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Il fascismo spagnolo si ispirò molto al fascismo italiano, ma rispetto a questo era pervaso da molto più spirito religioso di sacrificio e di dedizione. La Fede Cattolica, la Crociata, Cruzada è il nome che meglio riassumere la dittatura franchista, in difesa della "cattolicità spagnolissima" e della chiesa spagnola.
Franco si identificò totalmente con la Chiesa (e viceversa) e la Chiesa darà al Franchismo tutte le motivazioni ideali e spirituali, l'appoggio (persino internazionale) e tramuterà moltissimi cattolici in combattenti infervorati.
L'anticlericalismo tipico della zona repubblicana aveva avvalorato l'idea che la guerra fosse una battaglia in difesa della religione.
Scriveva il cardinale Gomà che "Se l'odierna contesa può apparire come una guerra puramente civile, perché è sul suolo spagnolo e da parte degli stessi spagnoli che si sostiene la lotta, nel fondo si deve riconoscere in essa uno spirito di vera crociata in soccorso della religione cattolica."
Anche se la vera causa e l'origine della guerra non era certamente ed esclusivamente solo religiosa, l'anticlericalismo repubblicano legittimavano da parte dei suoi avversari un combattimento a sostegno della religione cattolica.
Del resto, un furore iconoclasta e distruttivo aveva fatto piazza pulita di chiese, cappelle, edifici ecclesiastici, facendo scempio di immagini, arredi, reliquie, bruciandoli in falò pubblici.
Il furore anticlericale si abbattè come una persecuzione contro i cattolici e dovrebbero essere 7000 le vittime; nella diocesi di Barbastro fu annientato l'88% del clero, mentre a Lérida la stima era il 66%.
A Madrid furono uccisi 334 sacerdoti, a Valencia 327.
Era evidente che Franco rappresentasse la sua guerra come la Reconquista, cioè le guerre che i cristiani spagnoli avevano condotto per sottrarre il territorio spagnolo ai mori e all'islam.
Ci sono state testimoniate molte atrocità al riguardo della guerra civile in Spagna: mutilazioni, torture, uomini evirati, crocifissi e smembrati, donne stuprate, decapitate, gonfiate come pneumatici fino a farle esplodere. è impossibile avere una stima precisa di questi fatti e districarsi tra eventi realmente accaduti e propaganda e false dicerie raccontate ad arte per aumentare il rancore e il conflitto.
Tuttavia, è più probabile che la forma di uccisione più frequente fosse la fucilazione; ai mori del Tercio era affidato il lavoro sporco di "ripulire" gli ospedali, usando armi o granate. Diversi anche i proclami fatti dai protagonisti del conflitto: "Una guerra di questa natura deve concludersi con il dominio del vincitore e lo sterminio totale e assoluto del vinto", proclamava un generale, mentre il presidente Azaña dichiarava "Nessuna politica si può fondare sulla decisione di sterminare l'avversario... il sangue ingiustamente versato dall'odio, con propositi di sterminio, rinasce e pruduce frutti maledetti non per quelli che lo hanno sparso, ma sull'intero paese che lo ha assorbito."
I nemici, dell'uno o dell'altro fronte, venivano incarcerati in prigioni pubbliche o di partito (note come "checas") sa cui si usciva solo per essere giustiziati, durante i prelievi notturni dei prigionieri, condotti sul limite del bosco, contro un muro o al bordo di fosse da essi stessi scavate e poi abbattuti. è così che muore, nel 1936, il poeta Federico Garcia Lorca, "colpevole" di simpatie repubblicane e omosessualità.
(Nota di Lunaria: da ricordarsi che sia Francisco Franco sia Salazar perseguitarono gli omosessuali)
Le squadre della Falange o gruppi da nomi come "la brigada del amanecer" ("la brigata dell'alba") o il "coche fantasma" ("l'automobile fantasma") conducevano le vittime al "paseo" (la "passeggiata"), che indicava l'essere condotti nella "cuneta", un fosso stradale. In questo periodo, erano le appartenenze politiche a decidere della vita o della morte di qualcuno che indossava una cravatta (e quindi era un borghese) o una tuta (e quindi era un operaio).
Così il giornalista Jay Allen descriveva la guerra civile spagnola "[I nazionalisti] erano giovani, quasi tutti contadini... alle quattro del mattino li portarono alla Plaza de Toros dove li aspettava la mitragliatrice. Si dice che il giorno dopo il sangue sul lato della strada fosse alto un palmo. Non ne dubito: 1800 uomini furono abbattuti nel giro di 12 ore."
I prigionieri venivano sottoposti al "Garrote vil" (una forma atroce di tortura) o alle fucilazioni. Le cifre vanno da circa 28000 prigionieri ai 150000.
I Consigli di Guerra nell'area franchista emettevano condanne a morte in serie, anche contro generici oppositori giudicati rei di "ribellione militare".
Anche i Tribunali Popolari similmente a quelli Militari, emisero parecchie condanne a morte.
Ricordiamo i due più crudeli massacri: i nazionali nella Plaza de Toros di Badajoz, nell'agosto del 1936 uccidono, con le mitragliatrici, dai tremila ai quattromila "rossi" che è stato possibile rastrellare.
Il secondo massacro è quello del 1936, dove alcuni convogli di prigionieri politici destinati ad altri penitenziari vengono dirottati a Paracuellos del Jarama e paesi limitrofi e abbattuti a fucilate e poi sepolti in canali o in fosse comuni. A fine della guerra, più di duemila furono le salme esumate da queste tombe collettive.
Altrove, si gettavano giù i fascisti di Ronda dalle rupi, dai pozzi delle miniere, dalle scogliere di Cabo Mayor.
Infine, ricordiamo che la violenza si scatenò anche sugli ecclesiastici fedeli a Franco (ma non necessariamente): anche quando si travestivano per fuggire dagli anticlericali, togliendosi il saio, venivano individuati per la tonsura: mutilazioni (inclusi gli organi genitali), torture, accecamenti (perforazioni degli occhi), trascinamento di cadaveri e profanazione di tombe e cimiteri, nonché esposizione degli stessi cadaveri di ecclesiastici e suore, molto spesso già in avanzato stato di decomposizione. Tutte queste cose sono testimoniate dalle foto scattate in area repubblicana e gli stessi bambini venivano incoraggiati ad assistere e a commentare (una testimone del tempo, all'epoca 13enne, racconta che lei e i suoi amici si divertivano molto a vedere quella parata di mummie e scheletri: "Disseppellirono i cadaveri delle monache ed esposero gli scheletri e le mummie. A tutti noi ragazzi ci sembrò molto divertente. Quando ci stancavamo di guardare quelli che c'erano nel nostro quartiere andavamo negli altri [...] facevamo molti commenti sui cadaveri... quello era ben conservato, quell'altro putrefatto, quell'altro sembrava più vecchio... ci divertivamo molto con tutte quelle cose")
Reliquie e materiale religioso veniva bruciato.
In Catalogna, le chiese vennero incendiate. Campane e candelabri venivano fusi per ottenere materiale da usare per la guerra. Monasteri e chiese erano spesso utilizzati come depositi e stalle.
C'è da tener presente, comunque, che tale furore anticlericale fu causato anche dal fatto che per secoli la Chiesa (e la Chiesa Spagnola era, per eccellenza, l'Inquisizione) aveva sempre giustificato lo strapotere dei nobili e dei ricchi sui contadini e sulla massa popolare.
PER APPROFONDIRE VEDI:
Ricordiamo anche il famigerato bombardamento di Guernica, fatto con l'intento punitivo di sterminare un intero nucleo urbano.
Il bombardamento, ad opera dei tedeschi alleati a Franco (la Legione Condor), si inquadra con l'intento franchista di conquistare il paese basco. Guernica non venne solo bombardate a più riprese, ma i militari mitragliarono anche la popolazione in fuga.Questo evento suscitò l'orrore di tutti i Paesi, e Franco negò di esserne stato coinvolto, dando la colpa "ai repubblicani". Quando la verità venne a galla (visto che la Legione Condor nazista era alleata a Francisco Franco e non certamente di "comunisti-anarchici-repubblicani-atei"...) sostenne che "la Legione Condor aveva operato a sua insaputa".
Per approfondimenti su Guernica, vedi:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/guernica.html
Questa è la testimonianza di una testimone oculare: quando il paese catalano venne occupato dall'esercito franchista, misero tutti gli abitanti in fila, tranne una ragazza, e li fucilarono. "Io avevo tanta paura che non osavo muovermi, protetta dagli alberi del fiume. Da quella posizione potei vedere come la ragazza veniva violentata a pochi passi dal cadavere della madre. Quando se ne stancarono, la ammazzarono."
Sono state raccolte anche le testimonianze dei franchisti e dei carlisti coinvolti nei massacri, poi tormentati dai rimorsi. Per esempio, uno di loro confessa: "Feci parte delle brigate di repressione [...] C'è una scena che non potrò mai dimenticare: la morte a colpi di calcio di fucile di un giovane [...] Il suo volto insanguinato e le sue grida, "per favore, ammazzatemi".
Lo vedo e le sento ancora nonostante siano passati più di quarant'anni.
Anch'io avrei voluto morire quella notte di obbrobrio e vergogna.
A volte per consolarmi ho letto tutti i libri sugli stessi crimini commessi dall'altra parte. Conosco a memoria il massacro di Paracuellos, la carneficina di Albacete, le torture delle checas madrilene e catalane, le fucilazioni dei religiosi. A nulla mi è servito."
E ADESSO METTIAMO ANCHE LA PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO DICA CHE "NON è VERO NIENTE! è TUTTO UN TUO DELIRIO!! NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!"
Scriveva il cardinale Gomà che "Se l'odierna contesa può apparire come una guerra puramente civile, perché è sul suolo spagnolo e da parte degli stessi spagnoli che si sostiene la lotta, nel fondo si deve riconoscere in essa uno spirito di vera crociata in soccorso della religione cattolica."
Anche se la vera causa e l'origine della guerra non era certamente ed esclusivamente solo religiosa, l'anticlericalismo repubblicano legittimavano da parte dei suoi avversari un combattimento a sostegno della religione cattolica.
Del resto, un furore iconoclasta e distruttivo aveva fatto piazza pulita di chiese, cappelle, edifici ecclesiastici, facendo scempio di immagini, arredi, reliquie, bruciandoli in falò pubblici.
Il furore anticlericale si abbattè come una persecuzione contro i cattolici e dovrebbero essere 7000 le vittime; nella diocesi di Barbastro fu annientato l'88% del clero, mentre a Lérida la stima era il 66%.
A Madrid furono uccisi 334 sacerdoti, a Valencia 327.
Era evidente che Franco rappresentasse la sua guerra come la Reconquista, cioè le guerre che i cristiani spagnoli avevano condotto per sottrarre il territorio spagnolo ai mori e all'islam.
Ci sono state testimoniate molte atrocità al riguardo della guerra civile in Spagna: mutilazioni, torture, uomini evirati, crocifissi e smembrati, donne stuprate, decapitate, gonfiate come pneumatici fino a farle esplodere. è impossibile avere una stima precisa di questi fatti e districarsi tra eventi realmente accaduti e propaganda e false dicerie raccontate ad arte per aumentare il rancore e il conflitto.
Tuttavia, è più probabile che la forma di uccisione più frequente fosse la fucilazione; ai mori del Tercio era affidato il lavoro sporco di "ripulire" gli ospedali, usando armi o granate. Diversi anche i proclami fatti dai protagonisti del conflitto: "Una guerra di questa natura deve concludersi con il dominio del vincitore e lo sterminio totale e assoluto del vinto", proclamava un generale, mentre il presidente Azaña dichiarava "Nessuna politica si può fondare sulla decisione di sterminare l'avversario... il sangue ingiustamente versato dall'odio, con propositi di sterminio, rinasce e pruduce frutti maledetti non per quelli che lo hanno sparso, ma sull'intero paese che lo ha assorbito."
I nemici, dell'uno o dell'altro fronte, venivano incarcerati in prigioni pubbliche o di partito (note come "checas") sa cui si usciva solo per essere giustiziati, durante i prelievi notturni dei prigionieri, condotti sul limite del bosco, contro un muro o al bordo di fosse da essi stessi scavate e poi abbattuti. è così che muore, nel 1936, il poeta Federico Garcia Lorca, "colpevole" di simpatie repubblicane e omosessualità.
(Nota di Lunaria: da ricordarsi che sia Francisco Franco sia Salazar perseguitarono gli omosessuali)
Le squadre della Falange o gruppi da nomi come "la brigada del amanecer" ("la brigata dell'alba") o il "coche fantasma" ("l'automobile fantasma") conducevano le vittime al "paseo" (la "passeggiata"), che indicava l'essere condotti nella "cuneta", un fosso stradale. In questo periodo, erano le appartenenze politiche a decidere della vita o della morte di qualcuno che indossava una cravatta (e quindi era un borghese) o una tuta (e quindi era un operaio).
Così il giornalista Jay Allen descriveva la guerra civile spagnola "[I nazionalisti] erano giovani, quasi tutti contadini... alle quattro del mattino li portarono alla Plaza de Toros dove li aspettava la mitragliatrice. Si dice che il giorno dopo il sangue sul lato della strada fosse alto un palmo. Non ne dubito: 1800 uomini furono abbattuti nel giro di 12 ore."
I prigionieri venivano sottoposti al "Garrote vil" (una forma atroce di tortura) o alle fucilazioni. Le cifre vanno da circa 28000 prigionieri ai 150000.
I Consigli di Guerra nell'area franchista emettevano condanne a morte in serie, anche contro generici oppositori giudicati rei di "ribellione militare".
Anche i Tribunali Popolari similmente a quelli Militari, emisero parecchie condanne a morte.
Ricordiamo i due più crudeli massacri: i nazionali nella Plaza de Toros di Badajoz, nell'agosto del 1936 uccidono, con le mitragliatrici, dai tremila ai quattromila "rossi" che è stato possibile rastrellare.
Il secondo massacro è quello del 1936, dove alcuni convogli di prigionieri politici destinati ad altri penitenziari vengono dirottati a Paracuellos del Jarama e paesi limitrofi e abbattuti a fucilate e poi sepolti in canali o in fosse comuni. A fine della guerra, più di duemila furono le salme esumate da queste tombe collettive.
Altrove, si gettavano giù i fascisti di Ronda dalle rupi, dai pozzi delle miniere, dalle scogliere di Cabo Mayor.
Infine, ricordiamo che la violenza si scatenò anche sugli ecclesiastici fedeli a Franco (ma non necessariamente): anche quando si travestivano per fuggire dagli anticlericali, togliendosi il saio, venivano individuati per la tonsura: mutilazioni (inclusi gli organi genitali), torture, accecamenti (perforazioni degli occhi), trascinamento di cadaveri e profanazione di tombe e cimiteri, nonché esposizione degli stessi cadaveri di ecclesiastici e suore, molto spesso già in avanzato stato di decomposizione. Tutte queste cose sono testimoniate dalle foto scattate in area repubblicana e gli stessi bambini venivano incoraggiati ad assistere e a commentare (una testimone del tempo, all'epoca 13enne, racconta che lei e i suoi amici si divertivano molto a vedere quella parata di mummie e scheletri: "Disseppellirono i cadaveri delle monache ed esposero gli scheletri e le mummie. A tutti noi ragazzi ci sembrò molto divertente. Quando ci stancavamo di guardare quelli che c'erano nel nostro quartiere andavamo negli altri [...] facevamo molti commenti sui cadaveri... quello era ben conservato, quell'altro putrefatto, quell'altro sembrava più vecchio... ci divertivamo molto con tutte quelle cose")
Reliquie e materiale religioso veniva bruciato.
In Catalogna, le chiese vennero incendiate. Campane e candelabri venivano fusi per ottenere materiale da usare per la guerra. Monasteri e chiese erano spesso utilizzati come depositi e stalle.
C'è da tener presente, comunque, che tale furore anticlericale fu causato anche dal fatto che per secoli la Chiesa (e la Chiesa Spagnola era, per eccellenza, l'Inquisizione) aveva sempre giustificato lo strapotere dei nobili e dei ricchi sui contadini e sulla massa popolare.
PER APPROFONDIRE VEDI:
Ricordiamo anche il famigerato bombardamento di Guernica, fatto con l'intento punitivo di sterminare un intero nucleo urbano.
Il bombardamento, ad opera dei tedeschi alleati a Franco (la Legione Condor), si inquadra con l'intento franchista di conquistare il paese basco. Guernica non venne solo bombardate a più riprese, ma i militari mitragliarono anche la popolazione in fuga.Questo evento suscitò l'orrore di tutti i Paesi, e Franco negò di esserne stato coinvolto, dando la colpa "ai repubblicani". Quando la verità venne a galla (visto che la Legione Condor nazista era alleata a Francisco Franco e non certamente di "comunisti-anarchici-repubblicani-atei"...) sostenne che "la Legione Condor aveva operato a sua insaputa".
Per approfondimenti su Guernica, vedi:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/guernica.html
Questa è la testimonianza di una testimone oculare: quando il paese catalano venne occupato dall'esercito franchista, misero tutti gli abitanti in fila, tranne una ragazza, e li fucilarono. "Io avevo tanta paura che non osavo muovermi, protetta dagli alberi del fiume. Da quella posizione potei vedere come la ragazza veniva violentata a pochi passi dal cadavere della madre. Quando se ne stancarono, la ammazzarono."
Sono state raccolte anche le testimonianze dei franchisti e dei carlisti coinvolti nei massacri, poi tormentati dai rimorsi. Per esempio, uno di loro confessa: "Feci parte delle brigate di repressione [...] C'è una scena che non potrò mai dimenticare: la morte a colpi di calcio di fucile di un giovane [...] Il suo volto insanguinato e le sue grida, "per favore, ammazzatemi".
Lo vedo e le sento ancora nonostante siano passati più di quarant'anni.
Anch'io avrei voluto morire quella notte di obbrobrio e vergogna.
A volte per consolarmi ho letto tutti i libri sugli stessi crimini commessi dall'altra parte. Conosco a memoria il massacro di Paracuellos, la carneficina di Albacete, le torture delle checas madrilene e catalane, le fucilazioni dei religiosi. A nulla mi è servito."
E ADESSO METTIAMO ANCHE LA PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO DICA CHE "NON è VERO NIENTE! è TUTTO UN TUO DELIRIO!! NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!"
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"Anche là, nella nostra carissima Spagna, il flagello comunista si è scatenato purtroppo con una violenza furibonda. Non si è abbattuta l'una o l'altra chiesa, questo o quel chiostro, ma quando fu possibile si distrusse ogni chiesa e ogni chiostro e qualsiasi traccia di religione cristiana, anche se legata ai più insigni monumenti d'arte e di scienza! Il furore comunista non si è limitato ad uccidere vescovi e migliaia di sacerdoti, di religiosi e religiose, cercando in modo particolare quelli e quelle che proprio si occupavano con maggior impegno degli operai e dei poveri; ma fece un numero molto maggiore di vittime tra i laici di ogni ceto, che vengono ogni giorno trucidati a schiere per il fatto di essere buoni cristiani o almeno contrari all'ateismo comunista. E una tale spaventevole distruzione viene eseguita con odio, una barbarie e una efferatezza che non si sarebbe creduta possibile nel nostro secolo" (Pio XI, dall'Enciclica Divini Redemptoris, 19 marzo 1937)
"I contadini rimproveravano alla Chiesa di aver sempre sostenuto i signori, approvato la repressione che tenne dietro alla rivolta delle Asturie, approvato la spogliazione dei catalani, insegnato sempre ai poveri la sottomissione all'ingiustizia, mentre ora predicava la guerra santa contro di loro. Tutti gli spagnoli le rimproveravano di aver segnalato ai fascisti, nei paesi conquistati da loro, i nomi dei "malpensanti", non ignorando che li mandavano alla fucilazione" (André Malraux, "La speranza")
Dalla parte dei nazionalisti si schierò la Chiesa ufficiale.
A Barcellona le prime sparatorie partirono dai conventi; le chiese bruciate diventavano luoghi di agguati e dal pulpito o dal campanile si sparava contro i soldati repubblicani.
Tuttavia, ci furono almeno 7000 religiosi uccisi: 4184 del clero, 2365 frati, 283 monache.
I nazionalisti fucilavano senza pietà i preti che trovavano: il 16 novembre 1936 vennero uccisi 16 preti baschi.
I nazionalisti cattolici non esitarono a chiedere aiuto persino ai mori musulmani, che, per l'occasione, venivano addobbati con un Sacro Cuore cucito sui burnus!
Lo scrittore François Mauriac condannò aspramente l'appoggio della Chiesa al franchismo: "Purtroppo resta questa spaventosa sciagura, che per milioni di spagnoli cristianesimo e fascismo si confondono e che non potranno odiare l'uno senza odiare l'altro... Quanti anni o secoli ci vorranno alla Chiesa di Spagna per liberarsi dal terribile equivoco e perché i figli delle donne assassinate a Guernica, a Durango, a Barcellona e in tutta la Spagna imparino a non confondere più la causa del loro Dio crocefisso con quella del generale Francisco Franco"
Nella notte tra il 17 e il 18 luglio 1936, il colpo di Stato delle truppe guidate dal generale Franco segnò l'inizio di una guerra civile che dilaniò la Spagna per i tre anni seguenti: fu una vera e propria prova generale della Seconda Guerra Mondiale nella quale vennero sperimentate sistematicamente quelle atrocità sulla popolazione che avrebbero caratterizzato il conflitto successivo. Anche alcuni dei protagonisti furono i medesimi: Hitler e Mussolini inviarono delle truppe regolari in aiuto di Franco, e Stalin sostenne con armi, volontari e denaro le formazioni comuniste. Dagli Stati Uniti e da tutta Europa, nonostante la posizione ambigua e di sostanziale neutralità tenuta dai governi democratici, giunsero, mossi dallo sdegno per quanto stava avvenendo in terra iberica, migliaia di volontari: scrittori come Hemingway e Orwell, politici come Togliatti e Pietro Nenni, pronti ad aderire alle brigate internazionali per fronteggiare la minaccia fascista e difendere la Repubblica spagnola.
(Nota di Lunaria: ad onor del vero ricordiamo che anche gli anticlericali repubblicani massacrarono in maniera disumana i falangisti\carlisti e che ricorsero allo stupro come arma di guerra, specialmente sulle suore; idem parlando di falangisti\carlisti, che si accanivano sulle donne repubblicane, donne comuniste\sospettate di essere delle spie o donne semplici civili "che capitavano al momento sbagliato, nel posto sbagliato". OVVIAMENTE, E LO RIPETIAMO, FRANCISCO FRANCO ERA SOSTENUTO E APPROVATO DALLA CHIESA CATTOLICA)
Qui di seguito elenco i principali partiti politici, gruppi armati e fazioni di destra al tempo della Guerra Civile in Spagna.
I NAZIONALISTI
Monarchici (Alfonsini)
Acciòn Española
Renovaciòn Española
I monarchici alfonsini appoggiavano i discendenti della regina Isabella II, figlia di Ferdinando VII, contro quelli di suo fratello Don Carlos. Così i monarchici del XX secolo furono quelli che favorivano Alfonso XIII e poi suo figlio Don Juanm conte di Barcellona e padre di Juan Carlos.
La fazione monarchica era forte tra gli ufficiali conservatori dell'esercito e si considerava la guida naturale della "Vecchia Spagna". Il sostegno popolare era scarso.
Carlisti
Communiòn Tradicionalista
Requetés (milizia carlista)
Pelayos (movimento giovanile carlista)
Margaritas (servizio femminile carlista)
I carlisti sostenevano la linea rivela dei Borboni di Alfonso Carlos e credevano in una monarchia ultracattolica opposta alla monarchia alfonsina che consideravano corrotta dal liberalismo del XIX secolo. La sua direzione, in particolare il conte de Rodezno, tendeva ad un orientamento di corte, mentre la base dei piccoli proprietari, perlopiù navarresi, era populista.
Falange
Falange Española de la JONS
Flechas ("Frecce", movimento giovanile falangista)
Auxilio Social (Servizio femminile falangista)
La Falange era un piccolo partito di tipo fascista fondato da José Primo de Rivera nel 1933, che l'anno successivo si era fuso con le più proletarie JONS (Juntas de Ofensiva Nacional-Sindicalista). C'era una certa tensione fra i "reazionari moderni" che seguivano José Antonio e credevano negli ideali nazionalisti della "Vecchia Spagna" e l'ala socialista che disapprovava il modo con cui "i señoritos" dei ceti superiori si mettevano sotto i piedi la sua ideologia capitalista.
La fazione di sinistra era ancor più in svantaggio per il vasto afflusso di opportunisti nel 1936 e 1937. La sua influenza venne ulteriormente ridotta quando Franco istituzionalizzò il movimento, fondendolo con i carlisti.
Falange Española Tradicionalista y de las JONS (FET)
Questa fusione dei movimenti politici nazionalisti, soprattutto dei falangisti e dei carlisti, venne ordinata nell'aprile del 1937 da Franco che ne diventò il capo. L'uniforme del movimento combinava la camicia azzurra della Falange e la bòina, il basco rosso dei carlisti.
Destra Anteguerra
Confederaciòn Española de Derechas Autònomas (CEDA)
Acciòn Popular (AP)
Juventudes de Acciòn Popular (JAP)
Partido Agrario
La Confederazione spagnola della Destra autonoma era un'alleata politica di partiti cattolici di destra, riuniti sotto Gil Robles.
Vinse le elezioni del 1933, ma la mancata vittoria in quelle del febbraio 1936 portò alla sua rapida disintegrazione. Il movimento giovanile JAP passò in massa alla Falange nella primavera del 1936.
Partido Republicano Radical (PRR)
Guidato da Alejandro Lerroux, un ex rivoluzionario anticlericale spostatosi a destra, era considerato il più corrotto dell'epoca.
Nel 1934 la sua ala progressista si scisse sotto Diego Barrio per costituire l'Uniòn Republicana.
Derecha Liberal Republicana (DLR)
Il partito della destra liberale repubblicana dei conservatori come Miguel Maura e Niceto Alcalà Zamora, che si era posto sotto la monarchia.
Lliga Catalana (LC): Era il partito nazionalista catalano della grande borghesia e rappresentava l'insoddisfazione degli industriali di Barcellona contro il centralismo e la tassazione di Madrid.