Introduzione alla Magia Africana

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Dalle civiltà paleonigrotiche provennero miti, religiosità e divinazione che avevano ed hanno ancora oggi una base ecologica, in quanto sono centrati e focalizzati sulla natura. Flora e fauna sono stati gli ispiratori occulti e palesi della civiltà dei nomadi, cacciatori e pescatori.

Nota di Lunaria: per un approfondimento sulle religioni africane, vedi



Per un approfondimento sull'arte: http://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/introduzione-allarte-africana-e-allarte.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/il-significato-della-maschera-in-africa.html
Sul Dio Mantide: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/11/il-dio-mantide-dei-boscimani.html
Altri concetti: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/ntu.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/sincretismi-animisti-cristiani-in-africa.html

Al centro di ogni credenza vi è un simbolo: l'albero. Intorno a questo emblema dell'eternità ruotano le tradizioni magiche, che pongono i loro accenti sui grandi misteri dell'esistenza e sul culto dei trapassati. Magia ed etnomedicina si confondono nell'interpretazione degli eventi naturali, nell'arte divinatoria, nella trance estatica e nella cura degli stati morbosi. Mago, stregone e medico coesistevano in un'unica persona: il capo del clan, depositario della tradizione orale e dei grandi segreti. Ogni potere gli proveniva dal fato e dall'iniziazione, mezzo necessario per permettere all'individuo di divenire il mediatore tra passato, presente e futuro, tra il mondo dei vivi e l'immenso regno dei morti.
La malattia era considerata come una serie di interferenze, come la collera delle divinità, che poteva essere la causa principale di ogni male, o l'influenza dei trapassati. Nell'anima africana persiste l'idea dell'intima unione tra mondo dei viventi e regno dei morti. Il mago-guaritore africano è convinto dell'esistenza di uno stretto legame tra sacro e natura, tra esseri soprannaturali e umani e tra questi e il mondo degli antenati che vivono nell'aura familiare, nell'impalpabilità del fluido che avvolge l'atmosfera della capanna e del villaggio.
Un denominatore comune nei riti è l'acqua e il fuoco e mezzi comuni di elevazione sono la danza, il canto e i suoni.
Le credenze ataviche hanno accreditato la convinzione che ogni tipo di guaio che può capitare all'individuo e alla sua società deriva da "peccati" o da infrazioni di tabù. Un misto di animismo naturalista e di credenza biblica rende ancora più convincente l'idea dell'importanza della stregoneria e delle sue pratiche.


Nota di Lunaria: per un analisi al sincretismo che si verificò tra cristianesimo e animismo africano, vedi questo libro



  per un'analisi al bianco-centrismo e al razzismo, vedi

Amuleti, talismani, reliquiari sono diffusi ovunque ed il numero dei soggetti che li portano e che credono in essi tende a crescere. Uno dei più semplici sistemi per ingraziarsi le divinità e scongiurare le cattive influenze è quello del sacrificio di un animale, soprattutto le galline; è una pratica comune a tutte le etnie africane. Vi è anche una sorta di "localizzazione" degli organi che possono influenzare il benessere e la sicurezza dell'individuo: il fegato, la milza, il cuore, le ossa.

Magia Nera
 

Ognuna delle 450 etnie che popolano l'Africa  segue riti e pratiche diverse, anche se esiste una base comune di credenze. In modo diverso si esprimono per scongiurare il male e per procacciarsi il bene e la fortuna, per sconfiggere i demoni che provocano la malattia, e per assecondare il passaggio nel mondo dei morti. I missionari cattolici o protestanti furono i primi a studiare le pratiche magiche africane, ma assistettero anche alle pratiche tribali che hanno per oggetto le ossa degli esseri umani.
La fase animistica nella divinazione "in corpore animalium" ha ceduto il passo a quella del sacrificio umano, al quale non sono sfuggiti i bianchi in diverse occasioni. Intorno allo scorrere del grande fiume Congo si svolgono ancora oggi i riti di stregoneria macabri che hanno per oggetto le ossa umane. La disposizione ed eventuali imperferzioni delle ossa vengono utilizzate per interpretare il destino, per scongiurare il pericolo, per indurre qualcuno ad amare o odiare; si fanno anche dei distillati di ossa che vengono propinati come pozioni.
Un esempio di pratica anti-iella la si ritrova nel Ghana: è il Tigari. La cerimonia consiste in un'iniziazione in cui lo stregone fa bere al candidato una pozione di succo di noce di cocco a cui sono state aggiunte varie cose. Questa pozione protegge contro i nemici, contro le malattie e gli influssi negativi.
Esistono anche diversi tipi di omicidio rituale; a volte vengono scoperti cadaveri decapitati o mutilati: nelle donne si pratica l'escissione dei capezzoli, nei maschi i testicoli, nei bambini i lobi dell'orecchio e frammenti di fegato e cuore. Lo scopo del sacrificio è quello di preparare l'Umutsi, cioè la medicina preparata dal medico-stregone; le parti umane prelevate dalle persone ancora vive, che poi vengono uccise, vengono miscelate ad altri ingredienti. La mistura viene poi sparsa sui campi riarsi per propiziare la pioggia o per curare malattie.
Se il capo perde un guerriero, per malattia o incidente, è necessario placare gli spiriti dei trapassati con un sacrificio. Così vengono commissionati agli stregoni gli assassinii rituali.
La paura della magia è uno degli aspetti comportamenti degli africani. Ogni africano vive nel terrore di essere oggetto di un attacco magico; ogni africano teme il potere dello stregone. (Nota di Lunaria: infatti le prostitute africane vengono minacciate con rituali di magia nera affinché non denuncino o non scappino; inoltre suggerisco di approfondire, sul web, gli articoli dedicati alla Black Axe, l'Ascia Nera, cioè la mafia nigeriana) 


Uomini-Leone e il coccodrillo in Africa

L'anima, secondo l'africano, è forza ed energia. Per citare la definizione di Senghor: "L'anima africana è una forza spirituale, un principio di vita intellettuale e morale che anima ogni essere, ogni pianta, ogni cosa provvista di carattere proprio, sia essa una montagna, una caverna, una roccia ocarnale.

Leone e leopardo, nella mente degli africani, costituiscono i simboli della forza, dell'astuzia e della potenza. Ogni giovane sogna di divenire uomo-leopardo o uomo-leone. La potenza sessuale di quest'ultimo affascina e stimola la fantasia degli africani. è forse per tale ragione che essi non amano vedere il leone morto, come se tale visione portasse scalogna.
Le sette degli uomini-leone hanno continuato a diffondersi in Africa anche in questi anni (1990). Gli adepti credono di essere la reincarnazione di un leone, potente sessualmente e feroce. Non esistono invece sette di donne-leonesse, forse per una sorta di atavico maschilismo.
E ciò può apparire un controsenso perché è la leonessa che attacca e uccide e istruisce nella caccia i leoncini, mentre al maschio è riservato il ruolo di riproduttore.
Nella savana vi sono tuttavia degli stregoni che detengono il segreto del talismano anti-leone. Chi viene protetto non sarà mai ucciso dal leone, ma se lo chiederà allo stregone, questi farà il sortilegio che provocherà la morte del suo nemico per opera del felino.
In certi villaggi esiste una figura tipica, il Re-Leone, che è un capo con prerogative stregonesche e la cui autorità è indiscutibile.
In Kenia, quando una donna desidera che suo figlio divenga uno stregone, lo abbandona nella foresta nella zona in cui si è certi della presenza dei leoni. Se il ragazzino dopo qualche giorno è ancora in vita, è certo che ha acquistato i poteri dello stregone, e viene additato come Uomo-Leone: verrà rispettato per tutta la vita.  

Il culto del coccodrillo è comune nelle regioni dove abbondano tali animali, come nello Zimbabwe e Somalia.
Esiste una strana leggenda che dice "Il coccodrillo era una volta una lucertola. Un giorno un uomo posseduto dai demoni cadde nell'acqua. Questi entrarono nel corpo delle lucertole e fecero in modo che esse crescessero enormemente, tali da diventare coccodrilli."
Nel Congo si crede ancora oggi (1990) che il coccodrillo è un buon animale e gli uomini che in esso si identificano si credono investiti di un potere magico superlativo.
Alcune parti di coccodrillo costituiscono la base per preparare un medicamento ("muti"): la pelle triturata e polverizzata è ritenuta un ottimo rimedio per la tosse e il suo grasso viene incorporato in un talismano che preserva dagli incidenti.
La magia ispirata dal coccodrillo riposa su alcune caratteristiche dell'animale, prima fra tutte la rigenerazione spontanea dei denti.

Nel Congo alcune tribù si identificano col gorilla e gli individui riproducono il comportamento di tali primati. Presso i Baluba si praticava il cannibalismo: il cervello del nemico veniva estratto e dato da mangiare all'aspirante capo del gruppo.


Il potere magico delle erbe in Africa

 La magia è basata sui fenomeni che possono provocare vere e proprie metamorfosi. Nella natura si crede di poter rinvenire elementi base e indispensabili per esercitare un potere magico.
A parte le pietre, è soprattutto la flora chiamata a fornire a chi vuole esercitare la magia dei poteri extraumani. è ciò che qualcuno ha definito "il potere magico delle erbe".
Ogni stregone che si rispetti porta nel suo bagaglio personale qualche esemplare del mondo vegetale, nel quale crede e attraverso il quale è convinto di ottenere la realizzazione di certi desideri.

In realtà il maggiore potere espresso da certe erbe è legato alla constatazione che alcune di esse, da secoli, sono state utilizzate per guarire qualche malanno o per attenuare i sintomi dolorifici. Malattia e dolore sono stati oggetto dell'attenzione degli uomini primitivi.

Prima che esistesse un mezzo di scrittura, il potere curativo delle erbe veniva tramandato di bocca in bocca. Questo sistema di trasmissione orale è ancora presente (nota: il libro è del 1990) nel continente africano ed è ad esso che ci si deve rivolgere per ottenere informazioni a proposito dell'influenza magica di certe erbe, di alcune misture provenienti da scorza di alberi e radici.

La magia delle piante è l'arte di adoperarle per provocare cambiamenti straordinari. Le piante conservano una loro energia, emettono delle vibrazioni; perché la loro energia possa dispiegarsi adeguatamente è necessario che il mago o la maga entrino in sintonia con esse.
Ecco spiegato perché chi pratica la magia riposa una parte del suo potere extraumano su certe erbe. (Nota di Lunaria: nell'induismo il tulsi, una sorta di basilico, è stato persino divinizzato in una Dea, Tulsi Devi, appunto)

Esiste un legame tra l'energia che scaturisce da certe erbe e il rituale impiegato. Il dispiegarsi di tale energia è possibile soltanto se l'operatore o operatrice della magia lo desidera fortemente. Il che significa che anche questa potenziale forza naturale si muove e viene orientata dall'indistruttibile potere della psiche. Il potere delle erbe si esprime in armonia con gli intenti dei maghi o delle maghe.

L'erba magica deve essere raccolta in particolari condizioni e in tale atto la maga immette la sua forza psichica.
"Ti colgo, o rosmarino, erba solare, per aumentare la mia concentrazione e la mia forza mentale"
Certe erbe devono essere colte in determinati periodi delle fasi lunari, perché nella pratica magica permane l'importante influenza del ciclo lunare.
Uomini, piante, animali e mondo minerale rimangono sempre sotto l'influenza della luna, l'astro che ispira o che deprime, che esalta o che umilia, a seconda della sua posizione.

Una volta raccolta l'erba in questione o la mistura di erbe, può servire per il bagno purificatore oppure può essere intrappolata in un sacchetto che la persona interessata deve portare addosso o deve depositare nel luogo designato per l'incantamento.

Le infusioni di erbe vengono utilizzate in diverse occasioni e anche in questo caso è importante come la procedura è avvenuta; per esempio, l'acqua nella quale debbone essere spente non deve bollire in un recipiente metallico perché tra metallo ed energia emessa dalle erbe possono avvenire degli scambi ionici che hanno un effetto negativo, diminuendone il potere energetico.
L'acqua deve bollire in un recipiente di coccio. Questa è una regola alla quale si ispirano le maghe africane.
 
Tali infusioni possono essere offerte da bere o servire per irrorare il corpo della persona o bagnare oggetti. Come nella medicina tradizionale la magia fa uso anche degli unguenti, preparati mescolando una materia grassa o olio vegetale con le erbe polverizzate e riscaldando il tutto.
L'unguento così preparato viene spalmato in certe zone della cute che nella tradizione africana ricordano i meridiani dell'agopuntura cinese.
Ogni tipo di attività magica sfrutta il potere dell'incenso.
L'incenso è bruciato per favorire la diffusione nell'ambiente delle sue vibrazioni, non solo per inondarlo col suo gradevole profumo che stimola i recettori nasali, scatenando benefiche reazioni del sistema nervoso centrale. Il sistema migliore è quello di spargere l'incenso su dei pezzetti di carboni di legna rovente. Perché la procedura magica possa spiegarsi in tutta la sua potenza è necessario il "carisma" che di volta in volta può essere indotto nell'ambiente dal fuoco (i fuochi sacri accesi nella foresta) o dall'acqua (i rituali sulla riva del fiume) o dall'aria (trasportandosi sulla sommità di una collina o di una montagna, laddove il silenzio è profondo)
Ogni procedura che si basa sul potere delle erbe si esprime nel desiderio di creare intorno a voi un'aura di protezione.
Talune erbe proteggono contro le aggressioni fisiche e psichiche, contro i pregiudizi, incidenti, avvelenamenti, spiriti maligni, neutralizzando le influenze negative provenienti da esseri umani.
Anche per le erbe vale la distinzione tra maschili e femminili.
Le maschili posseggono vibrazioni mobili e forti, proteggono, purificano, eccitano gli appetiti sessuali, potenziano la forma, danno forza e coraggio.
Le erbe femminili inducono quiete nell'animo e dolcezza nel comportamento. Attirano l'amore, accrescono la bellezza, la ricchezza, la bontà, la pace, la fertilità, inducono il sonno e possono provocare visioni,

è impossibile elencare l'enorme numero di rimedi usati nel continente africano e legati alla tradizione orale.
Solo alcuni di essi sono venuti a nostra conoscenza.
 

La malaria viene combattuta mediante un rimedio confezionato con le radici di una pianta appartenente alla famiglia delle "Dlutshane" e con i bulbi della "Dumbi Likanhloyile" da soli o associati alla Vinca.
Altri due tipi di erbe impiegate per curare la tubercolosi sono le Uthangazane e l'Ubuvalwana.
Gli ottentotti preparano una pozione velenosa che è chiamata "veleno del bosco" (Incwadi) che contiene la brucina, un alcaloide che ha proprietà simili alla stricnina.
Le pianti appartenenti al genere Euforbia contengono chinina, che è usata per combattere febbre, compresa quella malarica.
Le radici di una pianta conosciuta dagli stregoni come "patata dolce selvaggia" (Umnyanja) sono utilizzate per scacciare i diavoli.
La corteccia della radice della pianta rossa di Dagga detta anche "Mfincafincane" è utile come rimedio contro la tosse e le cefalee.
Un'erba che i nativi chiamano Ubuhlungu Besigcwan è un antidoto negli avvelenamenti del sangue. Tale erba è fortemente antisettica ed una pomata confezionata con essa è utile nel mal di denti per applicazioni sulla gengiva. Per le ustioni si usa il comune aloe, le cui zone vengono disposte sopra la parte lesa.
Un altro tipo di aloe è utilizzato per curare le infestazioni da vermi della famiglia dei cestodi, sotto forma di decotto, preparato con le radici.
Il biancospino è molto usato sotto forma di decotto (con le radici) per la cura della scrofolosi. La scorza delle radici mescolata con le foglie della pianta del limone serve nella cura delle affezioni delle mammelle delle mucche.

Qui di seguito elenco il significato magico delle erbe, nella cultura africana

ASSENZIO: detta anche erba delle vergini, è di genere maschile. I suoi fiori e foglie, bruciate con l'incenso, favoriscono stati di induzione medianica ed aumentano i poteri psichici.
Taluni maghi usano bruciare le foglie sulle tombe dei parenti per evocarli e per stabilire con loro un contatto extrasensoriale.

ACACIA: l'acacia, di genere maschile, nella zona tropicale viene raccolta per alimentare i fuochi sacri. Un pezzetto di ramo tenuto su se stessi preserva dalle influenze negative.

AGLIO: pianta maschile che ha da sempre rivestito un ruolo importante nelle pratiche magiche (presso greci, assiri, egizi)
In Africa è ritenuto capace di assorbire i mali e come tale è consigliato alle gestanti per le influenze negative.


ALOE: pianta di genere femminile, è assai apprezzata dagli africani perché è ritenuta capace di neutralizzare le influenze negative inviate dai trapassati. Per questo nei villaggi della foresta equatoriale selve di aloe sono intorno alle capanne, vicino alle quali si trovano anche le tombe degli avi.
Le foglie carnose contengono un succo che viene usato nell'erboristeria come medicamento.

ANANAS: di genere maschile, è legato ad una leggenda che in Estremo Oriente (nelle Isole della Polinesia) lo considera il pasto prediletto dagli Dei.
In Africa si crede che il succo versato nell'acqua calda del bagno induca sul bagnante l'ala della fortuna.
La polpa è utilizzata per essere strusciata sulla pelle delle ragazze che si desidera rimangano vergini e quindi insensibili alle profferte dei maschi.

AVOGADO: questa pianta di genere femminile è diffusa nell'Africa tropicale ed equatoriale ma la sua origine è legata ad un mito delle isole Hawaii: il frutto rappresenta l'organizzazione cosmica, composta da diversi compartimenti, e da tale frutto avrebbe avuto origine un essere, metà uomo e metà pesce. Ad un occhio simboleggiava il sole e all'occhio di pesce la luna.
In Africa è ritenuto fornitore di energia sessuale e quindi considerato afrodisiaco.

BAMBù: di genere maschile, la canna di bambù presente ovunque in Africa, è un elemento indispensabile nei culti animisti. Il suo potere si esercita favorendo fortuna e protezione.
Chi costruisce la sua capanna vicino alla selva di bambù è sicuro di avere fortuna e di essere protetto contro le cattive influenze sia degli uomini sia degli spiriti.
Per combattere le influenze negative indotte dalla magia nera, si fiutava la polvere di bambù


BANANO: di genere femminile, è il simbolo della fecondità, di potenza creatrice e di prosperità. Sia l'albero che i suoi frutti sono tradizionalmente usati per combattere l'impotenza maschile.

BASILICO: di genere maschile, sembra che sia giunto in Africa importato dall'Oriente, dove era associato a riti magici (Nota: in India è una pianta divinizzata in una Dea, Tulsi Devi)
In Africa il basilico serviva per preparare le pozioni d'amore: per esempio, per far interessare un uomo, una donna si strusciava la pelle dell'addome con una manciata di foglie di basilico.
Alcuni maghi lo utilizzavano per praticare la divinazione: gettavano le foglie sulla cenere bollente, dove erano ancora presenti carboni accesi. Se le foglie si consumavano rapidamente incendiandosi significava che ciò che si desiderava si sarebbe verificato.
Un altro rituale impiegava due foglie gettati in punti diversi sul braciere: se quella di sinistra si consuma rapidamente e quella di destra invece si accartoccia, significa che da parte della donna insorgeranno dei problemi per la buona riuscita del matrimonio.
Se ambedue le foglie si accartocciano senza consumarsi è meglio rinunciare a tale unione.
Per sapere se un uomo sarà un marito fedele o no, lo si invitava a stringere nel palmo della mano destra un rametto di basilico. Se le foglie si seccano nello spazio di alcuni secondi, l'uomo non sarà fedele.
Si dice che il diavolo non sopporta l'odore del basilico. Perciò i maghi ne gettano alcune foglioline sull'incenso che brucia.

CANNA DA ZUCCHERO: di genere femminile, il succo fresco è usato per purificare la capanna, mentre una volta fermentato è l'ingrediente necessario per preparare pozioni magiche afrodisiache.

COCCO: di genere femminile; le noci vengono usate per implorare protezione.

CETRIOLO: la qualità presente in Africa è il flexuosos, di genere femminile, ed è utilizzato in alcuni riti animisti.


CITRONELLA: pianta maschile le cui foglie in infuso hanno poteri soporiferi. Aggiunte all'acqua calda del bagno favoriscono la purificazione del corpo e dello spirito.

CORDILINE (Cordyline terminalis): di genere maschile, sono piante ornamentali tipiche delle zone equatoriali e tropicali. Sono ritenute protettrici del dormiente.
I maghi consigliano di piantarne una vicino alla capanna, cosicché durante il sonno impedirà che giungano sogni angoscianti.

COTONE: di genere femminile, sotto l'influenza del cotone, questa pianta porta fortuna. Un fiocco di cotone imprigionato in un sacchetto, portato sul petto, garantisce che tutto andrà bene e che si può avere fortuna con l'altro sesso. In alcune tribù per invocare la pioggia si ricorre ad un rito durante il quale si brucia un grande fiocco di cotone.

DRACENA: di genere maschile, sotto la protezione di Marte, comprende alberi che somigliano alle palme e che popolano le zone aride della savana. La scorza, se incisa, lascia uscire un lattiche, che seccato ha il colore del sangue vivo.
è utilizzata nei riti propiziatori d'amore. La ragazza che desidera incontrare e sposare un giovane piacente, brucia la scorza di questo albero nella sua camera al tramonto, a finestra aperta.
Mentre brucia la scorza lascia colare il liquido color sangue.
La giovane lo deve fissare intensamente, fare il vuoto mentale e pensare poi alla persona che desidera sposare.
Se i fumi tendono a dirigersi verso la finestra significa che l'operazione è riuscita e la ragazza può sperare che il sogno si realizzi.

EBANO: l'ebano è di genere femminile e ha poteri extrasensoriali, potenziando le energie psichiche. Col legno si fanno degli amuleti da portare addosso e da tenere sull'altare rituale. Si ritiene che i frutti favoriscano gli stati medianici. Gli indigeni sconsigliano di rifugiarsi sotto un albero di ebano durante un temporale perché viene frequentemente colpito dal fulmine.
Una leggenda africana afferma che lo spirito dell'albero si impadronisce del corpo elettrizzato del fulmine per potersi far riconoscere come un essere umano e poter così trasmigrare nel regno dei morti.

EUCALIPTO: presente ovunque, questa pianta femminile si presenta in ben 600 varianti. Quello delle zone tropicali fornisce delle foglie che emanano un forte odore, esercitando un'attività benefica sulle vie respiratorie. Le bacche verdi, infilate in un cordoncino di seta, possono essere usate per fornire talismani sotto forma di collane o bracciali.


 IBISCO: pianta femminile i cui fiori vengono bruciati nei rituali amorosi. Nei paesi tropicali se ne fanno ghirlande da mettere al collo degli sposi.

INCENSO: molte sostanze resinose o gommo-resinose vanno sotto il nome di incenso. Hanno in comune la facilità di bruciare emettendo un odore gradevole. L'incenso puro è quello detto maschio, chiamato anche indiano, che altro non è che resina che proviene dall'albero tropicale suddetto.
Di genere maschile, sotto la protezione del sole, l'incenso emette delle vibrazioni capaci di scacciare gli influssi negativi. Si tratterebbe di onde elettromagnetiche leggere che si oppongono alle onde analoghe ma pesanti che emanano dai nostri corpi.
Tutti i riti lo utilizzano, da quelli purificatori ad altri esorcizzanti, di adorazione e di concentrazione mentale. L'incenso, mescolato a sostanze allucinogene aiuta l'individuo a uscire dal suo io e a decollare verso il viaggio astrale.

LIMONE: pianta di genere femminile, è sotto la protezione della Luna ed è apportatrice di longevità, purificazione, affetto e fedeltà.
Il succo di limone diluito in acqua serve per pulire gli oggetti magici che sono stati utilizzati da altri.
Se una donna perde un orecchino, un anello o una collana, deve, prima di reindossarli, purificarli con succo di limone per scongiurare eventuali influssi negativi provenienti dalla persona che può averli toccati.
I bagni tiepidi in acqua arricchita con succo di liome hanno un potere purificatore.
I fiori di limone seccati e ridotti in polvere sono racchiusi in sacchettini da tenere addosso e servono a suscitare l'attaccamento della persona amata.
Limoni di piccole dimensioni, lasciati seccare, e offerti ad una persona amata ne rafforzano l'attaccamento.



MAIS: di genere femminile questa pianta è considerata apportatrice di benessere e prosperità. Una pannocchia viene posta accanto alla testa del neonato per proteggerlo dagli spiriti maligni.
Una collana fatta di grani di mais protegge contro le epistassi.
In certe tribù si bruciano alcune pannocchie davanti alla capanna dove una gestante sta per partorire. Questo rituale serve a favorire il parto.

MIRRA: di genere femminile, è una resina che cola dalle incisioni praticate su arbusti presenti soprattutto nella zona del Mar Rosso. Tutti i suffumigi sono purificatori. La resina, imprigionata in sacchettini, favorisce la guarigione di ogni malattia.

PAPAYA: di genere femminile, il frutto della papaya è ritenuto, nell'Africa tropicale, possedere virtù afrodisiache.

PREZZEMOLO: di genere maschile sotto l'influsso di Mercurio, il prezzemolo è impiegato per bagni purificatori e somministrato come afrodisiaco.

PEPE: l'albero del pepe è un albero che raggiunge facilmente i 15 metri di altezza e che prospera nelle regioni tropicali. Il pepe bianco deriva dalle bacche mature, che sono rosse e vengono fatte fermentare in un ambiente caldo umido. Quando si sono seccate si ottiene la polvere bianca.
Di genere maschile, sottoposto all'influenza di Marte, il pepe è considerato un catalizzatore di leggere energie. Mescolato in parti uguali col sale grosso viene usato contro il malocchio, sparso intorno alla casa o negli angoli della stanza dove si soggiorna, ritirandosi poi e pronunciando formule magiche.

RAVANELLO: di genere maschile, influenzato da Marte, il ravanello viene depositato sulla finestra di una ragazza a scopo propiziatorio. Se dopo qualche ora rimane fresco e ben colorito significa che la ragazza si sposerà e avrà prole. Se invece avvizzisce presto, dovrà sposare un uomo più vecchio e amante dell'alcool.
Conservata in casa, la pianta di ravanelli emana vibrazioni positive.

ROSMARINO: di genere maschile, protetto dal Sole, può essere aggiunto a tutte le ricette che utilizzano l'incenso maschile. Gli si attribuiscono poteri soporiferi se le sue sommità fiorite vengono depositate sotto il cuscino alla sera. Si conoscono molte ricette, mescolato ad oli profumati per produrre unguenti e profumi da bruciare. Lo si consiglia sparso nelle tasche ai depressi per ridare loro energia e fiducia.

SESAMO: di genere maschile, sottoposta all'influenza solare, questa pianta dà dei granuli, che masticati lentamente risvegliano l'appetito sessuale.
Una brocca riempita di grani di sesamo, tenuta nella casa, attirerà il denaro, a condizione che ogni mese sia cambiato il contenuto.
Colui che conserva nelle sue tasche dei granuli di sesamo riuscirà a scovare qualsiasi tesoro e accessoriamente farà sempre dei buoni affari.

TABACCO: di genere maschile, protetto da Marte, il tabacco è utilizzato nei riti e nella divinazione. I pescatori dei fiumi tropicali usano gettare foglioline di tabacco nell'acqua. Sembra che con tale metodo i pesci abboccherranno.

TAMARINDO: pianta femminile, sottoposta a Saturno, preziosa per gli esorcisti. Se ne fanno dei bastoncini che bruciati scacciano il malocchio dalle case e tengono lontani i serpenti.

ZUCCA: di genere femminile, in Africa è ritenuta protettrice della casa. Grosse zucche vengono appese fuori delle capanne nei villaggi per tener lontano il malocchio.


Per una recensione ai film, vedi:
http://intervistemetal.blogspot.com/2018/09/recensione-black-panther.html
http://intervistemetal.blogspot.com/2018/09/recensione-candyman-terrore-dietro-lo.html