Iside, Hathor, Nut

Info tratte da





Iside (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/iside.html) nel mondo dei defunti opera precisamente come ha operato con Osiride morto sopra la terra. Ella ha risuscitato in lui, benché estinto, la virtù generativa, cosicché egli giace esanime sì, ma nel pieno rigoglio della sua virilità.
Ed allora la Dea in aspetto di femmina di falco scende sopra di lui, lo copre del suo corpo e delle sue ali per celebrare col fratello-paredro la sacra mixis.
"Ecco, la tua sorella Iside viene a te esultante d'amore. Tu la accogli sulla tua virilità, e il tuo seme si riversa dentro di lei"

Osiris/Osiride ha così compiuto, benché morto, per la virtù taumaturgica di Iside/Isis, l'opera essenziale di vita e attraverso quest'opera egli stesso rinasce. Si noti in proposito che anche in una leggenda africana pubblicata da Frobenius ("Storia della civiltà africana" 1950) la maga Pa-Sini-Jobu si trasforma in uccello, cala sul montone morto del re, vi giace sopra ad ali aperte e lo richiama in vita.
Tornando ad Iside, noi sappiamo che secondo la dottrina funeraria dell'antico Egitto, ogni morto il cui cuore pesato abbia soddisfatto il giudizio di Thot diventa un "Osiride giustificato" ("Maa-kheru"), un Osiride che però, essendo morto, attende da Iside la resurrezione ad una vita immortale. Ed ecco che Iside, come si ricava dalle rappresentazioni funerarie di Abydos e di Dendera, si vale coi defunti della stessa azione magica che compì su Osiride: anche i morti, riacquistata da Iside la loro forza virile, accolgono la Dea che quale femmina di falco cala su di essi. Anche i morti, tramite questa forma di mixis dove la Dea sta sopra, quasi a rivendicare l'antichissima potestà ginecocratica.
(Nota di Lunaria: si veda il confronto con Lilith, che secondo la rivisitazione ebraica, fu scacciata dall'eden perché voleva stare sopra ad Adamo durante l'amplesso! In realtà, Lilith era una Dea sumera, probabilmente della fecondità o della giustizia, poi resa "demonica" come personificazione del vento notturno del deserto)


APPROFONDIMENTO SU HATHOR

Hathor è una divinità antichissima della mitologia egizia, multiforme e collegata all'archetipo delle Grandi Madri protostoriche, il cui nome significa "casa di Horus". Dea dell'amore e della gioia, Dea madre universale, in quanto generava il Dio Sole e allattava Horus e il suo rappresentante, il faraone, Dea della vita ma anche patrona dei morti e spesso aiuta Osiride nell'accoglienza dei defunti nell'Oltretomba. Si considera protettrice delle sorgenti del Nilo e della potenza creatrice delle inondazioni, oltreché protettrice delle arti, della musica e del canto. È la Dea che al tramonto mangia il sole (Horus identificato come Dio-Sole) per restituirgli la vita poche ore dopo; è anche la Signora dei venti del nord.
Durante il Medio Regno ricevette l'epiteto di Nub (Dorata), diffondendo poi il culto anche in Palestina ed in Fenicia, di cui si menziona un tempio a Biblo. In seguito venne identificata, in queste regioni, con Astarte e con altre divinità cananee come la Dea Qadesh. Ai tempi della dinastia XVIII molte donne dei villaggi rivestivano il ruolo di "cantori di Hathor", cantando e suonando durante le feste religiose.
Hathor era considerata anche Signora del sicomoro del sud ed in tale veste onorata solennemente a Dendera da Sacerdoti e Sacerdotesse, che dirigevano i riti ufficiali all'interno di un importante tempio eretto in suo onore. Una volta l'anno veniva celebrata in suo onore la festa del Buon Incontro nella quale la statua della Dea veniva portata in processione con la Barca sacra ad Edfu per rinnovare la promessa di matrimonio con il suo sposo Horus.
Un altro aspetto della Dea, forse poco noto, riguarda i suoi slanci distruttivi, quasi da Vendicatrice Divina, che in qualche modo confermano la variegata complessità delle sue caratteristiche rielaborate nel corso dei secoli. Direttamente dalla tomba di Tutankhamon ci arriva il racconto del compito, assegnatole dal padre Ra, di vendicare lui e le divinità, sdegnose in quanto trascurate dagli esseri umani. La Dea esegue l'ordine paterno e sotto le sembianze di Sekhmet sbrana molti uomini e per placarla deve intervenire Toth con un abile stratagemma: le diede del vino ed ella lo scambiò per sangue, bevve e si ubriacò; quando si svegliò era tornata Hathor.


ALTRO APPROFONDIMENTO



Hathor è una delle più antiche divinità d'Egitto. Come tutte le Dee antiche, Hathor impersona attributi perfettamente ambivalenti essendo sia la "buona" sia la "cattiva" madre: è l'essenza del generoso e della fertilità da un lato, mentre è al tempo stesso Dea del massacro e della distruzione che esulta nella carneficina. Condivide tale ambivalenza di fondo con Ishtar, Anath, Parvati-Durga (chiamata Kali, la Nera). Come già in altre culture anche in Egitto abbiamo altre Dee in cui si accentrano specifici elementi di ambivalenza: Sekhmet la Potente, specializzata come Dea della guerra e rappresentata da una donna con la testa di leonessa (1).
Neith del Delta, rappresentata come donna recante la corona del Basso Egitto e brandente una lancia o un arco e frecce. Iside, la madre e protettrice di Horo il giovane e adepta della magia e degli incantesimi che porta le corna di vacca originariamente appartenenti a Hathor; Bast o Bastet, l'affascinante e languorosa Dea delle delizie dell'amore e del piacere rappresentata come una gatta o come donna dalla testa di gatto, splendida e domestica variante felina della fiera e selvaggia leonessa Sekhmet. (2)
Il nome Hathor è ancora una volta una trasposizione greca. L'egiziano è Het-Her, "La Casa di Horo".
Come Dea della fertilità, Hathor è rappresentata come una vacca, come donna dalla testa di vacca, o con un volto di donne e orecchie di vacca. In questa ultima forma la si vede con in testa la splendida Tavolozza di Narmer della I Dinastia, mentre sull'impugnatura del suo sacro strumento c'è il sistro. Al sacro sistro di Hathor ci si riferiva a volte come all'"anima femminile con le sue due facce". La testa di Hathor costituisce il capitello di un certo tipo di colonna che si vede con frequenza negli esempi superstiti di architettura egizia: il suo viso è incorniciato da spessi e pesanti riccioli che le aderiscono alle guance per poi ripiegare in fuori e verso l'alto. (nota di Lunaria: infatti la forma ricorda un utero femminile)

Hathor nel suo aspetto terribile fu convocata da Ra in un accesso di collera allo scopo di impartire una cruenta lezione al genere umano. Ra ha motivo di rincrescersi per la sua incontrollabile Hathor, perché eccitata dal sangue sembra decisa al macello dell'intera umanità. Il Dio salva l'uomo dalla distruzione totale escogitando un astuto stratagemma: fa ubriacare la Dea.
Il testo si trova inciso sulle pareti di alcune tombe reali della XIX Dinastia, ma la lingua fa pensare ad un originale di molto anteriore:
"Tutto accadde dopo che Ra ebbe stabilito la propria sovranità [...] ad un certo punto l'uomo covò malvagi pensieri pensieri contro Ra [...] e Ra scorse i pensieri che l'uomo progettava contro di lui."
Fu così che Ra convocò gli altri Dei e poi disse:
"Osservate gli uomini [...] hanno progettato pensieri malvagi contro di me. Ditemi che cosa fareste voi in merito." [...] E tutti dissero: "Che il tuo Occhio proceda a castigare per te quelli che tramano con malvagità. Tuttavia l'Occhio non ha in sé un potere sufficiente a punirli al posto tuo. Che lo si invii come Hathor! E così, poi, arrivò questa Dea che trucidò l'umanità nel deserto. [...] Ecco come venne in essere Sekhmet, l'Ebbra della Notte, per sguazzare nel loro sangue."
Ma Ra poi si pente. E così, per fermare Sekhmet, prepara una mistura di ocra rossa e birra:
"Così furono preparate parecchie migliaia di orci di birra [...] E a quel punto, quando la terra si rischiarò all'alba, e per la Dea giunse il momento di riprendere la carneficina dell'umanità, Ra disse: "Con questo sistema, proteggerò l'uomo da Lei! Venite, portate tutto nel luogo in cui la Dea ha intenzione di trucidare l'umanità".
E così, la mistura inebriante viene versata sui campi.
"E quando questa Dea partì all'alba, trovò il luogo inondato del liquido. Ed era splendida in viso a quella vista. E poi bevve, e le fece bene al cuore. Tornò ubriaca, senza essersi nemmeno accorta dell'umanità."
Per questo gli Egizi commemoravano l'evento preparando bevande inebrianti la cui preparazione veniva affidata a delle ragazze schiave, come parte di una festa per la Dea.
 
(1) Per tutto l'antico Vicino Oriente, la Dea Madre è associata al leone ed è raffigurata spesso in piedi su un leone o seduta su un carro trainato da leoni, come nelle rappresentazioni di Ishtar, Anath, Atargatis-Cibele.


(2) Il leone è sempre stato associato alle Dee. Questa è una lista di Dee associate ai felini

Dee associate ai leoni, tigri o gatti:

Cibele (Dea greca-asiatica)
Durga (Dea dell'India)
Atargatis (Dea Siriana)
Lilith (Dea Sumera)
Lalitha (Dea dell'India)
Bhavani (Dea dell'India)
Sekhmet (Dea dell'Egitto)
Budhi Pallien (Dea dell'India)
Balvi Mataji (Dea dell'India)
Bootbhavani Maa (Dea dell'India)
Chandi e Chamunda (coppia di Dee gemelle dell'India)
Harsiddhi Ma (Dea dell'India)
Jaggaddhatri (Dea dell'India)
Narsimhi e Pratyangira (Dee dell'India, hanno viso da leone e corpo da donna)
Shashti, Bast e Freya, associate ai gatti
Shikotar Maa (Dea dell'India)
Kushmanda (Dea dell'India)
Katyayani (Dea dell'India)
Skanda Mata (Dea dell'India)
Chandraghanta (Dea dell'India)
Ishtar (Dea sumerababilonese)
Anat (Dea sumera)
Nyarvirazi (Dea del Ruanda)
Al Uzza (lince)
Menhit e Pakhet (Dee egiziane, ma di origine nubiana)
Mafdet (ghepardo) (Dea Egiziana)
Werethekau (Dea Egiziana)


APPROFONDIMENTO SU NUT

Per gli Egizi, il cielo non rappresentava un luogo o uno spazio; era identificato con la celeste Nut. Secondo gli Egizi, Nut, al tempo dell'origine del cosmo, strinse fra le braccia il fratello Geb (la Terra) finché Shu, il Dio dell'aria, separò il cielo dalla terra, creando così la luce diurna nell'universo e la luce della coscienza dello spirito. Da allora, Nut, la Dea del cielo, si inarca con la sua profusione di stelle sopra la terra fra un tramonto e l'altro, e ogni sera inghiotte il sole nella sua bocca per riportarlo alla luce sul fare del giorno nell'aspetto mattutino dell'infante Kephri. Ma Geb si protende verso di lei fremente di desiderio virile e questo anelito verso il definitivo ricongiungimento del cielo e della terra si rivela, secondo gli Egizi, nell'impulso dei fiori, piante e alberi a staccarsi dalla terra per crescere verso il cielo.
Nella formula 367 dei Testi delle Piramidi, a proposito dei defunti, si legge:
"Tua madre si è distesa sopra di te nel suo nome Setpet (*). Ha stabilito che tu diventi un Dio senza che alcun nemico ti osteggi, nel nome di Dio. Ti libera da tutte le creature del male nel suo nome di "grande cesto". Tu sei il primo dei suoi figli. Possa Geb esserti amico! Ti ha amato e protetto. A lui devi la tua testa. Ha ordinato che Thoth (**) ti componesse, sì che quanto di male era in te scomparisse."


(*) Oasi di Wadi Natrum a ovest del delta.
(**) Il Dio Lunare, patrono delle scienze e inventore della scrittura, dei geroglifici, "parole divine".
All'interno dei sarcofaghi egizi era raffigurata Nut, che avvolgeva il trapassato nel suo abbraccio, proprio come il Sole, per assumerlo nel suo corpo che tutto trasforma e rigenera. Non troveremo altra pace se non sotto questo sarcofago di stelle che chiamiamo universo. Soltanto l'infinito, l'eterno che non conosce tramonto, può essere la nostra patria.

Infine, un confronto tra Lilith e l'antica Madre del Cielo

"Le ali e gli artigli d’uccello indicano l’intima parentela della Dea con la natura alata. Così come l’uccello si alza nell’aria verso il cielo, anche la Dea abita il cielo e allarga le sue ali protettive sulla terra. In tempi molto più tardi diventano le piume della signora alata il mantello protettivo della Madonna. Le raffigurazioni della Dea egiziana Nut insistono sull’immagine del suo corpo che si piega verso la terra tendendo benedicente le mani. Il cielo apparteneva alla Dea, prima che il patriarcato ci insediasse il suo Dio Padre e bandisse la Dea sulla terra. Il gufo era il saggio accompagnatore della Dea prima che il regime patriarcale ne facesse un messaggero della sventura, un uccello del malaugurio nemico della luce."
"Ovunque domini l'ossessione, ostile alla vita, del principio spirituale maschile [...], La Grande Dea viene discriminata e demonizzata dal principio della coscienza maschile, che esige la permanenza e non il mutamento, l’eternità e non la trasformazione, la norma e non la spontaneità creativa. (E.Neumann)



Su Iside\Egitto vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/introduzione-al-pantheon-egizio.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/la-donna-e-le-dee-nellarte-egizia.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/iside.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/gli-dei-e-le-dee-del-pantheon-egizio.html
Sulla Dea e gli uccelli: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/uccelli-ditalia-e-il-simbolismo-antico.html

Approfondimento: La Donna e le energie creative sessuali

Il legame femminile tra sessualità e creatività sta a significare che nella donna l'atto del fare l'amore può risvegliare le energie creative.
Se siete sessualmente attive, notate l'intensificarsi della sensualità durante l'atto amoroso e gli effetti che il sesso ha sui vostri sentimenti, sull'amore, sulla vita quotidiana. L'accresciuto senso di consapevolezza può anche essere sperimentato nell'interazione con la natura; siate coscienti del senso della vita, delle sensazioni che evoca. Toccate e fatevi toccare dalla vita che vi circonda, sperimentate la natura di notte e notate l'influenza che l'oscurità, le stelle e la Luna hanno sulla vostra percezione. Tutti questi metodi per svegliare le energie creative possono essere usati separatamente o in varie combinazioni nel corso della vita quotidiana; la combinazione di presa di coscienza della natura, della danza e del sesso erano alla base di tutti gli antichi riti di fertilità. Oltre che col corpo, le energie creative possono essere risvegliate con la mente. Spesso un evento drammatico come la morte di un familiare può causare esplosioni di energia creativa che deve assolutamente essere rilasciata. Qualche volta una situazione, una forma, un panorama o un suono possono innescare l'energia creativa che, nella vostra mente, prenderà la forma di un'idea, di una poesia, di un quadro o di un brano musicale.
Cercate di scoprire come gli altri esprimono le loro energie creative. Osservate tutte le espressioni della creatività altrui con mente aperta, dimenticate ogni preconcetto o idea sul significato di arte.

Esercizio: Il Risveglio dell'Energia

Questa visualizzazione ti permette di aprire la mente e accettare il flusso di energie creative in forme d'idee, che saranno i tuoi "figli mentali": devi permettere loro di crescere, ed essi potranno prendere forma nel mondo materiale o verranno riassorbiti in te stessa. Siediti comodamente e porta la tua consapevolezza dentro di te. Rilassati, sii consapevole del tuo utero e senti che esso è nell'oscurità del tuo corpo. Porta l'attenzione nell'oscurità e gradualmente visualizza te stessa di fronte al tuo Albero del Grembo. Osserva i dettagli dell'Albero e la fase della Luna che lo sovrasta. Davanti a te c'è il laghetto, e allungandoti in punta di piedi, riesci a toccare un ramo che pende sull'acqua. Appena tocchi il ramo senti le foglie stormire come se sussurrassero il tuo nome. Guardando tra le foglie vedi una piccola colomba bianca, dal petto rosa pallido, che ti guarda con gli occhietti arancioni. Con un solo grazioso movimento si stacca dal ramo e plana attraverso lo stagno atterrando ai piedi dell'Albero del Grembo. L'immagine della colomba bianca vicino all'albero illuminato dalla Luna stimola ricordi provenienti dal profondo della tua mente. Una delicata voce femminile parla nella tua testa e ti dà il benvenuto invitandoti ad attraversare l'acqua della vita per entrare nell'oscurità della nascita. Mentre la voce parla, ti rendi conto di avere sulla fronte una stella luminosa (Nota di Lunaria: Ishtar era accompagnata da una stella). Dall'altra parte del laghetto vedi che una sfera di luce bianca sta crescendo intorno alla colomba rendendo le sue piume scintillanti come fiamme. La colomba si libra e si posa davanti al tronco dell'albero. Esitando, sfiori l'acqua con un piede aspettandoti che esso affondi, invece scopri di poter camminare sulla superficie. (Nota di Lunaria: le Dee camminano o sorgono dalle acque: Yemanja, Mami Wata, Kannon, Benten, Venere...) Quando raggiungi l'albero scopri che nel tronco si è aperto un varco e poi segui la colomba nelle sue profondità. Nell'oscurità senti le pareti dell'albero circondarti con la sua rassicurante energia. Stendi le braccia in modo da ricevere la luce e l'amore che fluiscono dalla colomba verso di te. Ti accorgi che sia il tuo ventre che sia il tuo seno sono gonfi come in gravidanza. Ti senti stabile e in equilibrio e percepisci i semi dell'ispirazione, ancora non formati, riposare nella tua mente. Rimani in questa posizione finché ti senti pronta a tornare. Lascia che l'immagine dell'Albero del Grembo e la luce della colomba svaniscano lentamente. Riporta la coscienza al tuo corpo seduto e respira profondamente mentre apri gli occhi. La luce della colomba potrebbe rimanere con te ancora per un po' di tempo.
Nel mondo moderno, le persone non dedicano tempo all'espressione della creatività. Riconoscendo che la vostra natura è creativa e che è collegata alla vostra mente tramite il corpo e il suo ciclo, sarete in grado di prendere coscienza del vostro potenziale creativo. Trattenere le energie può causare un senso di isolamento o di stagnazione, assenza di desiderio sessuale e una ridotta consapevolezza del mondo fisico esteriore. 
Il sesso e l'erotismo sono le espressioni più ovvie delle energie creative attraverso il corpo e sono forze potenti nel generare arte. La sessualità offre l'abilità di creare e modellare la vita: infatti l'atto sessuale risveglia le energie creative della donna, può aumentare la sua creatività e ispirazione, e può dare inizio alla formazione del corpo di un bambino intorno all'essenza della vita in lei. Nel passato la sessualità della donna era riverita. Tutte le donne, come il Divino, hanno la capacità di creare la vita e dare forma al mondo manifesto;  quindi l'atto sessuale era visto come una esperienza dalla forte valenza spirituale al di là della mera gratificazione sessuale.
Il sesso era una preghiera, una meditazione, una celebrazione della vita e del Divino. Le donne nelle culture babilonese e sumera offrivano i loro atti sessuali al tempio come forma di adorazione e servizio per le loro Dee ed era normale che una donna praticasse questa forma di devozione almeno una volta nella vita. L'atto sessuale era considerato un potenziamento anche per l'uomo. In molte culture un uomo poteva diventare re solo se si sposava o accoppiava con la rappresentante della Sovranità della Terra. Attraverso questo atto sessuale assumeva il potere per essere re, con l'autorità, la responsabilità, la saggezza e l'ispirazione della Dea in terra. In cambio egli risvegliava le energie creative nella partner e nella terra portando fertilità ad entrambe. Se il re diveniva incapace di risvegliare queste energie a causa dell'età avanzata, di una malattia, per incapacità, la rappresentante della Dea si rivolgeva altrove per cercare il suo "risvegliatore". Queste immagini sono un tema comune nelle leggende popolari, e la più conosciuta è quella di Re Artù: quando la Regina Ginevra, che rappresentava la Sovranità, fu trascurata da Artù, si rivolse a Lancillotto che diventò il suo amante. Per effetto di questo atto, Artù perse il potere e l'autorità sui suoi cavalieri e sul popolo. L'atto sessuale lega l'umanità alla terra, un uomo a una donna e una donna alle proprie energie creative, quindi lei diventa fonte d'ispirazione e potenziamento del partner. Nella storia e nelle leggende la donna portava spesso visioni ed entusiasmo, era la musa ispiratrice, sfidava e stimolava energia e forza nell'uomo agendo per lui come un catalizzatore; le Dee erano rappresentate come dispensatrici di guida, direzione e significato per la vita dei loro eroi. Sia nell'antica Grecia che in India le donne istruite e abili nell'arte del sesso avevano uno status più elevato delle donne comuni. Esse erano stimate per il loro talento musicale e poetico e per la loro competenza in filosofia e strategia di guerra. Nel mondo occidentale l'atto sessuale con la sua connotazione sociale ha sofferto grandemente a causa delle dottrine della chiesa medioevale (Nota di Lunaria: Sant'Agostino è stato tra i più influenti, in merito alla dottrina della morale cristiana. Pontificò di peccato sessuale e di piacere visto come sommo peccato)
L'idea del corpo, del sesso e della sessualità come espressioni del divino, della devozione e della spiritualità, può risultare ancora difficile da comprendere persino per la società moderna. Si pensava che il sesso portasse la gente lontano dalla spiritualità e che la sessualità delle donne fosse la causa della tentazione originale che allontanò l'umanità da Dio.

Il ruolo sessuale della donna si ridusse al soddisfacimento dei bisogni dell'uomo e a quello di generare i suoi figli.
Per una donna godere del sesso, chiederlo e trarre da esso energia e piacere significava permettere alla sua natura malefica di emergere e perdere il rispetto che poteva aver meritato dagli uomini e dalla società. 
Il concetto di sesso venne fermamente abbinato alla gratificazione maschile e alla procreazione. Nel mondo moderno il sesso è ancora considerato sporco, vergognoso e depravato se consumato al di fuori delle restrizioni e come le mestruazioni, alcuni suoi aspetti sono considerati malefici o addirittura sono andati completamente perduti. Con il risveglio e il fluire delle energie vengono l'ispirazione, le idee e la capacità di creare. Se siete sessualmente attive, durante un rapporto prendete coscienza delle vostre energie creative e del vostro amore attraverso il tatto e i movimenti. Prendete coscienza sia della vostra fisicità che dei vostri sentimenti e considerate il vostro atto sessuale come appartenente a entrambi. Siate coscienti del vostro utero e del suo legame con le sensazioni del corpo. Liberatevi dalle inibizioni ed esprimete l'energia del vostro corpo che interagisce con un altro corpo come desiderate: siate selvagge o delicate, passive o attente, animalesche e indomite, e siate aggraziate ed equilibrate! Sentite che state tessendo la ragnatela di un incantesimo che, secondo la fase del ciclo, potrà essere una ragnatela di amore comprensivo, un incantesimo che prende e trasforma, l'oscurità del mondo interiore portata verso l'esterno o un dono di luce e di rinnovamento. Le energie sessuali possono essere liberate dal corpo nell'orgasmo oppure dirette attraverso le mani o la voce. Per liberare l'energia stendete le braccia e "gridate" l'energia, sentitela scorrere attraverso la voce, le braccia e le mani. Dirigendo l'energia per comprendere voi stesse e il vostro partner create un legame d'amore tra voi due a un livello più profondo e interiore. 
Una donna potrebbe, se lo volesse, "usare" un uomo e prendere tutta l'energia che egli ha da dare. L'immagine della vampiressa è l'esempio estremo di una donna che prende tutte le energie da un uomo per dare a se stessa vitalità e piacere. Non è sbagliato "prendere" nella fase dell'Incantatrice, ma questo deve essere bilanciato dalla consapevolezza della necessità di "dare" in un'altra fase.
La vostra sessualità cambierà con le fasi mensili, quindi permettete a voi stesse di sperimentare la gamma completa di diverse qualità. Se normalmente non fate l'amore quando avete le mestruazioni, provate a farlo la prossima volta. Mentre cresce la vostra consapevolezza delle diverse fasi della sessualità, anche il vostro partner comincerà a notarle e reagirà a esse in modo diverso; questo porterà varietà nella reazione oltre a un'accettazione reale della natura ciclica della donna.
Se non avete un partner, le energie sessuali possono essere liberate con l'orgasmo.

Esercizio


Se non siete sicure dei cambiamenti delle vostre energie sessuali durante il mese fingete di essere l'archetipo di ogni determinata fase. Chiedetevi come farebbe l'amore la Vergine, la Madre, l'Incantatrice, la Strega. Come si muoverebbe o in che posizione? Che parole userebbe? Di cosa ha bisogno e cosa può dare? Non rivelate al vostro partner il ruolo che impersonate, ma osservate eventuali cambiamenti nel suo modo di rapportarsi a voi. Familiarizzando sempre di più con ciascuna energia sessuale vissuta durante il ciclo sarete in grado di accettarle ed esprimerle come parte naturale di voi. Impersonando tutti e quattro gli archetipi durante il proprio ciclo una donna dà al partner maschile soprattutto la capacità di accettare e vivere tutti gli aspetti del Divino Femminile e di connettersi a essi.