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IL DRAMMA IRLANDESE DAL XII SECOLO AL 1996

Spesso si tende a credere che il sanguinoso scontro tra l'IRA (l'organizzazione armata dei cattolici nazionalisti) e i protestanti dell'Ulster sia la conseguenza di una guerra religiosa.


Questa è soltanto una delle motivazioni alla base del conflitto, perché le origini risalgono ad eventi di secoli fa.
Per comprendere il dramma irlandese bisogna conoscere questi eventi storici che portarono alla divisione della nazione; nell'Ulster si è proseguita una guerra di indipendenza similare, per certi versi, a quelle combattute anche in altre zone d'Europa.

Gli esordi del conflitto risalgono all'invasione anglo-normanna del XII secolo; gli invasori si stabilirono in Irlanda, occupando una terra abitata da persone che avevano una lingua e tradizioni diverse. Questo processo non avvenne pacificamente, al contrario, la colonizzazione venne imposta con brutalità fin da subito, con odio razziale: infatti, gli Statuti di Kilkenny del 1366 vietavano i matrimoni misti tra i discendenti degli invasori e la popolazione locale. 

Gli Irlandesi si opposero alla conquista inglese, e la resistenza andò avanti fino al 1601, quando il loro capo, O'Neill, venne sconfitto nella battaglia di Kinsale.
I vincitori attuarono il sistema della Plantation: i gruppi di coloni venivano concentrati in alcune zone di terre fertili, ottenute a prezzi bassissimi; la popolazione fu quindi costretta a stabilirsi in zone inospitali.

Il periodo di Cromwell passò alla Storia per la sua crudeltà: l'esercito per debellare le rivolte in Irlanda eliminò molti irlandesi, mentre altri vennero schiavizzati e mandati nelle West Indies.

Fu la battaglia sul fiume Boyne (1690) a decretare il trionfo dei protestanti unionisti (che ancora oggi vanno fieri di questa ricorrenza): Guglielmo d'Orange sconfisse il re d'Inghilterra Giacomo II, che si era alleato agli irlandesi.
Dopo la sconfitta, ai cattolici irlandesi rimase solo il 14% delle terre coltivabili e vennero discriminati con delle leggi che li escludevano da tutti i diritti civili ed economici (Nota di Lunaria: Ma guarda! Mi ricorda qualcosa che hanno subito anche certi italiani nel 2021-2022...)

Gli irlandesi subirono un genocidio culturale ed economico: la loro lingua e tradizioni erano vietate e andavano scomparendo.
Sul finire del '700, su modello delle idee della Rivoluzione Americana e Francese, nacquero dei movimenti di lotta per l'emancipazione degli irlandesi cattolici e per la nascita di una Repubblica indipendente.
Nel 1801 l'Irlanda, con l'Union Act, venne annessa alla Gran Bretagna.  
Fu in questo periodo che nonostante la repressione inglese, i partiti irlandesi indipendentisti continuarono la battaglia. 
Non tutti erano d'accordo con la lotta armata, ma chiedevano una "via costituzionale", come Daniel O'Connel, tra i padri del nazionalismo irlandese.
Fu a metà '800 che scoppiò una carestia, a causa dei raccolti di patata mandati in rovina da un morbo.
Questa carestia annichilì gli irlandesi: due milioni morirono di fame; altri cercarono di emigrare. 

Durante la Pasqua del 1916 a Dublino vi fu un'insurrezione che portò alla proclamazione di una Repubblica d'Irlanda che però ebbe breve durata: gli inglesi intervennero subito, uccidendo tutti i ribelli che avevano partecipato.
La popolazione reagì indignata, sostenendo il movimento indipendentista.
Alle elezioni per il Parlamento inglese del 1918, lo Sinn Féin (partito nazionalista cattolico del Nord, indicato come referente politico dell'IRA) ottenne la maggioranza dei voti.
I suoi deputati non si recarono a Westminster e a Dublino proclamarono l'indipendenza del loro Paese: Eamonn de Valera venne nominato presidente del Parlamento Irlandese.
L'IRA intervenne per sbaragliare l'esercito inglese.
Dopo due anni, Londra accettò con il trattato anglo-irlandese del 1921 la nascita della Repubblica Indipendente con Dublino come capitale, conservando il controllo di sei delle 32 contee irlandesi.
Al Nord nacque uno Stato che comprendeva alcune province dell'Ulster, con confini disegnati cercando di mantenere la maggioranza di cittadini protestanti e fedeli alla Gran Bretagna; i cattolici vennero sottoposti a leggi discriminatorie, rifiutandosi sempre di riconoscere questo Stato creato dagli inglesi. 

Da allora l'Irlanda del Nord alternò periodi di occupazione inglese interrotti da guerriglie e attentati urbani portati avanti dall'IRA.
La tregua che ad un certo punto era stata imposta cessò con l'attentato al Canary Wharf Building di Londra nel febbraio del 1996.


APPROFONDIMENTO tratto da 


Grazie allo straordinario lavoro di ricerca dell'autore e alla ricchissima documentazione esaminata "La storia segreta dell'IRA" colpisce e smonta tutte le nostre nozioni, le conoscenze e le opinioni sul processo di pace irlandese del tardo XX secolo. Scritta dall'autorevole giornalista irlandese Ed Moloney, questa monumentale ricostruzione svela la drammatica vicenda delle trame e delle mortali rivalità tra i membri di uno dei più oscuri gruppi terroristici d'Europa. Al centro della storia, un uomo solo: Gerry Adams. Moloney porta alla luce nuovi sconvolgenti materiali e testimonianze sulla sua carriera di giovane leader dell'IRA a Belfast e sull'incessante scalata al potere, ponendosi e ponendoci una forte e inquietante domanda: come può un uomo che ha comandato e condonato spaventose atrocità essere anche la forza trainante del cessate il fuoco e del processo di pace? 
L'autore riesamina tutti i più notevoli eventi delle ultime quattro decadi di questo conflitto, dai primi scontri, i primi attentati dinamitardi, gli scioperi della fame nelle carceri e l'assassinio di Lord Mountbatten, fino alla cattura della nave Eskund (1987) carica di armi libiche e intercettata dalla polizia francese prima che potesse consegnare il suo carico mortale all'IRA.
Ricco di rivelazioni, compreso il lungo e travagliato rapporto con il regime di Gheddafi, i rapporti diplomatici segretissimi tra la Lady di ferro Margaret Thatcher e Adams, i negoziati tra la chiesa cattolica e la leadership repubblicana e il ruolo cruciale giocato dalle amministrazioni Clinton e Bush, "La storia segreta dell'IRA" ridefinisce i confini di una spaventosa e complessa guerra civile.
La storia dell'ascesa inarrestabile della stella di Gerry Adams lo conferma come una delle figure più controverse  di leader rivoluzionario irlandese.

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Non è mai stata una questione di considerazioni strategiche come per il Medio Oriente, né il numero delle vittime si è mai avvicinato alla selvagge carneficine dei Balcani o del Ruanda. Non c'erano pozzi petroliferi o miniere d'oro né alcuna ideologia da piegare o da vendicare. Ma i Troubles (*) nell'Irlanda del Nord hanno una particolarità che ha contrassegnato la violenza in quei luoghi come speciale, particolarità costituita dalla lunghezza del conflitto e dal fatto che nessuno poteva realmente vederne la fine. Al tempo del primo "cessate il fuoco" nel 1994, i Troubles duravano da un quarto di secolo, così a lungo che la violenza era diventata un tratto quasi permanente dello scenario politico. Le bombe e le sparatorie a Derry e Belfast sembravano dover durare per sempre. I Troubles erano una guerra a bassa intensità, che esplodeva in spettacolari episodi di violenza, più spesso caratterizzata dall'uccisione di due persone a settimana, morti che alla fine erano diventati una tale routine (**) da meritarsi raramente un titolo al di fuori dell'Irlanda.
Ma la violenza devastò un'intera società, segnando due generazioni di irlandesi, i figli del baby boom che divennero maggiorenni quando i Troubles incominciarono alla fine degli anni Sessanta e i loro figli, che crebbero conoscendo solo l'instabilità e lo spargimento di sangue. 
Più di 3700 persone furono uccise durante le violenze, una media di circa 2 persone a settimana, per i 30 anni di durata del conflitto. A migliaia vennero coinvolti nei Troubles e - dalla parte lealista - l'Ulster Defense Association e l'Ulster Volonteer Force per le quali uccisero, ferirono, menomarono, piazzarono bombe, rubarono per finire in prigione o in prematuri sepolcri. Quantificarne il numero è difficile; ma Martin McGuinness, che ha ricoperto tutti i maggiori ruoli nell'IRA, una volta disse che circa 10.000 persone avevano militato nell'IRA durante quegli anni. La violenza venne poi esportata in Inghilterra, dove decine di persone persero la vita a causa delle bombe e degli attacchi armati condotti dall'IRA. 
Ma i Troubles furono solo l'ultima fase di un conflitto anglo-irlandese che era iniziato quasi 400 anni prima con le guerre dei Tudor. (Nota di Lunaria: guerre di religione tra protestanti e cattolici furono spietate anche altrove; d'altraparte anche in America il Ku Klux Klan, tipo di squadrismo suprematista bianco protestante, picchiava e terrorizzava gli stessi cattolici; attualmente non è raro, su certi siti integralisti cattolici di casa nostra, trovare utenti che sfogano il rancore contro i protestanti minacciandoli con le fiamme dell'inferno perché "gli empi luterani non vogliono riconoscere la verginità della madonna! Le mancano di rispetto, peccano contro la santissima vergine! siano maledetti, la progenie diabolica di Lutero!" Viceversa, fatevi un giro sui siti ultraprotestanti ed evangelici, e andate a leggere cosa augurano agli idolatri mariani cattolici...) 

(*) Troubles: letteralmente "problemi", più propriamente "disordini", "tumulti", nell'accezione relativa alla questione nord-irlandese. Non lo si traduce perché ha un significato unico e inconfondibile, proprio relativo agli accadimenti concernenti le sei contee del Nord.

(**) Nota di Lunaria: oh, e non solo quelli irlandesi. Proprio No. In tanti anni che mi occupo di "questioni cristiane scottanti", resto ancora basita nel trovare sempre il solito cristiano praticante, convinto di essere "nella verità", che ti guarda come si guarda una cacca di cane, che ostinatamente definirà cose come l'IRA, l'inquisizione, il KKK, Ante Pavelic, Francisco Franco, il terrorismo cristiano americano e qualsiasi altro misfatto cristiano avvenuto in questi 2000 anni cristiani non-decisamente-immacolati, un
 "fantasioso miraggio", "mai successo", "inezie", "non confermato dalla storia", "tutto un tuo delirio", "non è vero niente", "non ti credo", "sei una bugiarda", "non hai mai letto un libro", "lo hanno inventato i complottisti atei comunisti"... 

ALTRO APPROFONDIMENTO (2023) tratto da


Rivolte contro gli Inglesi avevano sempre caratterizzato la storia dell'Irlanda, con forti contrasti tra indipendentisti, cattolici, protestanti.
Le persecuzioni contro i cattolici avevano fatto del cattolicesimo una forza unificatrice della lotta contro gli inglesi; l'Irlanda, però, era lacerata tra il sud cattolico e il nord protestante.
La questione economica e dell'indipendenza caratterizzano la questione irlandese.
Per l'emancipazione dei cattolici si batté Daniel O'Connell (1775-1847) ottenendo che il Parlamento inglese stabilisse parità giuridica tra cattolici e protestanti nel 1829.
I più radicali tra gli irlandesi, i Feniani, si battevano per la completa indipendenza dall'Inghilterra, tramite attentati e ribellioni. Tuttavia, più seguito dei Feniani fu il movimento autonomista fondato da Charles Parnell, che si batteva per l'Home Rule, cioè l'autogoverno. Secondo Parnell, l'autonomia dell'Irlanda doveva essere garantita da un parlamento nazionale.
Per alleviare le fatiche dei contadini irlandesi fu approvata una legge agraria nel 1881, che riduceva i canoni d'affitto delle terre. L'iniziativa però venne bloccata dai conservatori, dalla Camera dei Lord e dai protestanti dell'Ulster, favorevoli all'unione con la Gran Bretagna. L'Home Rule fu approvata solo nel 1914 ma non venne applicata perché proprio in quell'anno scoppiò la Prima Guerra Mondiale.
Proprio in quel periodo, il movimento rivoluzionario indipendentista organizzato nel partito cattolico nazionalista del Sinn Fein ("Noi Stessi") organizzava insurrezioni (quella di Dublino del 1916 venne soffocata nel sangue dall'esercito inglese.)  
Nel 1918 il Sinn Fein ebbe successo elettorale e ottenne il predominio sull'Irlanda centrale e meridionale (mentre l'Ulster restava in mano ai protestanti)
Nel 1919 il Sinn Fein proclamò la Repubblica d'Irlanda: iniziarono quindi faide tra l'esercito inglese e l'esercito rivoluzionario irlandese, l'IRA (Irish Republican Army). Un compromesso portò l'Ulster a restare parte integrante del Regno Unito, mentre nel resto del Paese nasceva lo Stato Libero d'Irlanda.
Con lo statuto dei Dominions (i paesi appartenenti all'Impero britannico ma dotati di autonomia, come Canada, Australia, Nuova Zelanda)
Un compromesso che divideva in due il Paese originando nuovi problemi.

Nota di Lunaria: ricordiamo la bellissima canzone dei Cranberries, "Zombie", dedicata proprio al terrorismo dell'IRA