"Padre delle Tenebre"...

 Non ho mai incontrato nessuno che l'avesse letto o lo conoscesse.

Io però lo cercavo da una vita, praticamente da quando avevo 9 o 10 anni e lo vidi recensito sull'almanacco di Dylan Dog https://intervistemetal.blogspot.com/2018/01/horror-anni-novanta-chi-se-li-ricorda.html

La copertina. Mai scordata. L'ho cercato per anni, sperando di trovarlo in qualche mercatino.

Alla fine, il Fato me lo ha fatto trovare per caso, il 31 luglio 2021, piazzandomelo lì in bella vista sullo scaffale di una "nuova" biblioteca.



Nuova nel senso che l'hanno completamente ristrutturata, rispetto a quando la vidi per la prima volta (quando andavano di moda i Limp Bizkit... non proprio l'altro ieri, insomma...)

Già, non ho manco fatto la fatica di dovermelo cercare spulciando tra dozzine di libri... proprio no, era messo lì in bella vista.

Poco più distanti, questi

Anche questi, ricercati dai collezionisti.

Roba da non crederci.

***

RECENSIONE DEL 19 FEBBRAIO 2025

Trama: Daniel e Samuel si annoiano terribilmente nella grande dimora persa tra le colline e lasciata loro in eredità dalla madre. Nella vicina Gallows, infatti, non succede mai nulla. Una strana quiete e una pace opprimente regnano sovrane, gli abitanti ripetono da sempre i medesimi gesti, persino lo scorrere del tempo sembra bloccato da un sortilegio: Gallows pare quasi prigioniera di una boccia di vetro pronta a essere scossa o capovolta per far cadere una candida neve di polistirolo. Un posto fin troppo tranquillo per gente fin troppo tranquilla, un luogo dove nascere, vivere, morire lontani da preoccupazioni e responsabilità. Ma ultimamente qualcosa sta cambiando, gli animali si rifugiano nelle loro tane, atterriti. I vecchi del paese si barricano in casa e iniziano a sgranare i rosari, in preda ad un inquietante presagio. Le campane della chiesa diroccata spezzano il silenzio della notte per segnare la resurrezione di una stirpe antica come il mondo. Dal fango del bosco, dai resti degli animali, dalle cripte del cimitero abbandonato stanno risorgendo i Tenebranti, tornati a rivendicare ciò che appartiene loro di diritto, a occupare le terre che un tempo erano loro esclusivo dominio. Tra la popolazione di Gallows, solo Daniel e Samuel sembrano reagire a questa invasione di forze oscure, a questo diabolico attacco. I due gemelli vivranno l'incubo fino in fondo, senza arrendersi, scoprendosi diversi e nemici, fino a svelare il mistero della loro origine e a smascherare l'identità di un Padre perennemente avvolto nelle tenebre del Male… Impregnato di un'atmosfera cupa e morbosa, un romanzo tra horror e dark fantasy che riesce ad uscire dai canoni di entrambi i generi, unendo abilmente, in una girandola vorticosa amore, morte, violenza e fascino dell'ignoto.


Commento di Lunaria: erano decenni che volevo leggere "Padre delle Tenebre", ammaliata da quella copertina fin da quando la vidi la prima volta (ero bambina)

L'ho trovato poi in biblioteca ed emozionata iniziai subito a leggerlo; già dopo i primi capitoli, l'entusiasmo scemò, fino ad affievolirsi del tutto. Così lo abbondonai per diversi mesi, per poi riprenderlo, rileggere da capo i primi capitoli e proseguire la lettura.

E niente, alla fine l'ho finito ma devo dire che come romanzo risulta prolisso, con una storia incomprensibile (!) che qui e lì mette di mezzo anche qualche influenza lovecraftiana (tentacoli, cadaveri putrefatti et similia) ma non arriva mai alle vette di Lovecraft manco di striscio.

Un'accozzaglia di personaggi che vanno e vengono mentre la vicenda si trascina stancamente con dettagli, precisazioni, lungaggini che lasciano confusi. 

Elementi che spuntano fuori all'improvviso (e lo scrittore si aspettava davvero che il lettore riuscisse a stargli dietro nel "ragionamento"!) senza che poi venga data mezza spiegazione (ok, siamo nel genere horror, ma questo non significa che si debba fare un paciugo di roba senza sforzarsi di rendere la cosa almeno un pochino comprensibile), monologhi di Samuel o Daniel e il tutto crea confusione. 

Insomma, un romanzo che ricorderò a lungo, ma non tanto per la storia in sé (a tratti incomprensibile, come ho detto) focalizzata su due fratelli figli di una qualche entità (che non si sa bene cosa sia... il Diavolo? Un essere alla Chthulu? Bho!) ma sul suo essere stata raccontata in quel modo. 

Di questo romanzo salvo giusto i primi 2\3 capitoli e (forse) pure il capitolo finale, poi proseguendo la lettura il tutto diventa sempre più confusionario, e ovviamente salvo anche la copertina, che continua a piacermi!, nonostante tutto!!!  


Gli stralci migliori:

"Suo fratello Samuel era là fuori, da qualche parte.

Il vento sferzava la chiesa e soffiava tra le lapidi del cimitero, infilandosi su per la finestra aperta e scompigliando i capelli di Daniel. La notte era calma, per niente umida; l'aria di ottobre stava diventando sempre più gelida, ma portava ancora con sé le ultime tracce di un'estate che tardava a morire. La luna splendeva nel cielo e la sua luce faceva capolino tra le spesse nubi mosse dalla brezza.

Dalla sua camera da letto, Daniel spostò lo sguardo verso il basso, oltre il pergolato, scrutando le tenebre. Il tenue bagliore che filtrava tra i rami spogli gli permetteva di vedere bene il bosco che confinava con la casa. Questo si estendeva sulle colline per interi chilometri. (...) La campana della chiesa suonò, ma Daniel non si preoccupò di contarne i rintocchi.

Lontani nel tempo

vi sono i ricordi dell'amore e della morte

che si consumano insieme.