 1948, oculisti inglesi vollero studiare sugli occhi dei conigli non anestetizzati l'effetto di dieci irritanti.

"L'edema della cornea può assumere proporzioni fantastiche, a volte la cornea si gonfia fino a raggiungere venti volte lo spessore normale. (...) In alcuni casi gli occhi si disintegrano e si squagliano", si legge sul British Journal of Ophtalmology.

Il prof. Bouillard perforò in due punti la fronte di un cane con un trapano di acciaio e introdusse nel cervello un ferro rovente. L'animale urlò per sei giorni senza interruzione, sebbene lo sperimentatore cercasse di calmarlo a suon di botte, e per finire dovette ucciderlo per riguardo al vicinato. Il Bouillard replicò l'esperimento su un altro cane, che poi buttò in un fiume per vedere se riuscisse a nuotare così conciato. Il cane vi riuscì e morì dopo 16 giorni di sofferenze.

Il prof. Ludimar Hermann tormentò un cane per 5 settimane mediante corrente elettrica applicata all'encefalo; il suo assistente dott. Kreiss gli praticò una fistula gastrica.

Hoffmeister, ispirato da Claude Bernard, volle studiare "l'angoscia degli animali introdotti in un forno...".  A un gatto usato per un esperimento simile era stato reciso il nervo sciatico. Un altro gattino vivisezionato morì dopo otto minuti alla temperatura di 70°C.

Il prof. Schulz introdusse un cane sotto una campana di vetro piena di fumi d'acido fosforico, per osservare gli effetti. Dopo due minuti, tremito e segni di irrequietezza. Un quarto d'ora dopo, urla e conati di vomito. Mezz'ora dopo, altre urla. Dopo un'ora e mezza il cane venne liberato. Tre giorni dopo ripetizione dell'esperimento sul medesimo cane. Questa volta, sopraggiunge anche la paralisi degli arti posteriori. L'indomani, ripetizione dell'esperimento, fino alla morte del cane.

Bennet si vantava di aver ripetuto su più di 130 conigli gli esperimenti fatti da Magendie, per confutare la sua opinione sui nervi spinali e la loro funzione.

Chaveau sottomise 80 grossi animali, cavalli e muli, giunti alla fine della loro vita di fatiche, alle torture più raffinate, per "constatare il grado di sofferenza che può risultare dallo stuzzicamento del midollo vertebrale."

Wertheim versava olio bollente sugli animali oppure acqua ragia a cui appiccava il fuoco. Pasciutin e Petermann spellavano vivi i cani.

Il prof Dubois riferisce che, nella scuola di Alfort, la più rinomata, vide cinque cavalli che giacevano sul fianco, circondati da un gruppo di otto allievi, in modo che ognuno potesse eseguire operazioni che duravano fino a 10 ore... senza una goccia di anestetico. In una di queste operazioni, si amputava lo zoccolo di un cavallo.

Il prof. Henry Bigelow, un fisiologo che tentò di opporsi alla vivisezione, disse di aver visto un cavallo legato al suolo: aveva la pelle così tagliuzzata dal bisturi da sembrare una graticola, gli occhi estirpati, le orecchie recise, i denti strappati, le arterie messe a nudo, i nervi esposti e sezionati, gli zoccoli forati. Gemeva e rantolava senza che la morte lo liberasse da queste torture.

Il dott. Legg allacciò i dotti biliari di vari gatti, che poi torturò in continuazione per eccitare la secrezione di bile. I gatti morirono dopo 7 o 20 giorni. Gli allacciamenti dei dotti biliari sono stati fatti a migliaia.

Progler e Femberg rasarono una ventina di conigli e li coprirono di vernice per vedere quanto tempo avrebbero impiegato a morire: da 24 a 40 ore.

Sanderson iniettò del pus a un gran numero di cani per provare la loro resistenza al trattamento. Morirono per "decomposizione del sangue", dopo 5 o 7 settimane di sofferenza.

Nathagel perforò il cranio di vari cani e iniettò acido cromico nel cervello. I cani morirono, tra spasmi atroci, dopo 3 giorni, ma l'ultimo, ridotto ad uno scheletro, morì dopo 17 giorni. 

Il prof. Luchsinger racconta un suo esperimento, del 1878: 

"Appena iniziato il soffocamento di un gattino al quale avevo reciso il midollo toracico, osservavo sulle zampe posteriori abbondante sudore e crampi. Il modo migliore per distrugger il midollo è penetrare con una sonda all'apertura della nuca."

Il prof. Goltz ha immerso in acqua delle rane normali e altre private di cervello, poi ha riscaldato l'acqua fino a 42°, quando le rane col cervello morivano, manifestavano estremi dolori e crampi di genere tetanico.  

In Italia il nome più celebre fu Agostino Gemelli, un padre francescano, che replicò quanto fatto dal suo "idolo", Claude Bernard. Gemelli praticava il taglio delle corde vocali agli animali che torturava definendo il tutto "la ginnastica del silenzio".

METTIAMO LA PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO STARNAZZI DICENDO CHE "ME LO SONO INVENTATA IO CHE AGOSTINO GEMELLI ERA UN RELIGIOSO, NON è VERO NIENTE, SONO MENZOGNE CHE DICI PER CALUNNIARE LA CHIESA"

IO NON INVENTO UN BEL NIENTE, VISTO CHE ANCHE IN CROAZIA, NELLA DITTATURA DI ANTE PAVELIC, I FRANCESCANI GESTIVANO I CAMPI DI CONCENTRAMENTO, QUESTA VOLTA TORTURANDO LE PERSONE.

 Il dottor Binaghi ficcava nei muscoli, negli occhi, nella lingua, in altre parti del corpo degli animali e dei cani, dei pezzi di vetro, spine di pesce, limatura di ferro, spilli e altro, per 135 giorni, per studiare "l'effetto di corpi estranei nell'organismo."

Paolo Mantegazza inventò un nuovo strumento di tortura, detto "Il Torturatore", per compiere esperimenti per "studiare il meccanismo della respirazione e le modificazioni chimiche della respirazione sotto l'influenza del dolore.". Il "Torturatore" era una grossa pinza a triplice azione.  Le sue "ricerche" si trovano nel volume "Fisiologia del dolore".

Un coniglio tormentato dallo strumento di Mantegazza per cinque minuti era così irrequieto e tremante anche dopo 40 minuti, che Mantegazza non riuscì a contarne le respirazioni. Ad un altro coniglio così tormentato per due ore di fila, Mantegazza conficcò quattro chiodi.

Ugolino Musso e Haidenheim replicarono gli esperimenti di Mantegazza, che, per giunta, rimproverò ad un suo collega, Maurizio Schiff, di essere incapace perché "era troppo pietoso verso gli animali".

Schiff, in realtà, recideva le corde vocali delle sue vittime, ma per il Mantegazza "questo era già mostrare troppa pietà"; Schiff riempiva di sabbia, ghiaia e pietre calcaree lo stomaco dei cani dopo aver cucito il piloro (l'orifizio valvolare per il quale lo stomaco comunica con l'intestino) e nel versare acqua bollente nello stomaco dei conigli, per vedere quanti giorni impiegavano a morire.

Il dott. George W. Crile nel suo trattato "Surgical Shock", 1899, riferiva i suoi esperimenti compiuti su 148 cani, per scoprire cosa fosse lo "shock chirurgico".

Ecco la sintesi del suo libro: "Ho cosparso alcuni cani di pece e li ho incendiati. Ho sventrato altri e ho versato acqua bollente nelle cavità, ho tenuto le loro zampe sulla fiamma ossidrica, ho schiacciato gli organi più sensibili dei maschi (riducendo in poltiglia i loro testicoli) ho spezzato tutte le ossa degli arti. Ad alcuni ho cavato gli occhi e ho raschiato l'orbita vuota. A molti cani ho manipolato l'intestino oppure ho versato etere nella trachea. 

A uno ho sparato con una rivoltella calibro 38, ad un altro con una rivoltella calibro 32. A uno ho manipolato i reni e il fegato, poi gli ho inflitto una grave ferita a un rene, poi gli ho sparato con una rivoltella calibro 32", e così per 155 pagine.

Sonnenberg faceva esperimenti su conigli e cani, le cui zampe vennero immerse in acqua bollente; ad alcuni animali aveva reciso il midollo spinale.

Un pastore tedesco morì dopo 36 ore di agonia, dopo tre immersioni in acqua bollente. Le rane spellate potevano restare in vita per 20 o 30 ore; una rana spellata in soluzione di Ringer rimase in vita tre giorni e mezzo.

Il prof. Sauerbruch trapiantò, a dei cani, nel 1911, lo stomaco nella cassa toracica.

Il prof. Monakow e il dott. Minkowsky fecero esperimenti sul cervello ed estirparono gli occhi a cani e gatti: gli animali non restavano in vita più di 3 o 4 mesi.

Negli esperimenti di "Parabiosi", due o più animali venivano cuciti insieme per formare "gemelli siamesi"; venivano estirpati i reni o veniva legato l'uretere.

Gli animali vivevano dalle 15 alle 8 ore. Per evitare che si muovessero, venivano ingessati.

"Era sorprendente con quanta rapidità, anche se si usava un'imbottitura, si manifestavano deformazioni della cassa toracica, che probabilmente in molti casi erano state la causa della morte", commentava il dott. Froschbach, nel 1909.

Dato che la cucitura solo per la pelle si dimostrò inutile (gli animali si liberavano strappandosi la pelle) si iniziò a cucirli per i muscoli e la pancia. A volte gli animali si separavano ugualmente, lacerandosi i tessuti e il peritoneo, con fuoriuscita degli intestini.

Il prof. Walter R. Hess di Zurigo ricevette il premio Nobel nel 1949: sperimentò su gatti, scimmie e rane; ne usò 50 in un esperimento, fissandole con degli spilli.

Sapeva benissimo che stava provocando loro un dolore intenso, perché lo scrive lui stesso nel suo volume.

Ricordiamo che tutti questi "signori" erano rinomati luminari di Fisiologia, molto ammirati da tutti i loro seguaci. Paolo Mantegazza fu nominato senatore del regno, nel 1870.

GLI STRUMENTI DI TORTURA

Ogni nuovo esperimento, ogni tortura inedita, ispira legioni di vivisettori in altre parti del globo a provarle a loro volta, a procurarsi o perfezionare nuovi attrezzi. Oltre a tutta la gamma di vari "apparecchi di contenzione", che formano il vanto di ogni laboratorio "ben attrezzato", esistono congegni di particolare originalità, conosciuti col nome dei loro inventori.

C'è il "Noble-Collip drum" centrifuga cilindrica di ferro galvanizzato con protuberanze interne, largamente usato dagli sperimentatori fin dal 1942, anno in cui venne ideata a Toronto da R.L Noble e J.B. Collip e descritta dagli stessi inventori in "Quarterly Journal of Experimental Physiology" volume 31, n°3, 1942, pagine 187. Nelle parole dei suoi creatori, il suo scopo è "la produzione di shock traumatico sperimentale senza emorragie in animali non anestetizzati". In questi tamburi rotanti a velocità regolabili gli animali, di solito gatti o topi, vengono scagliati da una protuberanza all'altra. Alcuni gatti, con tutte le ossa infrante, sono morti dopo  quattro, altri dopo cinque giorni di questa ininterrotta tortura. Ai topi che riuscivano a saltare da una protuberanza all'altra evitando così i colpi, gli inventori, si legge nelle loro relazioni, immobilizzavano le zampine con nastro adesivo.

Poi c'è la Blalock Press, inventata dal dott. Alfred Blalock per schiacciare gli arti dei cani senza rompere le ossa, esercitando pressioni varianti dai 250 ai 2000 chili. è una ganascia simili alle presse usate all'inizio dell'arte della stampa, con un piano di ferro che scende sul piano corrispondente mediante un congegno di viti. Senonché i piani della Blalock Press non sono lisci, bensì provvisti di denti d'acciaio.

C'è la Ziegler Chair, descritta in Journal of Laboratory and Clinical Medicine, del mese di settembre 1952, inventata dal tenente James E. Ziegler: ingegnosa sedia metallica che immobilizza le scimmie in qualsiasi posizione, anche a testa in giù, per un periodo di tempo che può durare anni.

C'è la Collison Cannula, che viene impiantata permanentemente nella cavità cranica, soprattutto di scimmie, gatti, conigli, per facilitare il ripetuto passaggio di siringhe, elettrodi, sensori e così via, nel cervello dell'animale pienamente cosciente.

La cannula viene fissata all'osso con cemento acrilico ancorato mediante quattro viti di acciaio inossidabile avvitate nel cranio; dopo di che occorre dare all'animale una settimana di tempo per riprendersi, prima che possano iniziare gli esperimenti veri e proprio (Nota di Lunaria: ovvero le torture che ci ricordano Mengele), come descritto ad esempio in Journal of Physiology, nell'ottobre del 1972.

C'è l'apparecchio "stereotassico" Horsley-Clarke, ideato da Horsley e Clarke per immobilizzare i gatti durante l'incannulazione e l'inserimento di elettrodi nella cavità cranica, per i soliti sperimenti sul cervello, che non hanno mai portato al minimo risultato pratico tranne quello di procurare il premio Nobel al prof. Walter R. Hess, nonché importanti sussidi a svariati suoi colleghi in tutti il mondo.

(Nota di Lunaria: torture analoghe sono state fatte anche dall'Inquisizione - e questo lo sanno quasi tutti, tranne i cattolici che negano l'OVVIO - ma anche dalla psichiatria, e questo lo sanno in pochi)


I QUATTRO PILASTRI DELLA VIVISEZIONE

La vivisezione è una pratica non solo disumana e quindi disumanizzante, ma una continua fonte di errori che hanno causato gravi danni alla scienza e all'uomo.

La vivisezione si regge su quattro pilastri principali:

1) I suoi fautori hanno imparato ad operare nella più ermetica segretezza

2) Attraverso un'intensa propaganda finanziata da sussidi statali e dai favolosi profitti dell'industria farmaceutica (Nota di Lunaria: incluso il business degli psicofarmaci) essa è riuscita a far credere ai più di essere una specie di opera pia che lavora giorno e notte per il bene dell'umanità anziché nel proprio interesse materiale (Nota di Lunaria: esattamente come la psichiatria)

3) Il grosso pubblico, che preferisce non sentir parlare di vivisezione, il cui solo pensiero lo fa rabbrividire, si rifiuta di credere che individui con tanto di titolo di studio possano commettere crudeltà che all'uomo normale sembrano inconcepibili

4) Poiché la lotta alla vivisezione non apporta benefici, ma costa tempo e denari, i movimenti antivivisezionisti sono deboli, privi di mezzi adeguati o potere politico e quindi hanno difficoltà a farsi sentire (Nota di Lunaria: oggi non è più così. Si tenga presente che il libro è del 1976; oggigiorno gli animali hanno più diritti rispetto a quel tempo)

Un celebre opinionista dell'epoca, A. Guerriero, ammise che "Nelle nostre università, nelle nostre cliniche, avvengono cose orribili sotto la direzione di docenti che potranno essere grandi medici o chirurghi, ma certo sono dei bruti."


LA VIVISEZIONE SERVE A STUDIARE MALATTIE UMANE?

Il presupposto su cui si basa la vivisezione è sbagliato già in partenza. Per esempio, quando i vivisezionisti dichiaravano che le torture sugli animali (da loro chiamati "esperimenti") servissero a studiare le malattie umane, come l'epilessia, non capivano che provocare agli animali certi sintomi che ricordavano l'epilessia umana, non aveva niente a che vedere con la malattia che sorgeva nel corpo umano in maniera spontanea. Dunque i vivisezionisti pretendevano di studiare l'epilessia umana prendendo delle scimmie traumatizzate dalle violenze subite durante la caccia e il trasporto, dalla foratura del cranio per l'inserimento degli elettrodi, torturate con  scosse elettriche finché le scimmie non manifestano certi sintomi che esteriormente ricordavano l'epilessia umana (schiuma alla bocca, convulsioni) ma che non c'entrava niente con la vera epilessia. Poi, per la gioia delle ditte farmaceutiche, si usavano su queste povere scimmie brutalizzate delle droghe e dei farmaci, il tutto con la presunzione di trovare la cura per l'epilessia umana. Col pretesto di studiare la circolazione cerebrale, si prendono ratti, cani, scimmie, gatti e si martellano ferocemente i loro crani, come se una martellata equivalesse ad un difetto di circolazione cerebrale nel cervello umano.

Non diversamente dal mettere un cane in un forno per "studiare la febbre", come pretendeva di fare Claude Bernard.


LO SPRECO DI SOLDI PER ESPERIMENTI CRUDELI E INUTILI

Ma poi, basti riflettere sullo scandaloso giro di soldi che potrebbero essere impiegati per cose più umane, come aiutare i bisognosi.

Sono state stanziate cifre da capogiro come 1 miliardo di dollari (1949), 8 miliardi nel 1960, 15 miliardi nel 1970... per studiare le temperature anali dei cani da slitta dell'Alaska, il sistema nervoso delle seppie cilene, l'amore materno delle scimmie (strappando i piccoli alle madri), il richiamo sessuale della zanzara, e poi ancora sono stati buttati 30.000 dollari per intossicare con alcool dei ratti per "trovare la cura per l'alcolismo umano", 148.000 dollari per scoprire perché i polli producono penne, 500.000 dollari per studiare la vita amorosa della pulce, 525.000 dollari per provocare il vomito a cani e gatti per scoprire le differenze del meccanismo del vomito tra le due specie, 92 milioni di dollari per lanciare in orbita la scimmietta Bonny, con 150 elettrodi conficcati nel cervello e nel corpicino, per un viaggio previsto di 30 giorni ma interrotto quando la scimmietta stava male: morì appena fu riportata a terra.


I SADICI 

Un'ulteriore potentissima spinta alla vivisezione proviene da una categoria di persone che avrebbero meritato di essere menzionate per prime, essendo all'origine degli insensati esperimenti fisiologici presentati il secolo scorso come prove di intelligenza: i sadici. 

è errato ritenere che tutti i vivisettori siano dei sadici ma è errato anche credere che i sadici non ne formino un'altissima percentuale. Il sadismo è in tutti noi, almeno in forma lieve o latente. Lo evidenzia già il bambino ed è l'educazione che interviene per porre freno al sadismo incipiente: con la consapevolezza del male che infligge, le tendenze sadiche di un bambino si trasformano in compassione, grazie alla comprensione delle sofferenze.

(Nota di Lunaria: anche i serial killer hanno quasi tutti alle spalle le torture contro gli animali: è il "banco di prova" prima di passare alle persone...) Gli esperimenti su animali viventi consentono al sadico di soddisfare le sue tendenze senza incorrere nei rigori della legge e anzi, può persino provocargli un lembo di gloria "scientifica" o un facile introito. Un documento pubblicato, intitolato "Trattamento umanitario degli animali usati nella ricerca", è un resoconto completo di un'inchiesta condotta nel 1962: la parola sadismo vi echeggia di frequente. A pagina 264, si legge "Non c'è nessun controllo sulle persone ovviamente sadiche, che avvolgono le loro vere motivazioni subcoscienti in una nebbia di termini scientifici"

A pagina 311: "è da tempo che le scuole mediche hanno riconosciuto che il ramo attira anche dei sadici, ai quali l'esercizio della professione offre una maniera socialmente accettabile di sfogare i propri istinti malsani" (Nota di Lunaria: infatti sono stati compiuti omicidi in ambito sanitario per opera di serial killer che lavorano proprio in ospedale, come dottori o infermieri; questi assassini sono soprannominati "Angeli della Morte"; tra i più famigerati ricordiamo Mengele e Harold Shipman https://intervistemetal.blogspot.com/2021/04/gli-angeli-della-morte-gli-omicidi-in.htmlAlcuni testimoni sono ex studenti di medicina che si sono ritirati: non reggevano alla vista del trattamento crudele cui erano sottoposti gli animali. "Indurre shock sperimentale, estirpare organi, bloccare l'intestino o l'uretra in modo da far scoppiare la vescica sono cose di tutti i giorni..." Cupidigia, incompetenza, vanità, insensibilità, sadismo, stupidità sono le accuse che questo trattato muove a tutta la pratica della vivisezione.

 

Per approfondimenti vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/09/animalismo-antianimalismo-ed.html


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