Il Teatro Cinese e Giapponese

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IL TEATRO CINESE IN SINTESI

Le prime origini dell'arte teatrale cinese vanno ricercate intorno al 2000 a.c, dalle rappresentazioni rituali con canti e danze, alle rappresentazioni di corte iniziate sotto la dinastia Han nelle quali canti e danze si mescolavano con le farse dei comici.

Dalla metà del VI secolo, sotto la dinastia T'ang, cominciò il periodo aureo del dramma cinese.

Ma solo durante il regno della dinastia Kin che dominò il nord della Cina dal 1115 al 1234, e sotto i Sung, si trovano gli elementi del teatro cinese moderno: combinazione di canto, danze, pantomima, caratterizzazione di personaggi.

Sembra che in questo periodo si sia iniziato ad usare le maschere che servivano ad evidenziare il ruolo del personaggi.

In seguito, sotto la dominazione mongola, allorché gli intellettuali allontanati dal governo dello Stato si dedicarono soprattutto all'arte drammatica, si svilupparono due generi: il Lei Ch'u, "Teatro del Nord" e il Nan Ch'u, "Teatro del Sud". 

Come derivazione dell'opera del sud si ebbe verso la fine del XIV secolo il genere K'un Ch'u. 

Agli inizi del secolo scorso sorse il Ching Hsi, "Teatro della Capitale o Teatro di Pechino", che può esser considerato come il dramma classico nazionale moderno e che costituisce oggi la parte fondamentale del repertorio cinese.




APPROFONDIMENTO: 

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Pittura paesaggistica e cura del giardino erano collegate, nell'antica Cina: rappresentavano entrambe l'armonia universale, raggiunta attraverso l'equilibrio di Yin e Yang. (*) La roccia e l'acqua erano gli elementi essenziali della pittura cinese di paesaggio, integrati con costruzioni e il resto della flora. Panorami e piccole vedute si alternavano e formavano insieme la visione di un microcosmo nella sua interezza ed integrità. I giardini erano abbelliti di padiglioni e piccoli ponti, dai quali si poteva ammirare il paesaggio circostante. I ponti avevano anche una valenza simbolica, perché formando un cerchio, col riflesso nell'acqua, rimandavano al Cielo, simbolo fondamentale nella cultura cinese.  I tralicci in legno e bambù completavano l'insieme. Le piante coltivate erano il pino, il cipresso, il pruno, il bambù, le peonie, i crisantemi e le orchidee.

(*) APPROFONDIMENTO SULLO YIN E YANG

"I sei soffi sono Yin e Yang, vento e pioggia, oscurità e luce. Essi si distinguono in quattro stagioni e si ordinano in cinque articolazioni dell'anno" (commentario di Zuo)

Yin (Ombra) e Yang (Sole) indicavano, nel V secolo a.c, una serie di fenomeni naturali concreti in opposizione; nel III secolo a.c. compare il concetto dualista di Yin e Yan, nato dall'unità del soffio primordiale e responsabile del sorgere e del finire di ogni cosa. Yin e Yang sono di natura opposta ma complementari e la loro interazione crea il ritmo che dà vita all'universo. Tra il III e II secolo a.c si approfondisce il legame tra Yin e Yang e le Cinque Fasi (Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua) 

Le schema delle alternanze cicliche mandate ad effetto attraverso le Cinque Fasi venne applicato a tutto a partire dall'epoca Han: le Cinque Fasi erano applicate alle stagioni, ai punti cardinali, ai pianeti, ai cinque sensi, ai colori, agli animali, a parti del corpo umano. Il "Classico dei Mutamenti" è il libro di divinazione cinese più famoso, compilato nel III-II secolo a.c ed espone tutta la concezione cinese sull'uomo e l'universo e il rapporto che intercorre tra i due.

Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/architettura-cinese.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2017/07/cina-antica-e-black-metal.html https://intervistemetal.blogspot.com/2022/01/temi-e-simboli-della-poesia-cinese.html


IL TEATRO GIAPPONESE IN SINTESI

Il Kabuki, dramma popolare giapponese nato nel XVII secolo dalle danze religiose di O Kuni e che si sviluppò accogliendo elementi del "No" e del "Kyogen" con temi di natura sentimentale, storica e religiosa. 

I drammi erano composti dagli stessi attori.

Perse di importanza quando sorse il teatro di marionette, lo Ayatsuri-joruri: Chikamatsu Monzaemon è considerato lo Shakespeare giapponese.

Dopo la sua morte, il Kabuki risorse e il librettista Namiki Shozo inventò il Mawaributai, ovvero un grande disco messo in mezzo al palcoscenico che si può far girare mantenendo il resto del palcoscenico immobile.




Nota di Lunaria: lessi per la prima volta la parola "Kabuki" in un'intervista, di decenni fa, a Siouxsie Sioux dei Siouxsie and the Banshees... nell'intervista diceva che il teatro Kabuki l'aveva molto ispirata... in effetti, per trucco e movenze, Siouxsie è molto teatrale

In questa foto ha preso spunto dall'Ophelia di Shakespeare...





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