Wodan, Odino, Thor, Tre Dei moooooolto Metal!!!!!

Lo sappiamo, dopo Satana, l'argomento più amato dal popolo del Metal Estremo è la mitologia norrena! Non si contano le band che hanno fatto inni&odi a Thor, Odino e Wodan! Per cui mi è sembrata un'idea carina riportare questo commento interessante che fa luce su aspetti meno noti della nostra Trinità di Dei molto metallici! :D

Dai, leggete l'articolo con sottofondo di Amon Amarth! :D





CULTO DELLE DIVINITà E RELIQUIE TRIBALI NELLA RELIGIONE GERMANICA


La forma predominante della religione germanica antica era indubbiamente, all'epoca del contatto con i Romani, il culto degli Dei protettori tribali e delle reliquie tribali. Nel novero di queste ultime figuravano il più delle volte i boschetti sacri, ai quali accennano ripetutamente gli autori romani. Ogni tribù aveva il suo bosco o boschetto sacro in cui non soltanto si svolgevano i pubblici sacrifici e riti diversi, ma si riunivano le assemblee e venivano risolte le questioni che riguardavano tutta la tribù.
(Boschetti sacri che i cristianucoli si divertivano ad incendiare e ad abbattere... onde poi scopiazzare il culto degli alberi pagani piazzandoci sopra "maria" sulle querce, sui faggi, sui frassini, sui roseti!!!)






SONO TUTTI SCOPIAZZAMENTI DEI CULTI PAGANI DEGLI ALBERI!!!!!!!!!!!!

Per informazioni sul simbolismo degli alberi, sui riti pagani e su come i cristianucoli distrussero i boschi sacri, vedi Jacques Brosse.



oppure


Intanto, riporto qualche nota.

Quando i missionari cristiani cominciarono a convertire le popolazioni pagane, uno dei primi compiti fu quello di proibire il culto che si rendeva agli alberi e di distruggere i boschi sacri. Le loro agiografie riferiscono tali imprese: sant'Adalberto di Praga fu massacrato dai Prussiani che stava tentando di evangelizzare (nota di Lunaria: anche san Calimero fu ucciso: aveva battezzato a forza alcuni pagani); molto tempo prima i concili provinciali avevano messo in guardia i cristiani: quello di Arles (452 d.C) legiferò contro l'adorazione degli alberi, fontane e pietre. Per buona parte del Medioevo i parroci riprovavano pubblicamente nelle loro prediche alcuni parrocchiani "che innalzavano specie di altari sulle radici, portavano offerte agli alberi, e li supplicavano emettendo lamenti di conservare loro i figli, le case, i campi, le famiglie e i beni." (Nota di Lunaria: eh già... tutto ciò diveniva ben accetto se era rivolto solo ai preti e al clero, vero?!)
Fin dal quarto e quinto secolo i primi evangelizzatori dei Galli si erano dati da fare per estirpare queste usanze. Sulpicio Severo racconta che il più illustre di questi evangelizzatori, San Martino (vissuto tra il 315 e 397), di passaggio da Autun, "avendo abbattuto un tempio molto antico e apprestandosi ad abbattere un pino che sorgeva presso il santuario, incontrò l'opposizione del sacerdote del luogo e della folla dei pagani." Uno di essi, più audace degli altri, gli disse "Se hai un po' di fiducia nel Dio che dici di onorare, abbatteremo noi stessi quest'albero che cadrà su di te, se il tuo Signore è con te, come dici, sfuggirai." Martino si lasciò legare nel punto in cui doveva cadere l'albero. Nel momento in cui l'albero crollava, Martino si fece il segno della croce e l'albero lo sfiorò senza toccarlo, risparmiandolo solo per un soffio e i contadini che si erano creduti, invece, al sicuro e che vinti da questo miracolo, si convertirono. San Maurilio invece bruciò direttamente gli alberi di un bosco sacro, poi riconsacrato a san Pietro. San Bonifacio, evangelizzando i Germani, fece abbattere la quercia di Geismar consacrata a Thor. Una cinquantina di anni dopo Carlomagno distrusse il santuario in cui era venerato Irminsul, un gigantesco tronco d'albero cui si attribuiva la proprietà di sostenere la volta celeste. In Lituania i cristiani mutilarono decine e decine di alberi. Nel 1258 a Sventaniestis, il vescovo Anselmo diede ordine di abbattere una quercia sacra, e non riuscendo a scalfirlo con l'ascia, lo bruciò. Tra il 1351 e 1355 a Romuva, in Prussia, su richiesta del vescovo Giovanni I, i cristiani fecero segare una quercia sacra sotto la quale si radunava il popolo per pregare. Alcune foreste erano personificate e divinizzate come quella dei Vosgi, la Foresta Nera, consacrata alla Dea Abnoba e le Ardenne, regno di Arduinna, la Dea del cinghiale, assimilata a Diana, culto che risaliva probabilmente all'età della pietra. Molti alberi vennero cristianizzati, "consacrati e dedicati" alla madonna e ai santi. (Nota di Lunaria: oggi metteremmo in carcere tutti questi cristiani con l'accusa di incendio doloso e vandalismo...)


Si conoscono i boschetti sacri di Batavi, Frisoni e Heruschi. Con la creazione di unioni o federazioni intertribali, tali luoghi di culto si trasformavano talvolta in sede di cerimonie religiose intertribali, in santuari venerati dagli abitanti di vaste estensioni. Tale era ad esempio il bosco sacro nella terra dei Senoni, la più forte tra le tribù sveve, che era diventato località venerata da tutta la federazione sveva (Tacito, "Germania" XXXIX)
Delle divinità protettrici tribali ce ne sono note soltanto alcune, prevalentemente quelle che diventarono divinità di intere unioni tribali. Gli scrittori romani nominano le seguenti divinità: Tanfana, Dea dei Marsi e delle tribù a essi affini (Tacito, Annali), Baduhenna, Dea dei Frisoni, Nerto, Dea protettrice dell'unione fra le sette tribù della penisola dello Jutland, il cui santuario sorgeva su una delle isole; gli Dei gemelli Alci della tribù dei Nahanarvali. Lungo il Reno inferiore si adorava la Dea Nehalenia il cui nome ci è noto grazie a numerose iscrizioni e immagini; era a quanto pare una divinità dei Batavi.
è perfettamente possibile che anche alcuni degli Dei superiori del pantheon pangermanico, se non tutti, siano a loro volta connessi, per la propria origine, con singole tribù o unioni di tribù. Le figure di queste divinità sono, d'altra parte, complesse e contengono elementi di provenienza diversa. La figura più complessa e incerta è quella del dio Wodan (Wotan) delle tribù germaniche meridionali, corrispondente al nord-germanico Odino: Wotan è il dio della tempesta, della bufera, ma figura anche come dio dei morti, signore del regno d'oltretomba, condottiero delle anime. Probabilmente, durante l'epoca della democrazia militare e delle continue guerre intertribali Wodan emerse dalla legione degli Dei fino a collocarsi in primo piano.
Per i Germani meridionali la figura di Wodan era legata anche alla vita psichica dell'uomo: era considerato dio dei moti impetuosi dell'animo, della furia, della frenesia; ci troviamo forse di fronte a tracce di concezione sciamaniche. A Wodan era connessa anche una caratteristica credenza popolare sopravvissuta in Germania fino ai giorni nostri: quella relativa a una "caccia selvaggia", una turba di morti che attraversa il cielo come un vortice di tempesta. In certe località chiamano ancora "cacciatore selvaggio" il dio Wode (Oden in Svezia). è difficile stabilire con fondatezza quali di questi diversi aspetti della figura di Wodan siano più antichi e quali più recenti (Nota di Lunaria: comunque anche la Dea Holda\Perchta\Berchta, poi Frau Holle, veniva associata a questo esercito terrifico di morti)

Nei personaggi degli altri Dei superiori prevalgono decisamente gli aspetti naturalmitologici: è il caso dello scandinavo Thor (il Donar sudgermanico), divinità del tuono e del fulmine, dal martello che scatena il temporale (riferimenti che troviamo anche per il dio javè... "che si riempie di fulmini le mani e li lancia contro gli avversari", vedi Giobbe 36:32,  e provoca terremoti "perché per l'ira di Dio trema la terra" vedi Geremia 10:10 ... come si vede neanche in questo sono stati originali i monoteisti... Nota di Lunaria)
Tiu (Ziu), dio del cielo splendente; Baldur, divinità luminosa della fertilità, della primavera e della vegetazione (ma una divinità simile ce l'avevano anche gli slavi: Yarilo. Nota di Lunaria); Freyr e Freya, legati alla fertilità, Loki, astuto e perfido dio del fuoco. La maggior parte di questi Dei avevano un qualche rapporto con l'agricoltura. Risulta che Thor, godeva di maggior venerazione da parte della popolazione contadina, diversamente da Odino, che era il dio dell'aristocrazia guerriera. è comunque possibile che qualcuna delle divinità entrate a far parte del pantheon pangermanico fosse inizialmente soltanto una divinità locale e tribale: così Thor era adorato soprattutto in Norvegia e in Islanda, Freyr in Svezia.
Per i Germani, come per gli altri popoli, la formazione di un nucleo di divinità comuni a tutto il popolo è stata in parte frutto e in parte strumento dell'unificazione intertribale. Fra i Germani questa tendenza si è rafforzata nel periodo della lotta contro i Romani; caratteristiche sono le parole che Tacito fa pronunciare ai rappresentanti della coalizione tribale antiromana durante la grande rivolta del 69-70 d.c: gli insorti salutavano in nome degli Dei pangermanici l'adesione della tribù degli Ubi, vassalli romani (Tacito, Historiae, LXIV)

Nota di Lunaria: una triade di Dei (Wotan\Odino\Thor) molto Epic\Power\Black\Pagan\Folk Metal, eh eh! :D















Eh lo so c'è da sbavare su questi artwork e relativi gruppi... Anche i cristianelli hanno pensato di replicare codeste immagini ma senza avere la bravura di noialtri satanici\anticristiani\pagani :D

Vediamo gli scopiazzamenti cristiani :D






'sti monoteisti rosiconi... invidiosi perché loro non hanno un gruppo che sia figo come gli Amon Amarth e dedichi le canzoni a javè!


Vi dovete rassegnare, cristianucoli! A parte gli Unblack Metallari e ai Christian Defenders, a nessuno piace javè!!!!



E ricordatevi che brinderemo alla destra di Odino, dopo aver sconfitto il malvagio tiranno monoteista!!!!