Chiunque, purché di lingua greca e immune da impurità, poteva farsi iniziare ad Eleusi e beneficiare della felicità dopo la morte. La rivelazione apollinea circa l'aldilà è riservata, invece, a un esiguo numero di eletti predestinati. Si sapeva che Apollo era in relazione con una misteriosa contrada del Settentrione dove vivevano gli Iperborei, tra canti e danze, al riparo dalla vecchiaia e dalla morte. Sono stati gli abitatori delle coste dell'Egeo ad immaginare questo paradiso nordico dove verdeggia l'ulivo; ma con l'esplorazione del Ponto-Eusino, nel VII sec. a.c, i Greci si preoccuparono di localizzarlo con maggior precisione verso le lande settentrionali appena scoperte. Dal momento che Apollo presiedeva già all'ispirazione mantica, lo collegarono con le pratiche estatiche in uso in quelle zone. Nacquero così delle figure di missionari illuminati, quali Abaris, Aristea, Hermotimo.
Abaris percorreva la terra su una freccia d'oro, senza nutrirsi di nulla. Aristea proveniva da Proconneso, sul Ponto-Eusino. Si raccontava che proprio quando lo si credeva morto, alcuni lo avevano incontrato lungo la strada di Cizico; poi scomparve di nuovo per 240 anni, e ricomparve a Metaponto, nell'Italia meridionale, per ordinare agli abitanti di dedicargli una statua e costruire un altare ad Apollo; Aristea era in grado di trasformarsi in corvo, animale sacro ad Apollo. Hermotimo di Clazomene passava per essere una precedente incarnazione di Pitagora: la sua anima possedeva la facoltà di lasciare il suo corpo per numerosi anni, onde andare alla ricerca di rivelazioni profetiche nell'aldilà.
Queste leggende sono la trasposizione di fenomeni estatici ben noti presso gli sciamani siberiani: lo sciamano in stato di trance cade in una specie di letargo e si pensa che la sua anima abbandoni temporaneamente il corpo per entrare in contatto col sovrannaturale. è probabile che i Greci abbiano incontrato maghi del genere in Tracia e in Scizia, come suggerisce la leggenda di Zalmoxis: questo uomo-dio voleva convincere i Traci che l'anima è immortale e che è destinata a fruire della felicità oltre la morte. Non riuscendovi, egli si nascose in un sotterraneo per lasciar credere che fosse morto; poi in capo a te anni, riapparve e tutti furono convinti della verità della sua dottrina. Maghi del genere erano esistiti anche in Grecia. I Dattili Idei erano dei fabbri-stregoni (*) che possedevano il dono della metamorfosi: si attribuiva ad essi la fondazione dei Misteri, la conoscenza delle droghe, degli incantesimi, degli esorcismi. Etalide, figlio di Ermete, viveva a intervalli alterni, nell'Ade e sulla terra. Epimenide, vissuto nel VI sec. a.c, aveva dormito 57 anni nella grotta di Zeus Ideo e aveva acquisito la facoltà profetica e la rivelazione di efficaci riti purificali e iniziatici.
(*) La stessa credenza è presente anche in Africa
Le tradizioni precedenti confinano con la leggenda, ma aiutano a capire certi aspetti del Pitagorismo. Pitagora era un mistico e un filosofo.
Si pensava fosse una reincarnazione di Apollo Iperboreo e di Hermotimo; venerava Epimenide e si narrava fin dai tempi di Erodoto che Zalmoxis fosse stato suo schiavo. Questi legami lo ricollegavano agli sciamani illuminati apollinei.
La dottrina della reincarnazione è già sottesa alle leggende sciamaniche. Per Pitagora l'anima è un principio immortale di origine astrale; in seguito ad una caduta, essa è costretta ad incarnarsi: "è per essere punita che l'anima viene associata al corpo e vi viene sepolta come in una tomba", dichiara il pitagorico Filolao. Al termine della vita umana, che in realtà è piuttosto un morire, l'anima liberata si purificherà nelle zone basse dell'atmosfera (l'Ade dei Pitagorici) per poi riguadagnare la sfera astrale prima di subire una nuova reincarnazione.Pitagora deduce dalla sua metafisica i principi di un'ascesi volta a preparare l'uomo al suo destino futuro. Per preservare l'anima da qualsiasi contatto con l'impuro, egli la subordina a delle norme rituali ed etiche: se l'anima sa assoggettarsi a tali purificazioni ed esercitazioni spirituali può sperare di liberarsi più facilmente dai suoi agganci carnali, di sfuggire al ciclo delle reincarnazioni e di raggiungere le Isole dei Beati, cioè il Sole e la Luna.
Così lo sciamanesimo, fenomeno estraneo alla polis e quindi alla mentalità ellenica, è riuscito a farsi accettare grazie all'elaborazione pitagorica.
Nota di Lunaria: per approfondire il discorso sullo Sciamanesimo, vedi questo libro:
Per lo Sciamanesimo dal punto di vista femminile, vedi:
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/arte-sciamanica.html