Le Fanciulle delle Nevi, le Regine delle Montagne e la Dea Cinghiale

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LE FANCIULLE DELLE NEVI, LE REGINE DELLE MONTAGNE E LA DEA CINGHIALE

Le Fanciulle delle Nevi abitavano sulle cime dei monti, tra i ghiacci perenni; erano bellissime, con occhi azzurri e lunghissimi capelli biondi. Vestivano con abiti fatti di neve e di cristalli di ghiaccio; al collo portavano perle di ghiaccio e danzavano sulla neve.
Amavano il sole e le si poteva scorgere sui precipizi mentre cantavano o filavano.
I pastori, quando dovevano raggiungere gli alpeggi, speravano di vedere le Fanciulle delle Nevi sulle cime perché la loro presenza portava fortuna e prosperità.
Le Fanciulle delle Nevi potevano avvisare i pastori dei cambiamenti climatici per far loro mettere al riparo le greggi.
Se le si vedeva ritirare i panni stesi al sole e si scorgeva della neve sollevata dai loro vestiti, sarebbe arrivato un temporale (se era estate) o una tempesta di neve.
Fino a quando le candide vesti restavano stese, il tempo sarebbe rimasto sereno.
Le Fanciulle delle Nevi erano custodi di un tesoro e ne donavano una parte a quelle persone che stimavano.


Nota di Lunaria: in Slovenia le Dame Bianche erano chiamate Bele žene e si accompagnavano ad un Camoscio dalle Corna d'Oro, Zlatorog (https://intervistemetal.blogspot.com/2017/07/slovenia-pagana-parte-ii-zlatorog-le.html)
Esistono diverse versioni della leggenda di Zlatorog, il mitico camoscio ("gams" in sloveno) dalle corna d'oro che viveva sul monte Triglav e ne custodiva i tesori (forse, in origine, un antico Dio Camoscio). La leggenda narra come il camoscio creò la Valle dei Laghi del Triglav, una zona selvaggia, aspra e rocciosa situata quasi nel cuore del Parco Nazionale del Triglav. In passato Zlatorog vagava nella vallata in compagnia delle Dame Bianche, (Bele žene) le fate che mantenevano verdi i pascoli montani e aiutavano gli uomini nel momento del bisogno. Purtroppo la fonte che consultai quando studiai la Slovenia non diceva quante fossero queste Bele žene... ma se fossero state in numero di tre forse potevano essere state, in origine, una Triplice Dea o una Triade di Dee. Ad ogni modo si veda la somiglianza tra le Fanciulle delle Nevi italiche e le Bele žene slovene...

 

Molti giovani si innamoravano di queste splendide fate, ma la loro dimora era raggiungibile solo dai bambini, tutti gli altri, sfidando la sorte pur di raggiungere le Fanciulle delle Nevi, avrebbero trovato solo crepacci, precipizi, dirupi.
Si racconta che un giovane, una volta, verso la sera, sentì un canto. Ne fu ammaliato, tanto da perdere il senso del tempo e restare lì fino a notte; tutte le sere tornava lì per sentire le fate cantare; un giorno, queste lo invitarono ad entrare nella loro grotta segreta, con pietre preziose incastonate sulle pareti e dei camosci fatati. (Nota di Lunaria: altro collegamento con lo Zlatorog sloveno)
Ma il giovane aveva una moglie che divenne presto gelosa perché lo vedeva uscire tutte le sere; pensò di seguirlo di nascosto, per vedere cosa l'avesse così ossessionato.
Pensò a questo stratagemma: legò il bandolo di una matassa al bottone della giacca dell'uomo, poi finito il filo, lo annodò ad un'altra matassa, per poterlo seguire tramite quel filo che si sarebbe via via srotolato.
Così, anche lei arrivò alla grotta delle fate e vedendo il marito in compagnia di quelle fanciulle, si mise ad urlare; allora, la grotta e le fate sparirono in un attimo, e non fecero più ritorno a quel luogo. 


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LE REGINE DELLE MONTAGNE

Si credeva che gli ultimi rimasti tra i Pagani avessero nascosto i tesori dei templi sulle cime e sui ghiacciai delle Alpi e le Regine delle Montagne li custodissero.
Infatti, sulle Alpi occidentali un tempo era esistito un tempio dedicato alla Dea Venere, con un idolo adorato dagli alpigiani e dalle streghe, che lo usavano per combattere il cristianesimo: nonostante il culto dell'"unico dio che è solo padre e non si è degnato di incarnarsi anche in una donna" avesse ormai preso il potere, gli abitanti delle zone più inaccessibili non volevano rinunciare alla loro religione e Venere era la loro Dea.


Il Vescovo di Ginevra, per sconfiggere questi ribelli ordinò che i cristiani distruggessero il tempio e la statua della Dea, ma il tempio era custodito da un cinghiale magico e possente che impediva l'accesso a tutti quelli che non rinnegassero il cristianesimo.

Perché nelle Alpi Venere era collegata al cinghiale? Perché era il corrispettivo della Dea norrena Freya, immaginata anche sotto forma di Dea-Scrofa, "Syr", "Scrofa".


(Nota di Lunaria: esattamente come le Dee Cerridwen, Henwen e la Dea cinghialessa indù Varahi. 
La Scrofa era uno degli animali della Grande Madre ed è per questo motivo che i monoteisti lo disprezzano e lo considerano un animale impuro. Hanno demonizzato TUTTI I SIMBOLI FEMMINILI DELLA DEA! Dal serpente alla civetta, alla scrofa, alla capra, al cinghiale, alla colomba... alcuni li hanno demonizzati come simboli del male e li hanno associati al loro "diavolo", altri li hanno scopiazzati mettendoli alla loro "vergine maria")





https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/cerridwen-henwen-baubo-e-il-maiale.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/tacito-la-madre-degli-dei-il-cinghiale.html

Le Regine delle Montagne seducevano gli uomini, per farli precipitare nei burroni.
In Trentino si raccontava che sul Monte Rocca Pagana era custodito un tesoro, risalente ad epoca pagana, sorvegliato da una splendida Regina, che un giorno concesse ad un uomo, un medico, di entrare nel suo regno. Un giorno, però, i contadini lo seguirono fino a scoprire il luogo della Dea.
La Regina, a quel punto, li fece morire tutti.


La Regina delle Montagne, nelle Alpi tedesche, era la Walpurga, a cui era dedicata la prima notte di maggio, la Walpurgisnacht (che i cristiani hanno tramutato nel "sabba demoniaco". Nota di Lunaria)
Si pensa che in quella notte, la Regina passava sulle montagne, vestita tutta di bianco (Nota di Lunaria: vedi i collegamenti con altre Dee luminose come Diana, https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/diana-signora-del-giocodomina-ludi-la.html

Holda, Berchta https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/perchta-holda-diana.html).




https://intervistemetal.blogspot.com/2020/02/la-bianca-signora-e-le-dee-immacolate.html

Portava delle scarpe fatte di fuoco, una corona dorata, uno specchio e un fuso (come le Dee filatrici: Mokosh, la Filonzana, le Parche, le Norne... Nota di Lunaria https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/le-dee-filatrici.html)
Dietro di lei c'era un corteo di fate ed altri esseri fatati che cavalcano dei cavalli bianchi, portando gioia e abbondanza. Qualche volta, alcune fanciulle ritenute degne, venivano rapite e portate nel mondo delle fate.


Nota di Lunaria: la Regina sul cavallo bianco e il suo corteo di personaggi che la seguono nel bosco compare nel video di Kerli "Army of Love" (ma c'è talmente tanto bianco che se soffrite di leucofobia evitate di guardarlo...)





La canzone la giudico abbastanza orribile (di Kerli era meglio "Love is Dead") e anche il video è alquanto kitch, troppo pacchiano, con Kerli che indossa dei trampoli zappati assurdi... 

Non dimentichiamoci che il cavallo era un altro animale delle Dee: Epona-Rhiannon.

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/il-simbolismo-del-cavallo.html

Nel video di "Feral Hearts", invece, Kerli appariva come una sorta di "Dea Renna", sempre vestita di bianco... Non sono riuscita a reperire molto materiale, ma da quel poco che ho trovato sulle credenze politeiste dei Lapponi, sembra che praticassero una sorta di culto della Renna, associata ad una Signora delle Renne...