Agostino e la sessuofobia cristiana

NOTA DI LUNARIA: RIPUBBLICO, AGGIORNANDOLO, UN VECCHIO SCRITTO SU AGOSTINO, RISALENTE A PARECCHI ANNI FA.

LESSI "LE CONFESSIONI" PIù O MENO NEL 2014, E TRASCRISSI LE PARTI PIù INTERESSANTI DEL COMMENTO CRITICO.

NELLA SECONDA PARTE, PARLERò DEL "DE TRINITATE". https://intervistemetal.blogspot.com/2021/01/agostino-e-limago-dei-nella-donna.html

CHI VOLESSE CRITICARE QUESTO SCRITTO (VISTO CHE AGOSTINO "è INTOCCABILE", AL PARI DELL'AQUINO E DI ARISTOTELE, E SI SCATENA LA CYBER INQUISIZIONE APPENA QUALCUNA "OSA CONTESTARE I SIGNORI IN QUESTIONE")EBBENE, QUESTA PERSONA DOVRà, 

D-O-V-R-à CITARE LE PAGINE DI AGOSTINO E\O DEL SAGGIO CRITICO SU AGOSTINO.

VOGLIO: TITOLO DEL LIBRO + AUTORE + NUMERO DELLA PAGINA DA CUI TRAETE LO STRALCIO. 

DOVETE TRASCRIVERLO CORRETTAMENTE, PER INTEGRALE, INDICANDOMI IL NUMERO DELLA PAGINA.

ANDRò A CONTROLLARE SE AVETE TRASCRITTO CORRETTAMENTE ANDANDO A RICHIEDERE IL LIBRO IN BIBLIOTECA, SE è UN LIBRO CHE NON HO LETTO E NON CONOSCO (COSA POSSIBILE), E VI RISPONDERò NEL MERITO SOLO DOPO CHE AVRò CONTROLLATO, PER FILO E PER SEGNO, CHE TUTTO LO STRALCIO CHE AVETE SCRITTO "PER DIFENDERE AGOSTINO\GUARDA LUNARIA CHE LE COSE NON STANNO COSì COME SCRIVI QUI, MA STANNO COSà", 

SIA RIPORTATO CORRETTAMENTE.

SE LO STRALCIO DI AGOSTINO CHE VOLETE RIPORTARE MANCA ANCHE DI UNA SOLA PAROLA, DI UNA SOLA VIRGOLA, NON VI SARà RISPOSTO.

RISPONDERò SOLAMENTE ALLE PERSONE CHE "TIRERANNO FUORI I LIBRI"

IO SONO STANCA DI ESSERE TRATTATA COME UNA MENTECATTA VISIONARIA, DA CRISTIANI, DA CRISTIANE, DA FILO-CRISTIANI E DA WICCAN, QUANDO SONO IO CHE LEGGO LIBRI CRISTIANI, CENTINAIA DI LIBRI CRISTIANI, DA ANNI!, DA QUANDO HO INIZIATO A STUDIARE TEOLOGIA, E LI LEGGO AL POSTO LORO.

EH Sì, PERCHé QUESTI PERSONAGGINI E PERSONAGGINE SBRAITANO DI CRISTIANESIMO, IN DIFESA DI QUESTA IDEOLOGIA, MA NON HANNO LETTO MANCO MEZZO LIBRO DI UN AGOSTINO, DI UN AQUINO, DI PINCO PALLO.

SE QUESTE PERSONE VOGLIONO DIFENDERE IL CRISTIANESIMO E DIMOSTRARE CHE "è STATO IL CRISTIANESIMO A PORTARE I DIRITTI PER LE DONNE!, ANZI I DIRITTI PER TUTT*! NON è MAI ESISTITA LA MISOGINIA, NEL CRISTIANESIMO!" COME MILLANTANO SUI LORO PROFILI FACEBOOK, SUI LORO LIBRICCINI E SUI LORO BLOG, DEVONO, D-E-V-O-N-O CITARE LIBRI, DEVONO RIPORTARE LE PAGINE DI TEOLOGI, DEVONO DIMOSTRARE CHE "LE FRASI MISOGINE NON SONO MAI STATE DETTE". 

DEVONO DIMOSTRARE DI AVER LETTO PIù LIBRI DI ME, INSOMMA.

IN QUESTO POST SARANNO RIPORTATE ANCHE LE FOTO DELLE PAGINE DI AGOSTINO.

VISTO CHE IO RIPORTO DOZZINE DI PROVE QUANDO PARLO DI CRISTIANESIMO.

CHI MI CRITICA, CHI MI HA TRATTATO COME UNA MENTECATTA ALLUCINATA, CHI MI HA CYBERBULLIZZATO IN QUESTI ANNI, PERCULANDOMI COME SE FOSSI UNO ZIMBELLO, NON RIPORTA NEANCHE UNA PAGINA UNA, DI UN TEOLOGO A CASO. 

MENTRE IO INVECE HO RIPORTATO LE PAGINE DELL'AQUINO, DI TERTULLIANO, DI AGOSTINO E COMPAGNIA!

PER CUI, CHI VORRà DIFENDERE AGOSTINO, DOVRà RIPORTARE LE PAGINE DI AGOSTINO.

ALLORA VI RISPONDERò.

ALTRIMENTI, SARETE IGNORATI, NON RISPONDERò ALLE CRITICHE, ALLE INSINUAZIONI, NON REPLICHERò, ANDRò DRITTA PER LA MIA STRADA SENZA DEDICARVI NEANCHE UN SECONDO DEL MIO TEMPO.

HO CONSERVATO I TANTI SFOTTò, INSULTI, INSINUAZIONI, OFFESE ALLA MIA PERSONA, CHE IN QUESTI ANNI, NUMEROSI CRISTIANI, CRISTIANE, E FILO-CRISTIANI HANNO SCRITTO SU DI ME E CONTRO DI ME.

PIù MI OFFENDETE, PIù LIBRI DI TEOLOGI CRISTIANI MISOGINI ANDRò AVANTI A LEGGERE E A DISINTEGRARE.

IL VOSTRO MEME DEL "SOLO I MAOMETTANI MUSULMANI SONO MASCHILISTI E DITTATORI! NOI CRISTIANI, INVECE...!" PUò ESSERE CREDUTO SOLO DAGLI IGNORANTI BIBLIOFOBI CHE NON HANNO MAI APERTO I LIBRI GIUSTI.

N.B: Agostino era sia contro il piacere sessuale maschile sia contro quello femminile, quindi le sue frasi anti-piacere valgono per entrambi i sessi. Ad ogni modo, per approfondimenti relativi alla repressione del piacere sessuale femminile (tramite anche mutilazione genitale della clitoride) vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/piacere-femminile.html

***

Agostino nacque in Africa nel 354 e morì nel 430; vale la pena spendere due parole sui suoi genitori: un padre collerico e autoritario, non credente, Patrizio, e una madre docile e obbediente, Santa Monica, fulgido esempio di donna cristianamente sottomessa (dalle "Confessioni" si veda il capitolo IX "Virtù preclare di Monica sposa", libro nono o il capitolo XI del libro primo:

"E Tu le davi il tuo aiuto affinché fosse più influente del marito, a cui, pur tanto migliore, ella stava sottomessa, sottomessa anche in questo a Te che così hai ordinato") 

che pur di compiacere i capricci dittatoriali del marito, e i suoi tradimenti, giustificava la violenza domestica contro le donne che si ribellavano al marito: "Quando ebbe raggiunta l'età conveniente andò a marito: e lo servì come un padrone. [...] Egli era molto affettuoso, ma anche molto irascibile. Ella però aveva imparato a non opporsi alle sue sfuriate né con i fatti né con le parole [...] Quando altre mogli, dai mariti meno furiosi, portavano sulla faccia sfigurata i segni delle percosse; parlando con le amiche, esse inveivano contro la condotta dei mariti, ed ella contro la loro lingua; e, quasi scherzando, ricordava loro molto seriamente che dal giorno in cui si erano sentite leggere il contratto così detto matrimoniale, dovevano riguardare quell'atto come un documento che le costituiva schiave, per cui il ricordo della loro condizione doveva impedire loro di essere arroganti con i loro padroni [...] Ella esponeva loro il suo metodo, quello che ho sopra ricordato, quelle che ne facevano la prova, dopo l'esperimento la ringraziavano; quelle che non volevano farla, continuavano ad essere schiave e malmenate." capitolo IX "Virtù preclare di Monica sposa", libro nono. 

Agostino si forma filosoficamente ("spronato all'amore della sapienza" per usare le sue stesse parole) leggendo "L'Ortensio", un dialogo di Cicerone ormai perduto.

Dopo essersi trasferito a Cartagine, abbraccia con fervore il manicheismo, (non mi sono occupata tanto di eresie cristiane e pseudocristiane... comunque, qui trovate un approfondimento: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/11/la-concezione-manicheista-nel-commento.html) religione complessa e filosofica; sintetizzando, il manicheismo fu fondato da Mani, filosofo e profeta, crocifisso in Persia nel 275. La sua corrente di pensiero si diffuse anche nel bacino del Mediterraneo, oltre che Persia e India.  La dottrina manichea pescava da tesi gnostiche, cristiane, zoroastriane e buddhiste. Mani si presentava come ultimo profeta, dopo Zoroastro, Buddha e Cristo; secondo Mani esistevano, da sempre, due principi contrapposti, quella della Luce perennemente in lotta contro quello delle Tenebre; per Mani - ma anche per gli gnostici - l'umanità fu creata dopo alcune "guerre o combattimenti" dei due principi; in particolar modo Adamo ed Eva sono creati dal principio delle Tenebre: la creazione quindi non è buona, bensì malvagia; tutta la materia, la carne, è malvagia, e sommo peccato è quello della procreazione perché significa condannare al male della materia un altro essere; l'anima sarebbe una scintilla di Luce, intrappolata nella gabbia della carne: volontà del principio del male - dagli gnostici identificato nel "Jahvè" che induce Adamo ed Eva a "crescere e moltiplicarsi" - sarebbe proprio la procreazione che condannerebbe le scintille del principio della Luce, rubato da quello delle Tenebre, nei corpi mortali di carne.  

Agostino si trasferisce poi a Milano, per insegnare retorica. In questo periodo avviene in lui una profonda crisi. Perde la fede manichea e si avvicina ai circoli neoplatonici presenti in città.

Il neoplatonismo gli facilita l'incontro col cristianesimo e con il massimo e più potente rappresentante del cristianesimo in quel periodo: il vescovo Ambrogio  (ricordiamo che Ambrogio fu tra i primi a ricamare sul concetto di verginità!)

è Ambrogio stesso a battezzare Agostino. Intanto, la madre muore.

In questo periodo (397-401) egli scrive "Le confessioni", un libro venato da una profonda severità su se stesso: tutto appare ingigantito dal senno di poi, ovvero il presente stato "mental-spirituale" di Agostino, al momento di scrivere il libro (ne è un esempio il furto infantile di qualche frutto e vivanda dalla dispensa, che appare caricato, nella mente di Agostino, di un'eccessiva "peccaminosità", tanto che gli fa negare che i bambini siano innocenti... ricordiamo anche che Agostino credeva che i bimbi morti senza battesimo sarebbero bruciati all'inferno! Vedi "Contra secundam Iuliani responsionem imperfectum" opus I,48... Oppure il furto adolescenziale di qualche pera da un albero!, che fa dire ad Agostino "Torbida malizia: ed io l'amai; amai la mia rovina, amai la mia caduta [...] Io anima malvagia..." Libro secondo, capitolo IV, "Furto notturno")

Da lì a poco, "la peccaminosità smodata" che Agostino comincia a vedere ovunque, va a confluire anche nella visione della sua sessualità passata, almeno di dieci anni prima.

"A sedici anni su me prese lo scettro e mi ebbe schiavo obbediente la follia della lussuria, lecita secondo l'umana vergogna (*) illecita secondo le tue leggi";   (il "tu" è rivolto a Dio, cui tutte le confessioni sono dirette.)

(*) Anche Clemente parla di vergogna, ma la riferisce in particolar modo alle donne.

Infatti Agostino aveva convissuto con una donna, dalla quale avrà un figlio, Adeodato:

"Convivevo allora con una donna, non però venuta a me attraverso la legittimità del matrimonio: scovata invece da un fuoco inquieto e imprudente; ma una sola, e le ero fedele come ad una moglie." (Libro quarto, capitolo 2)

La convivenza con una donna non sposata, di condizioni di ceto modeste rispetto a quella di Agostino, fu aspramente criticata da sua madre, Monica, che come detto, era una fervente cristiana, e che spinge più volte il figlio a scegliere invece in moglie una fanciulla del loro ceto. 

"Mia madre specialmente vi si dava da fare, affinché una volta sposato, l'acqua salutare del battesimo, a cui vedeva con gioia che mi stavo avvicinando, mi purificasse."  (Libro sesto, capitolo XIII, "Progetti di matrimonio")

(Nota di Lunaria: si veda come il termine "purificasse" indichi una sessuofobia già presente nella madre di Agostino, in merito al rapporto uomo-donna. Lo stesso Agostino, nello stesso capitolo, curiosamente riporta che la madre soffriva di allucinazioni.)

Ma Agostino è infuocato dalla libidine. Non riesce ad aspettare la data delle nozze (rinviata a due anni rispetto al suo presente): "Io ero tenuto legato e tormentato dall'abitudine di saziare la mia insaziabile concupiscenza" (libro sesto, capitolo XII, "La catena dei sensi")

Libro ottavo, capitolo VII, "Doloroso bilancio spirituale": 

"Ti avevo domandato anche la castità, ma in questi termini: Dammi castità e continenza; non però subito subito". Avevo timore di essere tosto esaudito, di essere tosto guarito da quel morbo di concupiscenza che preferivo saziare che spegnere."

Oppresso dalla madre sessuofobica e dall'ambiente dei parenti, Agostino lascia la donna che aveva partorito suo figlio Adeodato; questa donna accetta la separazione, lascia il figlio nelle mani di Agostino e si reclude probabilmente in convento, facendo voto di rinunciare alla sessualità, da lui definita, nel capitolo XVI del libro sesto, "fango" e "profondo gorgo di voluttà sensuali".

"E io, miserabile, schiavo dei miei sensi, me ne procurai un'altra non già come moglie, per alimentare quasi, l'infermità della mia anima [...] il dolore divenne quasi più cupo ma più disperato." (Libro sesto, capitolo XV, "Sotto il giogo della carne")

Questo è il periodo che segna la svolta sessuofobica nel pensiero di Agostino, che ahimè, non resterà confinata "per i fatti suoi", ma assumerà poi giustificazioni teologiche che verranno recepite,  sviluppate e ampliate dai teologi dopo di lui, in un castello di farneticazioni sul sesso, sul piacere sessuale, sulla donna, sul peccato, sulla colpa!

Questi sono alcuni dei termini usati da Agostino nel capitolo XII del libro sesto, "La catena dei sensi", per indicare il sesso: "invischiato", "dolore", "disgusto", "legato alla carne inferma da una mortifera dolcezza", "trascinavo la mia catena", "impegolato nel vischio di quei piaceri", "stato di schiavitù", "patto con la morte", "insaziabile concupiscenza", "nostra miseria" e, per quanto riguarda il figlio Adeodato, "nato dalla mia colpa carnale" (capitolo VI, libro nono). 

Nel capitolo XXX del libro decimo, "La concupiscenza della carne: la voluttà" Agostino si lamenta persino dei sogni erotici che fa quando dorme!

"Ma la tua mano, o Iddio onnipotente, non può sanare tutte le debolezze della mia anima e con grazia più abbondante estinguere anche i moti lascivi del mio sonno? O Signore! [...] l'anima mia, libera dal vischio della concupiscenza, mi tenga dietro sino a Te e non si ribelli a se stessa, che anche durante il sonno non consumi sotto l'impulso di bestiali visioni codeste turpitudini della corruzione fino al flusso della carne, ma nemmeno vi acconsenta."

E nel capitolo successivo: "Ma quando passo dalla molestia della fame al benessere della sazietà, ecco pronto ad insidiarmi, nel passaggio, il laccio della concupiscenza."

 Agostino ha l'indubbio merito di aver innestato le sue personali fobie e repressioni nella teologia cristiana. 

Per approfondimenti su questo aspetto, vedi questo libro

Del libro decimo, si vedano anche i capitoli successivi - deliranti - sulla concupiscenza dell'odorato, l'udito, la vista... insomma, il nostro Agostino era sempre in fregola, per qualsiasi cosa! E tanto più si eccitava, tanto più si sentiva peccatore. Tanto più peccatore, tanto più cercava di reprimere l'eccitazione sessuale.  E tanto più tentava, tanto più si eccitava!!! E così via, per tutta la sua vita! 

Agostino, quindi, sviluppa dal dolore per la perdita della sua amante, e gli eccessi di libidine, un odio che sfocia presto nella misoginia e nel disprezzo della donna, vista come provocatrice e inferiore. (sorvolo sul fatto che tutti questi padri della Chiesa erano costantemente convinti che tutte le donne fossero delle ninfomani assatanate appostate dietro ai cespugli, pronte a stuprarli...)

Agostino, in questa fase, sceglie un tipo di vita monastica.  Nel 391 è ordinato sacerdote, nel 395/396 vescovo. 

In questo periodo si impegna in dibattiti teologici contro manichei (ovvero i suoi ex amici, ora da lui definiti "infatuati di vanità", "ingannati e ingannatori, cicaloni muti"!, nel capitolo II, libro settimo, "Assurdità manichee"), ariani, pelagiani e donatisti (assertori della necessità della purezza dei sacerdoti cristiani, per officiare i sacramenti; Agostino sosterrà una teoria contro di loro, che avrà fortuna: il sacramento impartito dal sacerdote è valido anche se il sacerdote non è puro). 

Gli scritti di Agostino sono moltissimi: la maggior parte è di contenuto teologico polemico contro le forme di cristianesimo che Agostino giudicava "deviate".  (Arrivò a chiedere l'aiuto delle autorità imperiali contro i dissidenti cristiani...)

Rispetto ad Agostino, più neoplatonico e "monologante" (si veda "Le confessioni", soprattutto, che in fondo, è una sorta di diario autobiografico), Tommaso d'Aquino virerà il cattolicesimo su concetti aristotelici. 

Ambedue comunque condividevano idee di totalitarismo cristiano-cattolico: unica dottrina vera e inconfutabile, postulata al modo che piace a loro, da imporsi a tutti, per conquistare il mondo sotto la guida della "vera fede".

FOTO DELLE PAGINE, OVVERO LE PROVE:






N.B: Per quanto riguarda la mariologia e la cristologia di Agostino, mi interessa rilevare due punti:

1) Agostino, come altri teologi ufficiali della chiesa cattolica, crede alla perpetua verginità di Maria: prima, durante e dopo il parto ("ante partum, in partu, post partum") 

Ho già detto in mille altri scritti che idolatrare un imene eterno significa mercificare una donna, che viene ridotta ad essere una particola di pelle integra (e non "una donna intera, con un vero corpo biologico", bensì una particola di pelle), come a dire che "si è valide solo se si è vergini" e che tutte le altre "non vergini" sono "merce avariata". 

Per usare le parole di Agostino: "virgo concepit, virgo peperit, virgo permansit", "Maria concepì Cristo essendo vergine, lo partorì restando vergine e rimase sempre vergine"

Non si sta "elevando una donna", si sta idolatrando un imene e reificando questa donna a mero contenitore di un feto divino. Oltre a veicolare la sessuofobia (perché mai Maria deve essere stata privata del piacere sessuale, della possibilità di unirsi a suo marito?) è per questo motivo che giudico disumano e abominevole "l'idolatria all'imene di Maria". 

Non è esaltare la donna, una donna: è mercificare una donna, riducendola a pezzo di pelle che occlude un orifizio. La dignità della donna non si misura dall'apertura, maggiore o minore, di un orifizio.


2) Esattamente come tutti gli altri teologi, Agostino rimarca il fatto che Gesù "assume il sesso maschile" (l'Aquino commenterà aggiungendo che "era conveniente che Dio assumesse il sesso maschile\è il sesso più nobile"), e questo dimostra che "si degnò di farsi maschio\non disprezzava i maschi"; la femmina resta esclusa dall'Ipostasi, visto che "Gesù Cristo\la Seconda Persona della Trinità" non si degnano di incarnarsi in un corpo femminile (il che significa dedurne poi un "la femmina era proprio indegna e Dio non volle nascere con corpo di donna"), ma per Agostino (come per altri teologi) "Dio non disprezzò le donne, perché si degnò di nascere da una donna".  La gloria, per noi femmine, sarebbe questa: che una femmina, rimasta fecondata per via astrale senza lesione di imene, abbia partorito un bambino considerato Dio... Ancora più mirabile, per i cattolici, che il suddetto Dio "non abbia guastato e corrotto l'integrità verginale di Maria", essendo il suo imene (e non lei in quanto donna intera) "la sua qualità più bella, anzi, fondamentale". In questo, consisterebbe "la gloria di una femmina" chiamata Maria: essere rimasta fecondata senza aver avuto piacere sessuale, aver partorito con l'imene sempre integro, rimasto intatto in perpetuo. In questo, consisterebbe "la gloria delle femmine": il fatto che Dio ha voluto nascere da una femmina. La gloria dei maschi, invece, è vedere che il loro Dio si è fatto maschio come loro.

L'idea, molto più logica oltre che paritaria, che "questo Dio avrebbe dovuto nascere due volte: come maschio e come femmina" per assumere su di sé ENTRAMBI I SESSI ed elevarli entrambi, non sfiora, neanche per un istante la mente degli Agostino, che blaterano lodi e osanne (1) al pensiero che "Dio si è fatto maschio in Cristo! Che grande onore per noi maschi!  è nato da una femmina: che grande onore per le femmine!", gongolando sul fatto che così si equipara la virilità a Dio  e la femminilità resta esclusa dalla divinità!


(1) "Venne dunque Cristo nel mondo come uomo per scegliere di preferenza il sesso maschile e, nascendo da una donna, venne a consolare il sesso femminile (...) Ecco, sono nato uomo, sono nato da una donna (...) Nessuno deve dunque incolpare Cristo di essere nato da una donna; sesso dal quale il Liberatore non poteva esser macchiato, sesso che il Creatore avrebbe esaltato".

Rimando a tutto il discorso di Agostino "Perché Cristo volle nascere dalla Vergine. A causa della donna la rovina, tramite la donna, la salvezza", per maggiori approfondimenti.

Per giunta, per Agostino e gli altri "è tanto mirabile, miracoloso, sublime" che la femmina Maria sia rimasta incinta da vergine e abbia partorito restando vergine perché il concepimento è avvenuto senza il peccaminoso piacere, e quindi Maria "è rimasta sempre pura", partorendo senza dolore; le altre femmine partoriscono con dolore perché "godono nel piacere sessuale, restando incinte, e il loro imene è corrotto". Del resto, per Agostino e i teologi prima e dopo di lui, la trasmissione del peccato originale si trasmetteva nel rapporto sessuale, con il piacere sessuale.

In particolare, "Cristo fu generato e concepito senza piacere carnale [da parte di Maria] e perciò rimase puro anche da ogni macchia derivante dal peccato originale" (Enchiridion, 41)

Del resto, per Agostino "fare sesso tra sposati" era accettabile unicamente per fare figli; se fatto "con metodi contraccettivi, per evitare la generazione di figli" era una soddisfazione della concupiscenza. Avere rapporti sessuale evitando il concepimento è "illecito e turpe\la moglie è prostituta del marito, il marito diventa adultero con la propria moglie"; e i coniugi che avevano avuto un rapporto sessuale unicamente per generare un figlio "avevano fatto un buon uso di questo male [cioè il piacere sessuale]"

Per approfondimenti sull'odio agostiniano contro i mezzi contraccettivi vedi il "De Nuptiis et Concupiscentia" I, 15,17.

Agostino arrivò ad interrogarsi se "Adamo ed Eva" prima della caduta, potessero, "per un dono dell'Onnipotente creatore", avere figli senza rapporto sessuale... anche se poi, per giustificare "l'utilità della donna", Agostino (come più tardi l'Aquino) ammetterà che Eva serviva come fattrice di figli, quindi vi sarebbe stato rapporto sessuale ma senza alcuna libidine e piacere sessuale... quello è stato causato dal peccato! Altrimenti, non si poteva spiegare perché Dio avesse creato la femmina... un uomo è un aiuto migliore per l'uomo, come sentenziavano i Padri della Chiesa, Agostino e l'Aquino: la donna è "un aiuto solo per la procreazione" (adiutorium generationis) non ha altro scopo o utilità, men che meno in rapporto con l'uomo.

La chiesa non ha mai messo da parte queste idee agostiniane contro la contraccezione e il piacere sessuale scollegato dalla procreazione, infatti è ancora contraria ai mezzi contraccettivi e tollera (dicendo di "non abusarne") solo i "metodi naturali" come l'Ogino Knaus, che sono alquanto discutibili quanto ad "efficacia anticoncezionale", per l'appunto.

Per approfondimenti, vedi l'enciclica "Casti connubii".

Del resto, già san Paolo sosteneva che "è cosa buona per l'uomo non toccare donna (non sposarsi)" (1 Cor 7:1) e che "la donna sarà salvata partorendo figlioli" (1 Timoteo 2:15)

Quando "il caro apostolo Paolo" dice che "la moglie non è padrona del suo corpo, ma lo è il marito" (Prima Lettera ai Corinzi, 7:4), offre "la motivazione sacrosanta" allo stupro coniugale nelle coppie cristiane, come sa chiunque abbia letto questo libro:

P.S Già che ci sono, commento brevemente anche Alberto Magno, maestro di Tommaso d'Aquino.

Frasi tratte da "Quaestiones super de animalibus":

"Con rapporti frequenti si diventa anche più calvi in fretta, perché con il rapporto ci si asciuga e ci si raffredda."

"I cani amano gli odori forti e corrono dietro ai cadaveri, e il corpo di un uomo che ha molti rapporti si avvicina allo stato di cadavere per l'abbondante seme guastato."

E ora leggiamo l'istruttiva dissertazione sulle vagine, perché secondo Alberto Magno, questa era la "sessualità femminile":

Per quanto riguarda il seme, anche la donna ne emette. L'emissione del seme della donna è per lo più collegata con l'orgasmo; a volte tuttavia quest'ultimo dipende anche da uno spirito vitale che prude. (Nota di Lunaria: cioè?! cos'è "lo spirito vitale che prude"?) Il seme femminile è biancastro. Le donne nere ne hanno di più perché sono più passionali. Le donne con i capelli neri avrebbero più seme di tutte e le donne magre ne avrebbero più di quelle grasse. Il seme della donna è acquoso e debole e non adatto alla procreazione. Il seme dell'uomo è come l'artista, il maestro che dà la forma, il seme femminile è ciò che viene plasmato. Questa creazione per mezzo del seme maschile tende sempre a una forma perfetta, cioè maschile; ma in circostanze avverse può fallire e allora nasce la donna.

APPROFONDIMENTO: TEMPO E ANIMA IN AGOSTINO, tratto da

Agostino d'Ippona introducendo il concetto di "Anima" ha posto le basi dell'individualismo occidentale, e visualizzando il tempo come tempo di salvezza, ha inaugurato la storia.  I cristiani non disporrebbero del concetto di anima e gli occidentali del concetto di Storia se Agostino non avesse rivisitato, alla luce di Platone, la concezione giudaico-cristiana dell'uomo.  La tradizione giudaico-cristiana non disponeva, prima di Agostino, del concetto di anima. La parola ebraica "Nefesh", che i Greci tradurranno con "Psyche", e i latini con "Anima", in ebraico significa vita, e tutto ciò che concorre alla vita. (Nota di Lunaria: infatti i Testimoni di Geova, nel loro rigorismo biblico, non credono all'anima e giustamente la considerano un "concetto pagano").  Nel Salmo 107 affamati e sitibondi ringraziano Jahvè:  "Perché saziò la loro nefesh assetata e affamata", e per la stessa ragione Endos interroga Davide con queste parole: "Perché vuoi mettere un cappio intorno alla mia nefesh così da farmi morire?" (1 Samuele, 28.9), dove il riferimento non è all'anima, ma alla gola. Nel Deuteronomio (12.23) si legge: "Il sangue, questo è la nefesh" (Nota di Lunaria: da qui il rifiuto geovista delle trasfusioni); Sansone sul punto di morire: "Muoia la mia nefesh con tutti i Filistei" (Giudici, 16.30) E solo pensando alla nefesh come "vita" e non come "anima" si comprende l'espressione "nefesh met" che non sta ad indicare "un'anima morta", ma un corpo privo di vita, un cadavere.

L'anima infatti nasce in Grecia, "portata dai venti (anémoi) che penetrano nei corpi che respirano".  Questa testimonianza orfica, riferita da Aristotele, era già stata anticipata da Platone (ampliamente saccheggiato nel periodo teologico che va dal VII al XII secolo) che per primo ha introdotto in Occidente la nozione di "anima", saldandola con forti catene alla figura della verità. Scrive Platone: 

"Occorrerà raccogliere l'anima da tutti i punti del corpo e concentrarla in se medesima in modo che da sé possa giungere alla verità, libera dal corpo come da catene"

"Raccoglimento" e "Concentrazione" saranno da Platone in poi le due operazioni che consentiranno all'anima di svolgersi come pura interiorità, dove è reperibile da un lato l'identità individuale, la cui integrità è salvaguardata contro la forza dissolvente della corruttibilità del corpo, e dall'altro la relazione esclusiva dell'anima con la verità contro l'inganno dei sensi.

Fu così che il dualismo anima/corpo, inaugurato da Platone e sconosciuto alla tradizione giudaico-cristiana, divenne con Agostino fede popolare e persuasione diffusa nella cristianità. E da qui inizia anche la concezione che all'alto, alla trascendenza, all'attività, alla perfezione si associ il maschile, mentre al basso, alla carnalità, alla passività, al difetto, si associ la femmina. 

In particolare, l'opposizione maschio/femmina, dove "maschio" sta per:

1) Dio Padre\incarnazione di Gesù Cristo

2) Trascendenza

3) Attività

4) Logos\Intelletto (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/01/la-misoginia-di-filone.html)

5) Azione

6) Spirito/Cielo


e "femmina" sta per:

1) Nessuna Dea\Maria la serva del Signore

2) Immanenza

3) Passività

4) Nessun Logos, nessuna razionalità, deficienza (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/01/la-misoginia-di-filone.html)

5) Staticità/Ricettività

6) Corpo carnale/Terra, Materia 

Agostino connette quindi la nozione di "Anima" alla nozione di "Tempo" e traduce il tempo in "Storia": l'Anima è l'autentica dimora del Tempo, perché il Tempo non esisterebbe senza Anima, dove il passato vive come memoria, il futuro come attesa e il presente come attenzione per le cose che ci sono dinanzi. In questo modo il Tempo diventa "interiorità" e saldandosi con "verità" (presunzione tipicamente cristiana) e "salvezza", chiude il senso del tempo nei percorsi dell'anima. Il Tempo greco non aveva alcun legame con l'interiorità dell'uomo perché era scandito dai ritmi della Natura che stagione dopo stagione, ripete se stessa (*) nel compimento del suo ciclo dove, scrive Empedocle: "Gli elementi predominano a vicenda mentre il ciclo si svolge, e gli uni negli altri crescono e periscono nella vicenda del loro destino"

A questo, Agostino sostituisce "il tempo della salvezza", che non è più scandito dai tempi della Natura, ma dalla promessa di Dio. Nasce il tempo escatologico (**) che soppianta il tempo ciclico, perché il divenire degli eventi non è affidato alla loro semplice ripetizione (***), ma è inscritto tra la creazione del mondo e la sua redenzione. Con Agostino il tempo è gravido di senso, perché inscritto in un disegno.  è costruzione dell'evento salvifico.  Questa concezione agostiniana del tempo, non più ciclica (****) ma escatologica, sarà la cifra decisiva dell'Occidente, che anche quando abbandona la matrice cristiana, continuerà a pensare in modo cristiano, sia che faccia scienza in vista del progresso, sia che costruisca utopie in vista di un mondo migliore, sia che scateni rivoluzioni per un rinnovamento del mondo (*****)


Note:

(*) concetto che si ritrova nella moderna Wicca.

(**) e l'orribile boria cristiana androcentrica del Grande Maschio Cosmico a cui far confluire l'intera umanità, tanto i maschi quanto le femmine!

(***) che, se vogliamo, è un concetto scientifico, ovvero si basa sull'osservazione di quanto avviene in Natura.

(****) Il concetto di Ciclicità, in armonia con quanto avviene nel corpo della donna, è invece il fondamento del pensiero femminile di diverse autrici wiccan dianiche che purtroppo, accennano ad un patriarcato misogino ma senza fustigarlo come andrebbe fatto, in una critica per davvero radicale e quindi definitiva. Purtroppo alle "donne wiccan" manca la rabbia teologica per farlo e si limitano, qualche volta, a un tono soft anti-cristiano.

(*****) Rinnovamento del mondo che non ci sarà mai, perché vengono sempre mantenute le stesse tre religioni androcentriche.


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