Rawness Obsolete (Black Metal)


1) Ciao ragazzi! Iniziamo dalle presentazioni!

Salve a tutti. Io sono Hellbanno, voce ed umanista dei Rawness Obsolete, oggi in rappresentanza del Nostro Battaglione e dei miei commilitoni Malebranche (basso), Tyrsenos (chitarra) e Von Allin (batteria).


 2) Potete riepilogare qualche nota biografica che possa servire per inquadrare le origini dei Rawness Obsolete? Cominciando da quando vi siete formati e dalla scelta del monicker.

Molto brevemente, il gruppo nasce nel 2015 dai rimasugli incrostati di un vecchio progetto mio e di Malebranche chiamato POENA, informalmente il “precedessore” dell'attuale. Tuttavia il decorso artistico, culturale e musicale dei Rawness Obsolete niente ha di che spartire con qualsivoglia esperienza passata, dato che tale nome non ha valenza esclusivamente di intitolazione della formazione musicale, ma anche di vero e proprio manifesto di quelle che sono le forze artistiche riunite a suo interno. Per quanto riguarda l'aspetto puramente esplicativo, “Rawness Obsolete” (“Crudezza / Durezza Obsoleta” per i non anglofoni) è una diretta citazione alla traccia conclusiva di Sardonic Wrath dei sempiterni Darkthrone.

 3) Di base proponete un Black Metal con qualche pausa atmosferica. "Il Cantico della Morte" è un mini cd di sei tracce, di cui due strumentali.
Serve come "biglietto da visita" nell'attesa di un vero e proprio full-lenght? Come si è svolto il processo di song-writing? Potete fare un confronto tra "Il Cantico della Morte" e i precedenti "Nobilioribus Subterraneus" (2016) e "Hic Sepultus Est" (2017)? Sarebbe interessante anche introdurre il concept o le tematiche affrontate in quei vostri album.


No, non si tratta di un mini-cd o di una release di passaggio. Per rispondere al seguito della tua domanda, il Nostro processo compositivo, sin dagli albori, è sempre stato completamente schietto e libero da canoni restrittivi. Semplicemente vediamo tutto come una serie di cicli artistici e musicali estremamente eterogenei nella forma, ma NON nelle intenzioni. “Il Cantico della Morte” nella fattispecie – discorso che si può applicare anche a qualsiasi altra Nostra release –  è nato così come lo vedete, asciutto ed ermetico (se mi si può passare il termine). Ogni release sarà diversa, in quanto rappresentazione delle varie sfaccettature della Nostra personalità come gruppo e come individui. Per quanto riguarda il discorso sui “concept” - in quanto compositore di bene o male tutti i testi sin dal 2015 – anche questi sono soggetti ad una moltitudine di varianti. Gli ultimi due dischi sono stati concept, uno più “fedele” come HIC SEPULTUS EST sulla storia di Firenze ed uno più duttile come “IL CANTICO..”, ma neanche io so dirti quale sarà il fil rouge delle prossime produzioni. Sicuramente la Nostra identità artistica, per quanto adattabile, non verrà mai meno.

4) Già partendo dalla copertina, abbastanza minimalista, si può intuire una certa vena marziale che viene sviscerata maggiormente nelle lyrics delle canzoni. 


Come ho detto già ad altre band, apprezzo molto quando i gruppi usano l'italiano per scrivere i testi... la nostra lingua possiede una ricchezza espressiva molto vasta, senza contare che la nostra letteratura, i paesi di più recente unità linguistica se la sognano... Voi poi provenite da una regione che in campo letterario, fin dal Medioevo, è sempre stata un po' il baricentro d'Italia, insieme alla scuola siciliana, quando, intorno alla prima metà del Duecento, si sviluppò alla corte dell'imperatore Federico II di Svevia la poesia siciliana, mentre a Bologna e a Firenze alla fine del Duecento si affermava la scuola del Dolce Stil Novo che arricchiva la poesia d'amore in onore della "donna angelo" con una componente religiosa. Nei secoli successivi anche autori proveniente dall'Emilia Romagna e dalla Lombardia sfornarono capolavori... In campo storico, poi, rispetto al Sud Italia, sotto il dominio della monarchia sveva, nell'Italia centro-settentrionale si sviluppavano i Comuni, città che anche se appartenevano ancora ai domini dell'Impero e della Chiesa, si autogovernavano in campo economico, commerciale, artigianale e finanziario. I centri più rilevanti si trovavano proprio in Toscana e proprio a partire dal Trecento la lingua toscana/fiorentina diventa di importanza fondamentale rispetto agli altri dialetti... basti citare Dante, 


Petrarca, Boccaccio.


Usare l'italiano al posto dell'inglese vi permette di scrivere testi più personali e curati, e che sentite più "vostri", rispetto all'uso che potreste comunque fare di una lingua che non è mai stata storicamente nel nostro DNA?
Siete appassionati anche di Storia? Come mai avete trattato temi legati alla guerra, all'essere soldato, alla morte?  
Anche il tema della guerra può essere affrontato da diverse prospettive: c'è una prospettiva eroica, mitologica e quasi estetizzante, edificante ed idilliaca (legata a opere come l'Iliade ma anche ai poemi cavallereschi alla Tasso\Ariosto)  




che considera la guerra come una forma di nobiltà e di dimostrazione o affermazione del valore maschile, spesso in lotta contro il Male (vedi figure come Ettore, Achille o i paladini e gli eroi medioevali e rinascimentali come Rolando, Orlando, Rinaldo, Goffredo, Ruggiero... il ciclo carolingio con le imprese di Carlo Magno o quello bretone, scene famose come il duello di Tancredi e Argante...); è vero che qualche volta compaiono anche le figure delle "guerriere" (basterebbe citare Bradamante, creata dalla fantasia di Ludovico Ariosto o la Clorinda di Torquato Tasso, o le più celebri amazzoni e valchirie) ma nell'immaginario collettivo molto più ricordati sono appunto i personaggi maschili che ho citato prima; ma si potrebbero citare centinaia di altri esempi anche riferendosi al Fantasy.
Poi, c'è una visione meno legata a queste "estetiche letterarie" del tutto irreali, come potrebbe essere la visione celebrativa-trionfalistica alla Marinetti, e infine, la visione più reale e cruda, quella legata alla disperazione, alla morte atroce, all'agonia: penso ad un poeta come Ungaretti.
I vostri testi sono incentrati su descrizioni molto crude (in "Per la Morte!" usate espressioni come "cadaveri senzienti\giorni passati a marcire tra fango e neve"; in "I miei sepolcri", "infine soltanto i vermi godranno di me")... più che non le esaltazioni trionfalistiche di un Marinetti (ma anche di un d'Annunzio) avete dato spazio al nichilismo…

Come mai avete scelto questo tema? Ritenete che l'essere umano sia incapace di convivere pacificamente? Che sia alle porte un nuovo conflitto mondiale? Per qualche altro motivo? Ho visto le copertine dei vostri cd precedenti... il demo "Rotten Totalitarism" e "Hic Manebimus Optime", anche questi legati a questa estetica militaresca... La copertina del singolo "Venne il buio", invece?

A parere mio/Nostro l'utilizzo della lingua italiana è necessario. La Nostra principale aspirazione artistica è la rappresentazione chiara e senza filtri di quella che è la Nostra cultura e la Nostra visione di ciò che ci rappresenta, di ciò che abbiamo nel sangue da generazioni. La lode a tutto ciò che la città di Firenze rappresenta per Noi, la critica al suo decadimento odierno, la narrazione di cronache violente e reali e delle Nostre notti insonni a giro per le strade, lontani da qualsiasi influenza esterna. Come potrai intuire non si può parlare di questi argomenti utilizzando una lingua non propria, inadatta alla descrizione morale di questi avvenimenti. Continuando, la fascinazione letteraria, artistica ed eroica della guerra c'è sempre stata sin dall'inizio – come osservavi giustamente nel discorso riguardo all'estetica militare. Per quanto abbia io stesso utilizzato cifre artistiche vicine all'eroismo bellico marinettiano e o dannunziano, è importante capire anche il rovescio della medaglia: cosa si prova quando si è vicini alla fine? Cosa succede quando questa fine, tanto agognata e liberatoria, tarda ad arrivare? E' meglio essere spazzati via nel furore della battaglia o crepare d'ansia e di dolore attendendo un colpo fortuito d'artiglieria? “Il Cantico..” e nello specifico “Per la Morte!” analizzano questo concetto a fondo.
Per quanto riguarda “I miei sepolcri” si prende in considerazione l'assenza dell'aldilà e della spiritualità come concetto ampio, inveendo contro il patetismo di un capezzale di persone che, per notorietà o altro tornaconto, piange ad un funerale al quale “non appartiene”. Detto questo, il Nostro può essere considerato solo in parte nichilismo – a livello artistico e contenutistico - perché alla distruzione di tutto deve seguire una ricostruzione, possibile soltanto grazie alle menti e alle membra di chi era all'altezza di sopravvivere al tracollo. Ah già dimenticavo, la copertina di “Venne il Buio”! Niente, mi piaceva l'idea del Demonio tramutato in Peste Nera che trafigge le persone..


5) Se devo essere sincera, un pezzo come "Vespro" è alquanto atipico, parlando di Black Metal, almeno nella sua forma ortodossa. Nella parte centrale, quella più melodica e struggente, dove date spazio alla voce "pulita" e declamante, tutta quella sezione ritmica mi ha fatto quasi venire in mente i primi The Sisters of Mercy... Penso sia anche il testo più malinconico e poetico che avete scritto e penso valga la pena riportarlo, nella sua bellezza:
"Vespro sanguigno di lingue di fuoco...\Antiche rovine, di tempi remoti\sembrano parlare... o forse piangono?\e mentre il mondo crolla\all'orizzonte non ci sei più\visioni distorte d'un buio domani\privo della luce tua\con te vespro mio\mi spengo infine anch'io\ah quale senso ha vivere\senza il calore tuo?"
Come mai avete composto un pezzo così "di rottura", nel suo essere così struggente, rispetto ai pezzi più crudi e brutali che lo precedono? Penso a un pezzo come "Per la Morte!" dove si sentono suoni di granate e di spari... o "Nato nella fossa". A proposito, mi incuriosisce questo riferimento: "Ode a Baldaccio".


Come già detto, la rappresentazione di ciò che siamo come entità artistica e musicale non ha barriere o confini di sorta. Un pezzo come “Vespro” - inusuale fino ad un certo punto, se me lo si chiede – è un'altra rappresentazione di una Nostra sfaccettatura musicale, perfettamente calzante con la visione di decadenza e di “crollo” narrata nel pezzo. Un tramonto come simbolo di un'età di buio e decadimento, alla quale stiamo andando – come altre volte durante il corso della Storia – in contro. Per quanto riguarda “Ode a Baldaccio” la risposta sta nel titolo – e nel Nostro caso in qualsiasi manuale di storia fiorentina – ovvero trattasi di una dedica a Baldo di Piero Bruni, detto Baldaccio, noto condottiero dell'esercito fiorentino e alla sua indole omicida ma al contempo di grande perizia bellica.

6) Dal punto di vista live avete già suonato. Potete raccontarci qualche aneddoto? Avete in cantiere qualche data già organizzata?

Notoriamente il Nostro Battaglione ha la malsana abitudine di sprofondare in un oblio celebrale acuto dopo gli show – voci dicono indotto dal vino e dalla buona compagnia – che mi rende complicato formulare ricordi verosimili. Preferiamo di gran lunga farvi del male ai Nostri spettacoli dal vivo, così che possiate avere Voi degli aneddoti da raccontare! Per quanto riguarda le date future sappiate soltanto che se vorrete farvi fustigare a dovere, Noi Rawness Obsolete ve ne daremo la possibilità molto volentieri nell'autunno inverno venturo..

7) Bene, concludete a vostro piacimento, aggiungendo tutto ciò che volete!

Figli cari di questa fatiscente scena musicale: Il Battaglione Rawness Obsolete Vi ringrazia per il tempo speso su queste righe! Che il futuro possa - prima o poi - unirci al bancone del bar, in una rissa, sotto palco a prendervi le Nostre invettive o perché no, direttamente dentro ai Nostri loculi. Ringraziamo inoltre lo staff, cordiale e gentilissimo per il tempo concessoci. Se vorrete seguirci, saprete dove trovarci – per i non eruditi https://www.facebook.com/RawnessObsolete/ 

https://rawnessobsolete.bandcamp.com/

RAWNESS OBSOLETE – VIVA FIRENZE – QVI CONTRA NOS? 

Galleria di immagini a tema "marziale\cavalleresco" citate alla domanda 4



















Per chi volesse approfondire:

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/lorlando-furioso-riassunto.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/introduzione-al-ciclo-di-re-artu.html
http://intervistemetal.blogspot.com/2018/09/il-mito-degli-eroi-nel-ciclo-carolingio.html
http://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/medioevo-3-la-poesia-e-la-musica.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/il-ciclo-arturiano-5-artu-tristano.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/11/introduzione-alle-avanguardie-e-al.html
https://poesiamondiale.blogspot.com/2015/08/gabriele-dannunzio.html
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https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/10/in-vita-e-in-morte-di-laura-commento-al.html
http://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/10/la-morte-vista-nei-versi-di-petrarca.html