Il Codice da Vinci

Trovato al girolibri qualche giorno fa, mentre stavo tornando a casa.

Sì, lo so, è veramente fuori tempo massimo leggere "Il Codice da Vinci" nel 2021, quando il trend della bibliomania Dan Brownesca iniziò nel 2003 (e in quel periodo tutti leggevano "Il Codice da Vinci" e tutti lo compravano, lo si vedeva ovunque e tutti ne parlavano) e continuò anche negli anni a venire (per tutto il 2004 sicuramente e penso anche per tutto il 2005), con tante imitazioni tutte basate su congreghe vaticanesche e misteri vari&assortiti. (https://intervistemetal.blogspot.com/2022/12/il-vangelo-di-maria-maddalena-recensione.html)

Io nel 2003 ero affaccendata a trascinarmi e a leggermi roba sul Nichilismo (https://studifilosofia.blogspot.com/2015/03/il-nichilismo.html) o cristianume depressoide del genere (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/breve-commento-al-vangelo-dellateismo.html) (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/introduzione-alla-teologia-della-morte.html), e stavo per diventare Cioraniana, (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/cioran-i-miei-stralci-preferiti.html) non ebbi né il tempo, né l'interesse né la voglia di stare dietro a quella moda lì.

Non ho mai seguito (né seguo oggigiorno) i trend letterari di massa, sono affaccendata a leggere ben altro, roba di nicchia, roba strana, roba sconosciuta, roba che rischia di cadere nell'oblio, e i fenomeni da bestseller (tipo Twilight, 50 sfumature di m..., ops grigio e via dicendo) al massimo li leggo dopo molti, molti anni.

Sono retrograda pure in questo, non riuscendo neanche a stare al passo con i tempi.

Ho letto, di tanto in tanto, che i cristiani avevano fatto un pandemonio contro 'sto libro, ma non ero mai andata ad approfondire e no, non ho neppure visto il film. 

Così, quando l'ho visto lì aggggratis l'ho preso, ero curiosa di vedere se era una ciofeca oppure se era ben scritto.

Devo dire che, arrivata a pagina 28, mi ha decisamente "preso". 

***

Trama: è una tranquilla notte parigina e nulla traspare dalla classica, impenetrabile facciata del museo del Louvre. Ma un dramma si sta consumando all'interno: il vecchio curatore Saunière, ferito a morte, si aggrappa con un ultimo gesto disperato ad un dipinto di Caravaggio, fa scattare l'allarme e le grate di ferro all'entrata della sala immediatamente scendono, chiudendo fuori il suo assassino che non è riuscito ad ottenere quello che voleva. A Saunière restano pochi minuti di vita. Si toglie i vestiti, si distende sul pavimento e si dispone come l'uomo di Vitruvio, il famoso disegno di Leonardo da Vinci. Quando i soccorritori trovano l'uomo lo vedono in quella posa strana, ma Saunière è riuscito anche a trascrivere dei numeri, poche parole e un nome: Robert Langdon, un celebre studioso di simbologia. Da lì in poi, Robert, aiutato dalla crittologa Sophie, dovrà decifrare enigmi e codici segreti alla ricerca del Graal, mentre sono inseguiti sia dalla polizia, sia dall'assassino...


Commento di Lunaria: Ho letto "Il Codice da Vinci" non nel 2003-2004 (quando fu un best seller e lo si vedeva ovunque) bensì nel 2021 e principalmente perché l'ho trovato per caso. Devo dire che mi è piaciuto, per il ritmo narrativo, la suspense e l'intrigo (ci sono indizi e indovinelli da risolvere) e anche per i riferimenti alla Dea (non avrei mai pensato che questo romanzo li avesse, all'epoca non mi ero per niente interessata a questo best seller) Capisco perché i cristiani questo libro lo hanno detestato e boicottato, dal momento che qui e lì si trovano critiche alla misoginia della chiesa cattolica e alla teologia cristiana che ha cancellato i riferimenti femminili alla Dea. Si capisce che le simpatie dello scrittore vanno a concetti come "emancipazione e rispetto delle donne" e "oscurantismo della religione patriarcale"...


Gli stralci più belli:

Jacques Saunière era considerato il principale iconografo mondiale sulla Dea. Non solo aveva una passione personale per tutti i reperti relativi a fertilità, culti della Dea, la Wicca e il femminino sacro, ma nei vent'anni in cui era stato curatore del Louvre aveva anche accumulato nel museo la più grande collezione mondiale di oggetti artistici sulla Dea: asce bipenni usate dalle sacerdotesse del più antico tempio di Delfi, caducei dorati, centinaia di ankh di Tjet (...) e una stupefacente quantità di statuette raffiguranti Horo allattato dalla dea Iside."

"Il pentacolo - spiegò Langdon - è un simbolo precristiano legato al culto della natura. Gli antichi vedevano il mondo diviso in due metà, maschile e femminile. (...) Questo pentacolo rappresenta la metà femminile di tutte le cose, un concetto religioso che gli storici delle religioni chiamano il femminino sacro o la Dea divina (...) Il pentacolo simboleggia Venere, la Dea della bellezza femminile e dell'amore sessuale. (...) Le religioni antiche erano basate sull'ordine divino della natura. La Dea Venere e il pianeta Venere erano una cosa sola ed erano identici. La Dea aveva un posto nel cielo notturno ed era nota con vari nomi: Venere, la Stella dell'Est, Ishtar, Astarte. Tutti i possenti concetti femminili legati alla Natura e alla Madre Terra. (...) La chiesa lanciò una campagna denigratoria contro gli dei e le Dee pagane, presentando come diabolici i loro simboli."

"Il Priorato crede che Costantino e i suoi successori maschi abbiano convertito il mondo dal paganesimo matriarcale al cristianesimo patriarcale organizzando una campagna di propaganda che demonizzava il femminino sacro, cancellando per sempre la Dea dalla religione moderna."

"La sua [della Chiesa] brutale crociata per "rieducare" le religioni pagane e il culto della femminilità era durata per tre secoli e aveva impiegato metodi astuti e orribili. L'inquisizione cattolica aveva pubblicato il libro che era probabilmente l'opera più sporca di sangue della storia umana: il Malleus Maleficarum, il Martello delle Streghe, aveva indottrinato il mondo sul pericolo delle donne che pensano liberamente e insegnato al clero come individuarle, torturarle e distruggerle. La categoria delle cosiddette streghe, definite così dalla chiesa, comprendeva tutte le donne istruite, le sacerdotesse, le zingare, le amanti della natura, le erboriste e molte donne legate in modo sospetto al mondo naturale. Anche le levatrici erano uccise per la loro pratica eretica di servirsi di conoscenze mediche per alleviare i dolori del parto, una sofferenza, proclamava la chiesa, che era la giusta punizione di Dio perché Eva aveva voluto assaggiare il Frutto della Conoscenza, con il conseguente peccato originale. In trecento anni di caccia alle streghe, la chiesa aveva bruciato sul rogo la sorprendente cifra di cinque milioni di donne. La propaganda e lo spargimento di sangue avevano funzionato. Il mondo di oggi ne era la prova vivente. La donna, un tempo celebrata come un'essenziale metà dell'illuminazione spirituale, era stata bandita dai templi del mondo. Non c'erano rabbini ortodossi di sesso femminile, né sacerdotesse cattoliche, né donne di religione - imam - islamiche (...) Gli uomini di fede (...) adesso temevano i loro naturali impulsi sessuali e li vedevano come opera del demonio, il quale operava in collaborazione con la sua complice preferita... la donna." 

"[Il triangolo col vertice verso l'alto] è l'icona originale di maschio, un fallo rudimentale" (...) "Questa icona è nota come la lama, e rappresenta aggressività e virilità. (...) Il simbolo femminile, come si può immaginare, è il suo opposto. (...) Questo è chiamato il calice (...) comunica l'idea di femminilità, fertilità. (...) La leggenda ci dice che il Santo Graal è un calice, una coppa. Ma la descrizione del Graal come calice è in realtà un'allegoria per proteggere la vera natura del Santo Graal, ossia la leggenda usa il calice come metafora di una cosa molto più importante (...) Una donna (...) Il Graal è letteralmente l'antico simbolo della femminilità e il Santo Graal rappresenta il femminino sacro e la Dea. Che naturalmente abbiamo perso, perché sono stati eliminati dalla Chiesa. Il potere della donna e la sua capacità di dare vita erano fortemente sacri, un tempo, ma costituivano una minaccia per l'ascesa di una Chiesa a predominio maschile; di conseguenza il femminino sacro è stato demonizzato ed etichettato come impuro. (...) La donna, che un tempo era la sacra generatrice di vita, adesso era diventata il nemico. (...) Il Graal simboleggia la Dea perduta. (...) I cavalieri che affermavano di "cercare il calice" parlavano in codice per proteggersi da una Chiesa che aveva soggiogato le donne, bandito la Dea, bruciato i non credenti e proibito il rispetto pagano per il femminino sacro."

"Gli antichi ebrei credevano che il sancta sanctorum, nel tempio di Salomone, ospitasse non solo Dio, ma anche una divinità femminile, potente e uguale a lui, Shekinah. Gli uomini che cercavano la completezza spirituale si recavano nel tempio per fare visita alle sacerdotesse - o hierodule - con cui si congiungevano e avevano l'esperienza del divino attraverso l'unione fisica. (...) La prossima volta che vi troverete con una donna, scrutate nel vostro cuore e guardate se potete accostarvi al sesso come a un atto mistico e spirituale. Sfidatevi a trovare quella scintilla di divinità che l'uomo può raggiungere solo attraverso l'unione con il femminino sacro"










 


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