Jack lo Squartatore: un'analisi sociologica



Nota di Lunaria: la storia di Jack lo Squartatore la conoscono quasi tutti, se non nei dettagli, almeno per sentito dire.
Comunque, onde evitare la possibilità che qualche cristiano faccia il finto tonto PURE SU QUESTA STORIA,
SOPRATTUTTO QUANDO RIPORTERò LA MISOGINIA PURITANA TIPICA DI QUELL'EPOCA E QUELLO CHE CERTI CANONICI DEL TEMPO DISSERO SULLE VITTIME DI JACK LO SQUARTATORE
(E COSA VENNE REPLICATO DALLE DONNE), per poi accusarmi di "te lo sei inventata tu! Le cose non sono andate così! Noi cristiani non abbiamo mai diffamato le prostitute! Noi le abbiamo sempre amate e rispettate, anzi, siamo noi che abbiamo portato i diritti per le donne! W il genio femminile! Erano i pagani\i rettiliani\i satanisti\vattelapesca che odiavano le donne! Jack lo Squartatore non poteva essere un cristiano puritano integralista, assolutamente no, è una menzogna che si sono inventati quella della Lobby Gay, i satanisti, i massoni, i rettiliani, gli atei, i comunisti, noi cristiani siamo sempre stati buoni e misericordiosi, immacolati e innocenti" (E DELIRI DEL GENERE) metterò anche le foto delle pagine, a mo' di prova.
Non si sa mai...


***

A distanza di così tanti decenni, gli omicidi commessi da Jack lo Squartatore hanno assunto le proporzioni di un mito moderno della violenza contro la donna, vista unicamente come "prostituta".
I dettagli si sono sfumati, ma la morale è chiara: la città è un luogo di pericoli per la donna, appena osa uscire dalla soglia di casa per avventurarsi nello spazio pubblico.

In realtà, il caso di Jack lo Squartatore nacque partendo da divisioni e conflitti tra classi sociali e dai vari gruppi etnici oltre che dal sesso.
Per capire i significati che questi omicidi assunsero, dobbiamo ricostruire la situazione politica dell'epoca, quando il "mostro" percorreva le strade di Londra alla ricerca di "donne di malaffare" (come, a quel tempo, erano stigmatizzate le prostitute).
Era l'autunno del 1888 e le classi medie erano timorose dei conflitti di classe e del dissolvimento del sistema sociale.
All'origine dei loro timori, l'East End di Londra, il teatro della gesta dello Squartatore, simbolo dell'agitazione sociale nata dal degrado dell'ambiente urbando.
Una serie di articoli pubblicati sulla stampa dell'epoca aveva portato alla conoscenza dei lettori della classe media le sordide e opprimenti condizioni di vita dei poveri dell'East End.
Queste inchieste provocavano una sorta di "presa di coscienza del peccato" nei riformatori borghesi e causarono un aumento delle opere filantropiche e religiose, come case di ricovero, strutture abitative, studi sociologici.
I socialisti, intanto, cominciavano ad organizzare delle manifestazioni di disoccupati dell'East End nei quartieri "belli" di West End: nel 1886 una di queste manifestazioni si concluse con il lancio di proiettili sui club del quartiere di Pall Mall, con atti di saccheggio e sommosse nel più popolare settore commerciale di Londra.
In questi mesi, l'opinione pubblica si preoccupò sempre di più del mantenimento dell'ordine e la polizia vietò qualsiasi manifestazione; la crisi arrivò il 18 novembre 1887, quando le classi lavoratrici di Londra tentarono di penetrare in Trafalgar Square e furono violentemente respinte dalla polizia: questo evento passò alla storia come il "Bloody Sunday", la Domenica di Sangue.
L'intervento della polizia fece capire ai poveri ma anche ai socialisti tutto il disprezzo che si nutriva nei confronti dei diseredati e la dedizione dello Stato alla protezione della proprietà.
Questo sottoproletariato, visto come una "massa sudicia" che voleva entrare nei quartieri dei benestanti, proliferava, nell'attesa che il movimento socialista lo trasformasse in un esercito rivoluzionario.
Furono gli omicidi dello Squartatore, a forte impronta sessuale, ad alimentare l'odio classista.


Le prime femministe avevano contribuito con una mobilitazione politica (durata due decenni) con la loro partecipazione alla campagna della tratta delle bianche e della prostituzione delle bambine, nel 1885.
In alleanza con operai e missionari, le femministe avevano organizzato una campagna contro la legge sulle malattie veneree e ne avevano ottenuto l'abrogazione nel 1886: non solo si rivendicava la difesa dei diritti degli operai ma si manifestava anche contro i privilegi sociali fondati sul sesso, che riguardavano solo gli uomini.
Fu una delle prime volte dove delle donne si facevano avanti per affermare una pubblica discussione sulla sessualità, evidenziando come le malattie a trasmissione sessuale (giudicate particolarmente vergognose) fossero causate dal proliferare sotterraneo della prostituzione dei bassifondi, alla quale gli uomini facevano ricorso.

Fu così che Josephine Butler ottenne di poter denunciare la tratta delle inglesi, a Londra. L'articolo, uscito su un giornale, si intitolava "Il tributo delle vergini alla Babilonia moderna" e uscì nel 1885; fu uno dei primi articoli a trattare di "pubblici costumi" e a testimoniare di come le povere ragazze del popolo venivano intrappolate, drogate e poi vendute agli aristocratici per cinque sterline.
Nel frattempo, una legge spostò l'età matrimoniale da 13 a 16 anni; ampliava anche i poteri della polizia di poter perseguitare in via giudiziaria le prostitute e i tenutari di bordelli.
Si sollevò un'ondata di attivismo con comitati di sorveglianza che se la presero contro i music-hall, i teatri, la pornografia, aumentando la repressione dell'adescamento e dei bordelli.
Le prime vittime di queste campagne contro il sesso extra-coniugale furono proprio le prostitute dei bassifondi.

Quando Jack iniziò la sua carriera omicida, certa stampa ne fece una specie di eroe, elaborando ed interpretando i suoi omicidi, in articoli che mischiavano sesso, violenza, misoginia e predominio maschile, sottomissione femminile e trasgressione ai tabù, per titillare i bassi istinti dei lettori.

Le vittime dello Squartatore furono: Polly Nicholls, Anny Chapman, Catherine Eddowes ed Elisabeth Stride, Mary Jane Kelly.
Tutti i delitti furono eseguiti di notte, con rapidità. In nessun caso ci furono testimoni, nonostante i luoghi fossero all'aperto e in zone densamente popolate, come Whitechapel, una zona industriale in declino nella periferia di Londra, abitata da immigrati e rifugiati ebrei, nonché da prostitute e senzatetto.

Nonostante centinaia di uomini fossero indagati e sospettati, l'assassino non fu mai identificato e Whitechapel divenne simbolo della miseria e degli esclusi.
Per risparmiare sul costo delle camere d'albergo, le prostitute di Whitechapel si appartavano negli angoli bui delle strade di Whitechapel. Ed è proprio qui, nel 1888, che si troveranno i cadaveri delle quattro vittime di Jack lo Squartatore.

Per parlare dei crimini di Whitechapel, i commentatori facevano analogie romanzesche citando i libri e i racconti di Poe, Stevenson, Gaboriau e Boiscobey.
I giornali del tempo scrivevano "Londra è oggi dominata da un gran terrore\un criminale anonimo, mezzo mostro e mezzo uomo, è fra noi, e appaga quotidianamente i suoi micidiali istinti sui più poveri e indifesi della nostra comunità."

Tutti i delitti erano caratterizzati da mutilazioni sessuali: il fine principale dell'assassino era lo sbudellamento del corpo, dopo che la vittima era stata strangolata e sgozzata, l'utero e altri organi venivano asportati e sparsi intorno al corpo. In una vittima, con profondi tagli nella gola, lo stomaco stava sopra la spalla sinistra.
Un poliziotto che vide questa carneficina, per settimane non poté mangiar carne e vedere una vetrina di macelleria gli dava la nausea.

Una lettera anonima con l'annuncio dei delitti e la firma "Jack lo Squartatore" fu indirizzata alla Central News Agency: questa e altre missive si vantavano delle imprese compiute e future: "Ho nel mio mirino le p*ttane e continuerò a sbudellarle fino a che non mi metteranno al fresco."
Qualcuno ipotizza che le prime lettere furono opera di un giornalista ingegnoso a caccia di scoop.
Comunque, per i lettori borghesi, questi omicidi e le vittime smembrate erano un fatto morale: si trattava di donne che, avendo toccato il fondo, svilivano la loro natura femminile per il costo di un letto in affitto e per loro, secondo la morale cattoborghese, "la morte fu il salario del peccato".
La situazione sociale, il mistero, le orrende mutilazioni, l'ombra di Jack lo Squartatore e le vittime prostitute trasformarono l'assassinio di cinque donne dei bassifondi in uno scandalo nazionale.
 
In principio furono soprattutto gli ebrei ad essere accusati degli omicidi (e questo portò ad un'ondata di antisemitismo), poi un esperto di psichiatria criminale suggerì che l'assassino fosse "un maniaco omicida delle classi agiate della società, come dimostrava la perversa astuzia da lui dispiegata tanto nelle mutilazioni come nello sfuggire alla giustizia"; data la perizia delle mutilazioni, si ipotizzò anche che l'assassino avesse prelevato l'utero e altri organi delle vittime per poter rivendere gli organi nelle scuole americane di medicina, cosa che già facevano i profanatori di sepoltura del primo Ottocento.
Si arrivò persino a dei detective dilettanti e a dei poliziotti travestiti da donne che pattugliavano le strade.
Quando una delle ipotesi sull'identità dell'assassino fu basata sulla teoria che si trattasse di un "Medico folle", l'ostilità popolare dei bassifondi di Whitechapel nei confronti del corpo medico esplose, visto che era già stata aizzata con la campagna contro la vaccinazione obbligatoria.
Quando venne ipotizzato che poteva essere un aristocratico, alcuni gentiluomini vennero aggrediti da operai al grido di "Jack lo Squartatore!"
Insomma, le ipotesi sulla vera identità dello Squartatore erano in rapporto (e spesso aizzate) dalle profonde divisioni di classe. Alcuni misogini prendevano a pretesto l'intera vicenda per andare contro le donne sostenendo che le prostitute uccise erano le responsabili dei delitti di cui erano state vittime (!) e la stampa accrebbe il divario tra "donne pure" ("nessuna donna sarebbe sicura finché questo mostro continuasse a infierire!") e "donne impure". (Nota di Lunaria: secondo un dualismo caro al pensiero cristiano, specialmente cattolico, che separa "la vergine immacolata maria" da tutte le altre donne giudicate immonde, impure, inferiori; solo la "vergine maria" fu "esentata" da dio padre, solo lei "è stimabile, venerabile, sempre pura, creatura e donna perfetta" - ovviamente, non per la gloria "della femmina in questione, come credono le madonnare wiccan ignoranti che pensano che lei "sia la grande dea madre" ma perché "doveva partorire gesù cristo, quindi doveva essere pura e monda, per contenerlo dentro di sé, altrimenti il feto di cristo si sarebbe insozzato": infatti, oltre che essere misogino e sessuofobo il concetto di "vergine maria" è anche mercificante e oggettificante: un'intera donna viene reificata e ridotta a incubatrice di un feto maschile giudicato "dio")
Qualcuno ipotizzò che Jack lo Squartatore non fosse un uomo, bensì una donna, una prostituta depravata oppure una levatrice o infermiera (perché erano le uniche donne ad avere un minimo di nozioni chirurghiche ed erano guardate con sospetto, avendo avuto accesso ad un campo che era sempre stato esclusivamente maschile)
Le reazioni maschili agli assassini rispecchiavano questi atteggiamenti misogini in forme diverse, che andavano dall'imitazione e personificazione dello Squartatore fino all'identificazione con lui e allo sfruttamento della paura femminile.
Ci furono persino dei "gentleman detective" che approfittarono della loro condizione per abbordare le donne, uomini ubriachi o mitomani che, al pub, si vantavano di essere Jack lo Squartatore; altri pensarono di spacciarsi come tale per estorcere denaro alle vittime.
Anche le mogli testimoniarono che i mariti, durante i litigi, le minacciavano con frasi del tipo "io ti whitechapellizzerò", in riferimento agli sventramenti realmente accaduti a Whitechapel e un uomo offrì un premio di 10 scellini a chi gli avesse ammazzato la moglie "alla maniera di Whitechapel".

La storia di Jack lo Squartatore fu strumentalizzata per offrire un vocabolario e un'iconografia della violenza maschile; persino i bambini dei quartieri operai spaventavano le bambine giocando a Jack lo Squartatore.
Tuttavia, il senso di minaccia e la paura che serpeggiavano tra le donne iniziarono a creare una sorta di "mutuo aiuto" tra donne: anche chi non era prostituta iniziò a soccorrere le prostitute; altre invece pensarono di essere al sicuro perché "caste e sposate", visto che Jack uccideva solo le prostitute; il canonico Barnett sentenziava che "le vite disordinate e depravate delle donne erano più atroci dei delitti stessi".
(Nota di Lunaria: mi ricordano i commenti di certi cristiani di mia conoscenza, quando ringraziano che l'AIDS o i terremoti abbiano fatto stragi di persone - specialmente di donne e di omosessuali - perché "se lo meritavano! erano peccatori! i loro peccati erano ributtanti e l'AIDS e il terremoto sono i giusti e santi castighi di Dio")

Altre donne, le più impegnate nell'attivismo, come Kate Mitchell (che era anche medico) facevano notare che "se le donne non avessero ottenuto l'emancipazione, avrebbero continuato a non esistere nella nazione e a subire i maltrattamenti degli uomini".

In conclusione: gli avvenimenti di Whitechapel provocarono molte discussioni sulle classi sociali e sul sessismo, che rispecchiavano le divisioni sociali e culturali della società vittoriana.
Ma non solo della società vittoriana.
Infatti, anche nel Novecento si ebbero degli effetti della "posterità dello Squartatore": per esempio tra il 1977 e il 1981, una serie di omicidi commessi dallo "Squartatore dello Yorkshire", con vittime scelte tra le prostitute, nei resoconti di cronaca vennero trattati esattamente secondo lo schema che aveva informato i resoconti gionalistici di Whitechapel: l'assassino era buono o cattivo? Erano le prostitute ad attirare su di sé i delitti? Tutte le donne erano minacciate?

In ultima analisi, la leggenda dello Squartatore mette in evidenza la passività femminile di fronte alla violenza maschile. Tuttavia, oggi abbiamo diversi strumenti di attivismo e consapevolezza femminile che ci permettono di demolire l'idea preconcetta dell'universale passività femminile.

(prima fra tutti, l'idea che "le femmine sono state salvate dal redentore maschio gesù cristo, vero dio e vero uomo". Come possa un dio maschile rappresentare le donne o come possa un dio maschile salvare le donne e cosa voglia dire, nella mente dei maschi e delle femmine, che un maschio divino "abbia salvato le donne", è un concetto che non è mai stato affrontato al modo che l'avrei affrontato io... Nota di Lunaria)

PROVE:








Per altri approfondimenti sull'omicidio seriale vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/donne-serial-killer.html