Streghe e Fate Marinare nel Folklore Italiano

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Le Bazùre (o Basàre) sono delle streghe presenti nei racconti popolari della zona di Alassio (SV). Un tempo vivevano nelle grotte che si affacciavano sul mare.
A Toirano una grotta è stata chiamata "Grotta della Basùra" perché si pensava fosse la residenza di una di queste streghe marinare; in questa grotta venne scoperto un passaggio che conduceva ad altre  grotte.
Le Bazùre potevano influire sulla fertilità del bestiame, esercitavano influssi benevoli o malevoli sul vino e sul pane, (1) scatevano tempeste e provocavano litigi.
Quando la tempesta infuriava, le Bazùre si avvolgevano nei loro mantelli e si ritrovavano sulla riva del mare; erano di aspetti diversi: alcune giovani e bellissime, altre vecchie e brutte; potevano mutare aspetto a loro piacimento.
Arrivavano a piedi o cavalcando scope e bastoni che avevano "messo in moto" recitando una formula magica mentre "ungevano" il bastone con un unguento magico: "Unse, unse, bastùn. In t'en ùa vaggu, vegnu, a ghe sun" ("Ungi, ungi, bastone. In un'ora vado, vengo, ci sono")
Quando arrivavano in spiaggia, scioglievano le barche dei pescatori, per spingerle in mare; remando, raggiungevano il largo e sparivano. Quando tornavano, rimettevano in ordine le barche che avevano preso.
All'interno di queste barche "noleggiate" dalle Bazùre i pescatori ritrovavano fiori e frutti sconosciuti, di paesi lontani.
In altre occasioni, le Bazùre si davano appuntamento presso degli alberi e danzavano. Si pensava che incontrassero il loro Maestro, che aveva l'aspetto di caprone e loro stesse potevano tramutarsi in animali.

In una grotta nelle vicinanze di Ellera (SV), si credeva che vivessero delle Bazùre che si tramutavano in gatte e che potevano portare fortuna o sfortuna, quando si aggiravano in paese, a seconda di come fossero state trattate dagli abitanti.

Anche il Lago d'Orta (NO) ha le sue streghe acquatiche: anche loro viaggiano in barca, e portano con sé fiori esotici.
Una leggenda racconta che dodici fanciulle, ogni mattina, trovavano un mazzo di fiori esotici, splendidi e profumati, sul davanzale delle finestre. Nessuno sapeva chi fosse il misterioso ammiratore, visto che nessun forestiero era stato avvistato nei paraggi; le fanciulle erano felici per questi doni, ma i loro fidanzati molto contrari!, e decisero di indagare.
Quando uno di loro si nascose sotto la finestra per scoprire chi fosse il corteggiatore della sua fidanzata, i primi due giorni non vide nessuno, anche se al mattino il mazzo di fiori era stato appoggiato al davanzale; il terzo giorno il giovane restò fino all'alba e poco prima dell'arrivo del Sole, vide una fata salire dal lago e deporre i fiori.
Anche la notte successiva il giovane, ormai convinto della fedeltà della fidanzata, decise di tornare.
Aspettò nascosto sul fondo di una barca, e piano piano arrivarono le dodici fate. Quando una di loro disse "Vada per dodici", la barca, però, non si mosse.
Il ragazzo era nascosto e temette di essere scoperto, ma dopo un momento d'attesa, la fata disse "Vada per quanti siamo".
La barca si mosse, navigando sul lago, e poi si alzò in volo, oltre le montagne. Volò, per poi tornare sulla terraferma; le fate discesero e cominciarono a raccogliere i fiori; anche il giovane scese di nascosto dalla barca, e raccolse qualche fiore; poi tornò a bordo della barca. Il viaggio di ritorno riportò la barca sulle rive del Lago d'Orta.
Le fate scesero dalla barca e così fece il giovane, che bussò alla porta della casa della fidanzata; quando il giovane le porse i fiori che aveva raccolto, quei fiori che erano stati tanto splendidi quando lui li aveva raccolti, si erano trasformati in sterpi secchi.
Altre versioni della storia raccontano che, in altri casi, chi aveva cercato di seguire le fate, non solo non aveva riportati i fiori, ma era stato ucciso.


Anche sulle coste istriane si credeva a delle Streghe Marinare che amavano viaggiare in barca, soprattutto durante le tempeste.
Durante i temporali, al bordo di barche proprietà dei pescatori, raggiungevano il largo cantando "Barca mia, svòla via, sénto mja, mile mja" (Barca mia, vola via, cento miglia, mille miglia)
Queste streghe potevano far naufragare le navi, ma sapevano anche calmare il vento e proteggere la navigazione (2) conducendo le navi in porto, se i pescatori in questione erano brave persone; altrimenti sarebbero stati puniti.


Sul Piccolo Popolo, vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/il-piccolo-popolo.html

Sul culto delle acque e dei fiumi: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/la-sirena-di-napoli-partenope.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/il-culto-dei-fiumi.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/il-misticismo-dellacqua.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/il-culto-dei-pozzi-in-sardegna.html

NOTE:

(1) Il che ci porta a pensare che forse prima di diventare "streghe" nei racconti popolari, queste Bazùre erano antiche Dee degli animali e della fertilità della terra.
(2) Come Iside: uno dei suoi aspetti era Iside protettrice dei navigatori, Dea del mare. https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/iside.html


I cattolici hanno scopiazzato questo aspetto di Iside con la loro "maria stella maris", una baggianata inesistente nella bibbia!




LIBRI CONSIGLIATI SU ISIDE:



"Iside è una Dea civilizzatrice ed universale: istituisce la giustizia e le leggi, dà impulso all'agricoltura, alle arti, alla letteratura, ai principi morali; è signora della medicina, guaritrice di tutte le malattie, sovrana del cielo, della terra e dei mari, protegge durante la navigazione. Dea della salvezza, veglia anche sulla morte. Dea dell'amore al pari di Hathor, Iside è protettrice delle donne e portatrice di fecondità; può apparire semivestita o nuda, come Iside-Afrodite, o rappresentata sotto forma di serpente (Iside-Thermutis)
Nel V secolo Iside viene "assimilata" a Demetra, e porta le spighe e la torcia. Quando è Iside-Tyche, regge un timone, simbolo del suo dominio sul mondo e sul fato.
Altri aspetti di Iside sono Iside-Io, Iside-Pelagia (signora dei mari e protettrice dei marinai), Iside-Sothis (Iside con la stella Sirio\Sothis) e Iside-Panthea (provvista di ali, come Nike\Vittoria) che spesso porta la faretra di Artemide e l'egida di Atena." (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/iside.html)